Il primo mockumentary della storia: “The War Game” di Watkins

The war game” è un film del 1965 che immagina gli effetti di una catastrofe nucleare sull’Inghilterra, a seguito di un ipotetico attacco sovietico.

Disponibile esclusivamente in lingua inglese, “The war game” è un mockumentary di grande impatto, sia per la sua realizzazione ossessivamente realista che per il fatto di essere basato, a quanto suggerito dai titoli di coda, su documenti reali che hanno studiato gli effetti del nucleare. Nella prima scena il cameraman segue un militare che porta una comunicazione in sala stampa da far leggere alle autorità: seguiranno interviste, rappresentazione di scenari bellici, ospedali pieni di feriti, morte e disperazione. Ad essere precisi lo stile è sì documentaristico, anche se il cameraman non è mai direttamente coivolto negli avvenimenti, inquadrando le immagini come se fosse completamente estraneo (e non toccato dalle bombe, ad esempio).

All’interno del film si susseguono immagini di scontri tra polizia e popolazione, evacuazioni effettuate porta a porta, civili uccisi a colpi di arma da fuoco ed interviste alla popolazione: nessuno di loro sembra conoscere gli effetti dell’energia nucleare sul corpo umano. Il tutto è accompagnato da una voce fuori campo che commenta quello che viene mostrato, con un effetto ancora più drammatico di quanto le immagini stesse non siano.

This is nuclear war

A circa metà dell’opera, che dura solo 50 intensi minuti, si ricorda di un vescovo che si era detto certo che “le nostre armi nucleari saranno utilizzate con saggezza“: il tutto viene mostrato mentre si mostra l’effetto “firestorm” prodotto dall’arsenale nucleare e le persone letteralmente spazzate via. Tra le interviste il regista fa emergere quella ad un esperto che afferma “tecnicamente ed intellettualmente viviamo l’età atomica, ma emozionalmente viviamo quella della pietra“, che fa così scorgere la fortissima critica sociale verso l’ipocrisia delle istituzioni ed i pericoli derivanti dall’uso smodato ed ossessivo di tecnologie belliche.

Quei corpi ustionati dei civili, gli effetti dell’arsenale bellico nucleare sull’organismo, le persone che si vedono morire soffocate come insetti uccisi da DDT, impressionano e lasciano il segno anche – e forse ancora di più – oggi.

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