Con la partecipazione straordinaria di Harry Gregson-Williams
… Ora siamo noi Dio … con questa frase interpretata da Guy Pearce nei panni di Weyland giovane, c’è tutto il film di Scott, un viaggio visionario alla ricerca della verità e delle origini, una speranza che arriva a compiersi nell’orribile realtà sciolta dalla trama e dalla colonna sonora.
Il tema iniziale e tutte le altre tracce, sottolineano perfettamente le bellissime immagini panoramiche con una melodia, spesso su un bordone di basse frequenze che già predispongono un aspettativa di tensione a venire, con un leggero crescendo, il tutto mixato ottimamente dai suoni di ottoni ed archi lontani, dal suono delle acque che arrivano alla cascata, nel primo piano sonoro … elettronica e percussività quanto basta per rafforzarne certe scene, molte volte basta davvero poco ad entrare nella trama di un film … il difficile è riuscire a comporre un tema e descrizioni fruibili a tutti e coinvolgente … in questo frangente ci sono riusciti in pieno, del resto chi lavora per Ridley Scott non può certo essere qualcuno scelto a caso. Il rapporto fra colonna sonora e film, per il regista Scott è sempre stata “un’ unica regia”. Anche in questo “ascolto” ho preferito la versione originale sempre per i soliti motivi. Il film è questo e questi sono i suoi rumori e la sua musica. “Sontuosa” precisa quasi chirurgicamente, con sonorità davvero perfette quelle trovate dal compositore Marc Streitenfeld abituato a comporre per Scott; anche stavolta un film che non ha avuto bisogno di brani conosciuti, giusto solo qualche leggera ridondanza (trattandosi di sci-fi, un filo conduttore spesso lega i film di questo genere) nei 23 brani inediti. Praticamente una partitura ad immagini.
Lo spazio cosmico è descritto in quanto tale, l’interno della grande astronave nel suo viaggio è reso completamente reale, o almeno Streitenfeld riesce a procurarci quella sensazione, come pure nei vari momenti clou riesce sempre, come in una sorta di ammirazione e stupore, a procurarci meraviglia in ciò che vediamo attraverso le parole, le visioni ed i pensieri degli attori. A queste tracce se ne aggiungono due composte da Harry Gregson-Williams, un veterano delle colonne sonore, pluripremiato giustamente per il suo sapere; i suoi due “pezzi” sono quasi come un regalo a Scott e al giovane (all’epoca) Streitenfeld. In effetti si inseriscono perfettamente nelle visioni creative di entrambi.
# | Traccia | Artista/Compositore | Durata |
1. | A Planet | Marc Streitenfeld | 2:37 |
2. | Going In | “”””””””””””””””””” | 2:03 |
3. | Engineers | “”””””””””””””””””” | 2:29 |
4. | Life* | Harry Gregson-Williams | 2:30 |
5. | Weyland | “”””””””””””””””””” | 2:04 |
6. | Discovery | “”””””””””””””””””” | 2:32 |
7. | Not Human | “”””””””””””””””””” | 1:49 |
8. | Too Close | “”””””””””””””””””” | 3:20 |
9. | Try Harder | “”””””””””””””””””” | 2:03 |
10. | David | “”””””””””””””””””” | 3:00 |
11. | Hammerpede | “”””””””””””””””””” | 2:42 |
12. | We were right* | Harry Gregson-Williams | 2:42 |
13. | Earth* | Harry Gregson-Williams | 2:35 |
14. | Infected | “”””””””””””””””””” | 1:56 |
15. | Hyper Sleep | “”””””””””””””””””” | 2:01 |
16. | Small Beginnings | “”””””””””””””””””” | 2:11 |
17. | Hello Mommy | “”””””””””””””””””” | 2:04 |
18. | Friend From The Past | “”””””””””””””””””” | 1:14 |
19. | Dazed | “”””””””””””””””””” | 4:29 |
20. | Space Jockey | “”””””””””””””””””” | 1:29 |
21. | Collision | “”””””””””””””””””” | 3:05 |
22. | Debris | “”””””””””””””””””” | 0:44 |
23. | Planting the Seed | “”””””””””””””””””” | 1:35 |
24. | Invitation | “”””””””””””””””””” | 2:16 |
25. | Birth | “”””””””””””””””””” | 1:24 |
Ho iniziato ad occuparmi di musica professionalmente, nei primi anni ’80 ed ancora il viaggio non è finito; musicista, produttore, promotore, tecnico di studio e live, insegnante e fonico di ripresa per colonne sonore. Tutto sempre in ambito indipendente. La distanza è luce, lo spazio è tempo, la musica l’armonia del tutto. Fernando Del Regno, alias Ferdinando Vago