Ringrazio il GALP per avermi fornito a titolo gratuito il film.
“Loro” è una produzione del GALP (Gruppo Amatoriale Lungometraggi Padova) del 2009, ispirato alle reali vicende legate alle sette sataniche tristemente note negli ultimi anni. La storia è quella di un investigatore privato che si trova ad indagare su alcuni omicidi legati da una misteriosa macabra ritualità. La sua ricerca porterà avanti una sorta di doppio filo conduttore, rigorosamente incastonato con le diverse reattività delle persone interrogate nell indagine.
Da un lato, infatti, la gente appare stanca di vivere senza poter denunciare i fatti che accadono sulle colline (omicidi e misteriosi rituali satanici): dall’altra la paura e l’istinto di sopravvivenza la spingono ad una monolitica e drammatica omertà. Le colline nei pressi di Padova (che in certi momenti sembrano davvero “avere gli occhi”) sono frequentate da uomini incappucciati, di cui si sa ufficialmente poco o nulla… “Loro” non è altro, in fondo, che una ricerca spietata su un estremismo.
La setta, in particolare, ricalca in parte la “cosa” carpenteriana: nessuno sa dove sia, ma tragicamente tutti sanno di poterne “ereditare” un pezzo. La fiducia di ognuno di noi verso i propri simili, in questo modo, diventa qualcosa di improprio, fuorviante, quasi ridicolo, data la potenza persuasiva e la diffusione capillare del fenomeno. Nessuno può fidarsi di nessuno…
Il velo di paura sembra nel frattempo volersi squarciare nei cuori degli abitanti, che si rivolgono in maniera sempre più incessante all’investigatore, consegnandogli una serie di cassette in cui la setta usa riprendere le sevizie commesse sulle vittime prima di provocarne il suicidio.
A questo si aggiungono i soliti ficcanaso che – come in ogni film del genere – si trovano al posto sbagliato al momento sbagliato, ed ecco che il quadro di malvagità cinematografica è completo. Malvagità sottolineata, peraltro, da alcuni dettagli come l’eleganza degli incappucciati, che ne lascia intendere senza retorica la loro provenienza benestante o borghese che dir si voglia.
“Loro” si snoda in una prima parte abbastanza lenta, per poi correre improvvisamente in un finale molto ispirato alla struttura degli horror “cult” anni 80. Un finale, peraltro, pesantemente ambiguo e carico di pessimismo. Molto belle le trovate splatter, alcune delle quali decisamente fuori dalle righe (i resti della ragazza indotta al suicidio sotto il treno, su tutte), realizzate con cura e perizia.
L’ambientazione è quasi interamente incentrata nelle colline della zona, in cui bastano le inquadrature in camera fissa per qualche secondo di troppo per indurre nello spettatore un forte senso di disagio, paura, alienazione. Tra i difetti del film, ho notato che alcune comparsate sono probabilmente, se non poco credibili, quantomeno prive del mordente necessario a conferire una adeguata inquietudine nello spettatore. Tuttavia dopo aver visto l’intera opera, ci si può serenamente (!) ricredere e trascurare questo fatto, dato l’impegno evidente proferito nella sceneggiatura, nelle ambientazioni e nella storia stessa. Il messaggio passa forte e chiaro.
Un’opera, quella realizzata dal GALP, con tutti i limiti dei b-movie e tutti i pregi dell’attitudine sincera di chi fa cinema per passione e non per fare passerella.