(liberamente tratto dalla seconda serie di Zerocalcare) La seconda serie animata scritta e diretta da Zero Calcare / Michele Rech, dopo Strappare lungo i bordi, prodotta e distribuita da Netflix, questa volta di natura molto più politica, senza rinunciare al tocco personalistico delle storie di zero, ormai le conosciamo, c’è spazio per l’autoironia e poi non è vero che dovrebbe fare un corso di dizione – come possono sostenere seriamente in Italia soltanto da Milano nord a salire – magari lì qualcuno li ha resi cattivi.
Essere cattivi / Questo mondo è Roma Est Tiburtino Pietralata – Non mi renderà cattivo, davvero, si articola come un flusso di coscienza che parte da un interrogatorio dentro una stazione di polizia – ricostruendo mediante cinque feedback frammentati un episodio cerchi il faro – vorresti dare a Cesare quel che è di Cesare – sono ben quattro miliardi di anni luce – e chi denuncia per prima è infame du vorte – e in fondo hai paura, hai paura che non c’è un posto per te – dotazione massiccia di autoironia – narrazione smarrita – generazione derivata dagli anni 80 – che tra dieci anni o giù di lì potrebbero anche dire che siamo boomer – ma non importa – non importa nulla – si deriva tutto da quartiere Roma Est dove nasce tutto – in una sala giochi dove nascono strane amicizie – dove un bullo diventa nazi – eppure è amico del protagonista – ed è una mini-serie dalla durata perfetta – puoi guardarla da solo o con amici – e non puoi fare a meno di pensare – pensare – senza una tragedia finale questa volta – ma con una storia che lascia comunque l’amaro in bocca, e tanto basta, ci piace così.
Essere punk / Zerocalcare scopre il punk – cambia frequentazioni – sono i primi duemila e nessuno tollera e capisce nulla – il quartiere pullula di degrado e prepotenza eppure ne possiamo ridere – proprio perchè questo mondo non mi renderà cattivo – e capelli sono fondamentali – bisogna assolutamente tenerli dritti – in piedi – come spilli – borchie – sono un simbolo importante – le punte rigide significano odio – i capelli devono stare in piedi – con una generazione anni ottanta introversa e che non sai raccontare – che perdi nella metafora postmoderna – nel parallelismo surrealista – nell’analogia postmoderna – incazzati con il mondo intero – contro i nazisti che in alcune recensioni della serie sono “nazisti”, come se si potesse esserlo tra virgolette, tra doppi apici, così bravi ragazzi, evidentemente, ci viene il dubbio si possa esserlo in senso lato, o nessun senso è davvero possibile oppure – probabilmente – quella recensione è stata scritta da uno che non ha visto la serie e ha scritto cose a caso per evitare di offendere qualcuno – che potrebbe prenderserla male come se la prendono con Zero – ad un certo punto del penultimo episodio.
Non essere cattivi / No, davvero, questo mondo non mi renderà cattivo, ed ho avuto mille pensieri mentre lo guardavo, forse storie simili del mio vissuto che ho affiancato impropriamente, e mi sono immedesimato, e tra un episodio e l’altro ho aperto Twitter (scusa, zero) e ho visto un tweet con una foto di Roma, avrei voluto aggiungere dell’altro ma ho perso le parole, con lo stesso sguardo perso nel deserto senza nemmeno più gli ecomostri anni 80, chiusi in noi stessi, chiuso in me stesso, e l’unica cosa che posso risponderti è un cuore perchè non ci siamo visti a Circo Massimo ed io avrei voluto, in fondo pero’ ci ho provato, cosa importa, se conta solo il cammino che faccio e non il confronto col cammino degli altri. Se ci fosse l’armadillo anche per me a quest’ora finirebbe per dirmene di ogni ma lo tengo a bada, ho imparato a farlo, in fondo sono cresciuto ed il tempo è passato, ne è passato anche tanto, non so cosa altro possa aggiungere sul me stesso di qualche anno fa, che poi sono dieci o venti anni fa.
Nuova storia / Vecchio amico Cesare ritorna nel quartiere. Difficoltà ad ambientarsi, incubo droga. Zero vuole aiutarlo, incapace. Migranti Libia giungono, centro accoglienza quartiere. Ira intolleranti razzisti. Vittime, minaccia. Chiedono espulsione. Zero e amici non tollerano, agiscono.
Questo mondo non mi renderà cattivo, anche se la rabbia rimane, la frustrazione di non aver realizzato un sogno, integrazione, incazzatura sociale e personale per le relazioni che sfumano come il mare che cancella i disegni sulla sabbia, piano piano, un po’ per volta, inesorabile. E allora scrivo, un getto continuo di parole, di momenti, ripensando a questo mondo che non mi renderà cattivo, me lo riprometto, non esiste la dittatura del politicamente corretto, me lo ricorda anche Zero in un siparietto incredibile, forse il migliore della serie, persone con molta melanina, polizia arcobaleno lei è in arresto, se in un’opera di finzionec’è un cattivo deve essere cattivo ed esprimersi in un certo modo, d’altro canto se non fosse così non potremmo vedere metà del cinema di genere anni 70 e anni 80 e sentirci di sinistra, zeppo di politicamente corretto, pero’ è anche vero (considerazione raffinata e linguisticamente impeccabile) se non vuoi che certe parole non vengano più usate non le devi usare, per cui evitiamo quella specifica N word, per sempre, soprattutto oggi.
