Ecco l’impero dei sensi: l’eros psicoanalitico di Oshima che venne considerato contrario al buon costume
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Si tratta della storia di una giovane prostituta che diventa una sanguinaria killer, realmente esistita – nonchè ispiratrice di opere di vario genere e film su di lei (quello di Oshima è il secondo, in ordine cronologico). Una coproduzione internazionale tra Francia e Giappone, girata dal visionario e coraggioso Nagisa Oshima, destinato a suscitare numerose polemiche negli anni a venire e che valse ovviamente una singolare popolarità alla protagonista.

La vera storia di Sada Abe

Sada Abe era una giovane giapponese (nata nel 1905, data di morte non ufficialmente note) che aspirava a diventare una geisha; l’impatto con quel mondo non è dei migliori, in quanto viene relegata a soddisfare sessalmente i visitatori. Nel frattempo impara a suonare lo shamisen come tradizione imponeva e, dopo aver contratto la sifilide, decide di diventare una prostituta a tutti gli effetti. Conosce in seguito Kichizō Ishida, un uomo sposato con cui intrattiene una relazione clandestina: la storia racconta che rimasero a letto assieme per quattro giorni di seguito, e che Sada aveva sviluppato una forma di gelosia possessiva nei confronti dell’uomo, rivelando un’animo profondamente oscuro.

La gelosia diventa minaccia: Sada usa un coltello contro l’uomo per farle capire che fa sul serio e che lo vuole tutto per sè; in seguito, senza mai essere considerata seriamente da Kichizō, lo minaccia di castrarlo, il tutto dopo aver consumato l’ennesimo rapporto. Dopo una nuova notte di passione, Sada soffoca con la cintura il proprio amante fino ad ucciderlo, mediante una forma di asfissia erotica portata alle estreme conseguenze. In seguito castra il cadavere, scrive una frase d’amore con il sangue dell’uomo (Sada e Kichi, noi due), e tre giorni dopo viene arrestata. Al momento della cattura avrebbe affermato che il pene dell’uomo era il ricordo più caro che la legava a quella relazione.

Nella foto di archivio che viene associata al suo arresto Sada sembra sorridere, così come le autorità che l’avevano appena trovata (nel film viene detto che “risplendeva di felicità”: aveva letteralmente il partner, alla fine, tutto per sè).

Unknown author, Public domain, via Wikimedia Commons

Analisi del film

Tutti dovrebbero ormai conoscere, a quasi cinquanta anni dalla sua purtroppo claudicante distribuzione (dovuta a numerosi problemi con la censura), il mood esplicito e claustrofobico che presenta Ecco l’impero dei sensi fin dalle sue prime sequenze: nudi maschili e femminili in primo piano con nonchalance, corpi che hanno poco di erotico e che sembrano inermi a fronti degli amplessi; in molti casi vediamo anche, a riguardo, inusuali peni flaccidi (la teorica del cinema Isolde Standish si è spinta a sostenere, a riguardo, che questa scelta voglia intaccare l’assunto base della società patriarcale in cui, come in gran parte dell’hardcore sia professionale che amatoriale, il pene non può che essere in erezione). Molte scene di sesso non sono simulate e questo, alla lunga, disturba e fa riflettere anzichè eccitare; amplessi e sesso orale sono letteralmente ribaditi fino allo sfinimento dello spettatore; una protagonista che soffre di eretismo (uno stato clinico di perenne, instancabile e morbosa eccitabilità, il che non la rende troppo diversa dalla protagonista di Nymphomaniac). È altresì impossibile non pensare che film come Moebius siano stati molto ispirati dalla visione di quest’opera, che rimane sostanzialmente su una falsariga identica o molto simile.

La storia raccontata nel film è sostanzialmente fedele alle cronache dell’epoca, e la regia insiste sia sulle nudità (nella versione uncut, quantomeno) che su varie forme di perversioni sessuali, tra cui sadismo, masochismo, voyeurismo e pissing. Gran parte delle relazioni rientrano nel triangolismo:c’è sempre un terzo ad assistere all’amplesso e, in un caso, la cosa diventa vero e proprio cuckolding (triolismo), quando Sada invita l’amante ad avere un rapporto con una geisha più anziana per poter assistere alla scena.

