La parola “shining” ha origini antiche e deriva dall’antico inglese “scīnan” che significa “brillare”, “splendere” o “emettere luce”. Questo termine ha radici germaniche e si collega al termine proto-germanico “*skīnan”, che ha dato origine a parole simili nelle lingue germaniche.
Nel corso del tempo, la parola “shining” è rimasta sostanzialmente invariata nella sua forma e nel suo significato di base, mantenendo il concetto di emettere luce o brillare. È interessante notare che “shining” è diventato un termine familiare nella cultura popolare grazie all’uso in titoli di opere letterarie e cinematografiche, come “The Shining” di Stephen King o il film omonimo diretto da Stanley Kubrick.
Il film di S. King
“Shining” è un romanzo scritto da Stephen King e pubblicato nel 1977. Il titolo si riferisce a un termine che all’interno del libro indica una sorta di potere sovrannaturale che alcuni personaggi posseggono. Il protagonista, Jack Torrance, viene assunto come guardiano invernale all’Overlook Hotel, un hotel isolato in montagna. Il suo compito è vigilare sull’hotel durante l’inverno, quando è chiuso al pubblico a causa delle avverse condizioni climatiche.
La storia ruota attorno alla sua famiglia: sua moglie Wendy e il loro figlio Danny, un giovane ragazzo che possiede un’abilità chiamata “shining”. Questa abilità gli permette di percepire eventi passati e futuri, oltre a leggere i pensieri delle persone e comunicare telepaticamente con gli altri che possiedono lo “shining”.
Mentre l’Overlook Hotel si rivela essere infestato da presenze soprannaturali e malevole, la lenta discesa di Jack nella follia e la capacità di Danny di percepire queste minacce creano un’atmosfera di tensione e terrore. La trama si concentra sulla lotta della famiglia Torrance per sopravvivere sia alle forze soprannaturali dell’hotel che ai demoni interiori di Jack.
Il romanzo esplora temi come l’isolamento, il trauma, la violenza domestica e le conseguenze dell’abuso di sostanze. La dinamica familiare e le complessità dei personaggi sono centrali nel racconto. “Shining” è ampiamente considerato uno dei capolavori di King nel genere dell’horror, grazie alla sua narrazione avvincente e alle profonde tematiche psicologiche che affronta.
Il film di Kubrick
“Shining” è un film diretto da Stanley Kubrick, basato sull’omonimo romanzo di Stephen King. Il film è noto per la sua complessità e la ricchezza di interpretazioni possibili. Molte analisi e teorie si sono sviluppate nel corso degli anni riguardo al significato intrinseco del film. Mentre la visione personale di ogni spettatore può variare, ci sono alcune interpretazioni comuni e tematiche riconosciute nel contesto del film.
Ecco alcune delle interpretazioni e tematiche chiave associate a “Shining”:
- Isolamento e Pazzia: Uno dei temi centrali del film è l’isolamento psicologico e fisico. La famiglia Torrance è intrappolata in un hotel remoto durante l’inverno, e questo isolamento contribuisce alla crescente pazzia del personaggio di Jack Torrance. Il film esplora la lenta discesa di Jack nella follia e nelle oscure forze soprannaturali che sembrano influenzarlo.
- Abuso e Trauma: Alcuni critici interpretano il film come un esplorazione metaforica dell’abuso domestico e del trauma. Il passato oscuro di Jack, l’hotel stesso e le visioni di Danny sembrano riflettere e amplificare il suo dolore interiore. Alcuni vedono l’hotel Overlook come un luogo in cui il passato traumatico si manifesta in modo tangibile.
- Violence e Repressione: “Shining” affronta temi di violenza, sia fisica che psicologica. La rappresentazione delle violenze passate dell’hotel e i fantasmi che la famiglia Torrance vede possono essere interpretati come manifestazioni delle reazioni alla repressa violenza umana.
- Sovrannaturale e Ambiguità: Kubrick ha costruito il film in modo da mantenere un senso di ambiguità su ciò che è reale e ciò che è immaginario. Ciò contribuisce a un senso di tensione costante e a una sensazione di “sospensione dell’incredulità” da parte dello spettatore.
- Arte e Interpretazione: Il film stesso può essere visto come un’opera d’arte aperta all’interpretazione. Kubrick ha creato molte sequenze enigmatiche e simboliche che sfidano una spiegazione lineare, incoraggiando gli spettatori a cercare significati più profondi.
- Significato esoterico: dopo averlo visto e rimanendo affascinato dalla sua visione, il giornalista di ABC News, Bill Blakemore, sviluppò una teoria personale secondo cui “Shining” potrebbe essere interpretato come una vasta metafora dello sterminio degli Indiani d’America. Blakemore non esitò a sostenere questa teoria (scrivendo all’epoca che “Shining” tratta esplicitamente del genocidio degli Indiani d’America. Ogni fotogramma, parola e suono ne racconta qualcosa”). Questa tesi è intrigante, sebbene possa essere stata espressa con una certa audacia (la visione appare meno nitida considerando le prospettive attuali, specialmente considerando che “Shining” coinvolge una varietà di elementi ed è un esempio eclettico nel panorama dell’horror). In effetti, successivamente, molti blogger e fan hanno analizzato il film in maniera approfondita, esaminando fotogramma per fotogramma, seguendo l’approccio tracciato da quell’articolo.
In definitiva, “Shining” è un film ricco di simbolismo e significato, ma il suo significato intrinseco può variare da spettatore a spettatore. Kubrick ha intenzionalmente creato un’opera che sfida una spiegazione univoca, consentendo al pubblico di esplorare diverse interpretazioni e riflessioni personali. (nella foto, una rielaborazione della locandina di Shining di Kubrick reimmaginata dall’intelligenza artificiale di Midjourney)