Batman Begins: il supereroe oscuro e introspettivo firmato da Nolan
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Batman Begins è il reboot di Cristopher Nolan del celebre eroe DC Comics, che la sceneggiatura di David S. Goyer (scritta a quattro mano assieme al regista) resetta e riporta alle origini: si tratta del primo episodio di quella che sarebbe diventata, di lì a breve, la trilogia del Cavaliere Oscuro.

L’ispirazione del regista sembra qui essere quella di valorizzare l’aspetto oscuro e metropolitano della storia originale, tanto da aver organizzato una visione privata di Blade Runner per tutti i membri del cast e da sostenere di voler fare il proprio film basandosi s quel mood. Cosa che rimane visibile a livello di ambientazione e realizzazione di Gotham City, presentata come città oscura e inospitale ed in cui si consumerà il trauma che renderà Bruce Wayne l’uomo pipistrello: l’omicidio di entrambi i suoi genitori da parte di un rapinatore.

Di per sè l’opera nolaniana è considerata tra le migliori sintesi del celebre personaggio inventato da Bob Kane e Bill Finger, finendo per diventare una delle tantissime opere tratte dallo stesso; questo giusto qualche tempo prima che i cinecomics diventassero una moda stantìa e ripetitiva. Senza dimenticare che si tratta, peraltro, del Batman di Christian Bale, l’interprete di American Psycho, in grado di esibire un personaggio carico di rabbia che affascinò parecchio il regista in fase di audizione.

La narrazione nolaniana di Batman Begins frammista almeno due registri differenti: da un lato la crescita del personaggio assieme ad Alfred, il fidatissimo maggiordomo di famiglia, dall’altro il suo periodo di sette anni di addestramento presso la Lega degli assassini, il che contribuirà a formare le capacità fisiche del personaggio e, soprattutto, a distaccarne l’etica vendicativa rendendola, di fatto, votata alla giustizia. Come avverrà anche in The batman, del resto, una discreta porzione della storia è incentrata sull’etica della giustizia e sul trattamento dei criminali, riciclando in parte considerazioni da poliziesco puro (un genere a cui un cinecomics come questo deve più di qualcosa).

C’è anche da considerare che Batman begins è un film letteralmente esplosivo, questo per la grande (e forse esagerata) quantità di detonazioni che ne accompagna la narrazione, anche quando non propriamente necessarie e dando l’impressione che alla regia piaccia farsi prendere la mano da certe rappresentazioni. Cosa che in parte va anche bene e trova certamente riscontro nell’ampio successo del film, in parte appare eccessiva e tende a far perdere un po’ il filo. Resta sostanziale che Batman, per Nolan, sia puramente un simbolo, cosa confermata anche dagli episodi successivi: non è tanto la trasformazione di Bruce Wayne quanto la scelta di operare nella direzione di Batman, cosa che (un po’ qualunquisticamente, forse) potrebbe letteralmente aver fatto chiunque. Questione di credibilità della storia, a detta del regista.

Batman begins vanta un cast d’eccezione (Liam Neeson, Katie Holmes, Morgan Freeman, Rutger Hauer, Cillian Murphy) ed è costato, nel lontano 2005, circa 100 milioni di dollari. Tra gli episodi più curiosi in merito, pare che durante le riprese del film nella città di Chicago il veicolo usato come Batmobile sia stato travolto accidentalmente da un’auto di passaggio: l’autista, forse ubriaco, andò in panico credendo che l’auto fosse un veicolo alieno.

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