Sinossi del film

Si racconta di un hotel in cui la giovane ex prostituta protagonista va formalmente a lavorare come cameriera. Nelle sequenze iniziali viene molestata da un’altra ragazza dell’hotel, alle cui avances risponde con fastidio. Notata dal proprietario, inizierà una passionale relazione clandestina con lui, basata sulla concretizzazione di fantasie sessuali di vario ordine e grado. Non ultimo, quella per cui il rapporto diventa quasi equivalente a quello tra una mistress e uno slave.

Spogliati! Non sopporto di vederti vestito.

Il rapporto è basato sull’idolatria reciproca (almeno all’inizio), sull’autoindulgenza esasperata (i due partner acconsentono a qualsiasi desiderio dell’altro, in modo sostanzialmente passivo, e indulgendo sempre più sull’abuso e sulla violenza) finchè la relazione non si capovolge inesorabilmente: Kichizo, da ricco proprietario sicuro di sè (nonchè simbolo della potenza fallica) diventa remissivo, sempre più sottomesso ai desideri di Sada, la quale – da ragazza timida e riservata – appare sempre più insaziabile, tanto da esigere ripetuti rapporti e una costante erezione da parte dell’uomo. Allo zenith della possessione, Safa prende possesso del corpo dell’uomo e minaccia apertamente Kichizo: se avrà altri rapporti con sua moglie, lo ucciderà. La relazione diventa sempre più aperta e priva di inibizioni, tanto da prevedere rapporti dei due anche in presenza di sconosciuti.

A dispetto del suo impianto visivo esplicito e – solo in apparenza – assimilabile ad un film erotico o addirittura pornografico, Ecco l’impero dei sensi si colloca tra vari rimandi alla cultura giapponese, a cominciare dalla figura delle geisha (芸者), artiste tradizionali in grado di suonare (come si vede più volte nel film) e danzare, spesso confuse con prostitute di lusso per quanto il loro ruolo non preveda, formalmente, nulla di sessuale. Il contesto è fondamentale per inquadrare una trama che si ambienta all’inizio del novecento e che, è bene tenerlo a mente, si basa su una vera storia. Se è vero che la prima metà del film può risultare difficile da seguire senza abbandonarsi a considerazioni spicciole, è la seconda che mostra l’autentico climax che rende L’impero dei sensi uno dei capolavori del cinema erotico: la relazione tra i due non è solo sesso, ma è diventata amore non corrisposto (Sada che esplode in un pianto liberatorio durante l’ennesimo amplesso), e nel contempo esce fuori la futilità delle altre relazioni mostrare (quella tra Sada e l’insegnante che la rifiuta pubblicamente).

Alla base di In the Realm of the Senses vi è una chiave di lettura di tipo psico-sessuale, che prende ispirazione almeno in parte dagli scritti di Georges Bataille. Dell’erotismo si può dire – scrive il filosofo e antropologo nel suo saggio L’erotismo che esso è […] l’erotismo è l’approvazione della vita fin dentro la morte. In effetti, benché l’attività sessuale sia all’inizio un’esuberanza di vita, l’oggetto di quella ricerca psicologica, indipendente, come ho detto, dal proposito della riproduzione, non è affatto estraneo alla morte.” per giustificare questo bizzarro paradosso, l’autore richiama l’attenzione di chi legge agli scritti del marchese De Sade, per il quale “il modo migliore di familiarizzare con la morte è quello di legarla a un’idea libertina“. Il che è esattamente quello che fa la sceneggiatura di Nagisa Ōshima, nel rappresentare una relazione clandestina che non sfigurerebbe, per come viene presentata, in un qualsiasi film erotico, mentre sono i significati delle frasi stesse pronunciate negli scarni dialoghi a cambiare senso: su tutti, non ci lasceremo più, affermazione e richiesta topica per qualsiasi amante che verrà interpretata fin troppo alla lettera.

Può anche esistere un riferimento alla classica penisneid freudiana, l’invidia del pene, resa esplicita dalla sequenza – poco ricordata dai più – in cui Sada si ritrova a giocare con due bambini, scorge la nudità del maschietto e ne prova un’attrazione che fa emergere un pesante senso di colpa. La penisneid in questa veste potrebbe essere stata rappresentata dal regista in modo letterale, così come il complesso di castrazione affliggerebbe – dualmente –  il protagonista maschile, a proprio agio con qualsiasi pratica sessuale quanto ossessionato, paradossalmente, dall’idea di perderlo per sempre. La liberazione di Sada avviene, non a caso, durante l’asfissia erotica che porterà la morte, in cui Sada afferma in estasi di avvertire il fallo “muoversi da solo dentro di lei”, conferendogli l’autonomia che tanto agognava e dando una motivazione al “taglio di coda” finale. La morte del protagonista, peraltro, viene vista dal regista come un sacrificio necessario, quasi un gesto di liberazione che l’uomo quasi accetta di buon grad, nella disperazione di non poter più reggere quella relazione.

