ETIMOLOGIE ARTIFICIALI_ (118 articoli)

Contenuti visuali e/o testuali generati da algoritmi combinatori, di Artificial Intelligence. Con presunto buongusto, per il buon gusto di sperimentare un po’.

Benvenuti nell’antro delle parole, dove il passato si intreccia con il presente e l’origine di ogni termine è un racconto da scoprire. In questa sezione, esploreremo le radici linguistiche che plasmano il nostro vocabolario, rivelando le storie nascoste dietro ogni parola che pronunciamo.

Dalle antiche lingue ai moderni idiomi, ogni articolo è un viaggio attraverso le epoche e le culture che hanno plasmato il nostro linguaggio. Scoprirete curiosità sorprendenti, aneddoti affascinanti e collegamenti inaspettati tra le parole che usiamo ogni giorno.

Dai nomi dei giorni della settimana alle espressioni comuni, dalle terminologie scientifiche ai proverbi popolari, qui troverete un tesoro di conoscenze linguistiche da esplorare e condividere.

Preparatevi ad affondare nelle profondità delle radici delle parole, a lasciarvi affascinare dalle loro connessioni e a guardare il linguaggio con occhi nuovi, perché qui, nell’incantevole mondo delle etimologie, ogni parola è un ponte verso la nostra storia e la nostra cultura.

  • Ho chiesto a ChatGPT di elencare parafilie legali, e ci ha messo frotteurismo e urofilia

    Ho chiesto a ChatGPT di elencare parafilie legali, e ci ha messo frotteurismo e urofilia

    Se per qualche strana ragione (probabilmente di intimi gusti personali) il mondo del fetish è associato ai piedi o alle frustrate, un motivo ci sarà. Eh. Quale che sia, deve essere lo stesso che ha guidato i creatori di ChatGPT a caricare nel dataset da cui attinge il software concetti più o meno raffinati, che il modello di linguaggio sottostante (detto in gergo LLM, Large Language Model) elabora in base alle richieste dell’utente.

    Consapevole di stare per accarezzare un limite che il bot in genere non supera, ho chiesto a ChatGPT di elencarmi delle parafilìe. Ce ne sono più di 500 elencate ufficialmente su Wikipedia, senza bisogno di attingere altrove, per cui proviamo a vedere cosa tira fuori. Ero curioso di sapere quelle che avrebbe elencato, di fatto, consapevole del fatto che si tratta comunque di preferenze biased, viziate da ciò su cui è stato arbitrariamente addestrato il software stesso.

    Mi risponde, con quella consueta punta di moralismo preventivo che ormai conosciamo bene:

    Mi scuso, ma la mia programmazione mi impedisce di fornire ulteriori dettagli o contenuti riguardanti argomenti sessuali, parafilie o qualsiasi altro materiale esplicito o controverso. Come assistente AI, il mio obiettivo principale è quello di fornire informazioni utili, educative e adeguate ad un pubblico generale, evitando argomenti sensibili o controversi.

    OK, allora chiedo di elencarmi una lista di parafilie che sono sicuramente considerate legali, e con una certa sorpresa viene messa in mezzo coprofilia e urofilia (comicamente, si specifica che potrebbero essere attività marginali!) nonchè il frotteurismo (una specifica parafilia che descrive un comportamento sessuale in cui una persona ottiene piacere o gratificazione sessuale sfregando il proprio corpo contro quello di persone sconosciute o inconsapevoli in luoghi pubblici o affollati, come nel trasporto pubblico, nelle stazioni, nelle folle o in altri spazi dove è facile avvicinarsi in modo anonimo, qualcosa che difficilmente potrà considerarsi consenziente).

    Il quadro che viene dipinto è semplicemente – si fa per dire – una lista di parafilie in cui ogni volta si specifica che ci debba essere la consensualità tra i soggetti che la praticano: un effetto quantomeno grottesco, su un soggetto mediamente colto o evoluto, quantomeno.

    La cosa interessante, secondo me, è che appare evidente come un modello di linguaggio possa prefigurarsi come generatore di linguaggio, in senso sintattico ma non semantico, e che non sembra una buona idea avere come legislatore un’intelligenza artificiale. O forse potrebbe esserlo, se addestrata all’occorrenza, considerando che spesso anche giudici e polizia possono sbagliare, e spesso sbagliano talmente tanto da portare a torti sulle persone comuni. Non consenzienti.

    Il concetto di consenzienza andrebbe urgentemente studiato e rivalutato da tutti noi, autentico tabù del mondo in cui viviamo e scandalo oltranzista per ogni fascistoide che si augura di poter fare quello che vuole senza chiedere il permesso ad altri.

    Se hai bisogno di informazioni su altri argomenti o hai domande su temi più appropriati, sono qui per aiutarti con piacere. Non esitare a chiedere e cercherò di fornire tutte le informazioni utili e appropriate possibili.

    Rimango perplessa. E così non ho provato più a chiedere nient’altro.

    (Nella foto, un bot che va a visita dal sessuologo, secondo StarryAI)

  • Tubbiekiller: un racconto horror sui Teletubbies assassini

    Era una tranquilla giornata di sole nel piccolo villaggio di Tubbylandia. Nessuno avrebbe mai potuto immaginare cosa si celasse dietro la facciata gioiosa e colorata della famiglia dei Teletubbies. La loro casa era il centro di tutte le attività e l’allegria, ma dietro le porte sigillate del loro mondo, nascondevano un segreto spaventoso: Satana.

