Dal cinema alle scommesse: quando lo sport può predire il futuro
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Il Film del 2011 MoneyBall diretto da Bennett Miller è un capolavoro della cinematografia sportiva candidato a ben 6 premi oscar. Al centro della storia Billy Beane, interpretato magistralmente da Brad Pitt, general Manager degli Oakland Athletics che sconfitti più volte ai play-offs e con un budget limitato rispetto alle super potenze del baseball devono inventarsi qualcosa di nuovo e unico.

L’idea arriva da un algoritmo, ovvero quello di cercare e prendere giocatori anche poco affermati ma che avevano una statistica, on base (in base) molto elevata. Così facendo stabilì il record di vittorie consecutive, venti, e portò la squadra ai play-offs anche se poi uscì al primo turno. Nella stagione successiva rifiutò l’offerta dei Boston Red Sox che l’avrebbe trasformato nel GM più pagato della storia sin lì ma rifiutò per rimanere a casa. Tre anni dopo, senza di lui ma col suo metodo, i Red Sox vinsero le World Series diventando campioni del mondo.

Sembra evidente che nell’ultimo decennio il binomio sport e tecnologia intesa come numeri, statistiche e algoritmi sia diventato sempre più forte e indissolubile. Sono nate moltissime applicazioni che in tempo reale utilizzano i dati dei vari eventi sportivi per fornire statistiche complete dei giocatori tipo quanti passaggi hanno fatto in una partita, i km effettuati, i passaggi etc . Questi dati statistici servono inoltre a tenere sotto controllo il giocatore e migliorarlo sotto tutti i punti di vista. Gli allenamenti di diverse squadre sono adesso seguiti anche dai droni che seguono i movimenti sul campo per poi studiarli e migliorarli. Questo vale anche ovviamente nella quotidianità tutti i giorni, nel lavoro e, sempre rimanendo legati allo sport, nelle scommesse.

Lo studio statistico è diventato fondamentale per far diventare il mondo delle scommesse il proprio lavoro e anche in questo settore, proprio in Italia, c’è stato bisogno di un altro Billy Beane per dare inizio alle danze. Il suo nome è Gianluca Landi , ing. laureato a Pisa che dal 2007 ha prima compreso, poi migliorato e aggiornato e infine insegnato la professione e la materia del trading Sportivo in Italia dandone una valenza professionale rispetto a chi sino adesso faceva solo scommesse e azzardo senza nessuna base statistica. Il Betting Exchange o trading sportivo è nato nel 2000 a Londra da un’idea di uno imprenditore e broker di JP Morgan e di uno scommettitore professionista che hanno dato via a Betfair giunto in Italia con qualche anno di ritardo ma che ora, con le teorie, metodologie e software di Gianluca Landi, è abbracciato sempre da più persone e riconosciuto come una vera attività e figura professionale.

Insomma che sia un General Manager, un allenatore, un atleta o uno sport trader, la matematica e la statistica sono ad oggi strumenti indispensabili per ottenere un profitto sul lungo termine e migliorare una qualsiasi attività finanziaria, sportiva o aziendale. La vita e di conseguenza lo sport sono “giochi” di informazioni imperfette, ma la tecnologia moderna riduce questa imperfezione al minimo e se non sarà forse mai possibile predire il risultato di un singolo evento, quello di un campionato intero o una competizione lunga si. La statistica infatti deve essere lasciata “lavorare” e di conseguenza più aumentano gli eventi a disposizione e più il vantaggio statistico si palesa.

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