Il giovane americano Joe Bonham viene chiamato al servizio di leva ed inviato a combattere sul fronte francese, rimanendo orribilmente ferito in seguito ad una granata: è ancora vivo, ma non può comunicare col mondo esterno…
In breve. Capolavoro di cinema formalmente introspettivo, basato quasi esclusivamente sull’alternanza tra il presente (in bianco e nero) ed il sogno frammisto ai ricordi del soldato (a colori). Film reso celebre dal video di One dei Metallica.
“E Johnny prese il fucile” è l’unico film con Dalton Trumbo alla regia, una carriera gloriosa alla sceneggiatura con numerosi riconoscimenti ed un biopic recentemente dedicato (Trumbo, del 2008, ed uno del 2015 dal titolo L’ultima parola – La vera storia di Dalton Trumbo); è anche la prova, probabilmente, dell’importanza del saper scrivere una storia per valorizzare di per sè la pellicola stessa. “E Johnny prese il fucile” è una storia struggente e semplice nel suo concepimento, a cui il regista conferisce un forte significato politico anti-militarista e contrario alla retorica nazionalista, specificatamente quella americana. Un film che lascia intatta fino ad oggi la propria carica sovversiva, pur nella sua essenzialità e nella circostanza stessa: un soldato senza gambe nè braccia, letteralmente intrappolato nel proprio corpo ed in grado di comunicare col mondo esterno mediante codice Morse. Un mondo che ormai lo ha sfruttato, ma che rifiuta sadicamente di favorirne la morte, da lui più volte invocata: Johnny è solo un involucro vuoto, che non può più dare nè fare nulla al mondo, ma che sembra diventare simbolo del martirio ed oggetto di strumentalizzazione.
La critica di Trumbo (che ha scritto anche il romanzo da cui ha tratto il film) alla morale americana, fortemente permeata di religione, qui diventa esplicita, tanto più che vediamo i soldati partire con tanto di benedizione. L’alternanza di colore – bianco e nero quando si racconta l’incubo del presente, a colori quando si tratta di sogno o ricordi – rende “E Johnny prese il fucile” uno dei migliori film di genere del periodo, consacrato dal video di “One” dei Metallica che ha contribuito a farlo conoscere e renderlo oggetto di culto.
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