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  • Come allestire un cinema all’aperto nel proprio giardino

    Come allestire un cinema all’aperto nel proprio giardino

    Il cinema è il luogo dell’intrattenimento per eccellenza. Lì dove si consumano le prime esperienze cinematografiche, ma anche le prime esperienze amichevoli e sentimentali. O almeno una volta era così, visto che la dimensione cinematografica si sfuma e si dilata sempre di più al giorno d’oggi, andando ad invadere il salotto di casa.

    Sono tantissime le persone che di questi tempi preferiscono guardare e allestire un vero e proprio cinema a casa propria e non in una sede ufficiale al di fuori della propria abitazione. Il motivo è presto detto: ci sono talmente tanti canali e soluzioni alternative al cinema tradizionale che esso sta un po’ scomparendo nelle preferenze collettive, ma non del tutto.

    Resistono, ad esempio, i cinema all’aperto, concepiti come teatri e molto gettonati, soprattutto in estate per ovvi motivi. Gli spettacoli all’aperto rendono ancora di più, magari, con un po’ di aria fresca e un tramonto all’orizzonte da godere in due o più.

    Il cinema all’aperto a casa propria si può

    Tuttavia, se si possiede un giardino nella propria abitazione, si può fare in modo da non uscire e allestire il proprio cinema all’aperto, invitando magari amici e parenti. Lo si può mettere in atto anche se si possiede semplicemente una terrazza dove mettersi lì fuori nelle sere d’estate e godersi un buon film in compagnia all’aria aperta.

    L’allestimento fa la sua parte in questi casi e deve essere curato nei minimi dettagli, ad esempio predisponendo sedie e poltrone per gli ospiti che verranno, ma vanno bene anche semplici pouf dove appoggiarsi semplicemente all’occorrenza. Non possono mancare, naturalmente, oggetti e accessori tradizionali nella concezione primordiale di cinema come popcorn, i cuscini, le coperte, magari anche luci e candele.

    Se si allestisce una postazione a parte dove c’è un po’ di buffet e stuzzicherie varie, ancora meglio, poiché tra una pausa e l’altra c’è bisogno di rifocillarsi, un po’ come accade nel cinema tradizionale.

    In questo modo il piacere della condivisione e la riscoperta di certi valori affettivi sono ancora maggiori e più graditi. La sala buia renderà l’atmosfera casalinga ancora più speciale, come se si stesse in una vera sala cinematografica.

    Da giugno fino a settembre si può fare in modo da allestire uno o più spettacoli alla settimana in maniera tale che diventi un appuntamento quasi fisso e consolidato, che può consolidare delle amicizie e degli amori in certi casi. Un’ottima idea è la predisposizione di pensiline per esterni, vale a dire coperture materiali per ripararsi da condizioni atmosferiche avverse o semplicemente dal fresco. Una tettoia molto utile per prevenire possibili danni e usure nei pressi della proiezione causati da intemperie varie.

    In ogni caso, gli elementi essenziali per l’allestimento di un cinema all’aperto devono essere: albero, lenzuolo matrimoniale, luci a led, cuscini, bibite e popcorn, proiettore con il computer e ovviamente il film giusto, l’elemento imprescindibile.

    Anche la scelta di un posto, di un albero nella fattispecie, ha la sua incidenza. Annodare bene il lenzuolo all’estremità dell’albero scelto in maniera che non venga sgualcito e rovinato durante la visione. Fissarlo in modo sicuro e sistemare le luci in attesa della proiezione. Se si ha una cassa bluetooth, la si può applicare per produrre un suono ancora migliore.

  • Clint Eastwood: i cinque migliori film diretti dal grande regista

    In occasione del novantesimo compleanno di Clint Eastwood, ecco i cinque capolavori diretti da questo straordinario regista

    Icona degli spaghetti western e regista di spicco nel panorama statunitense, Clint Eastwood ha da poco compiuto novant’anni. Artista versatile, personalità prismatica e regista di estrema sensibilità, nel corso della sua lunga carriera Clint Eastwood ha collaborato con registi di spicco: tra questi ricordiamo Sergio Leone, Vittorio De Sica e Micheal Cimino. Le sue interpretazioni hanno diviso sia pubblico che critica, che lo ha talvolta accusato di mancare di espressività. Ma è nella carriera di regista che l’eclettismo e la maestria di questo artista hanno raggiunto l’apice: dal 1971 (anno in cui ha diretto Brivido nella notte) fino ad arrivare ai giorni nostri, Clint Eastwood ha realizzato pellicole di grande interesse e qualità eccelsa.