Per quello che ne resta oggi, vale la pena anche l’assonanza sintattica – forse randomica – tra De Sade e il personaggio di Sada (che si rivelerà giusto una sadica possessiva, a dispetto di una relazione padrone-domestica che ha inizio in termini invertiti; in questo, potrebbero esserci degli echi del personaggio di Asami, visto in Audition di Takashi Miike), ma anche tra eretismo ed erotismo, a suggellare un potenziale legame semantico tra i due che, se fosse vero, renderebbe il sesso inquietante per definizione, a qualsiasi latitudine.

La lettura di Jacques Lacan

Nel libro Seminario XXIII – IL SINTHOMO, relativo ad uno dei suoi numerosi seminari aperti al pubblico, Jacques Lacan affronta una lettura psicoanalitica degli scritti di James Joyce, e da’ un significato profondo al flusso di coscienza che era in grado di produrre i suoi lavori. Nel capitolo XVIII (Del senso, del sesso e del reale) Lacan racconta al pubblico di aver visto Ecco l’impero dei sensi durante una proiezione privata, nel marzo 1976, quando il film non era ancora nemmeno uscito nelle sale. Lacan vede nel personaggio di Sada Abe l’erotismo femminile spinto all’estremo, quale delirante presenza fantasmatica che, dopo aver ucciso il partner, lo evira e si porta via il membro (“la coda”, come viene ironicamente chiamata dallo psicoanalista).

Viene da chiedersi perchè non l’abbia fatto prima, suggerisce Lacan, ed il motivo è legato sia ad una forma di consumo della relazione – che è sempre più ossessiva, claustrofobica e insostenibile per lo spettatore e per il protagonista – che non può che culminare nella morte, unita all’esigenza di possedere ciò che ha reso la relazione stessa feticistica, ovviamente il pene del padrone. La castrazione diventa orrendamente sostitutiva dell’uomo e della sua sessualità, si arriva alla conclusione che non possa esistere un Altro con cui fare l’amore: l’uomo fa l’amore col proprio inconscio, come dovrebbe essere evidente anche dalla pratica dell’autoerotismo, mentre La Donna prolifica, come un dio, proprio come vediamo nel film. Tanto da potere e volere disporre a piacimento del corpo maschile, imponendosi con una violenza che è prima mentale e psicologica e poi, di conseguenza, fisica.

Censura del film

Il film ebbe una distribuzione complicata già all’epoca dell’uscita: in Giappone venne bloccato all’origine, il regista subì un processo da cui venne assolto negli anni 80 e non uscì prima dell’anno 2000; in Italia la Medusa si era impegnata a far uscire il film con dei tagli di censura, ma la Commissione decide contro la distribuzione, “in considerazione del quasi ininterrotto susseguirsi di accoppiamenti e perversioni sessuali, spesso rappresentati attraverso l’esposizione di nudi integrali e di dettagli anatomici dei protagonisti, ciò che – unitamente al clima di esasperato erotismo che caratterizza la vicenda – rende il film nel suo complesso, oltre che nelle singole scene, contrario al buon costume“. Altro che Bataille, Lacan, psicoanalisi, parafilie e questione fallica: Ecco l’impero dei sensi viene bollato all’istante come film letteralmente “maleducato”, e anche i successivi tentativi di farlo circolare non vanno a buon fine. Fu disponibile sul mercao una versione tagliata per altri anni ancora, fino al 2003 in cui finalmente arriva la versione uncut a cura della Ripley’s Home Video. (fonte)

Le scene di sesso non simulato

Da un lato il film parte dai presupposti tipici di ogni fantasia erotica: una persona comune che viene coinvolta in un’esperienza sessuale che assume, per molti versi, il carattere di un gioco ossessivo e ripetitivo, di un esperimento che presto sfuggirà di mano. Una cameriera che diventa oggetto di attenzioni sessuali, nello specifico, che è un topos classico per molte situazioni del genere, il quale peraltro vìola scabrosamente sia la relazione coniugale dell’uomo che – forse soprattutto – il tabù della relazione interpersonale tra padrone e persona di servizio, il che rende ancora più significativo, inaccettabile e problematico l’instaurarsi del rapporto. Gli amplessi ripetuti, ostentati, riproposti con la fredda camera che li ripropone come un ossessivo di flusso di coscienza, creano un disagio interiore nello spettatore che nessun film pornografico, neanche il più audace o estremo, sarebbe probabilmente in grado di proporre in quella veste. L’impero dei sensi è psicoanalisi erotica nella forma più raffinata, sfruttando una forma cinematografica che potrebbe essere ricondotta ad una sorta di neorealismo erotico.

