Che differenza c’è tra IA forte e IA debole?
Se il contesto applicativo dell’intelligenza artificiale debole è generalmente chiaro, infatti, quello dell’intelligenza artificiale forte è più che altro preda di speculazioni a volte poco chiare e (ci permettiamo di scrivere) poco utili. L’intelligenza artificiale debole è un sistema progettato per svolgere compiti specifici senza possedere capacità cognitive generali o consapevolezza, come il riconoscimento vocale o la classificazione delle immagini. L’intelligenza artificiale forte, al contrario, è una IA con capacità cognitive simili a quelle umane, inclusa la comprensione e l’autoconsapevolezza. L’idea dell’intelligenza artificiale in genere è che sia in grado di effettuare compiti tradizionalmente affidati agli umani in modo indistinguibile o molto simile a ciò che farebbe una persona. Sono numerosi i campi in cui l’IA sta svolgendo un ruolo essenziale: basti pensare alla sicurezza informatica, al mondo dei content creator, alla creazione di opere con IA, al mondo delle previsioni (borsa, meteo, ecc.) e molto altro ancora. Ogni uso consapevole di queste tecnologie dovrebbe essere accompagnato da una adeguata analisi del profilo etico – e per alcuni, anche di quello morale – di ciò che l’uso delle IA comporta.
IA debole
L’aggettivo “debole” va qui inteso nella forma specifica di “specifico”, standard, non generalizzabile: esempi pratici di IA debole possono essere gli assistenti virtuali (Siri, Alexa, e Google Assistant eseguono comandi vocali come cercare informazioni, impostare promemoria o accendere dispositivi smart), i sistemi di raccomandazione e suggerimento (Netflix che suggerisce che film o serie TV guardare, le canzoni che suggerisce lo smart shuffle di Spotify, ecc.), i chatbot come ChatGPT, le query in linguaggio naturale dei motori di ricerca, i sistemi di analisi clinica e diagnostica per assistere i medici nel loro lavoro. Tutti questi esempi dimostrano un’IA estesa e potente ma sicuramente limitata a compiti specifici, senza consapevolezza o adattabilità generale.
Se al contrario sull’IA forte non disponiamo di esempi così immediati possiamo correlarlo al concetto di AGI, ovvero Artificial General Intelligence. L’AGI (Artificial General Intelligence) e l’IA forte sono concetti strettamente correlati, ma con sfumature che li distinguono. In alcuni casi vengono fatte coincidere, per quanto si tratti di una distinzione prettamente formale e funzionale al contesto. La questione diventa, in questo caso, molto più delicata e – secondo i detrattori – decisamente più vaga e definibile della IA debole (un po’ a dispetto del nome, verrebbe da scrivere).
Si sta investendo più di qualcosa per la creazione di una IA che possa afferire al contesto delle AGI, per quanto poi si tratti di teoria che non sempre trova applicazione pratica o tangibilità. Non c’è accordo unanime su ciò che dovrebbe o potrebbe diventare una tecnologia del genere, al punto che non tutti gli esperti concordano sulla realizzabilità. Non c’è accordo neanche sul modo in cui bisognerebbe testare il sistema di IA forte: per alcuni il classico test di Turing potrebbe risultare inadeguato, per cui sono state proposte numerose varianti e possibilità.
In altri termini
- AGI
- È un termine tecnico utilizzato principalmente nella comunità scientifica per descrivere un sistema che raggiunge intelligenza generale.
- Si focalizza sulla capacità di un’IA di eseguire qualunque compito intellettuale che un essere umano può affrontare.
- Non implica necessariamente autocoscienza o emozioni.
- IA Forte
- È un termine filosofico che include, oltre all’intelligenza generale, anche caratteristiche come autocoscienza, comprensione profonda e, in alcuni casi, emozioni o una mente simile a quella umana.
- Ha implicazioni più ampie, coinvolgendo la filosofia della mente e la possibilità che una macchina possa “pensare” o “provare” esperienze soggettive. (fonte)