La nascita del Flying Circus dei Monty Python: era il 1969
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Episodio: Whither Canada? Ep. 1.1 (“Monty Python”, 1969)

Il primo episodio in assoluto del Flying Circus va in onda il 5 ottobre 1969, registrato circa un mese prima. Caratteristico elemento che tornerà spesso nella puntata, in diverse circostanze, è un maiale che viene sempre inavvertitamente calpestato (e conteggiato su una lavagna). All’inizio vediamo Michael Palin che interpreta un naufrago: sarà un elemento ricorrente all’inizio di moltissime puntata successive, correndo verso lo schermo ed esclamando “It’s…” poco prima della sigla.

Il primo dei Python che vediamo è John Cleese nei panni di Wolfgang Amadeus Mozart (It’s Wolfgang Amadeus Mozart, indimenticabile il suo accento tedesco), ad introdurre le morti famose di personaggi storici, tra cui quella di Gengis Khan e di uno sconosciuto signore, alternate da un conduttore televisivo sportivo che presenta con enfasi la classifica aggiornata dei migliori deceduti (Famous deaths). Subito dopo segue Italian lesson, uno degli episodi ovviamente più noti anche nel nostro paese, per via della divertente parodia degli italiani all’estero, quelli che studiano… italiano da un docente inglese. Da notare come l’inglese originale sia alternato da momenti in cui i nostri si esprimono nella nostra lingua, con risultato davvero spassoso. “Grazie signore, grazie di tuta la sua gentileiza” di Michael Palin passa alla storia come uno dei momenti più divertenti dell’episodio (ovviamente dal nostro punto di vista), che gioca sullo stereotipo dell’italiano provinciale pronto a rivaleggiare tra la propria città e quella altrui (la contrapposizione è tra Milano e Napoli). Whizzo Butter è una versione parodica di uno spot molto popolare all’epoca, quello della margarina Stork SB, e ritornerà come Whizzo Chocolate Company in un episodio successivo (Crunchy Frog). La caratteristica di questo burro è che non è distinguibile dal sapore di un granchio, e che permette di guadagnare il paradiso ai suoi consumatori. Compaiono per la prima volta anche le signore inglesi di passaggio, aggressive e apparentemente semplicione, che – in molte occasioni successive – sfoggeranno una insospettabile cultura in fatto di arte e filosofia.

“It’s the Arts” (L’ora dell’arte) è un sotto-episodio rappresentativo di ciò che i Python avrebbero sempre proposto in più salse: una rilettura originale, parodica e fantasiosa, dell’arte contemporanea e delle sue problematiche. Anzitutto vediamo una singolare intervista ad un regista visibilmente “impegnato”, che il conduttore manda fuori strada estremizzando la formalità: non fa che chiedergli se possa chiamarlo Edward, poi Ted, poi arriva a chiamarlo “dolcezza” e la situazione degenera. Arthur ‘Two Sheds’ Jackson è un ulteriore esperimento di parodia surreale del talk show televisivo: l’ospite, il musicista Arthur Jackson, viene soprannominato Two Sheds (Due Capanni) ma mostra di non gradire particolarmente l’epiteto, che il conduttore non manca di rimarcare, con tanto di gigantografia alle spalle dell’ospite. L’episodio in questione è stato scritto da John Cleese e Graham Chapman. Picasso/Cycling Race racconta poi la cronaca di un singolare evento: l’artista Picasso (ancora vivente, all’epoca dell’episodio) che dovrebbe realizzare la sua nuova opera d’arte durante una gara ciclistica. L’umorismo “artistico” dei Python li avrebbe resi celebri in tutto il mondo, e non è mai nè gratuito nè privo di rispetto verso gli originali: semmai è satirico nell’immaginare cosa accadrebbe se fosse possibile una gara ciclistica tra artisti contemporanei. Segue un breve corto di Terry Gilliam con le sue celebri fotografie antiche animate, che si divorano tra loro, parlano, si spogliano e si nascondono dalle autorità.

The Funniest Joke in the World, infine, chiude splendidamente l’episodio, un piccolo capolavoro di satira anti-militarista: uno scrittore (Ernest Scribbler) ha appena concepito la barzelletta più divertente del mondo. Non fa in tempo a rileggerla e muore letteralmente dalla risate. La moglie subirà la stessa sorte, ed il governo si interesserà alla barzelletta utilizzandola per esperimenti militari, fino a sfruttarla come arma risolutiva nella guerra contro i tedeschi. Le esplosioni del campo di battaglia diventeranno una costante – qui realistica, in seguito puramente surreale – che rientrerà in altri episodi successivi.

Le 45 puntate del Flying Circus sono disponibili, in inglese sottotitolato in italiano, all’interno di un bel cofanetto in 7 DVD, che trovate facilmente su Amazon: Monty Python’s – Flying circus (complete series).

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