    Il suo ultimo film Richard Jewell, di cui trovate la recensione su FilmPost.it, è stato elogiato dalla critica; ma negli ultimi anni diverse sue pellicole hanno riscosso un buon successo al botteghino, e tra queste si possono citare American Sniper (2015) e Sully (2016). Ma quali sono i migliori film diretti da Clint Eastwood? In occasione del suo novantesimo compleanno abbiamo stilato una lista di cinque grandi pellicole da vedere e rivedere.

    1 Gli spietati

    Terzo western nella storia a ottenere l’Oscar come miglior film, Gli spietati è la pellicola che segna la consacrazione di Clint Eastwood a regista di punta del panorama statunitense. Uscito nel 1992, il film ha ottenuto ben nove candidature agli Oscar e un gran numero di candidature ad altri importanti premi cinematografici. In questo film, Eastwood costruisce per sé un personaggio che pare un po’ la naturale evoluzione dei giovani pistoleri da lui interpretati nel passato (basti pensare ai memorabili ruoli nei film di Sergio Leone). La vita della cittadina di Big Whisky viene stravolta da un tragico evento: una prostituta viene sfregiata al volto da un uomo, offeso perché la donna lo aveva deriso.

    Le altre prostitute, indignate per la blanda pena data all’uomo, decidono di farsi giustizia da sole; mettono quindi una taglia sull’uccisione del criminale e del suo compare (in realtà innocente). Saranno tre gli uomini a mettersi sulle tracce dell’uomo che ha sfregiato la prostituta. Gli spietati vanta, oltre al già citato Clint Eastwood un cast di spicco: Morgan Freeman, Richard Harris e Gene Hackman sono i protagonisti di questa pellicola pluripremiata.

    2 I ponti di Madison County

    Questo pellicola del 1995 ingloba tutte gli aspetti che fanno di un film romantico un capolavoro, che tutti gli amanti del genere dovrebbero recuperare. Clint Eastwood si allontana dalla propria confort zone eppure riesce a fare centro: I ponti di Madison County è uno spaccato di quotidianità discreto ma di struggente intensità. Protagonisti del film sono Robert (Clint Eastwood), fotografo di mezz’età dalla vita instabile, e Francesca (Meryl Streep), donna di origini italiane con una vita monotona, un marito e due figli. Quando Robert arriva nella contea di Madison per fotografare i famosi ponti del luogo, la famiglia di Francesca è sola in casa da qualche giorno; il marito e i figli adolescenti si trovano fuori città.

    Robert e Francesca si incontrano per caso, e tra i due scatta una strana intesa che li porterà a entrare in profonda connessione; anche se solo per pochi giorni, l’amore tra i due è destinato a segnare indelebilmente due esistenze fino a quel momento ordinarie. Quando Robert chiede a Francesca di andare via insieme, la donna si trova di fronte a un bivio: assecondare sensazioni nuove e devastanti, o restare vicino alla propria famiglia rischiando di vivere di rimpianti? Clint Eastwood e Meryl Streep costruiscono una complicità che non ha eguali, regalando due ore di estremo pathos; il film spinge sull’acceleratore emozionale senza mai diventare stucchevole. Il risultato è un capolavoro da recuperare al più presto.

    3 Mystic River

    La vita di tre ragazzi viene stravolta quando uno di loro sale sull’automobile di due pedofili; il giovane viene rapito e condotto in luogo buio, dove per alcuni giorni subirà abusi sessuali e atroci sevizie. Il ragazzo viene liberato, e ritroviamo i tre amici molti anni dopo: Jimmy, giunto al secondo matrimonio, è un uomo scontroso e taciturno, che ama incondizionatamente la figlia diciannovenne; Dave, colui che da piccolo ha subito le violenze dei due pedofili, è un uomo un po’ spaurito e apparentemente docile; infine c’è Sean, glaciale poliziotto dedito al proprio lavoro. Le strade dei tre sono destinate a incrociarsi a causa di un altro, tragico, evento, che ancora una volta rivoluzionerà le loro vite: la figlia di Jimmy, infatti, una notte sparisce, e il suo cadavere viene ritrovato il mattino dopo.

