in molti racconti narrativi, specialmente nei contesti cinematografici e letterari, spesso si è tramandata (a mo’ di meme, ci viene da scrivere) l’idea che i buoni siano ingenui o stupidi, mentre i cattivi siano astuti e furbi. Questo stereotipo viene utilizzato per creare tensione narrativa e per mettere alla prova i protagonisti, creando in molti casi villain nei quali il pubblico possa virtualmente rifugiarsi, tanto è grande il loro spessore.
anche se il cliché dei “buoni stupidi” può essere stato diffuso nella cultura popolare, è importante ricordare che nella vita di ogni giorno onestà e gentilezza non sono segni di stupidità, semmai di forza e integrità, anche se probabilmente non vivono allo zenith della popolarità nei tempi cupi in cui viviamo.
Prendiamo Balle spaziali di Mel Brooks, nel celebre dialogo tra Stella Solitaria e Lord Casco:
LORD CASCO: Se c'è una cosa che odio, è un combattimento leale. Ma se devo, devo. Che vinca il migliore. Qua la mano. L'anello! No! Non ci credo! Sei caduto nel tranello più stupido! Ma che tonto! Che tonto! Ma che ti succede, amico? Beh, vabbè, va'. Sai che faccio? Ecco, te lo restituisco. Oh! Oddio! Ci sei ricascato! Ma no, non è possibile! Allora, Stella Solitaria, adesso vedrai che il male trionfa sempre perché il buono è stupido.
Alla fine Stella Solitaria riuscirà ad avere la meglio su Lord Casco usando “lo sforzo” – che era dentro di sè, e non era certo quello stupido anello trovato nell’uovo di Pasqua. Anche se può sembrare allettante cercare di raggiungere il successo con mezzi sleali, alla fine ciò può ritorcersi contro chi cerca di aggirare le regole.
Perchè che il cattivo cada tragicamente nel tranello che aveva provato a tendere allo stupido buono è più comune di quel che si pensa, alcuni lo chiamano karma – ed è relativamente sottovalutato al giorno d’oggi.
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