Ci sono molti motivi per cui uno scrive recensioni.
Una di queste potrebbe essere perchè si viene retribuiti per farlo, cosa che (non solo in Italia, penso) non è poi così comune, tanto da non costituire campione significato: del resto se a volte non si viene pagati per lavorare, o si viene pagati una miseria, non sembra strano che uno possa scrivere recensioni per hobby, per diletto, per passione.
Molte recensioni sono scritte per condividere informazioni utili con altre persone. Questo può includere informazioni dettagliate su un prodotto, un servizio, un ristorante, un libro, un film o qualsiasi altra cosa che possa essere oggetto di una recensione. Le recensioni possono aiutare gli altri a prendere decisioni informate sull’acquisto di un prodotto o sulla scelta di un servizio. Le recensioni forniscono a chi le scrive l’opportunità di esprimere le proprie opinioni, sentimenti e valutazioni su un determinato soggetto. Questo può essere utile per esprimere soddisfazione o insoddisfazione riguardo a un’esperienza o un prodotto. Le recensioni possono addirittura essere parte integrante di comunità online o di gruppi di appassionati di un genere, di un artista, di un qualcosa di catalogabile nel mondo dell’arte, dello spettacolo e della musica. Scrivere recensioni può aiutare le persone a connettersi con gli altri che condividono interessi simili.
Le recensioni possono essere una fonte preziosa di feedback per i creatori o i fornitori di prodotti e servizi. Le opinioni e le critiche dei clienti possono aiutare a migliorare la qualità dei prodotti o dei servizi offerti. Non so bene quanti autori, registi, musicisti leggano quello che scriviamo. Penso pochi, pochissimi, alcuni a volte hanno anche scritto alla mia email per ringraziarmi. O perchè erano preoccupati di sapere dove avessi visto il suo film (era apparentemente il regista in persona, a scrivermi), temendo forse che l’avessi visto piratato (non l’ho fatto: il film era una distribuzione indipendente per cui ero stato regolarmente autorizzato). Tante persone che mi hanno letto, tra cui molti degli artefici di ciò che recensivo (almeno, credo) occuperebbero una superficie tridimensionale che poi, vista dall’alto, sarebbe al massimo una matrice sparsa.
Altre recensioni sono un “diario personale” di quello che avrei voluto dire al mondo, oltre che un promemoria dei film che ho visto e di quello che mi hanno suscitato (non fosse per il blog, ricorderei effettivamente meno della metà dei film e delle opere che vedo effettivamente ogni anno).
Alcune persone scrivono recensioni, su internet nello specifico, con l’intento di influenzare le decisioni degli altri: ad esempio, le recensioni positive possono essere scritte per promuovere un prodotto o un servizio, mentre le recensioni negative possono essere scritte per dissuadere gli altri dall’acquisto. Ma erano intenzioni sincere o subdole? Qui si aprirebbe un potenziale dibattito che finirebbe per polemizzare financo con Tim Barners-Lee (l’inventore del Web), colpevole di aver creato questo mostro tentacolare chiamato internet, in cui la gente comunica, si insulta, guarda materiale inconcepibile – e a volte guadagna pure per averlo fatto o messo in rete.
Dopo tanti anni che ho aperto questo blog, non so bene perchè scriviamo recensioni, davvero: ho snocciolato ipotesi a non finire, ma nessuna mi convince appieno e tutte mi suggeriscono che avessi bisogno di farlo. Come voi, semplicemente, avete scelto di leggermi adesso.
Ingegnere per passione, consulente per necessità; ho creato Lipercubo.it. – Mastodon