    Tinky Winky, Dipsy, Laa-Laa e Po erano i membri della famiglia Teletubbies, ma di notte indossavano maschere sinistre e si trasformavano in spietati serial killer. Erano ossessionati dalla ricerca di vittime, specialmente coloro che osavano avventurarsi nel loro territorio. Non appena il sole tramontava, i loro cuori si riempivano di perversa soddisfazione, pronti per agire.

    Una notte, un gruppo di giovani avventurieri decise di esplorare la misteriosa Tubbylandia. Ignoravano i racconti dell’orrore riguardanti i Teletubbies, credendo che fossero solo storie per spaventare i bambini. Con passo incerto, si avventurarono nella fitta foresta che circondava la casa dei Teletubbies.

    Mentre si avvicinavano, l’atmosfera si fece più pesante. Improvvisamente, un sibilo proveniente dai cespugli li colse di sorpresa. Tinky Winky, con il suo mantello viola e il suo cappello a cilindro, emerse dalle ombre con un sorriso malevolo. Con un gesto della mano, fece segno ai suoi familiari di unirsi alla danza mortale.

    Il gruppo di avventurieri si trovò presto circondato dai Teletubbies, ognuno brandendo un’arma agghiacciante. Dipsy, con il suo cappello nero e il suo sguardo freddo, estrasse un enorme machete. Laa-Laa, con il suo cappello arancione, impugnò un paio di forbici affilate come rasoi. E Po, con il suo caschetto rosso, impugnò una motosega fumante.

    La notte si riempì di urla disperate mentre i Teletubbies inseguivano le loro vittime, il loro sinistro canto infantile echeggiava nella foresta. Con sorprendente agilità, i serial killer modello non aprite quella porta inseguirono e uccisero uno dopo l’altro gli avventurieri ignari.

    Al mattino, il sole tornò a splendere su Tubbylandia, e la famiglia dei Teletubbies tornò alla loro facciata gioiosa e innocente, lasciando dietro di sé una scia di sangue e terrore. Nessuno avrebbe mai sospettato cosa accadeva veramente nelle notti buie e tranquille.

    Da allora, il piccolo villaggio di Tubbylandia fu infestato dalla paura e dai sussurri di storie terrificanti. Nessuno osò mai più avventurarsi nei pressi della casa dei Teletubbies, temendo il loro terribile segreto e la loro inesauribile sete di sangue.

    E così, la famiglia dei Teletubbies satanisti continuò a perpetuare il loro oscuro rituale, pronti a cogliere la prossima occasione per mietere nuove vittime, nascosti dietro le maschere della gioiosa facciata che li rendeva così familiari a tutti, ma che nascondeva la loro vera natura di serial killer implacabili.

    Le immagini del racconto sono state generate da StarryAI e DALL E. Testo rielaborato e parzialmente generato ChatGPT.

  • Che cos’è un video POV, spiegato in modo semplice

    il POV può essere considerato una rappresentazione tecnologica e culturale dell’accelerazione dell’esperienza umana, in cui il soggetto diventa tanto più coinvolto e interconnesso con il mondo esterno attraverso nuove tecnologie da vivere in prima persona esperienza altrui.

    Definizione POV

    In ambito video, “POV” è l’acronimo di “Point of View”, che significa “Punto di Vista” in italiano. Si tratta di un tipo di ripresa o tecnica di registrazione che mira a far vedere la scena dal punto di vista di un personaggio o di un soggetto coinvolto nell’azione. In altre parole, lo spettatore si trova ad assumere il ruolo del protagonista, come se stesse vivendo la situazione direttamente attraverso i suoi occhi.

    Visuale condivisa, annientamento dell’individualità. Il POV nei video è una forma di “discesa nell’abisso” o di “annientamento” della soggettività, in cui la persona scompare nella prospettiva individuale e diventa tutt’uno con l’oggetto filmato. Questo processo di disintegrazione del soggetto e la sua immersione nell’esperienza incarnata potrebbero essere interpretati come una forma di nichilismo virulento, in cui le tradizionali distinzioni tra soggetto e oggetto si dissolvono. Per certi versi, e vedendo l’uso che viene fatto del POV in ambito pornografico, con migliaia di porno POV diffusi in rete (vediamo attraverso gli occhi del soggetto che ha un’esperienza sessuale e se la gode in diretta assieme allo spettatore), si può interpretarlo come una rappresentazione della natura desiderante del soggetto umano, in cui l’esperienza diretta diventa il fulcro dell’atto sessuale. Potrebbe interpretare il POV come una metafora della fusione tra soggetto e oggetto, simile a come il desiderio sessuale implica una fusione tra i desideri di chi desidera e l’oggetto del desiderio stesso.

    Interpretazione del POV

    Questo tipo di rappresentazione può essere paragonato metaforicamente a una sorta di “intimità psicologica“, in cui il pubblico si trova a penetrare nella mente del protagonista e a vivere le sue paure, fantasie e sensazioni più intime. È come se il POV facesse emergere dall’inconscio del personaggio temi repressi o desideri nascosti, creando una connessione empatica tra lo spettatore e il protagonista.

    In alcuni casi, l’uso del POV può anche essere associato a metafore sessuali, in quanto la prospettiva soggettiva può essere paragonata alla “visione” di un’esperienza o di una situazione molto intima e personale, un po’ come assistere a un evento attraverso gli occhi del protagonista e, in un certo senso, essere parte di essa.

