Stop ai cellulari!
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Il concetto di “panico morale” è stato introdotto negli anni ’70 dal sociologo Stanley Cohen nel suo libro “Demoni popolari e panico morale” (1972), in cui si analizza il modo in cui i media e le istituzioni sociali contribuiscono a creare e alimentare paure irrazionali nella società. Si un concetto sociologico che si riferisce a una reazione esagerata della società a una minaccia percepita, spesso associata a cambiamenti sociali o culturali o allo sviluppo di nuove tecnologie (tecnofobia). Storicamente il panico morale può essere scatenato da temi come la droga, la violenza giovanile, la pornografia, la musica rock, i videogiochi e altri fenomeni sociali che vengono rappresentati dai media, in maniera pressappoco uniforme, come pericolosi o devianti. In molti casi, il panico morale ha portato a una risposta legislativa o a politiche pubbliche volte a reprimere il comportamento o il gruppo considerato una minaccia, anche se le prove di tale minaccia sono esacerbate o completamente distorte.

Il concetto di panico morale può essere applicato anche al tema dei cellulari e della tecnologia: negli ultimi anni, con la diffusione sempre maggiore dei dispositivi mobili e dei social media, si sono manifestate preoccupazioni riguardo agli effetti negativi che possono derivare dall’uso eccessivo di questi strumenti. Alcuni esempi di come il panico morale possa manifestarsi riguardo ai cellulari includono dipendenza da smartphone, cyberbullismo, distrazione dalla guida, limiti alla socializzazione, distrazione sul lavoro e nello studio. In generale, il panico morale riguardo ai cellulari può portare a una serie di reazioni, inclusi tentativi di regolamentazione, campagne di sensibilizzazione e cambiamenti comportamentali individuali o collettivi.

Di fatto, per quello che riguarda l’uso dei cellulari tra i minorenni basterebbe responsabilizzare i genitori, una buona volta, per far loro presente che non è demonizzando le tecnologie che si risolverà il problema. Dal canto loro, i ragazzi andrebbero sensibilizzati a considerarli strumenti e non giocattoli, e ad abituarli (a cominciare dalla scuola, forse) a sconnettersi dalla matrice ogni tanto, come avveniva al protagonista di Neuromante che aveva fisicamente bisogno di connettersi dopo aver sviluppato una vera e propria dipendenza dalla rete.

La costante è tipicamente quella dello stop ai cellulari per i più giovani, a scuola come a casa, paventando norme più severe che vengono regolarmente disattese. Del resto è un po’ la legge del mercato a farla da padrone, per certi versi: ina una società liberale e capitalista come quella in cui viviamo, ad oggi quasi impossibile da rimettere in discussione, le aziende sono libere di produrre e commercializzare dispositivi mobili e servizi connessi come desiderano, per cui eventuali restrizioni sull’uso dei cellulari potrebbero essere viste come ostacoli alla libera concorrenza e all’innovazione nel settore tecnologico. Delle due l’una: o si accetta di passare dalla padella del moralismo e del panico morale genitoriale, prodotto da un irreprensibile super-Io genitoriale che decide le regole per tutti e sa che “fa male”, genericamente, salvo poi usarlo per controllare il figlio, o si passa alla brace del sentirsi totalmente in balia del mercato e delle scelte di marketing delle aziende che li producono. Quale è preferibile? Non esiste nessuna altra via?

La cosa veramente grottesca dei vari annunci riportati dai media di “stop ai cellulari”, del resto, sta nel fatto che ogni volta sappiamo bene come stanno le cose, ed è inconfessabile per quasi ognuno di noi farcelo presente: i divieti non sono applicabili, i ragazzi non possono essere materialmente bloccati nell’uso del telefono, senza contare che spesso le reprimende finiscono per produrre esattamente l’effetto opposto da quello sperato. (fonte: archivio repubblica, google.it)

Le aziende che producono dispositivi mobili e offrono servizi connessi, come le compagnie telefoniche e le piattaforme online, possono avere un interesse finanziario nell’incoraggiare l’uso continuato dei cellulari. Viviamo comunque in un’epoca in cui la tecnologia è fortemente integrata nella vita quotidiana, e dove vi è una cultura del consumo che promuove l’acquisto e l’uso di nuovi dispositivi e servizi. Questo può rendere ancora complicato per le persone ridurre l’uso dei cellulari, nonostante le preoccupazioni riguardo ai potenziali impatti negativi.

