Apofenia, come vivere di riferimenti

L’apofenia è un tema ricorrente in molti dei film e libri, spesso afferenti a generi diversissimi tra loro (in genere thriller), poiché i personaggi spesso cercano di trovare connessioni e significati nascosti in eventi casuali o informazioni apparentemente insignificanti. Questo può portare a risultati drammatici – e a volte deliranti – nelle trame delle storie.

Una coppia di anziani è indecisa su cosa regalare al figlio, che vive in un sanatorio, per il suo compleanno. Soffre di una forma di mania referenziale, credendo che tutto ciò che accade nel mondo possa essere un “riferimento velato” a qualcosa di diverso. Per questo personaggio del racconto breve di Vladimir Nabokov “Segni e simboli (1948, disponibile nella raccolta Una bellezza russa) qualsiasi cosa, le nuvole nel cielo, le macchie o i ciottoli per strada comunicano “messaggi” che bisogna interpretare. La sovrainterpretazione del Reale, l’attribuzione di simbolismi forzosi, la presunta capacità di parlare con la natura e leggere segni che non esistono può essere pericolosa almeno quanto l’incapacità di vedere l’evidenza, o peggio ancora di negarla.

L’autore stava descrivendo un caso estremo di apofenia, ovvero la tendenza a vivere gli eventi come molto significativi anche quando non dovrebbero esserlo. Chiamata spesso patternicity, “si riferisce essenzialmente a ogni volta in cui si vedono schemi nel mondo che non esistono”, secondo l’opinione di Colin DeYoung, docente di psicologia all’Università del Minnesota. Sebbene l’apofenia sia evidente nei sintomi della psicosi – allucinazioni e deliri – è una qualità che condividiamo tutti, a vari livelli. Quando qualcuno si sdraia sull’erba e guarda le nuvole per trovare forme, è intenzionalmente coinvolto nell’apofenia. Una forma specifica di apofenia, basata sulla percezione visiva, è la pareidolia: vedere volti dove non ce ne sono, tipicamente, così come forme umane, ortaggi e così via.

Nel film “Ipotesi di complotto” di Richard Donner, ad esempio, un giornalista inizia a indagare su teorie del complotto riguardanti l’assassinio di John F. Kennedy. Il fenomeno dell’apofenia è evidente nel modo in cui il personaggio principale cerca di collegare eventi casuali per trovare un significato nascosto dietro i fatti. Non solo: “π – Il teorema del delirio” di Darren Aronofsky mostra come protagonista è un matematico che scopre un modello numerico che sembra in grado di predire eventi. Il suo desiderio ossessivo di trovare un significato nei numeri riflette l’apofenia, poiché cerca costantemente di attribuire significati ai numeri che incontra. A Beautiful Mind” di Ron Howard racconta la storia vera di John Nash, un geniale matematico affetto da schizofrenia. Nash soffre di allucinazioni e deliri che lo portano a vedere schemi e connessioni dove non ci sono, un altro esempio classico di apofenia. “Number 23” (Joel Schumacher): Il protagonista inizia a ossessionarsi con il numero 23, cercando disperatamente di trovare connessioni tra eventi della sua vita e il numero stesso. Questo comportamento è chiaramente un esempio di apofenia. “The Nines” (John August): Il film è una serie di storie interconnesse che ruotano attorno a temi di realtà distorta e possibilità infinite. Questo può essere visto come un’esplorazione della tendenza umana a cercare significati nascosti e connessioni anche quando sembrano irrazionali.

Succede anche in molti romanzi: “Il club Dumas” (Arturo Pérez-Reverte) segue un bibliofilo che cerca di risolvere un mistero legato a un libro antico. Il protagonista cerca costantemente di trovare connessioni e significati nascosti nei testi antichi, il che riflette l’apofenia legata alla sua ossessione. L’opera di Thomas Pynchon spesso esplora la paranoia e la ricerca ossessiva di connessioni nascoste. Sia Watchmen che From Hell di Alan Moore fanno lo stesso, poichè esplorano temi di cospirazione e complotti. I personaggi cercano costantemente di svelare segreti nascosti e di collegare i punti tra eventi, anche quando le connessioni potrebbero essere puramente casuali. I romanzi di Umberto Eco (Il nome della rosa, Il pendolo di Focault) trattano di misteri antichi e teorie del complotto: i protagonisti si impegnano nella ricerca di significati nascosti e connessioni tra testi e eventi storici, un esempio di apofenia letteraria. “L’accademia dei sogni” di William Gibson presenta un mondo in cui le persone cercano di interpretare i loro sogni e trovare significati nascosti in essi.

La teoria dei sogni di Sigmund Freud condivide alcune similitudini concettuali con l’apofenia: entrambe implicano la ricerca di significati nascosti o connessioni in elementi che possono sembrare casuali o irrilevanti. Tuttavia, mentre Freud si concentrava principalmente sul mondo interno dell’individuo (l’inconscio), l’apofenia si riferisce spesso a tentativi di trovare significati o connessioni nei dati esterni al di fuori dell’individuo.

La teoria dei sogni di Freud può essere collegata al tema dell’apofenia in questo modo:

  1. Associazione libera: Freud credeva che durante il processo di analisi dei sogni, i pazienti dovessero utilizzare l’associazione libera, che consiste nel dire tutto ciò che viene in mente, anche se sembra irrilevante o insignificante. Questo metodo è simile all’apofenia, in cui le persone cercano di trovare significati e connessioni tra eventi, anche se sembrano casuali o irrilevanti. Nell’associazione libera, possono emergere associazioni inaspettate che rivelano desideri nascosti o significati nascosti, proprio come nell’apofenia.
  2. Simboli e significati nascosti: Freud credeva che i sogni fossero costellati di simboli e significati nascosti che dovevano essere interpretati per rivelare i desideri inconsci. Questo processo di attribuire significati a elementi simbolici nei sogni può essere paragonato all’apofenia, in cui le persone cercano di attribuire significati a eventi o oggetti apparentemente casuali o insignificanti.
  3. Desideri repressi e conflitti: Freud sosteneva che i sogni fossero una via per esprimere desideri repressi e conflitti psicologici. Questi desideri e conflitti possono emergere attraverso simboli e narrazioni nei sogni, ma richiedono un’interpretazione accurata per essere compresi. In un certo senso, questa interpretazione richiede l’abilità di individuare connessioni e significati nascosti, che è una caratteristica dell’apofenia quando applicata ad altri contesti.
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