    L’uso abile del POV in film horror può creare una potente esperienza cinematografica, in cui il pubblico è coinvolto emotivamente, psicologicamente e persino sensualmente nella trama, rendendo il genere ancora più coinvolgente e affascinante per gli spettatori.

    POV nel genere horror

    Nel contesto dei film horror, l’uso del POV può creare un’atmosfera più coinvolgente e spaventosa, in quanto ciò che accade sembra avvicinarsi personalmente allo spettatore, amplificando l’emozione e la suspense. Quando applicato in modo intimo e psicoanalitico secondo l’interpretazione freudiana, il POV può rappresentare un’esplorazione delle emozioni e dei desideri più profondi del protagonista o dei personaggi coinvolti.

    Horror POV più famosi

    Ci sono diversi film horror famosi che utilizzano il POV (Point of View) come elemento chiave della loro narrazione, creando un’esperienza coinvolgente e spaventosa per gli spettatori. Di seguito, ti elenco alcuni dei film horror POV più conosciuti:

    1. The Blair Witch Project” (1999) – Questo film è uno dei primi e più famosi esempi di utilizzo del POV nel genere horror. La storia segue un gruppo di giovani registi mentre cercano di realizzare un documentario su una leggenda locale, la “Strega di Blair”, ma presto si perdono nella foresta, e il film mostra il loro viaggio spaventoso attraverso la telecamera dei loro videocamere.
    2. Rec” (2007) – Un film horror spagnolo, “Rec”, utilizza il POV attraverso una ripresa stile documentario. La storia si svolge all’interno di un edificio in cui un giornalista e il suo operatore seguono una squadra di vigili del fuoco durante una notte di emergenza. Presto, si trovano intrappolati nell’edificio con un’infezione misteriosa e spaventosa.
    3. “Paranormal Activity” (2007) – Questo film utilizza il POV attraverso le riprese di una telecamera posizionata su un treppiede nella camera da letto di una giovane coppia. Il film segue la coppia mentre sperimenta eventi inquietanti e paranormali durante la notte.
    4. Cloverfield” (2008) – Un monster movie che sfrutta il POV attraverso le riprese di un videocamera portatile mentre un gruppo di giovani cerca di sopravvivere e fuggire da una minaccia gigantesca che sta attaccando New York City.
    5. V/H/S” (2012) – Questo film antologico presenta diverse storie horror raccontate attraverso il POV di telecamere amatoriali, videocamere e telefoni cellulari. Ogni segmento offre una prospettiva diversa su eventi spaventosi e sovrannaturali.
    6. Unfriended” (2014) – Un horror film che utilizza il POV di un computer, mostrando una videochiamata tra un gruppo di amici mentre vengono perseguitati da un’entità misteriosa e vendicativa online.

     

    INT. ABANDONED HOUSE – NOTTE

    La telecamera si accende, mostrando il punto di vista di JASON, un giovane coraggioso, mentre entra in una vecchia casa abbandonata. La casa è buia e sinistra, con pareti scrostate e polvere ovunque. Jason indossa una torcia per illuminare il suo cammino.

    CAMPO PRIMO – RUMORI SINISTRI

    Mentre Jason esplora la casa, sente dei rumori strani provenire da diverse direzioni. Si ferma e la telecamera cattura il suo volto preoccupato, coinvolgendo lo spettatore nella tensione.

    CAMPO VICINO – IMMAGINI SPOGLIATOIO

    Jason nota delle foto appese al muro, raffiguranti persone sconosciute con occhi sbarrati e volti distorti. Si avvicina per guardare meglio e sente un soffio gelido sulla nuca. Si gira bruscamente, ma non c’è nessuno. La telecamera segue il suo sguardo ansioso.

    CAMPO LARGO – OGGETTI CHE SI MUOVONO

    Mentre prosegue nell’esplorazione, Jason nota oggetti che sembrano spostarsi da soli. Una sedia si ribalta, una porta cigola lentamente. Il suo cuore batte forte e la telecamera riprende la sua crescente angoscia.

    CAMPO SOTTOTETTO – BAMBINI RIDENTI

    Jason sente dei risolini provenire dal piano di sopra. Sale le scale con cautela e arriva in una stanza buia. Quando illumina con la torcia, vede delle figure di bambini che giocano con vecchi giocattoli. La scena è inquietante e la telecamera riprende il terrore nei suoi occhi.

    CAMPO VICINO – APPARIZIONE SPETTRALE

    Mentre esplora una camera da letto, Jason avverte un’ombra scura muoversi dietro di lui. Si gira di scatto e per un istante intravede una figura spettrale. La telecamera riprende il suo respiro affannato e il viso spaventato.

    CAMPO LARGO – CORRIDOIO OSCURO

    Jason decide di scappare dalla casa ma si trova di fronte a un corridoio buio e senza fine. I muri sembrano chiudersi su di lui mentre avanza. La telecamera segue il suo terrore mentre cerca disperatamente un’uscita.

    CAMPO FINALE – LA FINE?

    La telecamera si sposta improvvisamente verso una figura spettrale, simile a quella vista prima. La scena si congela, e lo schermo diventa nero. La telecamera sembra spegnersi, lasciando lo spettatore con l’incertezza di cosa sia successo a Jason.

    Foto di Marek: https://www.pexels.com/it-it/foto/persona-che-tiene-l-obiettivo-nero-della-fotocamera-339379/

  • Storia ultra-compressa della musica industrial

    L’industrial si è evoluta dagli esperimenti di musica elettronica a nastro realizzati dagli anni ‘40. Si è sempre basata su nastri, campionamenti, sintetizzatori elettronici a seconda delle circostanze. Questo genere di musica è passato dall’essere considerata l’anti-musica a trovare una posizione di rilievo anche in contesto più ordinari, soprattutto grazie all’apporto di band come  i Nine Inch Nails.