Il godimento degli attori è reale, sia in senso simbolico che sostanziale: manca la dimensione ostentativa tipica dei film hard, in cui il gemito è urlato, tanto da apparire irrealistico, pura forma, uno status symbol, un modo per rendere didascalico l’amplesso (“attenzione: noi stiamo godendo!“), un modo per far capire senza equivoci al più ingenuo degli spettatori quello che si fa. Oshima si libera di questi orpelli – a loro modo tanto terrificanti quanto de-sensualizzanti per il genere – e ribalta qualsiasi assunto stereotipato: la forza de L’impero dei sensi, pertanto, non si limita a costruire presupposti tipici dei film erotici in cui le relazioni di potere sono simboleggiate in termini sessuali (Salon Kitty, per intenderci). C’è anche questo ma si va olte: Oshima rappresenta un sesso autentico, non simulato, realistico al massimo, anche a costo di de-sensualizzarlo, mostrare erezioni tutt’altro che perfette, ostentare sesso orale che sembra non avere alcuno scopo, rendere progressivamente l’impianto scenico sempre più esplicito e sempre meno eccitante. Eppure l’esperienza sessuale del singolo non è troppo diversa da quella rappresentata, in quanto è a volte segnata da equivoci, richieste non facili da accondiscendere o negare (la richiesta di essere soffocati, ad esempio), immaginari, situazioni e gradi di coinvolgimento che possono essere, in alcuni casi, sulla falsariga di quanto rappresentato nel film. E poi gli imbarazzi, i fastidi, il sesso che si consuma all’infinito ma poi non basta più, la perenne insoddisfazione interiore, l’attrazione fisica che muta serpentinamente in desiderio di possesso, esclusività e gelosia dell’altro. Chiunque non abbia ancora visto L’impero dei sensi, in altri termini, farebbe bene a provvedere quanto prima: perchè la sua forza ed il suo quid (sociale, politico e figurativo) sono ancora oggi molto attuali, tanto più che si parla di sesso e relazioni in maniera ancora problematica, e quella di Oshima è una buona doccia gelata per le nostre coscienze.

Per quanto non si tratti ovviamente di un film mainstream, data la sua forma in grado di sfidare la comune convenzione (il regista disse a riguardo che “L’impero dei sensi è diventato il perfetto film pornografico in Giappone, perchè non può essere visto. La sua stessa esistenza è pornografica, indipendentemente dal contenuto. Una volta visto, L’impero dei sensi non sarebbe più tale…”), unita la sua reperibilità non elevatissima (su Prime Video di Amazon, ad oggi, è disponibile con l’abbonamento a MUBI), Ecco l’impero dei sensi ha fatto scalpore per via delle numerose e ripetute scene di sesso reale.

Una scelta che non può essere casuale, ovviamente, e che non ha risparmiato censure e blocchi in vari paesi mondiali, sempre per motivazioni censorie. Il film contiene scene di attività sessuale non simulata tra gli attori, tra cui Eiko Matsuda e Tatsuya Fuji. La circostanza nel ginema è stata tutt’altro che infrequente, a ben vedere, dato che esistono almeno altri 273 film non pornografici (fonte: Wiki inglese) contenenti scene di sesso reale incluse nel girato. La lista che abbiamo reperito ad oggi include i seguenti titoli (sono riportati il più delle volte i titoli internazionali, quelli italiani solo qualora disponibili).