Una serie che funziona da ogni punto di vista, come avremmo voluto funzionassero certe cose nelle nostre vite, e dove confluisce tutto il non detto, la rivalsa degli oppressi, gli stranieri che non vengono più discriminati e si integrano, finalmente, niente più razzisti per le strade, e ci incontriamo al circo Massimo e finalmente riesco a sentirmi imbranato a starti davanti e mi faccio vedere e ne sono felice almeno quanto ho scoperto che mi seguivi e stavi ricambiando il mio follow, povero Armadillo, super Io fumettato, che deve sorbirsi questo flusso di parole in cui penso a te e mentre scrivo apro l’app e vedo che hai visto il mio cuore e lo ricambi, che messa così è una cosa che davvero ti emozione in un sabato sera che diversamente ti potrebbe rendere cattivo, ma tanto cattivo.
Questo mondo non mi renderà cattivo streaming
Questo mondo non mi renderà cattivo potete trovarlo su Netflix.
Questo mondo non mi renderà cattivo – Storia vera / Questo mondo non mi renderà cattivo – Recensione / Questo mondo non mi renderà cattivo cast/voci
Zerocalcare Zerocalcare / Altri
Valerio Mastandrea / Armadillo
Chiara Gioncardi / Sarah
Gianluca Cortesi / Tonelli
Ezio Conenna / Altre voci maschili
Alessandra Sani / Altre voci femminili
Silvio Orlando / Detective DIGOS
Paolo Vivio / annamo a pija il gelato Secco
Michele Foschini / De Niro
Gianluca Crisafi / Falvetta
Ughetta D’Onorascenzo / Amica Pterodattilo
Michele Mancuso
Graziella Polesinanti
Sara Labidi
Marcello Cortese
Questo mondo non mi renderà cattivo finale SPOILER
Nell’ultima puntata, gli inquirenti interrogano Zerocalcare senza fine. Ore in commissariato. Vogliono il colpevole del pestaggio di “ragazzo Lucertola” durante gli scontri. Zero, Sarah e Secco difendono i migranti e resistono al trasferimento da un centro all’altro. Nazisti, come dice Zerocalcare. “Ragazzo Lucertola” è il figlio del politico di destra. Il politico vuole il nome del responsabile, presunto di sinistra. Il ragazzo invoca il Duce e Zerocalcare comprende il suo fallimento come insegnante.
Durante gli scontri, Zero viene distratto dall’ex allievo e viene pestato. L’Armadillo lo aiuta a limitare i danni: “Devi chiudere a palla”, dice. Un’esplosione dispersa gli aggressori, e Zero viene tirato su dall’amico. Sarah placa gli scontri. Tradisce la causa per salvare la scuola dove finalmente è stata chiamata come insegnante dopo anni di precariato. Spezza il cuore di Zerocalcare.
Ma ora, in piedi su un cassonetto, Sarah urla la verità con un megafono: “Sono appena arrivata in questa scuola… mi hanno detto che era colpa del centro di accoglienza perché era facile da credere. Raccontate la verità, fate parlare la gente che abita qui invece di cercare mitomani e casi umani per farci sembrare scimmie”, dice ai giornalisti “iene” arrivati solo per riprendere gli scontri nel quartiere.
Sarah passa la parola alla bidella storica della scuola. Spiega che ogni anno la scuola si svuota a causa dei problemi con i riscaldamenti, i bagni fuori servizio e i pezzi di soffitto che cadono ogni due mesi. I migranti sono solo capri espiatori usati dai media e dai politici. Cesare, dalla parte dei nazisti, prende la parola. Spiega che non hanno nulla contro gli stranieri, ma contro coloro che occupano posizioni di potere e trascurano il quartiere, trattandolo come una discarica.
Questa dichiarazione irrita i suoi compagni, che non sono d’accordo con il ragionevole discorso di Cesare. Per farlo tacere, lo pestano violentemente. Il racconto di Zero finisce così, ma si scopre che non ha parlato con nessun poliziotto, bensì con l’Armadillo, con cui ha condiviso un lungo discorso in attesa dell’interrogatorio. Un investigatore, doppiato da Silvio Orlando, lo congeda. Fuori dal commissariato, Zero incontra Sarah, Secco e “l’amica pterodattilo”. Sarah confessa di aver registrato un video degli scontri in cui si vede chiaramente che Cesare è stato colui che ha colpito il “ragazzo Lucertola”.
I quattro amici decidono di cancellare il video per proteggere Cesare, nonostante le tensioni tra di loro e le scelte che ha compiuto, che non possono condividere. Cesare è appena uscito dalla comunità e ha già sofferto abbastanza nella sua vita. Non vogliono essere responsabili della sua definitiva rovina. Questo mondo non li ha resi cattivi e il video viene cancellato, anche perchè Cesare è stato pestato dalla polizia ed esce dalla stazione senza dire nulla. (scritto da Salvatore / ChatGPT il 16 luglio 2023)
Ingegnere per passione, consulente per necessità; ho creato Lipercubo.it. – Mastodon