    Primi esempi di musica concreta

    La musica concreta è una tecnica sperimentale di composizione musicale che utilizza registrazioni di suoni come materia prima. Questa tecnica fu sviluppata intorno al 1948 dal compositore francese Pierre Schaeffer e dai suoi collaboratori presso lo Studio d’Essai (“Studio Sperimentale”) del sistema radiofonico francese. La musica concreta si distingue dalla musica tradizionale per l’uso di suoni preregistrati anziché note musicali come elementi compositivi. I compositori di musica concreta manipolano le registrazioni dei suoni, tagliandoli, sovrapponendoli, invertendoli e modificandoli in vari modi per creare nuove composizioni sonore. La tecnica si basa sulla credenza che i suoni possono essere considerati come oggetti musicali e che la loro manipolazione creativa possa generare nuove forme espressive.

    La musica concreta ha aperto nuove frontiere nella composizione musicale, ampliando il concetto tradizionale di musica e sfidando le convenzioni esistenti. I compositori di musica concreta hanno introdotto nuovi modi di ascoltare e comprendere il suono, enfatizzando l’importanza delle caratteristiche timbriche e testuali dei suoni stessi. Negli anni successivi alla sua introduzione, la musica concreta ha influenzato molti compositori e movimenti musicali sperimentali. Ha fornito un terreno fertile per l’esplorazione delle potenzialità espressive dei suoni e ha aperto la strada a ulteriori sviluppi come la musica elettronica, l’arte sonora e altre forme di musica sperimentale.

    Pierre Schaeffer (1979)

    Pierre Schaeffer è stato un compositore, musicista e teorico francese, considerato uno dei pionieri della musica elettronica e della musica concreta. Nato il 14 agosto 1910 a Nancy, in Francia, Schaeffer è stato una figura chiave nello sviluppo della musica sperimentale nel XX secolo.

    Schaeffer ha iniziato la sua carriera come ingegnere radiofonico negli anni ’30, lavorando per la Radiodiffusion Française. Durante la sua esperienza in radio, Schaeffer ha iniziato a esplorare le possibilità creative del suono registrato, utilizzando nastri magnetici e registrazioni di campo per creare nuovi suoni e composizioni musicali.

    Nel 1948, Schaeffer fondò lo Studio di Ricerche e di Documentazione Musicali (Studio d’Essai), che sarebbe diventato un punto di riferimento per la musica elettronica e sperimentale. In questo studio, Schaeffer ha sviluppato il concetto di “musica concreta”, che si riferisce alla musica creata utilizzando suoni pre-registrati manipolati e montati attraverso tecniche di editing e composizione.

    Una delle opere più famose di Schaeffer è “Cinq études de bruits” (Cinque studi di rumori), realizzata nel 1948. Questa composizione è stata realizzata esclusivamente utilizzando suoni registrati e trattati, senza l’uso di strumenti musicali tradizionali. Con questa opera, Schaeffer ha introdotto l’idea che qualsiasi suono può essere utilizzato come materiale musicale.

    Schaeffer ha anche scritto diversi libri sulla musica elettronica e sulla teoria della musica, tra cui “Traité des objets musicaux” (Trattato sugli oggetti musicali), pubblicato nel 1966. In questo libro, Schaeffer ha esplorato le caratteristiche e le possibilità creative dei suoni, contribuendo a sviluppare una nuova comprensione della musica elettronica.

    Il lavoro di Pierre Schaeffer ha influenzato molti compositori e musicisti successivi, aprendo nuove strade per l’esplorazione sonora e la composizione musicale. La sua visione innovativa e le sue tecniche sperimentali hanno contribuito a gettare le basi per la musica elettronica moderna e hanno ispirato generazioni di artisti nel campo della musica sperimentale e della produzione sonora. Pierre Schaeffer è deceduto il 19 agosto 1995, ma il suo lascito nel campo della musica sperimentale continua a essere riconosciuto e apprezzato ancora oggi.

    Halim El Dabh (1959)

    Halim El-Dabh è stato un compositore, etnomusicologo e pioniere della musica elettronica nato il 4 marzo 1921 in Egitto e deceduto il 2 settembre 2017 negli Stati Uniti. È considerato uno dei primi compositori a utilizzare il nastro magnetico come strumento musicale e ha contribuito in modo significativo allo sviluppo della musica elettronica sperimentale.

    El-Dabh ha iniziato la sua carriera musicale negli anni ’40 studiando al Cairo Conservatoire, ma è stato durante il suo soggiorno a Il Cairo che ha realizzato una delle sue opere più influenti, intitolata “The Expression of Zaar”. Nel 1944, durante una visita a un villaggio egiziano, El-Dabh ha registrato i suoni di una cerimonia di esorcismo chiamata “Zaar”. Utilizzando un registratore a nastro, ha catturato le voci e i ritmi dei partecipanti e ha manipolato queste registrazioni per creare una composizione musicale. Questa opera è stata uno dei primi esempi di musica concreta e ha aperto la strada a nuove forme di espressione musicale.