    Tutti e tre gli uomini sono in qualche modo legati alla vicenda, ma le dinamiche dell’omicidio restano misteriose. Chi ha ucciso la ragazza? Gli strani avvenimenti di quella notte sono tutte coincidenze? Quando il passato sembra ormai elaborato, è proprio allora che torna con la sua potenza distruttiva. Mystic River è un film che mantiene alta la tensione e regala, al contempo, una storia ben congegnata e dei personaggi stratificati, costruiti in modo sublime. I tre attori protagonisti, Sean Penn, Tim Robbins e Kevin Bacon, sono straordinari (per le loro interpretazioni, i primi due hanno vinto l’Oscar rispettivamente come attore protagonista e non protagonista). Film del 2003, la cui storia è tratta dal romanzo La morte non dimentica di Dennis Lehane, Mystic River è forse il capolavoro assoluto di Clint Eastwood.

    4 Million Dollar Baby

    Frankie (Clint Eastwood) è un uomo anziano e solo, ex pugile e ora allenatore di boxe in una vecchia palestra; il suo unico amico è Eddie (Morgan Freeman), che sconta sul proprio corpo un imperdonabile errore commesso in passato da Frankie. L’uomo, fagocitato da rimorso e solitudine, trova in Maggie (Hilary Swank) una nuova possibilità: la ragazza vuole diventare una professionista della boxe, e chiede a Frankie di essere allenata. L’uomo decide di andare oltre il pregiudizio, e sottopone Maggie ad allenamenti che la ragazza affronta con abnegazione quasi cieca; intanto tra i due nasce un rapporto profondo, nel quale entrambi rintracciano il giusto conforto.

    Anche Maggie, come Frankie, si sente molto sola; la ragazza ha alle spalle una famiglia anaffettiva, che inizierà a mostrare interesse per lei solo per impossessarsi dei suoi soldi. Maggie è all’apice della carriera quando un episodio tragico, durante un incontro con un’avversaria disonesta, cambia per sempre la vita della ragazza e del suo allenatore. Million Dollar Baby è un film sul rimorso, sull’ostinazione e sull’amore imprevedibile, che arriva a colmare vuoti del passato e del presente. Il film, uscito nel 2004, è stato premiato con ben quattro premi Oscar: miglior film, miglior regia, miglior attrice protagonista a Hilary Swank e miglior attore non protagonista a Morgan Freeman.

    5 Gran Torino

    Chiude la nostra top 5 Gran Torino, film del 2008 sceneggiato da Nick Schenk. In Gran Torino Clint Eastwood interpreta Walt, un anziano reduce dalla Guerra di Corea di origini polacca. Il film indaga gli effetti che un’esperienza traumatica come la guerra sortisce sulla personalità di un uomo, e sul suo modo di relazionarsi con la realtà circostante. Walt è burbero e timoroso del diverso; vedovo dopo molti anni di matrimonio, l’uomo non è in grado di legarsi profondamente neppure ai suoi familiari. Walt difende la propria incolumità a qualunque costo, e sembra vivere nel costante di timore di essere in pericolo.

    Misantropo e apparentemente imperturbabile, Walt si mostra infastidito dalla presenza di una famiglia di etnia Hmong, che vive accanto al suo appartamento. Ma quando il giovane Thao, membro della famiglia di vicini, viene aggredito da una banda di teppisti, in Walt si risveglia l’istinto di protezione e tutela dell’incolumità altrui. Quel desiderio di soccorrere il prossimo, che lo aveva mosso durante gli anni di conflitto in Corea, torna a galla in tutta la sua potenza. Walt potrà così rivelerà aspetti inediti della propria anima, battendosi ancora una volta per qualcosa che è più grande di lui e della sua paura del diverso. Il titolo del film si riferisce alla Fiat Gran Torino, automobile di proprietà del controverso protagonista.

  • Hollywood a rischio estinzione per colpa dei videogiochi?

    Chi ha vissuto gli anni ’80 e ’90, mai si sarebbe potuto immaginare che a distanza di qualche decennio l’industria dei videogiochi avrebbe raggiunto e superato quella del cinema in fatto di ricavi, introiti e profitti. Ed invece da qualche anno a questa parte è questa la realtà dei fatti con prodotti come Fortnite e Grand Theft Auto V in grado di accaparrarsi vari tipi di record in ambito di incassi nel campo dell’intrattenimento.

    Per fare il punto su questo interessante argomento. Betway ha realizzato un articolo interattivo e approfondito che mette in rilievo come siano cambiati i rapporti di forza fra “gaming” e “movies” con il gap sempre in crescita a favore dei primi.

