Cinema e moda: storia di un rapporto che non muore mai

Il cinema e la moda sono due forme d’arte in perenne comunicazione tra loro, in grado di influenzarsi a vicenda sin dall’alba dei tempi, arricchendosi l’un l’altro. Se da un lato il mondo del cinema rende le sue star immortali, dall’altro è la moda a fungere da supporto imprescindibile, poiché mette a disposizione le sue migliori risorse per vestire in modo memorabile gli attori e le attrici. Infatti, guardando al passato, è dagli inizi del ‘900 che il cinema si serve genuinamente dei costumi per rendere più sfaccettata la narrazione, e allo stesso tempo ha dettato stili diversi grazie agli eclettici costumisti.

Il cinema ha sempre avuto un impatto forte sulla moda (basti pensare a tutti i capi di abbigliamento o i cappelli con la stampa personalizzata che richiama a serie TV o film famosi che si vedono in giro) ma è giusto affermare che anche il mondo della moda ha dato un contributo importante alla settima arte, dando personalità e classe a personaggi che sono rimasti impressi nella memoria anche per il loro look. Cinema e moda, dunque, hanno imbastito un rapporto duraturo, di quelli che non può proprio sfaldarsi con il passare del tempo. Il destino di questi due mondi sembra ormai essere indissolubilmente legato, e risulta essere così da sempre. A tal proposito: si esplora in questo approfondimento il rapporto tra cinema e moda.

Il cinema si fa portavoce della moda e dei suoi stili

Ci sono stati tantissimi stilisti che hanno ricoperto il cruciale ruolo di consulenti di immagine, affiancando gli attori e i registi più rinomati di Hollywood, e al contempo la moda ha riflettuto queste tendenze sulle passerelle. Alcuni esempi pratici lo sono gli abiti di Audrey Hepburn, il noto look informale composto da jeans e maglietta di James Dean, il pigiama indossato da Clark Gable nel film Accadde una notte. Ma anche un accessorio come gli occhiali da sole può diventare una moda; vedasi il modello Ray-Ban di Tom Cruise nel primo capitolo di Top Gun.

Gli stilisti che hanno partecipato alla realizzazione di molteplici lungometraggi nel corso della storia del cinema, come ad esempio Givenchy, i cui vestiti sono stati indossati dalla Hepburn, oppure ancora Giorgio Armani, che ha selezionato degli abiti ad hoc per Richard Gere in virtù del film American Gigolò. La lista è infinita, e comprende altri nomi illustri come Gaultier, Gucci e Prada, e lo star system hollywoodiano ha permesso agli attori e alle attrici di fungere da modelli da imitare, in grado di far sognare il pubblico e indirizzare le persone sugli abiti e gli accessori da acquistare per sé.

La moda nel cinema: le influenze

Come anticipato, moda e cinema sono due forme d’arte che si sono influenzate a vicenda, e continuano tuttora a farlo. Il cinema si è arricchito culturalmente grazie al talento dei più grandi stilisti del mondo, ma ha ricambiato poi trasponendo sul grande schermo storie interne al mondo della moda. Cronologicamente parlando, l’antesignano è stato il lungometraggio conosciuto in Italia come Cenerentola a Parigi (Funny Face), ma il filone è stato proseguito degnamente con il film di culto intitolato Il Diavolo veste Prada, il quale si è affermato come campione d’incassi. Non sono mancati nel tempo dei solidi esempi di prodotti a metà tra la finzione e il taglio documentaristico, come per esempio il recente House of Gucci, oppure i film su Coco Chanel e Valentino.

I film indirizzano il pubblico verso la moda

Non mancano validi esempi circa i film in grado di indirizzare il pubblico verso la moda. Ad esempio, ci sono vestiti come quelli citati che sono stati emulati da altri brand e acquistati a minor prezzo dalle persone comuni. Persino un accessorio come il cappello da cowboy è diventata una moda, ovvero una manifestazione della propria personalità; e come si fa a non menzionare il celebre berretto da baseball assorbito dalla cultura hip hop degli anni ‘80. Insomma, i casi di film i cui protagonisti sono abbigliati in modo unico, hanno influenzato la moda conquistando il gusto dei singoli individui. Foto di MARIOLA GROBELSKA su Unsplash

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