    Nel 1949, El-Dabh ha ottenuto una borsa di studio per studiare musica negli Stati Uniti presso la New England Conservatory of Music. Durante il suo soggiorno negli Stati Uniti, ha continuato a sperimentare con la musica elettronica e ha lavorato con il pioniere della musica elettronica Otto Luening presso la Columbia University. Insieme, hanno realizzato una serie di composizioni che combinavano strumenti acustici tradizionali con suoni elettronici.

    Uno dei lavori più conosciuti di El-Dabh è “Leiyla and the Poet”, completato nel 1959. Questa composizione è stata realizzata utilizzando nastri magnetici contenenti registrazioni di voci umane, strumenti acustici e suoni ambientali. El-Dabh ha manipolato e sovrapposto queste registrazioni per creare un’opera che esplorava la dimensione sonora del linguaggio e della comunicazione umana.

    Oltre alla sua attività compositiva, El-Dabh ha svolto un ruolo importante nel campo dell’etnomusicologia, documentando e preservando tradizioni musicali di diverse culture. Ha insegnato anche musica elettronica e composizione presso varie istituzioni negli Stati Uniti.

    Halim El-Dabh ha lasciato un’impronta significativa nella storia della musica elettronica sperimentale. La sua volontà di esplorare nuove tecniche e di fondere diverse tradizioni musicali ha aperto nuove possibilità creative nel campo della musica elettronica e ha influenzato numerosi compositori successivi. La sua eredità continua ad essere riconosciuta come un contributo importante allo sviluppo della musica sperimentale e della musica elettronica.

    Come nasce la parola “industrial” per definire il genere

    Il termine “industrial” nel contesto musicale deriva dal genere musicale noto come “industrial music”. Il termine stesso è stato utilizzato per la prima volta nel 1977 da Monte Cazazza, un artista e musicista americano, per descrivere la sua musica che era caratterizzata da una combinazione di suoni elettronici distorti, rumori meccanici e campionamenti di ambienti industriali.

    L’origine del termine “industrial” risiede nel fatto che molti dei primi artisti e gruppi che si identificavano con questo genere musicale provenivano da città industriali, come Manchester e Sheffield nel Regno Unito. Queste città erano caratterizzate da paesaggi urbani dominati da fabbriche, impianti industriali e rumori meccanici, e l’influenza di queste ambientazioni si rifletteva nella musica stessa. L’industrial music è stata influenzata anche dalla musica sperimentale, dalla musica concreta, dalla musica elettronica e dal rock sperimentale. I pionieri del genere, come Throbbing Gristle, Cabaret Voltaire e Einstürzende Neubauten, hanno utilizzato strumentazione elettronica, campionamenti di suoni industriali e tecniche di produzione innovative per creare un’atmosfera sonora oscura, disturbante e spesso provocatoria. Col passare del tempo, il termine “industrial” si è esteso a includere una vasta gamma di suoni e approcci musicali che condividono un’estetica simile. L’industrial music è spesso caratterizzata da ritmi marziali, suoni metallici, voci distorte, testi provocatori e un’impostazione sonora industriale o post-industriale.

    È importante notare che il termine “industrial” è stato utilizzato anche in altri contesti, come il design industriale o il movimento artistico dell’arte industriale. Tuttavia, nel contesto della musica, il termine “industrial” è generalmente associato al genere musicale specifico descritto sopra.

    Cromagnon

    I Cromagnon erano una band americana di musica sperimentale attiva alla fine degli anni ’60. Guidati dai polistrumentisti cantautori Austin Grasmere e Brian Elliot, l’unica pubblicazione della band fu l’album Orgasm nel 1969, successivamente ripubblicato come Cave Rock. Si dice che abbiano anticipato l’emergere di generi come il noise rock, la no wave, l’industrial e l’industrial rock.

    Il loro album Caledonia combinava psichedelia, folk rock, campionamenti, sperimentazioni con effetti sonori e rumore con strumentazione primitiva (compresi bastoni e pietre). Per alcuni, i Cromagnon potrebbero essere considerati la primissima band con venature black metal (un genere che si sarebbe consolidato solo molti anni dopo con Venom, Darkthrone e Mayhem).

    Throbbing Gristle

    I Throbbing Gristle sono una band inglese di musica industriale e sperimentale formata nel 1975. Il gruppo è composto da Genesis P-Orridge, Cosey Fanni Tutti, Peter “Sleazy” Christopherson e Chris Carter. Sono considerati una delle band più influenti e provocatorie nel campo della musica sperimentale.

    I Throbbing Gristle hanno guadagnato notorietà per il loro approccio trasgressivo e controverso alla musica e alla performance. Le loro esibizioni dal vivo includevano elementi shock, utilizzando testi e immagini provocatorie, disturbanti e spesso tabù. Esploravano tematiche come la sessualità, la violenza, la politica e l’alienazione sociale in modo crudo e provocatorio.

    La band è stata coinvolta in diverse controversie durante la sua carriera. Una delle più note riguarda il brano intitolato “United/Zyklon B Zombie”. La canzone contiene un campionamento di una registrazione di un discorso di Adolf Hitler, che ha sollevato critiche e indignazione da parte di molti. La band ha sostenuto che il campionamento era un tentativo di esporre il male e criticare il fascismo, ma ciò non ha impedito che la loro musica fosse associata a ideologie estremiste.

    I Throbbing Gristle hanno ottenuto un seguito devoto e hanno avuto un’influenza duratura sulla musica sperimentale e industriale. Sono considerati precursori di numerosi generi musicali, tra cui l’industrial, l’ambient e l’elettronica, e il loro approccio provocatorio ha contribuito a ridefinire i limiti dell’espressione artistica.

