Clint Eastwood: i cinque migliori film diretti dal grande regista

In occasione del novantesimo compleanno di Clint Eastwood, ecco i cinque capolavori diretti da questo straordinario regista

Icona degli spaghetti western e regista di spicco nel panorama statunitense, Clint Eastwood ha da poco compiuto novant’anni. Artista versatile, personalità prismatica e regista di estrema sensibilità, nel corso della sua lunga carriera Clint Eastwood ha collaborato con registi di spicco: tra questi ricordiamo Sergio Leone, Vittorio De Sica e Micheal Cimino. Le sue interpretazioni hanno diviso sia pubblico che critica, che lo ha talvolta accusato di mancare di espressività. Ma è nella carriera di regista che l’eclettismo e la maestria di questo artista hanno raggiunto l’apice: dal 1971 (anno in cui ha diretto Brivido nella notte) fino ad arrivare ai giorni nostri, Clint Eastwood ha realizzato pellicole di grande interesse e qualità eccelsa.

Il suo ultimo film Richard Jewell, di cui trovate la recensione su FilmPost.it, è stato elogiato dalla critica; ma negli ultimi anni diverse sue pellicole hanno riscosso un buon successo al botteghino, e tra queste si possono citare American Sniper (2015) e Sully (2016). Ma quali sono i migliori film diretti da Clint Eastwood? In occasione del suo novantesimo compleanno abbiamo stilato una lista di cinque grandi pellicole da vedere e rivedere.

1 Gli spietati

Terzo western nella storia a ottenere l’Oscar come miglior film, Gli spietati è la pellicola che segna la consacrazione di Clint Eastwood a regista di punta del panorama statunitense. Uscito nel 1992, il film ha ottenuto ben nove candidature agli Oscar e un gran numero di candidature ad altri importanti premi cinematografici. In questo film, Eastwood costruisce per sé un personaggio che pare un po’ la naturale evoluzione dei giovani pistoleri da lui interpretati nel passato (basti pensare ai memorabili ruoli nei film di Sergio Leone). La vita della cittadina di Big Whisky viene stravolta da un tragico evento: una prostituta viene sfregiata al volto da un uomo, offeso perché la donna lo aveva deriso.

Le altre prostitute, indignate per la blanda pena data all’uomo, decidono di farsi giustizia da sole; mettono quindi una taglia sull’uccisione del criminale e del suo compare (in realtà innocente). Saranno tre gli uomini a mettersi sulle tracce dell’uomo che ha sfregiato la prostituta. Gli spietati vanta, oltre al già citato Clint Eastwood un cast di spicco: Morgan Freeman, Richard Harris e Gene Hackman sono i protagonisti di questa pellicola pluripremiata.

2 I ponti di Madison County

Questo pellicola del 1995 ingloba tutte gli aspetti che fanno di un film romantico un capolavoro, che tutti gli amanti del genere dovrebbero recuperare. Clint Eastwood si allontana dalla propria confort zone eppure riesce a fare centro: I ponti di Madison County è uno spaccato di quotidianità discreto ma di struggente intensità. Protagonisti del film sono Robert (Clint Eastwood), fotografo di mezz’età dalla vita instabile, e Francesca (Meryl Streep), donna di origini italiane con una vita monotona, un marito e due figli. Quando Robert arriva nella contea di Madison per fotografare i famosi ponti del luogo, la famiglia di Francesca è sola in casa da qualche giorno; il marito e i figli adolescenti si trovano fuori città.

Robert e Francesca si incontrano per caso, e tra i due scatta una strana intesa che li porterà a entrare in profonda connessione; anche se solo per pochi giorni, l’amore tra i due è destinato a segnare indelebilmente due esistenze fino a quel momento ordinarie. Quando Robert chiede a Francesca di andare via insieme, la donna si trova di fronte a un bivio: assecondare sensazioni nuove e devastanti, o restare vicino alla propria famiglia rischiando di vivere di rimpianti? Clint Eastwood e Meryl Streep costruiscono una complicità che non ha eguali, regalando due ore di estremo pathos; il film spinge sull’acceleratore emozionale senza mai diventare stucchevole. Il risultato è un capolavoro da recuperare al più presto.