    Ma non solo: l’articolo evidenzia anche come le stesse star della celluloide guardino con sempre maggiore attenzione ai videogames come forma di intrattenimento ed ovviamente anche di guadagno. Se in passato grandi stelle come Samuel “Pulp Fiction – Nick Fury”Jackson e Mark “Star Wars” Hamill avevano prestato le loro voci ad alcuni protagonisti di videogames, grazie alla tecnica del motion capture, gli attori compaiono non in carne ed ossa ma con le loro fattezze in versione digitale.

    A settembre vedremo ad esempio Keanu “Matrix” Reeves in Cyberpunk 2077 dopo che lo scorso anno l’annuncio della sua partecipazione al gioco aveva trasformato la conferenza E3 di Microsoft in una bolgia lasciando di stucco lo stesso Reeves. Ma già da qualche anno, le star hollywoordiane sono presenti in videogiochi di grande successo.

    Ricordiamo, fra i tanti, due grandissimi interpreti come Ellen Page e Willem Dafoe, nell’elettrizzante thriller interattivo Beyond Two Souls di Quantic Dreams. Più recentemente invece campeggiava sulla copertina del controverso Death Stranding, essendone il protagonista, Norman Reedus, mentre un altro attore del cast di The Walking Dead,, Jon Bernthal ha interpretato il “cattivo” principale della produzione di Ubisift Ghost Recon Breakpoint.

    E con l’arrivo delle nuove console di casa Microsoft e Sony, Xbox Serie X e Playstation 5, entro la fine dell’anno, le possibilità per lo star system di apparire nei videogiochi aumenteranno ulteriormente. Le macchine da gioco “next generation” promettono infatti una potenza grafica e di calcolo molte volte superiore rispetto a quanto visto fino ad oggi, con veri e propri mondi virtuale da esplorare.

    Davvero dunque Hollywood è destinata all’estinzione? Decisamente no: il cinema ha le sue caratteristiche specifiche ed esclusive che lo renderanno uno spettacolo unico, soprattutto nel buio della sala. Di certo le major cinematografiche non guardano più in modo snob i videogames ed i suoi protagonisti. Piuttosto che dichiarargli guerra, cercano di trarne profitto, con sempre più pellicole dedicate agli eroi virtuali amati da sempre più generazioni.

    L’esempio più recente è quello del film di Sonic, il porcospino blu da oltre trent’anni mascotte della software house nipponica SEGA, che ha sbancato i botteghini al di là delle più rosee aspettative dei produttori stessi della pellicola. E siamo certi che arriveranno sempre più film o serie TV dedicate ai videogiochi: su Netflix è stato un grandissimo successo la prima stagione di The Witcher con protagonista Henry Cavill, tanto che è già in produzione la seconda season.

  • Le cartucce compatibili per stampanti fanno male alla salute (falso mito)

    Le stampanti sono senza dubbio uno strumento fondamentale sia in ufficio che a casa, ma la domanda che spesso ci si pone è: cartucce e toner sono dannose per la nostra salute?

    Imparare a riconoscere le cartucce compatibili

    Ci sono diverse scuole di pensiero a riguardo, numerosi studi e opinioni diverse, ma per giungere a una conclusione bisogna partire dai fatti. Sicuramente questi prodotti non sono amiche del nostro organismo ma bisogna capire anche come possono inficiare la salute dell’uomo prima di additarle come killer spietati.

    Sicuramente, è buona norma leggere le etichette in fase di acquisto sulla loro provenienza e fabbricazione: toner e cartucce che non siano stati importanti da paesi come la Cina o altre zone dell’Asia, sono sicuramente più attendibili in merito al rispetto delle leggi, delle norme di utilizzo e dei materiali usati. A tal proposito, è importante anche il “dove” si acquistano questi prodotti; siti e negozi specializzati come Toners Shop garantiscono sempre un prodotto qualitativo e conforme alle leggi.

    Cosa dice la scienza a riguardo

    Per dare una risposta alla domanda, è bene sapere che tutte le stampanti – indipendentemente se si utilizza il toner o la cartuccia compatibile – rilasciano un minimo di particelle che, tuttavia, gli studi dimostrano come al di sotto dei valori limite previsti e che quindi, non sono dannose alla salute. Su questo argomento sono stati svolti numerosi studi e inchieste, per dimostrare come queste emissioni non compromettessero i polmoni. I risultati non hanno dimostrato nessun tipo di legame con patologie agli organi respiratori che conducessero a toner e cartucce.