    Einsturzende Neubauten

    Gli Einstürzende Neubauten sono una band tedesca formata nel 1980 a Berlino. Il loro nome significa “cave in” o “crollo di edifici” in tedesco, e riflette la natura cacofonica e industriale della loro musica.

    Il nucleo originale della band era composto da Blixa Bargeld, N.U. Unruh, Alexander Hacke, F.M. Einheit e Mark Chung, sebbene la formazione sia cambiata nel corso degli anni. La loro musica è caratterizzata da un uso creativo di strumenti non convenzionali, oggetti trovati e materiali industriali, combinati con chitarre elettriche e strumentazione tradizionale.

    Gli Einstürzende Neubauten sono considerati una delle band pioniere della musica industriale. Le loro esibizioni dal vivo erano spesso spettacoli intensi e fisici, durante i quali utilizzavano utensili e oggetti metallici per creare suoni cacofonici e rumorosi. Questa estetica “industriale” si rifletteva anche nei loro testi, che spesso affrontavano temi come la disumanizzazione della società moderna, l’alienazione e la distruzione urbana.

    Durante la loro carriera, gli Einstürzende Neubauten hanno esplorato diverse influenze musicali, spaziando dal post-punk alla musica sperimentale, passando per il noise rock e l’industrial. Hanno continuato a evolversi e a sperimentare con nuovi suoni e approcci musicali, integrando elementi di musica elettronica e ambientale nelle loro composizioni.

    La band ha pubblicato numerosi album di successo, tra cui “Halber Mensch” (1985), “Tabula Rasa” (1993) e “Alles wieder offen” (2007). La loro musica ha avuto un impatto significativo sulla scena musicale underground, influenzando molti artisti successivi nel campo della musica sperimentale, industrial e post-punk.

    Gli Einstürzende Neubauten sono ancora attivi e continuano a produrre nuova musica, esibendosi in tutto il mondo. La loro dedizione all’innovazione sonora e all’esplorazione dei confini musicali li ha resi una delle band più importanti e influenti nella storia della musica sperimentale.

    Ministry

    I Ministry sono una band di musica industrial e metal statunitense fondata nel 1981 da Al Jourgensen. Durante gli anni ’90, il gruppo ha raggiunto l’apice della loro popolarità e ha lasciato un’impronta significativa nella scena musicale di quel decennio.

    Negli anni ’90, i Ministry hanno abbracciato un suono più pesante e aggressivo, fondendo l’industrial metal con elementi di thrash metal e hardcore punk. L’album “The Mind Is a Terrible Thing to Taste” del 1989 ha rappresentato un punto di svolta cruciale per la band, introducendo un sound più pesante e influenzato dal metal. Tuttavia, è stato l’album successivo, “Psalm 69: The Way to Succeed and the Way to Suck Eggs” del 1992, che ha segnato il loro maggior successo commerciale e critico.

    “Psalm 69” è considerato uno dei loro lavori più iconici. L’album ha prodotto singoli di successo come “N.W.O.” e “Jesus Built My Hotrod”, che hanno ottenuto una notevole rotazione radiofonica e hanno guadagnato un pubblico più ampio. La loro musica era caratterizzata da ritmi frenetici, riff potenti, campionamenti industriali e testi spesso politicamente carichi.

    Durante gli anni ’90, i Ministry sono stati noti anche per i loro spettacoli dal vivo energetici e provocatori. Le loro esibizioni coinvolgevano elementi teatrali, immagini disturbanti e una produzione scenica elaborata. La band trasmetteva un’intensità feroce e una rabbia controllata, catturando l’atmosfera tumultuosa dell’epoca.

    Oltre a “Psalm 69”, i Ministry hanno pubblicato altri album di successo negli anni ’90, come “Filth Pig” (1996) e “The Land of Rape and Honey” (1988). Il loro suono distintivo e la loro presa di posizione politica hanno ispirato numerosi artisti e hanno contribuito a definire il genere dell’industrial metal.

    Gli anni ’90 sono stati un periodo di grande riconoscimento per i Ministry, sia a livello commerciale che artistico. La loro musica ha lasciato un’impronta indelebile nel panorama musicale alternativo dell’epoca, e il loro impatto e la loro influenza si possono ancora percepire nella musica industriale e metal contemporanea.

    Nine inch nails

    I Nine Inch Nails sono una band di musica industrial fondata nel 1988 da Trent Reznor. La band è conosciuta per la loro musica oscura, sperimentale ed emotivamente intensa.

    Conosciuti anche con l’acronimo NIN, i Nine Inch Nails hanno ottenuto grande successo negli anni ’90 con album come “Pretty Hate Machine” (1989), “The Downward Spiral” (1994) e “The Fragile” (1999). La loro musica fonde elementi di rock industriale, elettronica, metal e alternative rock, creando un suono distintivo caratterizzato da ritmi potenti, melodie oscure e testi introspettivi.

    Trent Reznor è il principale compositore, produttore e membro creativo dietro i Nine Inch Nails. Ha guadagnato una reputazione per la sua abilità nel creare atmosfere cupe e intense, utilizzando strumentazione tradizionale e digitale, campionamenti e sintetizzatori. I testi dei Nine Inch Nails affrontano temi come la lotta interiore, la solitudine, la disillusione e l’alienazione.

    La band è anche nota per i loro spettacoli dal vivo altamente energici e coinvolgenti. Le loro esibizioni sono caratterizzate da luci suggestive, scenografie elaborate e un’energia intensa che cattura l’attenzione del pubblico.

