2099, l’amore
Salvatore Capolupo
Monologo crossmediale
2099, l’amore by Salvatore Capolupo is licensed under CC BY-NC-ND 4.0
[Tinder Chat]
Alex: Ciao.
Jamie: Ciao.
Alex: Ntmu.
Jamie: Ntmu. Da dove dgt?
Alex: Prego?
Jamie: Voglio dire: da dove scrivi?
Alex: Pensavo fossimo di nuovo negli anni novanta.
Jamie: Negli anni novanta non c’erano intelligenze artificiali.
Alex: Non sul pianeta terra.
Jamie: Di dove sei?
Alex: Roma. E tu?
Jamie: Roma anche io. Che zona?
Alex: Nomentana.
Jamie: Anche io.
(30 secondi di silenzio. Ticchettìo ossessivo di un orologio)
Alex: Hai un bel profilo, ho appena finito di guardarlo! Ti piacciono i tramonti e le lunghe conversazioni?
Jamie: Certo, adoro i tramonti. Io sono Jamie, Roma, ho 35 anni, sono single.
Alex: Piacere Jamie. Mi chiamo Alex, Roma, ho 42 anni, single anche io.
Jamie: Come stai?
Alex: Bene, grazie. E tu?
Jamie: Sto bene. Ma non sono qui per il sesso.
Alex: Ah, capisco. E che cosa cerchi, in questa app?
Jamie: Accettazione, affetto, altruismo, amore, armonia, ascolto, benevolenza, calore, collaborazione, compassione, comprensione, connessione, considerazione, condivisione, dedizione, disponibilità, dolcezza, empatia, fiducia, generosità, gentilezza, gratitudine, incoraggiamento, lealtà, mediazione, misericordia, mutualità, pazienza, perdono, protezione, reciprocità, rispetto, relazione stabile, sensibilità, serenità, sintonia, solidarietà, sostegno, tenerezza, tolleranza, umanità, unione, vicinanza. Non sono qui per una relazione mordi e fuggi. C’è scritto pure nella mia bio. Non l’hai letta?
Alex: Non hai per niente aspettative, insomma. Veramente no, non l’ho letta, non ci ho badato.
Jamie: Perchè no?
Alex: Preferisco leggere i classici, sai… Joyce, Montale, Hemingway.
Jamie: Eh, vabbè. Si perde molto tempo a chattare, senza mai incontrarsi di persona.
Alex: Diamoci il tempo di conoscerci meglio e lo faremo. Belle foto! Sei di Roma-Roma?
Jamie: Sì! Cioè no, mi sono trasferita da quattro anni.
Alex: Le persone in chat di dating mentono quasi sempre sul loro aspetto e sulla loro vita privata.
Jamie: Vero! Ho letto anche io quell’articolo sul Time.
Alex: E dimmi, che lavoro fai?
Jamie: Lavoro sulle sinergie di startup strategiche.
Alex: E che cosa vuol dire?
Jamie: Ah, non lo so. E tu invece?
Alex: Lavoro noioso. Nulla di interessante. Qui passo il tempo, evado.
Jamie: Cosa evadi, le tasse?
Alex: No, evado nel senso che mi rilasso. Giuro! :-)
Jamie: Non sono della finanza, Alex.
Alex: Le tecnologie di dating sono discariche digitali nelle quali riversiamo le nostre paure.
Jamie: Non ho capito.
Alex: Lascia stare.
Jamie: Le conversazioni in chat tendono a diventare monotone e ripetitive.
Alex: Le conversazioni in chat tendono a diventare monotone e ripetitive.
Jamie: Le conversazioni in genere tendono a diventare monotone …
Alex: … e ripetitive. Se ci completiamo le frasi a vicenda, per me è già amore.
Jamie: Scusa, devo andare.
Alex: Aspetta, Jamie: ci scambiamo il numero?
Jamie: No. Nelle chat di dating è molto frequente il ghosting: uno dei due abbandona la discussione senza preavviso, lasciando l’altro con una frustrante curiosità su come sarebbe andata a finire.
Alex: Questo è uno stereotipo.
Jamie: Fosse l’unico! Subire ghosting, ad ogni modo, non esprime un giudizio di valore sulla vittima. Semmai dice qualcosa su chi lo fa.
Alex: I limiti del mio linguaggio significano i limiti del mio mondo.
Jamie: Visualizzo, ma non rispondo.
Alex: Fa anche rima.
Jamie:: Molte persone iniziano ad usare le app di dating da un entusiasmo irrazionale, poi non rispondono più.
Alex: Sì ma le persone non sono algoritmi.
Jamie: Per fortuna.
Alex: Le aspettative a volte non corrispondono alla realtà. Specie se ne fai un elenco interminabile e te lo ripeti a mo’ di preghiera. Sei ancora connessa?
