Su internet (e su Youtube in particolare) è noto con due nomi alternativi: bats goth nightclub oppure bats goth club, ma la sostanza non cambia.
Sulle prime da’ un’impressione specifica per gli appassionati di musica: è un video in cui si vedono dei pipistrelli che ballano, apparentemente, al ritmo di un brano dark o goth rock. Sul momento si potrebbe pensare ad un video ufficiali di quelli destinati a migliaia di visualizzazioni su internet, magari realizzato a scopo promozione da una band del genere. Poteva anche essere, in effetti, ma quel video è in realtà frutto della creatività di chi naviga in rete.
Accompagnato quasi sempre, nelle sue versioni video, da Katarsis dei She Past Away (brano dell’ambulm Narin Yalnizlik), la maggioranza di questi video sono fan art, mentre il video in questione è tratto dalle telecamere dello Zoo di Kyoto.
L’unica vera particolarità del video è che è stato girato al contrario, con la camera rovesciata di 180 gradi, con la telecamera rovesciata, dando la suggestiva ed impressionante sensazione che i pipistrelli siano ballando al ritmo del brano.
Le discoteche goth sono da quest’anno al centro dell’attenzione anche della cultura pop, soprattutto da quando sono usciti fuori cose come il ballo di Mercoledì Addams, all’interno della serie omonima di Tim Burton, in cui l’attriche dichiara di essersi ispirata a video di repertorio di quel periodo.
Qui sotto potete trovare la GIF animata di una parte del video.
Brani di sottofondo del meme bats goth nightclub
Tra i vari brani che troviamo come colonna sonora di questo meme, ci sono vari nomi coinvolti, ad esempio abbiamo trovato questi:
Uno dei più celebri cult della letteratura cyberpunk potrebbe non arrivare mai sul grande schermo: ed è tutto quello che ne sappiamo, ad oggi. Il romanzo di William Gibson del 1984 Neuromante, infatti, è stato maneggiato da vari registi per molti anni, ma nulla di concreto ne è mai uscito fuori. A questo punto, sembra estremanente improbabile – e molti lo sostengono – che possa mai essere realizzato.
Neuromante è un romanzo di fantascienza scritto da William Gibson nel 1984, considerato una delle prime opere cyberpunk, molto amato dagli appassionati come classico del genere. Per quanto il cinema abbia abbondantemente saccheggiato dalla letteratura, spesso con risultati abbastanza dubbi o poco soddisfacenti, non è ancora stato realizzato un film tratto da questa opera, mentre la filosofia accelerazionista sembra aver saccheggiato a piene mani dai suoi contenuti.
Un ipotetico film su Neuromante ci piace immaginarlo sulla falsariga di Matrix, ma le cose sono più complesse di quanto sembrino a prima vista. Certo, Neuromante e Matrix presentano alcune somiglianze, ma sono anche abbastanza diversi l’uno dall’altro. Entrambi i film esplorano temi legati alla tecnologia e all’intelligenza artificiale, e entrambi presentano un mondo totalmente immerso nella realtà virtuale. Entrambi esibiscono personaggi che lottano per comprendere la loro vera natura, il loro posto nel mondo, e questo ha certamente contribuito al loro successo planetario.
Tuttavia si rilevano importanti differenze tra Neuromante e Matrix. Neuromante è un romanzo di fantascienza che si svolge in un futuro distopico, in cui la tecnologia ha raggiunto livelli estremi e il mondo è governato da corporazioni prive di scrupoli. Matrix, d’altra parte, è un film di fantascienza che presenta una realtà virtuale vera e propria, creata da intelligenze artificiali per tenere gli esseri umani prigionieri, al fine di utilizzare la loro energia vitale come fonte di alimentazione. Il tema principale di Neuromante sembra essere l’identità, e come essa viene influenzata dalla tecnologia, mentre in Matrix il tema principale è la libertà, e come gli individui possono (o devono) lottare per essa.
