La prima videocall al mondo avvenne nel 1964 (e fallì poco tempo dopo)

1964: il servizio Picturephone di Bell effettua la prima videochiamata al mondo. Ci si interroga sull’interesse crescente verso questa nuova tecnologia. Molte risposte non furono corrette: si ritenne, in definitiva, che la tecnologia non fosse abbastanza accattivante per gli utenti. Cosa che l’informatica di oggi, se servisse specificarlo, ha ampiamente smentito (fonte).

La videochiamata faceva parte di una grande “demo” pubblica presentata ad una fiera espositiva negli USA, che includeva sette postazioni di chiamata da cui i newyorkesi potevano parlare con i visitatori di Disneyland. “Lunghe file si formavano a entrambe le estremità mentre i consumatori si accalcavano per vedere il telefono del futuro”, scrivevano Steve Schnaars e Cliff Wymbs in un documento sulla storia dei videotelefoni. Ma l’accalcarsi cessò subito dopo, anche se la maggior parte degli utenti aveva espresso giudizi positivi sul Picturephone, che aveva una videocamera, uno schermo, un telefono a pulsanti, altoparlanti e un alimentatore. Il Picturephone permetteva persino agli utenti di controllare se il flusso video venisse trasmesso alla persona chiamata. Il suono e la qualità erano buoni, e in generale alle persone piaceva vedere la persona con cui stavano parlando.

Un test del servizio commerciale iniziò il 25 giugno 1964 presso cabine telefoniche a New York City, Washington, D.C. e Chicago. L’interesse fu tiepido, nel migliore dei casi. Per cominciare, i clienti dovevano programmare in anticipo i loro 15 minuti di tempo schermo, il che rendeva la videochiamata quasi noiosa quanto un appuntamento dal dottore. Solo tre città avevano accesso al telefono futuristico, quindi la sua portata era piuttosto limitata. Inoltre, era incredibilmente costoso. Una videochiamata di 3 minuti da New York a Washington, D.C. costava 16 dollari, l’equivalente di circa 120 dollari di oggi.

L’anno successivo, AT&T ridusse i prezzi di quasi il 50 percento per incoraggiare i clienti a effettuare chiamate video. Quando quella strategia fallì, l’azienda trasferì le cabine video in edifici di proprietà di Bell.  Infine, nel 1968, l’azienda alzò bandiera bianca e ammise che i clienti non erano interessati, almeno da quello che a loro risultava.

Stanley Kubrick immaginò, al contrario, che la videochiamata fosse il futuro, come testimoniato dalla celebre scena di 2001 Odissea nello spazio del 1968.

La videochiamata è forse una delle scene più iconiche del film, rappresentando una visione futuristica della comunicazione. Nella pellicola, diretta da Stanley Kubrick e uscita nel 1968, il personaggio di Dr. Heywood Floyd utilizza un dispositivo chiamato “Picturephone” per effettuare una videochiamata con la sua famiglia dalla stazione spaziale orbitante.

Tale sequenza fu significativa per diverse ragioni:

  1. Realismo e previsione tecnologica: Nonostante fosse solo fantascienza al momento della realizzazione del film, la scena della videochiamata anticipa l’uso quotidiano delle videoconferenze e delle videochiamate che sono diventate comuni con l’avvento di internet e della tecnologia digitale. Kubrick, insieme allo scrittore Arthur C. Clarke, ha saputo immaginare con precisione una tecnologia che sarebbe diventata realtà decenni dopo.
  2. Design e funzionalità: Il Picturephone mostrato nel film ha un design elegante e minimalista, con uno schermo e una tastiera integrata. Questo design riflette l’estetica del modernismo e del futurismo che permea tutto il film. Anche se il dispositivo non esisteva ancora nella realtà, la scena suggerisce una tecnologia avanzata ma intuitiva, pensata per essere utilizzata in un contesto domestico e personale.
  3. Impatto culturale: La scena è diventata emblematica, contribuendo a consolidare l’idea che la videochiamata fosse una componente essenziale del futuro. La visione di Kubrick ha ispirato sia il pubblico che i futuri sviluppatori di tecnologie, influenzando la direzione della ricerca e dello sviluppo tecnologico.

Cosa ne pensi?
[Voti: 0 Media: 0]
Privacy e cookie

Lipercubo.it is licensed under Attribution-ShareAlike 4.0 International - Le immagini presenti nel sito sono presentate a solo scopo illustrativo e di ricerca, citando sempre la fonte ove / quando possibile - Questo sito contribuisce alla audience di sè stesso (quasi cit.)