Una falsa chiamata dalla regione

È sabato, non un sabato qualsiasi – uno di quei giorni in cui persino il tempo sembra prendersi una pausa caffè. La routine inizia con calma. Era come se il mondo intero avesse deciso di fare globalmente un riposino. Un caffè, poi penso ai fatti miei e poi, senza incombenze e minacce lavorative di ogni sorta, decido di navigare tra le acque turbolente del web alla ricerca di un po’ di  svago.

Foto di copertina: credits di openai.com, “il gatto e la volpe mentre provano a truffare Pinocchio per telefono”

Dal nulla il mio telefono squilla con la determinazione di uno che ha appena scoperto l’elisir di lunga vita. E chi si nasconde dietro quella cifra misteriosa? Un operatore di call center della Regione Calabria, almeno in apparenza.

Salve, parlo col Signor ALAN?

Scandisco la prima risposta con lo stesso tono con cui andrei a presentarmi da una persona che mi interessa.

Lei chi è?

Non si risponde a una domanda con un’altra domanda.

Ah, mi scusi. E cosa desidera?

Sono Lollo della Intrippers Spa, società giovane e dinamica per la gestione della luce e del gas con sede a Reggio Calabria.  La sto chiamando dalla sede della Regione.

Ah, capito. Pero’ la Regione ha sede a Catanzaro, non a Reggio Calabria, che io sappia.

Eh ma questa è la “divisione energia”.

Ah, capito. La divisione energia della regione Calabria.

Adesso faccio un’allusione esplicita, con la vertiginosa vitalità con cui chiederei ad una donna che mi interessa molto.

Della regione o di Reggio Calabria?

L’interlocutore decide di rispondere solo alle domande che gli fanno più comodo, e cambia furtivamente discorso con la rapidità di un gatto che ha appena visto uno sconosciuto inatteso.

Stiamo contattando i clienti che non hanno cambiato l’intestazione del contatore luce e gas. Come sa è plausibile che il cambio debba avvenire nei tempi e nei modi riportati dal decreto legge 1789/22 del Pippo Pappo. Questa chiamata è per tutelare il suo interesse, intendiamoci: viene fatta nel suo interesse, al fine di salvaguardare i cittadini grazie al decreto salva-le-bollette.

Ah, capisco. Pero’ il governo non c’è, ad oggi, o meglio: non è ancora in carica, mi chied come sia possibile che un governo emetta un decreto giusto un sabato alle 10 di mattina? È un tantino distopica come situazione non trova?

Il tono cambia. L’interlocutore si rivolge come un bambino che chiede inutilmente il gelato a quello zio che, suo malgrado, non lo sopporta.

Posso passarle la mia collega che le spiega meglio?

Tuffiamoci nel baratro tenendoci per mano.

…Prego?

Sì certo, me la passi pure.

(voce di donna) Salve, lei dovrebbe inviarmi una copia del suo documento di identità.

Non ho capito, mi scusi. Perchè dovrei?

Ecco, allora, ‘sti inquilini là che si son messi a chiacchierare col CAF, e pare che ‘sto CAF abbia detto “ok, si può fare”. E così, siamo qui a discutere di un decreto ‘sto salva bolletta che potrebbe diventare realtà. Non più attesa chissà dove, ma proprio a portata di mano, vicino, come dire, nel proprio cortile. Ora, mi chiedo, visto che vogliono pure stipulare contratti per gas e luce, cosa ci facciamo noi? Insomma, c’è ‘sto casino con gli inquilini che hanno avuto il via libera dal CAF per una roba che dovrebbe farci risparmiare sulla bolletta. Dicono che potrebbe diventare legge, e pure in fretta. Non aspettare l’eternità, è proprio dietro l’angolo. Adesso, visto che vogliono anche fare contratti per gas e luce, che cosa vorresti fare?

Sì pero’, mi scusi. Tanto gentile e tanto onesta pare, ma rimane una voce che parla al telefono. Come faccio a sapere che lei è davvero della Regione Lazio?

Mi presento: sono Maria Civoli, matricola 6-6-6, e lavoro per la divisione energia della Regione Marche.

Il suo collega mi ha detto Lazio… almeno la coerenza, no?

Lazio, certo, e io che ho detto?! Ma comunque, basta parlare di me, parliamo un po di lei. Che stava facendo prima?

Lavoravo al computer, sa… io lavoro da casa.

Mi sa che guardava video divertenti di foche su Youtube.

No, mai fatto.

Le interessa sottoscrivere un contratto? Le converrebbe perchè pagherebbero di meno i ragazzi che abitano a casa sua, anche perchè la corrente andremo a portargliela direttamente a casa e non più da Roma.

No, grazie. Sa che abito a Roma? Sempre detto che non ci vivrei, eppure sono qui da sei anni…

Se mi manda una copia del suo documento possiamo attivare la cosa, firmi ora, veda lei.

No, grazie.

Ma è obbligatorio, non ha scelta, è la legge 12637/2537!

No.

Perchè no, cazzo, come fa a dire no, se non sa nemmeno di che cosa si tratta?

Oggi è stato un giorno difficile, molto lontano da un giorno perfetto. Nessun sabato è mai un giorno veramente perfetto. Mi sono svegliato pensando alle cose che mi piacciono e a quanto fosse bello, ogni tanto, non pensare a nulla in particolare. Non pensare a nulla. Mi stavo godendo quella potenzialità. Poi mentre guardavo effettivamente video divertenti di foche che fanno cose assurde su Youtube, chiama lei.

Ma cosa sta dicendo, scusi?

Mi mandi una PEC per maggiori informazioni.

Ah, certo, le manderò una PEC. Sicuro, proprio quello che farò. Oh, assolutamente, le manderò una PEC. Non c’è problema, la invierò.

Sto ancora aspettando la PEC.

Il nostro voto

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