Per gli amanti della commedia sexy all’italiana, diventata ormai un vero e proprio cult nell’immaginario popolare, Alvaro Vitali rappresenta, da sempre, una delle massime figure di un genere all’epoca considerato di “Serie B” ed oggi, invece, amato ed apprezzato anche dalla critica. D’altro canto, moltissimi attori furono etichettati come “scarsi” solo ed esclusivamente per aver interpretato queste pellicole, nonostante un talento cinematografico indiscusso.
E’ anche questo il caso di Alvaro Vitali? Nato 70 anni fa a Roma, l’attore capitolino ha iniziato la propria carriera cinematografica con il grande “Maestro” Federico Fellini, che lo incluse nel cast di due dei film più apprezzati ed ammirati del regista italiano: “Fellini Satyricon” e “Amarcord”, oltre ad averlo diretto in altre due pellicole come “Roma” e “I clowns”. Essere scelti da Fellini, tutt’oggi il regista italiano più apprezzato al mondo, non era semplice e scontato.
Pierino, ma non solo: quando scoccò la scintilla tra Vitali e la commedia sexy
Tuttavia, Alvaro, ad oggi, è ricordato soprattutto per un ruolo, che lo ha reso celebre e, probabilmente, immortale per milioni di cineamatori italiani, ma che, forse, ne ha limitato significativamente la carriera: Pierino. Nei primi anni ‘80, grazie a “Pierino contro tutti”, “Pierino colpisce ancora” e “Pierino medico della Saub”, Vitali ottenne un forte successo traslando, efficacemente, un personaggio di pura fantasia divenuto celebre grazie alle barzellette, tradizione italiana caduta, purtroppo, in totale disuso negli ultimi 10 anni.
Sulla falsariga del pestifero Pierino, Alvaro Vitali recitò anche in altre pellicole simili, in cui era l’indiscusso attore principale: “Gigi il bullo”, “Paulo Roberto Cotechino centravanti di sfondamento” e “Gian Burrasca”, furono altri tre film in cui l’attore romano, pur non facendo direttamente riferimento al personaggio che lo rese celebre, riecheggiava le doti recitative esibite nella fortunata trilogia di Pierino.
Il colpo di fulmine tra Vitali e la commedia sexy all’italiana, però, ha origini ben più lontane rispetto ad i primi anni ‘80. Nel 1974, dopo essere stato diretto negli anni precedenti da altri rinomati registi italiani come Dino Risi e Alberto Sordi, Vitali fu notato dal produttore Luciano Martino e incluso nel cast de “La Poliziotta”, pellicola interpretata da una grande attrice italiana come Mariangela Melato. Da questo momento, di fatto, Alvaro Vitali iniziò la sua carriera nel genere cinematografico per il quale, ancora oggi, è ricordato ed amato dagli italiani.
Seguirono, poi, recitazioni in pellicole diventate iconiche del cinema italiano, dove Alvaro, pur non recitando da primattore, seppe districarsi benissimo nel ruolo di spalla piuttosto che in quello di attore principale non protagonista: “L’insegnante”, “L’infermiera di notte”, “La liceale”, “La dottoressa del distretto militare”, “L’insegnante va in collegio” e “La professoressa di scienze naturali”, sono solo alcuni dei titoli più noti.
Dalle donne sexy a Banfi e Montagnani: Vitali fu la spalla ideale
L’attore laziale, per almeno un decennio, fu regolarmente presente in almeno tre pellicole proiettate ogni anno nelle sale cinematografiche italiane, col ruolo di protagonista o di spalla. Un’ epoca in cui i suoi lineamenti caratteristici, le battute scollacciate e le sue smorfie hanno fatto da contraltare ad alcune donne di una bellezza straordinaria e prorompente, che ancora oggi, nonostante siano passati oltre 40 anni, lasciano senza fiato chi le ammira.
D’altro canto, in quegli anni, dove era inimmaginabile pensare ad Internet, gli uomini italiani non avevano la possibilità di girovagare nella rete alla ricerca di donne sexy, come – ad esempio – le escort Milano, e dovevano affidarsi al grande schermo per poter ammirare, in tutta la loro superba e raffinata beltà, attrici come Edwige Fenech, Gloria Guida, Nadia Cassini, Lili Carati o Carmen Russo, per citare le più famose con le quali Alvaro ha recitato.
Vitali, però, si dimostrò una straordinaria spalla per due attori che, col passare del tempo, sono stati totalmente rivalutati da pubblico e critica, entrando di diritto nella “Hall of fame” del cinema italiano: Lino Banfi e Renzo Montagnani. Il primo, ancora oggi, è un volto noto ed apprezzato dagli italiani, il secondo, dotato di un talento recitativo immenso, ci ha lasciati troppo presto.
Negli ultimi trent’anni, purtroppo, Alvaro Vitali è stato letteralmente dimenticato dal mondo cinema: dopo una sfortunata riproposizione della saga di Pierino ad inizio anni ‘90, che non sfondò al cinema e divenne un film ad uso e consumo dei network televisivi nazionali di Serie B, le porte del grande schermo, di fatto, si chiusero. Un’ingiustizia che il buon Alvaro, ancora oggi a 70 anni compiuti, non riesce, giustamente, a dare una spiegazione.