Di cosa parla Neuromante
Neuromante, per chi non lo ricordasse, segue le avventure del protagonista, Case, un ex ladro di computer che è stato bandito dalla rete virtuale dopo essere stato tradito e ingannato. Case viene reclutato da un milionario dal nome Armitage, che dice di avere un piano per riportarlo nella rete. Armitage recluta Molly, una cyborg, per aiutare Case a completare la sua missione.
La trama ruota attorno alla ricerca di Case per la figura del “neuromante”, una vera e propria intelligenza artificiale che potrebbe aiutarlo a diventare il più grande hacker della storia. Nel corso della sua missione, Case affronterà molte insidie e incontrerà una varietà di personaggi bizzarri e pericolosi, come grotteschi ninja che lavorano per l’azienda di Armitage e il perfido Ducebanto, un boss della criminalità – ovviamente, criminalità informatica. Alla fine, Case affronta il proprio antagonista e scopre il vero obiettivo di Armitage: sfruttare il Neuromante per creare una propria intelligenza artificiale in grado di dominare il mondo.
Non c’è un film basato su Neuromante anche perché trasporre in modo soddisfacente il libro in un film è stato considerato un compito difficile, a causa della complessità della trama e dei temi trattati. Ci sono stati diversi tentativi di adattare Neuromante per il cinema, ma finora nessuno di essi è riuscito a diventare un progetto concreto. In passato ci hanno provato invano sia Chris Cunningham che Vincenzo Natali, ma dopo anni di lavoro il progetto è stato regolarmente abbandonato.
La sensazione generale è che Neuromante non voglia farsifilmare, come se l’intelligenza artificiale di cui parlava Gibson rifiutasse di farsi spettacolarizzare, memore di quanto avvenuto a tanti romanzi famosi banalizzati da esigenze di mercato e di happy end. O magari – fantasticando un po’ – Neuromante risiede tanto nel profondo del nostro inconscio che, nel 2023, farlo uscire fuori – nell’era digitale del controllo e della privacy perennemente minacciata dalle nuove tecnologie – risulterebbe a titolo di mostruosità ultima: con il rischio banalizzazione, esortando ad una rivoluzione a cui crediamo sempre meno o ad improbabili scelte modello Matrix: pillola rossa, pillola blu, pillola verde... Resta la sensazione straniante di avere un’opera così attuale che nessuno ha voluto, saputo o potuto mettere in una sala cinematografica.
O magari, come suggerito da un utente su un Reddit tematico, non ci sarà mai un film su Neuromante di William Gibson perchè ci stiamo già vivendo all’interno.
Immagine di copertina: come sarebbe un personaggio di Neuromante secondo StarryAI
Jean-François Baudrillard è stato un filosofo francese, noto soprattutto per le sue teorie sulla società dei media e sulla simulazione. È stato uno dei principali rappresentanti del postmodernismo e ha sviluppato una critica radicale alla modernità e alle sue istituzioni.
Baudrillard è stato influenzato da filosofi come Marcel Mauss, Georges Bataille e Jean-Paul Sartre, e ha sviluppato le sue teorie sulla mediazione della realtà attraverso i simboli e i segni. Ha sostenuto che la realtà è costruita e interpretata attraverso il linguaggio e che la società dei media ha prodotto una “simulazione” che ha sostituito la realtà.
Baudrillard è stato anche un critico della tecnologia e dell’economia di massa, sostenendo che hanno distrutto il legame umano con la realtà e hanno creato una società dell’iperrealità, in cui le immagini e i media hanno maggiore importanza della realtà stessa. Ha scritto molti libri su questi temi, tra cui “Il sistema degli oggetti”, “L’effetto Oprah” e “L’estetica della sparizione”.
Lo scambio simbolico
Lo scambio simbolico è un concetto sviluppato dallo sociologo e filosofo francese Jean Baudrillard nel suo lavoro “La società dei consumi” e successivamente ampliato e approfondito in altre opere.
Secondo Baudrillard, lo scambio simbolico è una forma di scambio sociale in cui il valore degli oggetti scambiati non è determinato dalla loro utilità pratica o dalla loro scarsità, ma dal significato simbolico che essi assumono nel contesto di una società. In questo tipo di scambio, gli oggetti acquisiscono valore solo in quanto rappresentano qualcos’altro, come il prestigio, la statura sociale o l’appartenenza a un gruppo.
