Finnegans Wake!

“Finnegans Wake” è un romanzo sperimentale e complesso scritto dall’autore irlandese James Joyce. Pubblicato nel 1939, è considerato una delle opere più enigmatiche e difficili da comprendere nella letteratura moderna. Joyce ha impiegato oltre diciassette anni per completare questo romanzo, che rappresenta un’evoluzione radicale rispetto ai suoi lavori precedenti, come “Ulisse”.

Ecco alcuni tratti distintivi e caratteristiche di “Finnegans Wake”:

  1. Stile e Linguaggio Sperimentale: Il romanzo è famoso per il suo stile altamente sperimentale e per l’uso inventivo del linguaggio. Joyce ha creato nuove parole, giocato con le lingue e mescolato molteplici stili e registri linguistici. Questo rende la lettura molto impegnativa e spesso criptica.
  2. Struttura Onirica: La trama di “Finnegans Wake” è frammentata e spesso sembra seguire un flusso di coscienza simile a un sogno. La narrazione attraversa tempi, luoghi e personaggi in un modo non lineare e apparentemente caotico.
  3. Allusioni Culturali e Mitologiche: Il romanzo è denso di riferimenti culturali, mitologici, storici e religiosi provenienti da diverse tradizioni. Queste allusioni spesso sfidano il lettore a decifrare i molteplici strati di significato presenti nel testo.
  4. Personaggi Ricorrenti: Molti personaggi nel romanzo hanno nomi che richiamano figure mitologiche o storiche. Allo stesso modo, il protagonista principale, H.C.E. (Earwicker), può essere interpretato in vari modi e rappresenta spesso molteplici aspetti dell’umanità.
  5. Struttura Circolare: Il romanzo inizia e finisce con la stessa frase, creando un senso di ciclo senza fine. Questa struttura circolare riflette il tema ricorrente dell’eterna ricorrenza e delle storie che si intrecciano e si ripetono.
  6. Complessità Interpretativa: A causa della sua natura intricata, “Finnegans Wake” ha generato una vasta gamma di interpretazioni da parte degli studiosi. Molti ritengono che il romanzo contenga strati di significato profondo che vanno oltre la comprensione immediata.

Quark!

Il termine “quark” è stato coniato dal fisico teorico Murray Gell-Mann nel 1963. Gell-Mann prese ispirazione da un passaggio del libro “Finnegans Wake” di James Joyce, in cui la parola “Three quarks for Muster Mark!” appare come un verso enigmatico. Questo passaggio gli sembrò adatto per rappresentare le particelle che stava studiando.

Proviene dalla contrazione di “qu(estion m)ark“, ovvero il segno di interpunzione “punto interrogativo”, e deriva da “three quarks for Muster Mark“, una frase enigmatica presente nel romanzo “Finnegans Wake” di James Joyce. Il termine “quark” è documentato nel contesto del formaggio sin dal XIV secolo e ha radici nell’alto tedesco medio come “twarc”, “quarg”, “zwarg”, che a sua volta trae origine dal termine serbo “twarog”.

La frase appare nel libro “Finnegans Wake” nel capitolo 23, ecco la frase completa:

“Three quarks for Muster Mark!
Sure he hasn’t got much of a bark
And sure any he has it’s all beside the mark.”

che si potrebbe tradurre approssimativamente come:

Tre quark per Muster Mark!
Certo, non ha molto abbaiare,
E certo, qualsiasi cosa abbia è tutta fuori bersaglio.

In questo contesto, la parola “quark” è utilizzata in modo poetico e non ha un significato specifico nel contesto della trama. Murray Gell-Mann ha preso spunto da questa parola per coniare il termine “quark” nella fisica delle particelle.

Il libro è ambientato principalmente a Dublino, ma la narrazione attraversa diversi tempi, luoghi e dimensioni in modo non lineare. Il protagonista, H.C.E. (Earwicker), rappresenta spesso aspetti dell’umanità e può essere interpretato in vari modi. La trama sembra circolare, iniziando e finendo nello stesso punto.

Ci sono vari personaggi ricorrenti, tra cui Anna Livia Plurabelle (che può essere vista come una personificazione del fiume Liffey che attraversa Dublino), Shaun e Shem (figli di H.C.E.), nonché una serie di figure mitologiche e storiche reinterpretate in modi enigmatici.

Il romanzo gioca spesso con giochi di parole, allusioni e riferimenti culturali, spaziando attraverso una varietà di lingue e stili letterari. Le lingue vengono intrecciate, creando un effetto multilingue che richiede un’ampia conoscenza linguistica per essere completamente compreso.

La narrazione sembra passare da uno scenario all’altro, spesso mescolando sogni, ricordi e immaginazione, sfidando il lettore a costruire un senso coerente da questo flusso di coscienza. La storia è densa di simboli e allusioni, che rappresentano temi universali come la morte, la rinascita, l’amore e la complessità dell’identità umana.

Joyce utilizzava la parola “quark” in modo del tutto diverso rispetto al suo significato nella fisica delle particelle, ovviamente: “quark” sembrava semplicemente una parola dall’effetto sonoro interessante, mentre nella fisica delle particelle, il termine è stato assegnato a una particella elementare che compone la materia. L’uso del termine “quark” nella fisica è pertanto una curiosa coincidenza linguistica e un esempio di come le influenze culturali e letterarie possano trovare un posto anche nel linguaggio scientifico (fonte).

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