They Call Us Misfits
Blue Movie
99 Women
Double Face
Quiet Days in Clichy
Groupie Girl
The Deviates
Bacchanale
Kama Sutra ’71
Cry Uncle!
Slaughter Hotel
A Lizard in a Woman’s Skin
Luminous Procuress
Secret Rites
A Clockwork Blue
Pink Flamingos
Who Killed the Prosecutor and Why?
La verità secondo Satana [it] (lit. The Truth According to Satan)
So Sweet, So Dead
The Red Headed Corpse
Commuter Husbands
Delirium (Delirio caldo [it])
Christina, the Devil Nun (Cristiana monaca indemoniata [it])
I Jomfruens tegn [da] (Danish Pastries)
Ingrid sulla strada [it] (Ingrid the Streetwalker )
Thriller – A Cruel Picture
Revelations of a Psychiatrist on the World of Sexual Perversion (Rivelazioni di uno psichiatra sul mondo perverso del sesso [it])
A Scream in the Streets
The Devil in Miss Jones
Fleshpot on 42nd Street
The Other Side of the Mirror (Al otro lado del espejo [es], Le Miroir obscène [fr], Al otro lado del espejo [it])
Sinner: The Secret Diary of a Nymphomaniac (Le Journal intime d’une nymphomane [fr])
A Virgin Among the Living Dead
The Sinful Dwarf
The Devil’s Plaything
Anita: Swedish Nymphet
The Sex Thief
The Porn Brokers
Emmanuelle
The Eerie Midnight Horror Show
Zelda [it]
I Tyrens tegn [da] (In the Sign of the Taurus)
Score
Riot in a Women’s Prison (Prigione di donne [it])
The Girls of Kamare
La Bonzesse [fr]
Sweet Movie
Flossie [fr; sv]
Immoral Tales
Lorna the Exorcist
Countess Perverse (La Comtesse perverse [fr])
Carnal Revenge (Carnalità)
Keep It Up, Jack
The Hot Girls
Voodoo Sexy (Il pavone nero [it])
I Tvillingernes tegn [da] (In the Sign of the Gemini)
Der må være en sengekant [da] (Come to My Bedside)
The Image
Number Two
The Teenage Prostitution Racket (Storie di vita e malavita [it])
Black Emanuelle
Emanuelle’s Revenge
Felicia (Les mille et une perversions de Felicia)
But Who Raped Linda?
Female Vampire
Les Chatouilleuses [fr] (Le sexy goditrici [it])
L’Éventreur de Notre-Dame [fr] (Exorcism)
Justine and Juliette (Justine och Juliette [sv])
The Bloodsucker Leads the Dance
Lips of Blood
Rêves pornos (Le Dictionnaire de l’érotisme)
Wham! Bam! Thank You, Spaceman!
Breaking Point
Rolls-Royce Baby
Girls Come First
The Sexplorer
Le Sexe qui parle
Barbed Wire Dolls
Emanuelle in Bangkok
Luxure [fr] (Lust)
The Opening of Misty Beethoven
Alice in Wonderland (commedia musicale erotica)
Sømænd på sengekanten [da] (Bedside Sailors)
I Løvens tegn [da] (In the Sign of the Lion)
In the Realm of the Senses . Ecco l’impero dei sensi
Through the Looking Glass
A Real Young Girl
Die Marquise von Sade
Girls in the Night Traffic
The French Governess (Calde labbra [it])
Inhibition [it]
Around the World in 80 Beds (In 80 Betten um die Welt, Mondo Erotico)
Sex Express
Keep It Up Downstairs
Secrets of a Superstud
The Office Party
The Angel and the Woman
Agent 69 Jensen i Skorpionens tegn [da] (Agent 69 in the Sign of Scorpio)
Shining Sex [it]
Fate la nanna coscine di pollo (Amasi Damiani)
Blue Rita (Le Cabaret des filles perverses [fr])
Emanuelle in America
Emanuelle Around the World
Sister Emanuelle
Nazi Love Camp 27
Under the Bed
The Mark
The Ceremony
Monsieur Sade [fr]
Caligula’s Hot Nights (Le calde notti di Caligola [it])
Agent 69 Jensen i Skyttens tegn [da] (Agent 69 Jensen in the Sign of Sagittarius)
Behind Convent Walls (Interno di un convento [it])
Blue Movie [it]
Sister of Ursula (La sorella di Ursula [it])
The Coming of Sin (La visita del vicio)
Pleasure Shop on the Avenue (Il porno shop della settima strada [it])
You’re Driving Me Crazy
Immoral Women
Caligula
Images in a Convent
Play Motel
Giallo a Venezia
Malabimba – The Malicious Whore
Bare Behind Bars
Beast in Space (La bestia nello spazio [it])
Blow Job (Soffio erotico)
La gemella erotica [it]