Per Baudrillard, lo scambio simbolico è una componente fondamentale della società dei consumi, in cui le persone cercano di ottenere valore sociale e prestigio attraverso l’acquisto e il possesso di oggetti simbolicamente ricchi di significato. Tuttavia, Baudrillard sostiene anche che lo scambio simbolico può avere effetti distorsivi sulla percezione delle persone del mondo reale, poiché essi possono diventare troppo concentrati sull’acquisizione e il possesso di oggetti simbolici invece di cercare di comprendere e modificare le strutture sociali sottostanti.
Il concetto di simulacro
Il simulacro è un’immagine o una rappresentazione che viene scambiata per la realtà, ma che in realtà non ha alcun legame con essa. Baudrillard sostiene che nella società dei consumi contemporanea, il simulacro è diventato dominante e ha sostituito la realtà stessa. In altre parole, la realtà viene spesso mascherata o nascosta dietro una serie di immagini e rappresentazioni che ne sono solo una copia superficiale o un’approssimazione.
Per Baudrillard, il simulacro è una conseguenza della società dei consumi, in cui le immagini e le rappresentazioni hanno acquisito un valore simbolico superiore alla realtà stessa. Il simulacro può quindi essere visto come una forma di alienazione, in cui le persone si disconnettono dalla realtà e si concentrano sulla superficialità delle immagini e delle rappresentazioni.
Baudrillard sostiene che il simulacro può avere effetti distorsivi sulla percezione delle persone del mondo reale e può contribuire alla creazione di una società superficiale e priva di significato.
L’iper-realismo
Per Baudrillard, l’iperrealismo è la forma estrema di simulacro, in cui l’immagine o la rappresentazione di qualcosa viene scambiata per la realtà stessa. In altre parole, l’iperrealismo è il momento in cui la realtà viene completamente sostituita dalle sue rappresentazioni, diventando essa stessa un’immagine o una copia superficiale.
Baudrillard sostiene che l’iperrealismo è una conseguenza della società dei consumi, in cui le immagini e le rappresentazioni hanno acquisito un valore simbolico superiore alla realtà stessa. L’iperrealismo può quindi essere visto come una forma di alienazione, in cui le persone si disconnettono dalla realtà e si concentrano sulla superficialità delle immagini e delle rappresentazioni.
L’iperrealismo può avere effetti distorsivi sulla percezione delle persone del mondo reale e può contribuire alla creazione di una società superficiale e priva di significato. Tuttavia, Baudrillard sostiene anche che l’iperrealismo è un fenomeno complesso e ambivalente, poiché può anche essere visto come un modo per sfuggire alle strutture oppressive della società e per sperimentare nuove forme di libertà e di creatività.
Immagini dell’articolo: Baudrillard in stile cyberpunk, StarryAI
AI, fammi capire il pensiero di Slavoj Žižek in sintesi, senza usare parole difficili.
Slavoj Žižek è un filosofo e saggista sloveno che si è fatto conoscere per le sue idee controverse e per la sua capacità di portare l’analisi filosofica su questioni di attualità. Uno dei temi principali che Žižek affronta è la critica al capitalismo e all’ideologia dominante nella società occidentale. Sostiene che il capitalismo ha radici profonde nella nostra cultura e che le nostre scelte individuali sono spesso influenzate da ciò che viene considerato “normale” nella società in cui viviamo.
Secondo Žižek, le ideologie sono sistemi di pensiero che ci aiutano a spiegare il mondo e a dargli un senso, ma che spesso ci impediscono di vedere la realtà in modo obiettivo. Per questo motivo, Žižek sostiene che sia importante mettere in discussione queste ideologie e cercare di comprendere come influiscono sulla nostra vita e sulla nostra percezione del mondo.
Inoltre, Žižek sostiene che la politica sia uno strumento importante per cambiare la società e che sia necessario lottare per una maggiore giustizia sociale e per una maggiore equità.
In sintesi, il pensiero di Žižek si concentra sulla critica del capitalismo e delle ideologie dominanti e sulla lotta per la giustizia sociale e l’equità.
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