Un ciondolo testimone di un amore perduto, una tazza di caffè racconta storie di albe solitarie e il suono di una campanella rivela gioie infantili.
Un semplice ciondolo, leggero, argentato, pendeva, ricordo di giorni felici. Una tazza di caffè, calda, robusta, custodiva il sapore di albe solitarie. Il suono di una campanella, cristallino, gioioso, evocava gioie infantili.
Amore perduto, sospeso nell’aria, come il ciondolo, intrecciato nei capelli. Storie di albe solitarie, dipinte sulla tazza, riflessi dorati in ogni sorso. Gioie infantili, risuonanti come la campanella, leggere risate nel vento. La memoria, intricata, intrecciava i fili del passato, creando un collage emozionale. Ciondolo, tazza, campanella, simboli di un’esistenza, unite da un sottile, indissolubile, filo d’argento.
Due cuori, vibranti, s’incontrano, tramite un’app di dating.
Emozionati, si avvicinano, si scrutano, tavolino del bar, risate, champagne. Ordinano, piatti prelibati, lo sguardo intenso, legame immediato. Atmosfera elettrica, come il primo bacio. Eppure, l’armonia si frantuma, silenzio pesante, sospeso come un segreto oscuro. Lui, nervoso, movimenti irregolari, lei, occhi inquieti, tensione palpabile. Incertezza, come la nebbia avvolge la città. E poi, improvvisa, l’orrore, rabbia repressa, gesti violenti, urla mute. Vittima indifesa, corpo inerte, come foglie cadute. Tavolino, testimone del un dramma, chiaroscuro di passioni torbide.
Un ciondolo testimone di un amore perduto. Sangue, come vino rovesciato.