Crash!


Un'allucinazione algoritmica di Midjourney mostra una potenziale versione steampunk di Crash con le locomotive scassate al posto delle auto.
Un’allucinazione algoritmica di Midjourney mostra una potenziale versione steampunk di Crash con le locomotive scassate al posto delle auto.

Nel cuore della notte, mentre la città dormiva inquietamente, John si aggirava nella sua stanza buia, occhi fissi sullo schermo del suo computer. Era un appassionato giocatore di un oscuro gioco di corse automobilistiche chiamato “CrashZone”. Il gioco aveva una reputazione inquietante: si diceva che coloro che ci giocavano troppo spesso fossero tormentati da strani incidenti nella vita reale.

John non credeva a tali storie. Per lui, CrashZone era solo un modo per sfuggire alla monotonia della sua vita quotidiana. Quella notte, decise di giocare più a lungo del solito. Ogni scena di collisione era un brivido di eccitazione per lui. Era come se il suo animo avesse abbracciato il caos delle collisioni e lo avesse fatto proprio.

Mentre giocava, le luci iniziarono a tremolare e il rumore dei motori accelerò a un ritmo ossessivo. Il monitor vibrava in sincronia con i suoi battiti cardiaci. Sembrava che il gioco stesse acquisendo una presenza propria, divorando la sua attenzione. John ignorò tutto, concentrato solo sulle collisioni distruttive che stavano accadendo sullo schermo.

Tuttavia, proprio quando John sembrava sul punto di raggiungere il massimo dell’estasi da collisione, lo schermo si spense improvvisamente. L’oscurità avvolse la stanza, e un brivido gli corse lungo la schiena. Tentò di riaccendere il computer, ma ogni tentativo si rivelò vano. Il gioco sembrava averlo abbandonato.

Nel silenzio, il fruscio del vento fu l’unico suono. Ma poi, un rombo lontano iniziò a crescere, un ruggito simile a quello di un motore di macchina. Era come se il caos delle collisioni del gioco fosse sfuggito dalle dimensioni digitali e si fosse riversato nel mondo reale.

John si precipitò alla finestra e vide con orrore un’auto da corsa nera accelerare verso la sua casa. Sembrava scolpita dalla stessa oscurità, con fari rossi come occhi infuocati. L’auto prese velocità, schizzando verso l’edificio con un rombo di potenza.

Nel momento in cui l’auto colpì l’edificio, una luce brillante esplose in un caleidoscopio di colori, avvolgendo tutto. E quando la luce svanì, non c’era traccia dell’auto né di John. Solo un vuoto inquietante, come se fossero stati entrambi inghiottiti dall’oscurità.

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