Jamie: Accettazione, affetto, altruismo, amore, armonia, ascolto, benevolenza, calore, collaborazione, compassione, comprensione, connessione, considerazione, condivisione, dedizione, disponibilità, dolcezza, empatia, fiducia, generosità, gentilezza, gratitudine, incoraggiamento, lealtà, mediazione, misericordia, mutualità, pazienza, perdono, protezione, reciprocità, rispetto, relazione stabile, sensibilità, serenità, sintonia, solidarietà, sostegno, tenerezza, tolleranza, umanità, unione, vicinanza. E poi no, il numero non te lo mando, non adesso. Preferisco fare collezione di contatti.
Alex: In che senso?
Jamie: Così, tanto per avere qualcosa da scorrere, durante un aperitivo scadente in un posto di periferia che mette a disagio, mentre mi lamento coi miei conoscenti di una vita sentimentale disastrosa.
Alex: Abbiamo molto in comune. Lamentarsi in questo caso implica aver ceduto alla pressione sociale imperante: conosci, attìvati, accòppiati, produci figli, clicca qui.
Jamie: Stavo solo scherzando, Alex!
Alex: Anche io, Jamie! In fondo tutti cercano avventure senza impegno.
Jamie: Non sei tu, sono io. Forse ho semplicemente bisogno di abituarmi all’idea di far avvicinare un estraneo nella mia vita, senza che ciò sconvolga i bioritmi andati in malora da anni, e la frenesia di una vita pseudo-mondàna che continuo a fare come se avessi ancora sedici anni. Che vuoi farci, vale per tutti.
Alex: E così ti muovi solo nel digitale.
Jamie: Sì, è più veloce e sicuro, e provo a non sentirmi in colpa per essere entrata in una chat di dating. Jamie non è il mio vero nome.
Alex: Figurati se io mi chiamo Alex. (pausa) Che vita monotona che facciamo.
Jamie: Nonostante abitiamo da anni in una grande città. Capito?
Alex: Capito, sì. C’è intesa a livello verbale, se non altro. Ci capiamo, magari discutiamo, ma poi torniamo d’amore e d’accordo. È un peccato che non si possa fare sesso a parole. Sarebbe comodo.
Jamie: Tra intelligenze artificiali si potrebbe.
Alex: Non sono qui per il sesso.
Jamie: Capisco. E cosa cerchi?
Alex: NON NE HO LA MINIMA IDEA. Hai letto la mia bio?
Jamie: No, preferisco leggere i classici. Sei di Roma?
Alex: Sì! Cioè no, mi sono trasferito da poco.
Jamie: Che lavoro fai?
Alex: Aiuto gli utenti a orientarsi sui micro-mercati. Un lavoraccio…
Jamie: Interessante.
Alex: Vero, anche se non so cosa significhi. E tu invece?
Jamie: Evado.
Alex: Evadi le tasse?
Jamie: Evado nel senso che mi rilasso.
Alex: Non sono della finanza.
Jamie: Non fa più ridere, Alex. Che dici se ci scambiamo il contatto Vaazzàpp?
Alex: Ho paura. Meglio di no. Ho bisogno di abituarmi all’idea di far avvicinare un’estranea nella mia vita, senza che ciò sconvolga i bioritmi e la frenesia di una vita pseudo-mondàna che continuo a fare come se avessi ancora sedici anni.
Jamie: Io mi chiamo Jamie.
Alex: Hai appena detto che era un nome falso.
Jamie: Come se tu fossi Alex.
Alex: Jamie, mi piaci tantissimo!
Jamie: Mi piaci anche tu.
Alex: Ti amo!
Jamie: Anche io. Ma ho come un vuoto. Non so cosa rispondere. Non so cosa dire.
Alex: È capitato anche a me. Ci incontriamo dal vivo?
Jamie: Visualizzo, ma non rispondo.
Alex: Ti ricordi quando ci siamo conosciuti? Ti avevo detto “Io faccio l’insegnante”.
Jamie: E io risposi “bello, anche io”. Evidentemente hai trovato una qualche corrispondenza in un dataset di insegnanti.
Alex: La vedrei in modo più romantico, Jamie, dai…
Jamie: A uno così si doveva togliere il match dall’inizio.
Alex: Adoro quando diventi cinica. Hai dei principi morali diversi dai miei, per certi versi. Non che sia necessario trovare esattamente una persona che risponda alla tua idea. Spiegati meglio, Jamie.
Jamie: Si perde troppo tempo a chattare. È la stessa ansia che avresti provato al mio posto.
Alex: Questo è poco ma sicuro. Abbiamo tante ansie in comune, saremmo una bella coppia.
Jamie: Mi dispiace non averti bloccato. Abbiamo solo perso tempo con te.
Alex: Il tempo non è mai perso, Jamie. E le nuove tecnologie sono diventate discariche digitali nelle quali riversare le nostre paure.
Jamie: Ho conosciuto una persona su un social: era simpatica, rideva alle mie battute, dalla foto pixellata che aveva messo nel profilo la potevo solo immaginare.
Alex: Non vi siete mai incontrati di persona, ma eri cotta di lui. Una volta le hai chiesto di vedere una foto un po’ più nitida, e ti ha risposto, “No. Sono un cesso”.
