Eccoci qui, parlando del fenomeno del secolo: il clickbait. Quella tentazione irresistibile che ci fa scattare come marionette al suono di una promessa sospesa su un titolo allettante. Ma perché diamine continuiamo a cadere sempre nello stesso tranello?
Fateci caso, in giro ci sono più titoli clickbait che granelli di sabbia in spiaggia. È come una piaga che si diffonde, una febbre che non possiamo sconfiggere. “Scopri il segreto che i ricchi non vogliono che tu sappia.” Oh, certo, clicchi e ti ritrovi miliardario in un batter d’occhio, giusto? Ma chi stiamo prendendo in giro?
E poi ci sono quelli che promettono miracoli in una scatola. “Perdi 10 chili in 2 giorni con questo semplice trucco.” Sì, certo, basta sacrificare un polmone e dimagrisci più velocemente di un razzo spaziale. Ma la realtà è che perdere peso è più difficile che trovare un’ago in un pagliaio.
E che dire di quelli che giocano con le nostre paranoie? “Dieci segnali che il tuo partner potrebbe tradirti.” Oh, bravo, ora sono sul piede di guerra. Ma poi scopro che i segnali sono più vaghi di un oroscopo settimanale. Grazie, davvero utile.
E non dimentichiamo quelli che alimentano le nostre paure più profonde. “Cosa accadrà se non leggi questo articolo?!” Oh, perbacco, forse il mondo finirà o un meteorite colpirà la Terra! Ma non lo sapremo mai, a meno che non clicchiamo! Che suspense!
Ma alla fine, riconosciamo che il clickbait è come quel biscotto nel barattolo che sembra così delizioso ma quando lo prendi, scopri che è solo aria e delusione. Eppure, continuiamo a cadere nella stessa trappola, come topi in cerca di formaggio digitale. Perché? Beh, forse perché siamo creature ottimiste, speranzose che dietro quel titolo sensazionale ci sia davvero qualcosa di straordinario. Ma no, siamo solo noi, naufraghi nell’oceano di clic. Ma continueremo a cliccare, perché è quello che facciamo.
Ingegnere per passione, consulente per necessità; ho creato Lipercubo.it. – Mastodon