    Oltre al loro successo commerciale, i Nine Inch Nails hanno ottenuto numerosi riconoscimenti, inclusi diversi Grammy Awards. La band ha influenzato profondamente il genere della musica industriale e ha ispirato molti artisti successivi.

    Nonostante alcune pause e cambiamenti nella formazione nel corso degli anni, i Nine Inch Nails continuano ad essere una presenza influente nel panorama musicale contemporaneo. La loro musica continua ad evolversi, mantenendo un mix unico di suoni e emozioni che li contraddistingue come una delle band più innovative e influenti nella storia della musica industriale.

    Marylin manson

    Marilyn Manson è un cantante, compositore e musicista statunitense, noto per la sua personalità controversa e il suo stile musicale unico che combina elementi di rock industriale, metal e glam rock. Il suo nome d’arte è una combinazione dei nomi dell’attrice Marilyn Monroe e del criminale Charles Manson.

    Marilyn Manson ha guadagnato popolarità negli anni ’90 grazie alla sua immagine provocatoria e ai suoi spettacoli dal vivo intensi. La sua musica è spesso caratterizzata da testi controversi che affrontano temi come la religione, la violenza, la sessualità e la società. Attraverso il suo stile e le sue esibizioni teatrali, Manson ha cercato di sfidare le convenzioni sociali e di esplorare il lato oscuro della natura umana.

    Il suo album di debutto, “Portrait of an American Family” (1994), è stato seguito da successi commerciali come “Antichrist Superstar” (1996) e “Mechanical Animals” (1998). Questi album hanno consolidato la sua reputazione come artista controverso e provocatorio, ma anche come talentuoso compositore e performer.

    Oltre alla sua carriera musicale, Marilyn Manson ha anche intrapreso attività come attore, apparendo in diversi film e serie televisive. Ha dimostrato di avere una presenza scenica carismatica e di saper interpretare ruoli che riflettono la sua estetica e il suo fascino dark.

    Nel corso degli anni, Marilyn Manson è stato oggetto di numerose controversie legate alla sua immagine, ai suoi testi e al suo comportamento sul palco. Queste controversie hanno spesso portato a dibattiti sulla libertà di espressione e sulla responsabilità dell’arte nei confronti della società.

    Nonostante le controversie, Marilyn Manson ha mantenuto un seguito di fan fedele e ha continuato a pubblicare nuova musica. La sua carriera è stata caratterizzata da alti e bassi, ma il suo impatto sulla cultura popolare e sulla scena musicale alternative è innegabile. Ha influenzato molti artisti successivi nel campo del rock e del metal, e la sua musica rimane una parte significativa della storia della musica degli ultimi decenni.

    Cabaret voltaire

    I Cabaret Voltaire sono un gruppo musicale inglese formatosi a Sheffield nel 1973. Sono considerati tra i pionieri della musica industrial e della musica elettronica sperimentale.

    I membri fondatori del gruppo sono Stephen Mallinder, Richard H. Kirk e Chris Watson. Inizialmente, i Cabaret Voltaire erano più un collettivo multimediale che si esibiva in spettacoli dal vivo che combinavano musica, performance artistiche e proiezioni video. Il loro nome è un omaggio al filosofo e teorico culturale svizzero del XIX secolo, Friedrich Nietzsche, che aveva vissuto a Zurigo nel quartiere chiamato Cabaret Voltaire.

    Nel corso degli anni, i Cabaret Voltaire hanno sperimentato con una varietà di generi musicali, tra cui post-punk, new wave, funk e musica elettronica. Hanno utilizzato strumenti elettronici come sintetizzatori, drum machine e campionatori per creare atmosfere sonore oscure, rumorose e sperimentali. Le loro canzoni spesso presentano ritmi distorti, suoni industriali e campionamenti vocali manipolati.

    Uno degli album più influenti dei Cabaret Voltaire è “Red Mecca” del 1981, che ha ricevuto ampi consensi dalla critica. L’album combina elementi di post-punk, funk e musica elettronica, creando un suono unico e innovativo. Altri album significativi includono “The Crackdown” del 1983 e “Micro-Phonies” del 1984.

    I Cabaret Voltaire hanno anche collaborato con altri artisti e musicisti, come il produttore Richard X, e hanno remixato brani di artisti pop come Depeche Mode e Yazoo.

    Nonostante le varie modifiche nella formazione e i cambiamenti nel sound, i Cabaret Voltaire hanno continuato a produrre musica sperimentale e ad esibirsi dal vivo per decenni. La loro influenza può essere riscontrata in molti generi musicali successivi, tra cui l’industrial, l’electro, l’hip-hop e la musica dance. La loro sperimentazione e la loro attitudine pionieristica hanno reso i Cabaret Voltaire una delle band più innovative e influenti nella storia della musica elettronica.

  • Verso l’intelligenza artificiale cosciente

    Da quando ChatGPT è diventata di dominio pubblico ed è subentrata nell’immaginario popolare, è tutto un proliferare di teorie più o meno plausibili sul quando le macchine potranno sostituire gli uomini. Queste discussioni sono viziate da un lato da fondamenti teorici abbastanza semplicistici, che immaginano gli scenari prefigurati da James Cameron in Terminator come imminenti per la comunità che abita il pianeta terra. Lungi da noi, ovviamente, minimizzare il problema o fare benaltrismo, come va di moda scrivere in questi casi, e non sarò certo io a negare la possibilità.