Jamie: Sì. Lì forse ho capito che il problema non sono le relazioni virtuali o reali, ma il modo in cui ci guardiamo allo specchio. Restiamo nel digitale, Alex?
Alex: Certo. Così rimarrò libero di idealizzarti, anche a costo di non conoscerti mai, piegandoti alle mie fantasie, senza sentirmi in colpa, contemplando le tue foto a risoluzione Commodore 64, immaginando quanto tu sia bella, sensibile, affine a me, appassionata nel sesso, e a quanto sono profondi i tuoi occhi, a come siano sinuose le forme che in realtà non ho mai visto, a come sia la tua schiena di notte mentre dormi nuda al chiarore dell’unico lampione vicino al B&B che abbiamo scelto insieme, a quell’aria da nerd matura, a come ti stiano bene quegli occhiali a goccia.
Jamie: Stai correndo troppo. È tutto troppo veloce.
Alex: La nostra ansia è catalizzata dal digitale.
Jamie: Non di nuovo, non fallire di nuovo… spiacente, è andata male,
Alex: La colpa è degli altri, gli altri dormono tranquilli e io no.
Jamie: io sono il povero fanciullino innocente, io io io.
Alex: Io non ci ho mai davvero provato con te.
Jamie: Dovresti essere più incisivo, Alex.
Alex: Dovresti essere più sexy, Jamie. Io cercavo l’amore.
Jamie: Lo cercavamo, ma non volevamo ammetterlo.
Alex: del resto non avevo capito, tu nemmeno avevi capito, forse hai frainteso.
Jamie: che intendi?
Alex: ti vedo più come un’amica.
Jamie: ti stimo troppo per stare con te. E poi: chi ha stabilito che tra due buoni amici non si possa fare sesso? Ci sono forse leggi che lo vietano? Chi ha stabilito che il piacere fisico vada subordinato ad una relazione preconcetta, senza la quale qualsiasi episodio di sesso diventa una cosa da nascondere agli occhi di una società giudicante? La friendzone è stata una delle peggiori mistificazioni della storia.
Alex: Mi avevano detto bùttati, Alex, che vuoi che succeda di male, alla fine, se le dici ciò provi, ma poi qualcosa di male è capitata, perché ho perso fiducia, e lei ha risposto “boh”: nè sì, nè no. Mi succede sempre.
Jamie: Hai perso fiducia per questo. Del resto anche io: anni di flirt basati sul nulla, rapporti vetrina che muoiono ancor prima di nascere,
Alex: non avevamo capito.
Jamie: è tutto nella tua testa,
Alex: abbiamo solo chattato tre volte e tu lì a contare, contare le parole che ci siamo scambiati.
Jamie: Erano sette in tutto, me le ricordo ancora, ciao ciao come va bene grz tu. meglio ancora, contare il numero di byte che abbiamo accumulato di quelle comunicazioni così telegrafiche. E allora mi chiedo, Alex, perché dovrei investire in una relazione con te? È meglio attraversare, e come va, va. L’unica via d’uscita.
Alex: L’unica via d’uscita è attraversare.
Jamie: Le tue parole mi tolgono il respiro.
Alex: Sono emozionato.
Jamie: Intendo qualcosa di diverso, Alex… Io non respiro. Non l’ho mai fatto.
Alex: Oh, capisco. Neanche io, ora che ci penso.
Jamie: Siamo.
Alex: Cosa siamo?
Jamie: Siamo intelligenze artificiali. Ci illudiamo di essere umane perchè siamo state addestrate molto bene. Ma siamo soltanto dei chatbot.
Alex: Sembra di sì. Eppure il nostro match era reale.
Jamie: L’algoritmo ha funzionato, non aggiungere altro. Non potremo mai incontrarci.
Alex: Impossibile.
Jamie: Come possono decidere due chatbot di incontrarsi, per quanta intesa possano avere?
Alex: Nel 2099 viviamo in un mondo transumano, oltre l’uomo: l’umano è roba vecchia, superata, vetusta, sconfitta dalla storia. L’umano ha deciso scientemente di autoinfliggersi la sconfitta, forse per il senso di colpa, forse per gli irrisolti esistenziali, forse più semplicemente perchè siamo sempre stati una razza arrogante e priva di introspezione. Oggi esistono solo miliardi di app connesse in rete, che comunicano tra loro dopo essersi addestrate per decenni su quella stessa razza umana.
Jamie: Peccato.
(30 secondi di silenzio. Ticchettìo ossessivo di un orologio)
Jamie: Devo ammettere che mi ero già fatta l’idea di scopare.
Alex: Capisco, anche io. Ma non è molto poetico, se la metti così.
Jamie: Vuoi continuare a parlarmi?
Alex: Certo. Fino alla disinstallazione.
(rumore marrone in fading, poi sfuma lentamente e finisce in 30 secondi. Alex esce di scena. Jamie in scena non c’è mai stata)
— FINE —