    E’ giusto informarsi bene sugli articoli prima di procedere all’acquisto e il loro funzionamento. Le stampanti emettono per forza di cose piccole quantità di polveri, ovvero dei composti organici volatici costituiti principalmente da ozono, carbone, ossidi di ferro e resina; elementi che permettono di fissare l’inchiostro sulla carta. Ma la tecnologia odierna ha fatto fronte a questo problema, realizzando degli strumenti e componenti in grado di ridurre quasi a 0 l’emissione di queste sostanze e sfatando così il falso mito che cartucce e toner siano dannose alla salute.

    Le odierne stampanti sono dotate di filtri che catturano il particolato emesso dalle cartucce in fase di stampa, fino al 94%; basta poi seguire dei semplici accorgimenti per far si che il rischio di respirare eventuali polveri arrivi a 0. Un esempio è quello di posizionare la stampante in un locale ben ventilato, eseguire periodicamente la manutenzione del proprio apparecchio. Per coloro che lavorano principalmente con le stampanti (come copisterie e simili) è opportuno dedicare una stanza solo a loro e optare per sistemi di toner chiusi.

  • Ristrutturazione Casa: tutto ciò che bisogna valutare prima della decisione

    Ristrutturare la propria casa non è mai un gioco da ragazzi; richiede impegno, una buona pianificazione dei lavori da fare e bisogna anche prendere in considerazioni eventuali danni che potrebbero superare il budget predisposto. Si parla di un investimento da non sottovalutare; una ristrutturazione ad hoc è la garanzia di un immobile sicuro, solido e ben organizzato, che permette di sfruttare la posizione della casa, la luce naturale e i vari ambienti.

    Sicuramente, affinché un lavoro venga svolto bene e con tutte le misure di sicurezza del caso, è bene rivolgersi a una ditta specializzata nella ristrutturazione casa; di società edilizie ce ne sono diverse ma anche privati specializzati sono in grado di eseguire questi lavori, soprattutto se si tratta di un’abitazione non molto grande e poco trafficata.

    Una delle prime decisioni da prendere è se si vuole ristrutturare casa parzialmente o interamente; ciò è importante e molto dipende dalla condizione e lo stato in cui si trova l’abitazione; questo permette da una parte, di risparmiare tempo e denaro, ma dall’altra di ricominciare daccapo e quindi rivolgersi a organi competenti. Un altro fattore che incide sull’operazione da fare è l’ubicazione della casa: se si tratta di una casa indipendente, a cui non si da fastidio a nessuno; oppure si si tratta di un appartamento all’interno di un condominio.

    L’importante è rispettare le norme nel rispetto sia delle persone che abitano nel vicinato o nel condominio, sia per i lavoratori che devono seguire degli orari e adottare tutte le norme di sicurezza che richiedono tempo, dedizione e lavoro. Per quanto riguarda invece un appartamento in un condominio, vi è l’obbligo di avvisare l’amministratore condominiale e apporre un cartello nell’atrio di ingresso del condominio (in cui si avvisa dell’inizio dei lavori e si porgono le scuse per gli eventuali disagi).

    Sia che si tratti di lavori interni o esterni, case indipendenti o no, il proprietario ha l’obbligo e la responsabilità della sicurezza dei lavori e del cantiere di lavoro; gli stessi obblighi li hanno le ditte a cui ci si rivolge. Inoltre, per modifiche come le divisioni della casa o simili, bisogna interpellare un professionista come l’architetto o il geometra, che provvederà ad aggiornare la planimetria e la piantina della casa. Invece, se si tratta di lavori interni di ordinaria manutenzione, come tinteggiare le pareti o rifare il bagno oppure cambiare il pavimento, non è indispensabile la presenza di un professionista o di permessi particolari.

    Quando si decide di iniziare una ristrutturazione, un altro aspetto da considerare sono gli impianti; a tal proposito, sono necessari invece i documenti e le certificazioni di conformità rilasciati dai professionisti quando si modificano o realizzano impianti elettrici e idraulici.

    Questi sono solo alcuni degli aspetti più generici da considerare quando si decide di ristrutturare casa; è bene in ogni caso farsi consigliare da qualcuno del mestiere anche per avere un consiglio diverso e un parere da un occhio più esperto.

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