3 Mystic River

La vita di tre ragazzi viene stravolta quando uno di loro sale sull’automobile di due pedofili; il giovane viene rapito e condotto in luogo buio, dove per alcuni giorni subirà abusi sessuali e atroci sevizie. Il ragazzo viene liberato, e ritroviamo i tre amici molti anni dopo: Jimmy, giunto al secondo matrimonio, è un uomo scontroso e taciturno, che ama incondizionatamente la figlia diciannovenne; Dave, colui che da piccolo ha subito le violenze dei due pedofili, è un uomo un po’ spaurito e apparentemente docile; infine c’è Sean, glaciale poliziotto dedito al proprio lavoro. Le strade dei tre sono destinate a incrociarsi a causa di un altro, tragico, evento, che ancora una volta rivoluzionerà le loro vite: la figlia di Jimmy, infatti, una notte sparisce, e il suo cadavere viene ritrovato il mattino dopo.

Tutti e tre gli uomini sono in qualche modo legati alla vicenda, ma le dinamiche dell’omicidio restano misteriose. Chi ha ucciso la ragazza? Gli strani avvenimenti di quella notte sono tutte coincidenze? Quando il passato sembra ormai elaborato, è proprio allora che torna con la sua potenza distruttiva. Mystic River è un film che mantiene alta la tensione e regala, al contempo, una storia ben congegnata e dei personaggi stratificati, costruiti in modo sublime. I tre attori protagonisti, Sean Penn, Tim Robbins e Kevin Bacon, sono straordinari (per le loro interpretazioni, i primi due hanno vinto l’Oscar rispettivamente come attore protagonista e non protagonista). Film del 2003, la cui storia è tratta dal romanzo La morte non dimentica di Dennis Lehane, Mystic River è forse il capolavoro assoluto di Clint Eastwood.

4 Million Dollar Baby

Frankie (Clint Eastwood) è un uomo anziano e solo, ex pugile e ora allenatore di boxe in una vecchia palestra; il suo unico amico è Eddie (Morgan Freeman), che sconta sul proprio corpo un imperdonabile errore commesso in passato da Frankie. L’uomo, fagocitato da rimorso e solitudine, trova in Maggie (Hilary Swank) una nuova possibilità: la ragazza vuole diventare una professionista della boxe, e chiede a Frankie di essere allenata. L’uomo decide di andare oltre il pregiudizio, e sottopone Maggie ad allenamenti che la ragazza affronta con abnegazione quasi cieca; intanto tra i due nasce un rapporto profondo, nel quale entrambi rintracciano il giusto conforto.

Anche Maggie, come Frankie, si sente molto sola; la ragazza ha alle spalle una famiglia anaffettiva, che inizierà a mostrare interesse per lei solo per impossessarsi dei suoi soldi. Maggie è all’apice della carriera quando un episodio tragico, durante un incontro con un’avversaria disonesta, cambia per sempre la vita della ragazza e del suo allenatore. Million Dollar Baby è un film sul rimorso, sull’ostinazione e sull’amore imprevedibile, che arriva a colmare vuoti del passato e del presente. Il film, uscito nel 2004, è stato premiato con ben quattro premi Oscar: miglior film, miglior regia, miglior attrice protagonista a Hilary Swank e miglior attore non protagonista a Morgan Freeman.

5 Gran Torino

Chiude la nostra top 5 Gran Torino, film del 2008 sceneggiato da Nick Schenk. In Gran Torino Clint Eastwood interpreta Walt, un anziano reduce dalla Guerra di Corea di origini polacca. Il film indaga gli effetti che un’esperienza traumatica come la guerra sortisce sulla personalità di un uomo, e sul suo modo di relazionarsi con la realtà circostante. Walt è burbero e timoroso del diverso; vedovo dopo molti anni di matrimonio, l’uomo non è in grado di legarsi profondamente neppure ai suoi familiari. Walt difende la propria incolumità a qualunque costo, e sembra vivere nel costante di timore di essere in pericolo.

Misantropo e apparentemente imperturbabile, Walt si mostra infastidito dalla presenza di una famiglia di etnia Hmong, che vive accanto al suo appartamento. Ma quando il giovane Thao, membro della famiglia di vicini, viene aggredito da una banda di teppisti, in Walt si risveglia l’istinto di protezione e tutela dell’incolumità altrui. Quel desiderio di soccorrere il prossimo, che lo aveva mosso durante gli anni di conflitto in Corea, torna a galla in tutta la sua potenza. Walt potrà così rivelerà aspetti inediti della propria anima, battendosi ancora una volta per qualcosa che è più grande di lui e della sua paura del diverso. Il titolo del film si riferisce alla Fiat Gran Torino, automobile di proprietà del controverso protagonista.

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