Le dinamiche relazionali di coppia sono da tempo oggetto di analisi e rielaborazioni – più o meno credibili o fantasiose – all’interno del cinema: non c’è dubbio, ad esempio, che l’horror – uno dei generi che bazzichiamo di più su questo blog – abbia dato un suo contributo in tal senso grazie a pellicole come Smiley in cui il reale ed il virtuale arrivavano a confondersi, sdoppiarsi e risultare inquietanti per lo spettatore. Anche vari siti di incontri, insomma, del tipo Incontri.es o Superincontri, sono apparsi sullo schermo come veri e propri protagonisti della storia: l’ambiente a quel punto diventa un vero e proprio personaggio della storia, un deus ex machina dal quale i protagonisti non riescono a prescindere, e da cui rimangono affascinati o catturati per sempre.
In tanti suggeriscono, del resto, che questo tipo di film – gli horror ambientati in una chat in tutto o in parte, senza dimenticare ad esempio l’ottimo Cam – non siano credibili, sulla falsariga della considerazione che l’ennesima bella ragazza che ti contatta su internet, in molti casi, non sia altro che un bot virtuale pronto a ricattarti, truffarti e chi più ne ha, ne metta. Ma non bisognerebbe mai dimenticare che il virtuale che tanto disprezziamo e sottovalutiamo, in effetti, in molti casi è fatto da gente sola come noi, persone fatte di carne e ossa che provano dei sentimenti, e che potrebbero trovarsi in situazioni difficili per quanto possa sembrare tutto virtuale.
Newness in inglese significa “novità”, ed è il titolo di un film del 2017 distribuito su Netflix, diretto dal Drake Doremus noto per altri lavori come Zoe o il fantascientifico Equals; in esso si narra della storia di due millenials di Los Angeles, della loro relazione e di come i social network e le chat finiscano per intromettersi in negativo nel loro rapporto. Una storia che le coppie di oggi conoscono bene, dato che spessissimo usano i siti di incontri per conoscersi, oppure le app come Tinder, e difficilmente faranno a meno dei social network per comunicare in modo pratico e veloce. Nel farlo, il regista omaggia – guarda caso – durante una sequenza uno degli horror più popolari degli ultimi anni, ovvero Warm Bodies (che racconta di una storia d’amore tra uno zombi ed una ragazza).
Newness è interessante anche per la presenza di alcuni attori molto noti ai fanatici del cinemics e dei film della Marvel: Pom Klementief (Mantis ne I Guardiani della Galassia vol.2), Danny Houston (Col. Stryker nei film Wolverine), Jessica Henwick (vista anche in Iron Fist e Defenders), Nicholas Hoult (visto anche nel reboot di X-Men).
Che vuol dire “reale”? Dammi una definizione di “reale”. Se ti riferisci a quello che percepiamo, a quello che possiamo odorare, toccare e vedere, quel reale sono semplici segnali elettrici interpretati dal cervello. Questo è il mondo che tu conosci. (tratta dal film Matrix)
Del resto non c’è dubbio che la realtà di ogni giorno possa essere un’ottima fonte di ispirazione per qualsiasi forma di arte; ed è giusto, a nostro avviso, che questa tecnologia occupi il giusto spazio all’interno del cinema di ogni ordine e grado. Con un’avviso per tutti gli spettatori: il virtuale ed il reale, a volte, si possono mescolare sul serio, ed è importante riuscire a concepire internet come mezzo, e non come fine o strumenti per specchiarsi in modo egoista o narcisista.