  1. Libertà individuale: Viviamo in società liberali che valorizzano la libertà individuale e l’autonomia decisionale. Questo significa che le persone possono scegliere liberamente come utilizzare i propri dispositivi mobili, anche se ci sono raccomandazioni o divieti in atto. Inoltre, le politiche pubbliche che limitano l’uso dei cellulari potrebbero essere percepite come intrusioni nella sfera individuale, incontrando resistenza da parte di alcuni settori della società.
  2. Resistenza al cambiamento: Anche quando ci sono prove degli effetti negativi dell’uso eccessivo dei cellulari, può essere difficile per le persone e le istituzioni adottare cambiamenti comportamentali o politiche che limitano tale uso. La resistenza al cambiamento può derivare da abitudini radicate, da interessi economici o da percezioni distorte riguardo ai rischi associati all’uso dei cellulari.

 

  1. “Scuole italiane vietano l’uso dei cellulari in classe per migliorare la concentrazione degli studenti” – Data: 15 marzo 2023
  2. “Francia: divieto totale dell’uso dei cellulari nelle scuole primarie e medie” – Data: 5 giugno 2022
  3. “Nuova legge in Giappone vieta l’uso dei cellulari mentre si cammina per ridurre gli incidenti stradali” – Data: 20 settembre 2024
  4. “Ricerca: L’uso eccessivo dei cellulari collegato a problemi di salute mentale nei giovani” – Data: 10 gennaio 2023
  5. “Campagna educativa in India promuove l’uso responsabile dei cellulari tra i giovani” – Data: 8 aprile 2023
  6. “Australia: proposta di legge per vietare l’uso dei cellulari durante la guida in tutto il paese” – Data: 25 novembre 2023
  7. “Stop ai cellulari durante i pasti: la pratica si diffonde per promuovere la comunicazione familiare” – Data: 2 luglio 2022
  8. “Studio: Gli effetti negativi dell’uso dei cellulari sulla qualità del sonno e sulle prestazioni accademiche” – Data: 12 maggio 2024
  9. “Germania: cresce la pressione per introdurre regole più severe sull’uso dei cellulari nelle scuole” – Data: 30 agosto 2023
  10. “Scuole italiane vietano l’uso dei cellulari in classe per migliorare la concentrazione degli studenti” – Data: 15 marzo 2023
  11. “Francia: divieto totale dell’uso dei cellulari nelle scuole primarie e medie” – Data: 5 giugno 2022
  12. “Nuova legge in Giappone vieta l’uso dei cellulari mentre si cammina per ridurre gli incidenti stradali” – Data: 20 settembre 2024
  13. “Ricerca: L’uso eccessivo dei cellulari collegato a problemi di salute mentale nei giovani” – Data: 10 gennaio 2023
  14. “Campagna educativa in India promuove l’uso responsabile dei cellulari tra i giovani” – Data: 8 aprile 2023
  15. “Australia: proposta di legge per vietare l’uso dei cellulari durante la guida in tutto il paese” – Data: 25 novembre 2023
  16. “Stop ai cellulari durante i pasti: la pratica si diffonde per promuovere la comunicazione familiare” – Data: 2 luglio 2022
  17. “Studio: Gli effetti negativi dell’uso dei cellulari sulla qualità del sonno e sulle prestazioni accademiche” – Data: 12 maggio 2024
  18. “Germania: cresce la pressione per introdurre regole più severe sull’uso dei cellulari nelle scuole” – Data: 30 agosto 2023
  19. “Nuova legge in Giappone vieta l’uso dei cellulari mentre si cammina per ridurre gli incidenti stradali” – Data: 20 settembre 2024
  20. “Campagna educativa in India promuove l’uso responsabile dei cellulari tra i giovani” – Data: 8 aprile 2023
  21. “Australia: proposta di legge per vietare l’uso dei cellulari durante la guida in tutto il paese” – Data: 25 novembre 2023
  22. “Studio: Gli effetti negativi dell’uso dei cellulari sulla qualità del sonno e sulle prestazioni accademiche” – Data: 12 maggio 2024
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