Riscoprendo il grande silenzio di Sergio Corbucci: 10 cose che forse non sapevi su questo film
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Il film “Il grande silenzio” del 1968 è un western italiano diretto da Sergio Corbucci. Ambientato nelle montagne innevate dell’Arizona durante il periodo della Grande Depressione negli anni ’30, il film racconta la storia di un gruppo di banditi che terrorizzano una cittadina di frontiera chiamata Snow Hill. In risposta a queste violenze, un abile e solitario cacciatore di taglie, chiamato “Silenzio” (interpretato da Jean-Louis Trintignant), decide di affrontare i banditi per riportare la giustizia nella zona.

Ciò che rende “Il grande silenzio” un film unico nel genere western è il suo tono cupo e spietato, unico nel suo genere per molti versi. Contrariamente alle convenzioni dei western tradizionali, il film sfida gli stereotipi eroici e romantici, presentando un mondo cinico e violento in cui la giustizia può sembrare illusoria (e molto del cosiddetto poliziottesco, del resto, prenderà ispirazione da questo mood).

Basti pensare alla scena iniziale: la neve e il freddo che avvolgono l’intero paesaggio creano un’atmosfera di isolamento e disperazione, accentuando ulteriormente il senso di oppressione che permea il film. Il grande silenzio” si distingue anche per la sua conclusione particolarmente sconvolgente, che si discosta dai finali tipici dei film western e pone brutalmente il problema del rispetto delle leggi, della giustizia “fai da te” e della corruzione. Anche il finale, amaro e disilluso – e che culmina con il letterale sterminio di un’intera società – vuole essere da monito per i posteri, ribadendo come i cacciatori di taglie abbiano potuto operare grazie al clima di falsa legalità che si era instaurata in quel modo. Delude parte del pubblico, visto oggi, ma mantiene intatto quell’aspetto sociologico e politico rendendolo uno dei western più clamorosi mai girati.

“Il grande silenzio” è considerato un autentico classico del cinema western, e ha ottenuto un grande seguito nel corso degli anni, apprezzato per la sua audacia narrativa e visiva.

  1. Il grande silenzio è considerato uno dei migliori western in assoluto diretti da Sergio Corbucci. Il titolo fa riferimento al personaggio di Gordon (Silenzio), un pistolero muto per via di un taglio alla gola subito quando era ancora piccolo, ed assistette all’omicidio dei propri genitori da parte di un gruppo di cacciatori di taglie. Proprio verso il cinico mondo dei cacciatori di taglie si rivolgeranno la sua vendetta e il suo martirio finale.
  2. Il film tira in ballo diverse problematiche socio-politiche: l’amnistia, anzitutto, ma è soprattutto il giustizialismo della società dell’epoca ed il meccanismo delle taglie ad essere messe in discussione. Non viene dato per scontato, come il genere imporrebbe, che le cose possano o debbano funzionare su questa base, ed il finale (per quanto tragico) suggerisce esattamente questo.
  3. Quentin Tarantino ha preso molto l’ispirazione per dirigere il suo The Hateful Eight da questo film, a cominciare dalla sequenza iniziale sotto la neve (insolita per un western), e considera Sergio Corbucci uno dei migliori registi di western assieme a Sergio Leone.
  4. Secondo l’analisi di Quentin Tarantino proposta nel documentario Django & Django (reperibile su Netflix), tutti i film di Sergio Corbucci seguirebbero una ideologia antifascista, dove il sadismo dei pistoleri villain rifletterebbe quello dei crimini fascisti. L’affermazione potrebbe essere interessante da un punto di vista critico, per quanto non ci siano evidenze vere e proprie in tal senso. Nato a Roma il 6 dicembre 1926, nonostante non ci siano prove specifiche sulla sua visione politica, la proposta di Tarantino potrebbe essere sensata, in considerazione del fatto che nel ventennio era nato e vissuto, suo malgrado, e che questo genere di spaghetti western si distaccava ideologicamente dai western classici (che erano considerati reazionari). Il film esce nel 1968 per cui non sembrerebbe neanche per questo un azzardo, come possibilità. Si tratta comunque di un aspetto opinabile che non sembra trovare riscontri indiscutibili nella sua biografia.
  5. Secondo Sergio Corbucci, era stato Marcello Mastroianni a dare l’idea di un pistolero muto, quando l’attore gli disse di aver sempre voluto fare un western (Franco Nero era stato scelto per il ruolo ma stava lavorando negli USA, in quel periodo). Jean-Louis Trintignant (Così dolce, così perversa) non conosceva l’inglese, e per questo motivo non viene fatto parlare per tutto il film, finendo per creare un personaggio unico e indimenticabile nel genere. Questa forma di debolezza del personaggio affascinò molto Corbucci, che considerava il suo silenzio come una variante “estremizzata” al pistolero taciturno, più classico per il genere.
  6. La neve nella città di Snow Hill venne creata, a quanto pare, usando grandi quantità di schiuma da barba.
  7. La pistola distintiva di Gordon è la Mauser C96 da 7,63 mm, soprannominata “Broomhandle” per il suo distintivo impugnatura di legno. La pistola è stata prodotta per la prima volta nel 1896, due anni prima degli eventi del film.
  8. La caratterizzazione del personaggio di Pollicut si basa in parte su Gorca, il vampiro interpretato da Boris Karloff (che qui interpreta un Villain odioso e razzista) nel film “I tre volti della paura” del 1963.
  9. Il film non possiede un lieto fine, perchè termina con un massacro collettivo che serve ad esortare le autorità a rimuovere tutte le leggi sui cacciatori di teste (e sembra avere senso considerare Il grande silenzio come un film politico, in questa veste).
  10. Darryl F. Zanuck, cofondatore della 20th Century Fox (distributore del film in Italia e in altre regioni), afferma nel trailer: “Il migliore western all’italiana degli ultimi tempi“. In realtà pare che la frase sia una semplice attribuzione pubblicitaria, e Zanuck si sentì turbato dalla conclusione cupa del film tanto da rifiutarsi di distribuirlo negli Stati Uniti. Vale anche la pena di citare che Corbucci fu messo sotto pressione dalla produzione per cambiare il finale e renderlo più morbido, ma il girato in tal senso risultò molto poco credibile e venne scartato dal montaggio. A quanto pare, parte di quel girato venne riutilizzato per il trailer.

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