La serie di Resident Evil su Netflix convince solo in parte
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La nuova serie Resident Evil su Netflix assolve ad una duplice, curiosa funzione: confermare la forza di un franchise che esiste dal 1996 (data di uscita del primo tenebroso videogame postapocalittico, che i fan del retrogame potrebbero e dovrebbero ricordare) e, al tempo stesso, fungere da entry point o punto di ingresso per nuovo potenziale pubblico. Dopo aver ispirato fumetti, film, serie TV e gadget di ogni ordine e grado, Resident Evil è arrivato ad un punto di svolta nel presentare questo action horror suddiviso in 8 episodi, da guardare praticamente tutti d’un fiato ed incentrati sulle vicende del personaggi, più che sulla storia in sè (ormai nota, per non dire (ri)trita).

Il nuovo Resident Evil segue due linee narrative separate, ovvero quella delle adolescenti Jade e Billie, e del complicato rapporto con il padre, impiegato della Umbrella Corp. che sta lavorando ad un nuovo, innovativo farmaco. Siamo poi catapultati nel 2036, dove Jade da adulta è costretta a sopravvivere nel mondo che gli hanno lasciato da ragazzina. Se la caratterizzazione psicologica dei due personaggi è ovviamente contrapposta, con Jade estroversa e Billie chiusa e remissiva, quest’ultima serve ad accompagnare la descrizione di una società dai tratti moralmente discutibili. La narrazione del 2022 è più incentrata su questi due personaggi e sugli eventi, mentre la seconda è decisamente più action-horror. Ed è proprio questa ultima a funzionare forse meglio dell’altra, risultando croccante pane per i denti dei fan del genere. C’è anche da sottolineare una certa prolissità di fondo, con personaggi che tardano un po’ troppo a svelarsi per ciò che sono e diventa ormai un tratto tipico dei prodotti serializzati.

Il brand funziona ed il merchandise pure, ma in fondo si tratta di un prodotto film che va giudicato come se nulla fosse esistito prima. Gli spunti in positivo, senza dubbio, non mancano, e qualche scary jump notevole si segnala pure per quanto, poi, non è detto che alla totalità del pubblico questo possa realmente bastare. Verrebbe quasi voglia, a questo punto, di recuperare i primi film della saga, a cominciare da quello del 2002 di Paul W. S. Anderson, coi rispettivi Mr. Red , Mr. Grey, Mr. White, Ms. Black e Dr. Brown che fanno tanto Tarantino e che, tutto sommato, consegnarono agli annali del cinema un horror post apocalittico pur sempre tratto da un videogame quanto in grado di reggere alla prova del tempo e dell’eventuale confronto con altri omologhi, quasi tutti al limite del guardabile.

La serie di Resident Evil ha debuttato a livello mondiale su Netflix il 14 luglio 2022.

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