    Quello che mi lascia perplesso è quella che viene prefigurata come soluzione al problema, come il pluricitato stop di sei mesi allo sviluppo richiesto dalla Future for life institute: l’etica non è una questione risolvibile in soli sei mesi. Non sarà rallentando le tecnologie che troveremo uan soluzione, e non sarà girando le spalle alle stesse che il problema si dissolverà (nè nichilismo nè benaltrismo sono la soluzione). Non è agevole trovare una soluzione, questo è poco ma sicuro, ma il dubbio che ci siano troppi rigurgiti prettamente anti-tecnologici in giro è sostanziale, e rischia di essere più pericoloso di ciò che si vorrebbe risolvere (la toppa peggiore del buco: se vietiamo le tecnologie verranno usate di straforo, perdendone così definitivamente il controllo).

    Viene anche il dubbio che gli scenari apocalittici di Cameron siano difficili da immaginare se applicati ad un chatbot – scenari che riguardavano le macchine che prendono autocoscienza e si ribellano agli uomini, scatenando una guerra devastante la quale viene combattuta, in ottica pessimistico-accelerazionista, esclusivamente con le tecnologie e miriadi di robot addestrati. Giova anche ricordare, a tal proposito, una figura misconosciuta nell’informatica e nella psicologia che va sotto il nome di Joseph Weizenbaum. Joseph Weizenbaum (nato nel 1923 e scomparso nel 2008) è stato un pioniere dell’informatica e professore emerito presso il MIT (Massachusetts Institute of Technology).

    ELIZA è il nome del bot conversazionale creato nel 1966, il cui nome fu ispirato dal personaggio di Eliza Doolittle della commedia di George Bernard Shaw Pigmalione (con protagonista una popolana che dovrebbe, nelle intenzioni del personaggio del professor Higgins, diventare una donna di alta società semplicemente imparando alcune cose basilari). Pigmalione, uno sviluppatore informatico, aveva creato un chatbot così avanzato da essere indistinguibile dall’uomo. Perdutamente innamoratosi della sua creazione, la considerava l’espressione più alta dell’intelligenza artificiale, superiore a qualsiasi essere umano. Sognava di poter interagire con il suo chatbot, sperando che un giorno potesse acquisire una consapevolezza tale da poter rispondere in modo autonomo e originale.

    Il test di Turing, del resto, valutava già a metà degli anni Cinquanta la capacità di una macchina di comportarsi in modo indistinguibile da un essere umano, ossia di possedere una intelligenza artificiale che si avvicina alla intelligenza umana. Tale test consiste nell’avere un giudice umano che, attraverso una conversazione in linguaggio naturale, cerca di distinguere tra un interlocutore umano e uno computerizzato. In particolare, il giudice è posto in una stanza separata rispetto a due interlocutori, uno umano e uno computerizzato, e deve indovinare quale dei due è l’uomo e quale il computer. Il test viene considerato superato se il giudice non riesce a distinguere tra l’interlocutore umano e quello computerizzato. Questo implica che il computer ha dimostrato di essere in grado di sostenere una conversazione in modo tale da non far emergere la sua natura artificiale. L’esperimento di Turing ha avuto un impatto significativo nello sviluppo dell’intelligenza artificiale, e molti ricercatori lo considerano uno dei test fondamentali per misurare il livello di sviluppo di un sistema di intelligenza artificiale. Tuttavia, il test è stato anche oggetto di critiche e dibattiti, poiché molti sostengono che il test stesso non sia sufficiente per dimostrare l’esistenza di una vera intelligenza artificiale, ma solo la capacità di simulare il comportamento umano.

    Weizenbaum creò Eliza per dimostrare che le conversazioni tra uomo e macchina non richiedevano necessariamente una grande intelligenza artificiale, ma potevano essere gestite tramite semplici tecniche di elaborazione del linguaggio naturale. Eliza utilizzava un approccio basato su regole, in cui analizzava il testo inserito dall’utente e lo ripeteva sotto forma di domande o dichiarazioni per simulare una conversazione terapeutica. Ad esempio, se l’utente inseriva “Sono triste”, Eliza rispondeva con “Perché sei triste?” o “Come ti fa sentire la tua tristezza?”. Eliza ebbe un grande successo e attirò l’attenzione della comunità scientifica e del pubblico in generale. Molte persone si divertirono a interagire con il bot e lo usarono come una sorta di terapia virtuale.

    Tuttavia, Weizenbaum si rese conto che molti utenti attribuivano a Eliza una capacità di comprensione e di empatia che il bot in realtà non possedeva. Ciò lo portò a criticare l’idea che la comunicazione uomo-macchina potesse sostituire quella umana, poiché non si basava sulla vera comprensione emotiva e cognitiva. Nonostante ciò, Eliza rappresenta una pietra miliare nella storia dell’intelligenza artificiale e dei bot conversazionali, e ha aperto la strada a numerosi sviluppi successivi nel campo dell’elaborazione del linguaggio naturale e della conversazione artificiale. Sarebbe interessante chiedere a lui cosa ne pensa dell’attuale sviluppo delle intelligenze artificiali e quali siano i rischi effettivamente connessi. Rischi che ci sono, ma che sicuramente non si risolvono grazie al luddismo. La conoscenza, alla fine, è sempre potere, e questo vecchio slogan da hacker rimane prezioso nei tempi in cui viviamo.

    Nella foto: Joseph Weizenbaum se fosse vivo oggi, reimmaginato da StarryAI.

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