Quello che ci offre il Panottico è una visione paradigmatica del controllo sociale, uno strumento potentissimo per manipolare e modellare il comportamento umano. Bentham, in tutta la sua genialità, ha forgiato questa prigione delle menti umane, dove un occhio invisibile osserva costantemente, ma non conosciamo mai il momento preciso dell’osservazione. Il concetto di Panottico è diventato ampiamente noto grazie alle opere di Jeremy Bentham e ha influenzato notevolmente il pensiero filosofico e sociologico sulla sorveglianza, il potere e il controllo sociale. Bentham coniò il termine “panopticon” per descrivere questa struttura, basandosi sulla sua etimologia greca e latina.
Il Panottico, o Panopticon, è un concetto architettonico e sociale ideato dall filosofo e giurista inglese Jeremy Bentham nel XVIII secolo. Si tratta di un modello di prigione o istituzione di sorveglianza che ha lo scopo di ottenere un controllo costante ed efficace su un gran numero di individui con il minimo sforzo da parte dei sorveglianti.
Pensateci bene, siamo tutti potenziali detenuti in questa struttura di controllo. La paura di essere sorvegliati in qualsiasi momento ci induce a conformarci, a piegarci alle norme, anche quando nessuno ci sta osservando effettivamente. Ecco il vero potere del Panottico, una sorta di auto-sorveglianza interiore che si attiva, e questa auto-sorveglianza, questa disciplina auto-imposta, è il più subdolo dei poteri. Ma sappiamo che questo modello è imperfetto, perché, come sempre, c’è un gioco di potere in gioco. Chi detiene davvero il potere, chi controlla l’occhio che guarda? Non possiamo essere ingenui riguardo a chi ha il controllo sul Panottico. Potrebbe essere un potere centrale, un governo, o un’autorità invisibile e onnipresente, come la società stessa, le norme sociali, le aspettative internalizzate. E qui arriva il colpo di genio di Bentham: anche se il Panottico non esiste fisicamente, il suo modello permea la nostra società moderna. Le tecnologie di sorveglianza, i social media, il controllo digitale, tutto ciò sono strumenti moderni del Panottico. La nostra vita è sottoposta a un costante scrutinio digitale, e spesso siamo noi stessi a fornire volentieri i dettagli delle nostre vite.
Sviluppare il Panottico come emblema per un uomo paranoico e psicologicamente fragile richiederebbe una rappresentazione che catturi i temi di sorveglianza e controllo, ma con un’attenzione particolare alla fragilità psicologica e alla paranoia dell’uomo moderno, immerso nei social e in un mondo che gli piace sempre meno. Ambientazione claustrofobica. Questo potrebbe simboleggiare la sensazione di essere intrappolati e costantemente sorvegliati, tipica della paranoia. Un occhio stilizzato e onniveggente, rappresentato come simbolo centrale.
Una catena spezzata o un simbolo di prigionia rotta potrebbe rappresentare il desiderio di liberarsi dal controllo e dalla sorveglianza oppressivi, simboleggiando il desiderio di rompere con le paure paranoiche. Potrebbero essere presenti espressioni o elementi che rappresentano l’ansia e la tensione psicologica, come linee spezzate, forme contorte o colori discordanti. Alcuni elementi che rappresentano la mente potrebbero essere inclusi per riflettere la fragilità psicologica, come labirinti, ingranaggi o vortici, suggerendo un flusso confuso di pensieri e paure. L’uso di colori scuri o cupi, come il nero, il grigio e il blu scuro, potrebbe sottolineare la natura oscura e opprimente della paranoia e della fragilità psicologica.
L’emblema dovrebbe essere realizzato con sensibilità e attenzione per non enfatizzare eccessivamente la paranoia o rafforzare idee deliranti, ma piuttosto rappresentare simbolicamente l’esperienza emotiva del paranoico e psicologicamente fragile, incoraggiando un’empatia verso la sua lotta interiore.
L’etimologia della parola “panottico” deriva dal greco antico: la parola “pan” (πᾶν) nel greco antico significa “tutto”, “ogni cosa”, mentre “optikon” (ὀπτικόν) significa “relativo alla visione” o “ciò che vede”. Insieme, “panopticon” (πανόπτικον) significava “che vede tutto”, letteralmente “tutto ciò che vede”.
Questo termine fu poi adottato nella lingua inglese dal filosofo e giurista inglese Jeremy Bentham nel XVIII secolo per descrivere il concetto architettonico e sociale da lui ideato. Il Panottico era un modello di prigione o istituzione di sorveglianza che permetteva a un unico punto di osservazione di vedere tutti i detenuti o soggetti sorvegliati, creando così un costante senso di vigilanza e controllo.
Questi film e serie televisive esplorano il tema del controllo sociale, della sorveglianza e della manipolazione delle masse, spesso offrendo spunti di riflessione sulla nostra società e sul futuro delle tecnologie.
Immagine di copertina generata da DALL E (a dark modern panopticon).
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