Erotic Nights of the Living Dead
Sesso nero – Exotic Malice
Flying Sex (Sesso profondo [it])
Libidomania 2 (Sesso perverso, mondo violento [it])
Quando l’amore è oscenità [it] (lit. When love is obscenity)
Hard Sensation [it]
Hotel Paradise (Orinoco: Prigioniere del sesso)
Sex and Black Magic (Orgasmo nero [it])
Porno Esotic Love [fr] (Sexy Erotic Love )
The Porno Killers (Le porno killers [it])
Spetters
Taxi zum Klo
Fruits of Passion
Emmanuelle in Soho
Porno Holocaust
Caligula… The Untold Story
Scandale
Apocalipsis sexual [it] (lit. Sexual apocalypse)
Aphrodite
Il nano erotico
My Nights with Messalina (Bacanales Romanas)
The Virgin for Caligula (Una virgen para Caligula)
Luz del Fuego
Perdida em Sodoma
Killing of the Flesh (Delitto carnale [it])
Satan’s Baby Doll
Taking Tiger Mountain
Emmanuelle 4
Lillian, the Perverted Virgin [Lilian (la virgen pervertida)]
The Alcove
James Joyce’s Women
Devil in the Flesh
Emmanuelle 5
Emmanuelle 6
Hotel St. Pauli
Kindergarten
Kinski Paganini
トパーズ (Also known as: Tokyo Decadence and Topāzu)
The Soft Kill
La fille seule (English title: A Single Girl)
Xue Lian (English title: Trilogy of Lust)
La Vie de Jésus (English title: The Life of Jesus)
Idioterne (English title: The Idiots)
L’Ennui
Fiona
Jezus is een Palestijn (English title: Jesus is a Palestinian)
Romance
Pola X
The Man-Eater (La donna lupo)
Guardami
Vampire Strangler
Lies (Gojitmal)
Tokyo Elegy (Shabondama Elegy)
Baise-moi
Scrapbook
Intimacy
Le Pornographe (English title: The Pornographer)
Lucía y el sexo (English title: Sex and Lucia)
Hundstage (English title: Dog Days)
The Center of the World
Lazaro’s Girlfriend (La novia de Lázaro)
Le loup de la côte Ouest (English title: The Wolf of the West Coast)
Blissfully Yours (S̄ud s̄aǹeh̄ā)
Choses secrètes (English title: Secret Things)
Ken Park
The Brown Bunny
Private (Fallo!)
Rossa Venezia
The Principles of Lust
Anatomie de l’enfer (English title: Anatomy of Hell)
9 Songs
Story of the Eye
Kärlekens språk 2000
Stupid Boy (Garçon stupide)
All About Anna
Battle in Heaven
8mm 2
Kissing on the Mouth
天邊一朵雲 (English title: The Wayward Cloud)
Princesas
Lie with Me
Destricted
Shortbus
Taxidermia
Les Anges Exterminateurs
Auftauchen (Also known as Amour fou)
Ex Drummer
It Is Fine! Everything Is Fine.
The Story of Richard O. (L’histoire de Richard O.)
Import/Export
Lust, Caution
Serbis (English title: Service)
Tropical Manila
Otto; or Up with Dead People
À l’aventure
Amateur Porn Star Killer 2
Gutterballs
House of Flesh Mannequins
Antichrist
Enter the Void
The Band
Dogtooth
Engel mit schmutzigen Flügeln (Angels with Dirty Wings)
Now & Later
Human Zoo
Bedways
Rio Sex Comedy
The Bunny Game
Año bisiesto (English title: Leap Year)
Gandu
LelleBelle
Q (English title: Desire)
愛很爛 (English title: Love Actually… Sucks!)
Chatrak (English title: Mushrooms)
Caged
Léa
The Wrong Ferarri
The Slut
Clip
Starlet
Paradise: Faith
They Call It Summer (E la chiamano estate)
I Want Your Love
Sexual Chronicles of a French Family (Chroniques sexuelles d’une famille d’aujourd’hui)
The Dark Side of Love
Nymphomaniac
Pornopung
Stranger by the Lake
Wetlands
Pasolini
Diet of Sex
Angry Painter (Sungnan Hwaga)
Love
Much Loved (Zin Li Fik)
Melon Rainbow
Paris 05:59: Théo & Hugo
We Are the Flesh (Tenemos la carne)
Needle Boy
Love Machine (Mashina Lyubvi)
The Night (La noche)
A Thought of Ecstasy
Ana, mon amour
Picture of Beauty
Portraits of Andrea Palmer
Marfa Girl 2
Mektoub, My Love: Intermezzo

Dove vedere il film?

Il DVD di cui sopra è reperibile in DVD Terminal Video come Impero dei sensi, per quanto esistano molte altre opere del regista. Ecco l’impero dei sensi è comunque disponibile in streaming su Prime Video.

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