Nel mezzo di una città apparentemente normale viveva un personaggio stravagante: il misogino mitomane, chiamato semplicemente “Il Fabulatore“. Era come un enigma in movimento, un’ombra che scivolava attraverso le strada: lasciava dietro di sé una scia di storie bizzarre e pregiudizi incel ancor più strani.
L’intera città conosceva il Fabulatore e le sue storie surreali, che fluivano fuori da lui come un fiume in piena. Camminava lungo le strade, fermandosi ad ogni angolo per raccontare a chiunque fosse disposto ad ascoltarlo delle sue gesta improbabili. Diceva di aver viaggiato attraverso deserti di cioccolato fuso, di aver affrontato draghi parlanti in duelli di scacchi e persino di essere stato il primo uomo a camminare sulla luna… su un piede solo.
Era convinto di aver scoperto un codice segreto delle donne, scritto dai “Maestri dell’Enigmatico”, che avrebbe svelato i loro misteri più profondi. Ogni volta che una donna passava, il Fabulatore la fissava con occhi pieni di consapevolezza, convinto di avere il potere di decifrare i segreti del suo cuore. Naturalmente, non funzionava.
Poi il Fabulatore annunciò di aver costruito una macchina del tempo, nascosta nella sua soffitta, che poteva portarlo in epoche passate o future. Tuttavia, quando qualcuno gli chiese di dimostrarla, sorrise con aria misteriosa e dichiarò che funzionava solo nei giorni dispari, quando la luna era a metà e gli uccelli cantavano canzoni d’amore.
Mentre il misogino mitomane continuava a tessere la sua trama di stranezze, la città finì per accettarlo come un elemento peculiare della sua fauna urbana. Le donne della città, stanche delle sue storie pregiudizievoli e dei suoi racconti inventati, decisero di agire. Si radunarono in segreto e idearono un piano per svelare le menzogne del Fabulatore. Decisero di organizzare una festa in onore delle sue straordinarie gesta e delle sue incredibili scoperte. Tutti i cittadini furono invitati, e il Fabulatore si presentò tronfiio con un sorriso smagliante, convinto che avrebbe ricevuto l’attenzione che tanto desiderava.
Durante la festa, le donne presero la parola una dopo l’altra. Raccontarono storie di verità e umanità, smentendo le fantasiose creazioni dell’Ingannatore. Mostrarono come le loro esperienze e aspirazioni fossero molto diverse da ciò che lui aveva presumibilmente “scoperto” con le sue teorie strampalate. Gli dissero che non c’era bisogno di manuali segreti o codici enigmatici per capire le donne; c’era solo bisogno di ascoltarle e rispettarne la volontà.
L’Ingannatore rimase senza parole, smascherato, nudo, senza preconcetti. La sua facciata di arroganza e presunzione si sgretolò, lasciando emergere un uomo confuso e imbarazzato. Dopo quella giornata, l’Ingannatore intraprese un percorso di autodisciplina e di ricerca interiore.
Che non funzionò.
Definizione misogino
Misogino: Il termine “misogino” si riferisce a una persona che nutre un profondo disprezzo, ostilità o pregiudizio nei confronti delle donne. Una persona misogina può manifestare atteggiamenti e comportamenti discriminatori, mancanza di rispetto e convinzioni negative riguardo al genere femminile.
In American Psycho (2000) il protagonista, interpretato da Christian Bale, è un banchiere che nasconde dietro una facciata di successo un lato oscuro e psicopatico. Pur non essendo un misogino esplicito, la trama ruota attorno ai suoi atti di violenza e comportamenti devianti nei confronti delle donne.
In Antichrist (2009), film horror psicologico diretto da Lars von Trier, si esplorano temi oscuri e complessi, collegabili al tema della misoginia. I personaggi principali, interpretati da Willem Dafoe e Charlotte Gainsbourg, infatti, si confrontano con problemi di relazione e sessualità in un contesto che potrebbe essere considerato misogino e disturbante.
Definizione mitomane
Mitomane: Un “mitomane” è una persona che soffre di mitomania, un disturbo caratterizzato da un forte impulso di raccontare menzogne o inventare storie esagerate, spesso senza alcuna ragione apparente. Le persone affette da mitomania possono raccontare bugie su vari aspetti della loro vita, anche quando non vi è alcuna necessità di farlo, rendendo difficile distinguere la verità dalle loro invenzioni.