Nel senso originario del termine, un internauta (in tedesco Cybernaut) si riferisce a un “viaggiatore in una realtà virtuale”; di suo, la parola composta è formato da cyberspazio e nautes (dal greco “marinaio”, esattamente come in astronauta). Il termine è in uso dall’inizio degli anni ’90, mentre il termine cyberspazio è lo spazio virtuale in cui si “muove” virtualmente il cybernauta.
Con l’avvento della realtà aumentata e della realtà virtuale, i confini si sono assottigliati e, per quanto non esista una definizione chiara e completa del termine e ci siano varie zone interpretabili variamente, non sembra più esistere una vera e proprio distinzione tra reale e virtuale (vedi anche S. Capolupo, Tecnocrazia, Ed. El Doctor Sax). Il termine allude in particolare all’immersione vissuta dal cibernauta, che si immerge in una realtà virtuale tridimensionale, Internet o soprattutto il World Wide Web, per un periodo di tempo più lungo e ha solo una percezione ridotta di se stesso e del suo ambiente reale.
Per estesione ed in senso colloquiale, del resto, il termine cibernauta è solitamente usato più in generale per una persona “che trascorre molto tempo online ed ‘esplorando’ internet”.