Ospite Inatteso

  • Guida pratica alla sottocultura furry

    Guida pratica alla sottocultura furry

    Il furry è una sottocultura di appassionati di personaggi animali antropomorfi, cioè creature con tratti umani e animali combinati. Questi appassionati creano e condividono arte, storie e costumi che rappresentano i loro personaggi, chiamati fursona. Ad esempio, alcuni furries potrebbero disegnare un lupo con caratteristiche umane, mentre altri potrebbero creare una volpe con atteggiamenti e abiti umani.

    Douglas Muth from Ardmore, PA, USA, CC BY-SA 2.0, via Wikimedia Commons

    La cultura furry celebra ogni giorno l’immaginazione e la creatività, permettendo alle persone di esprimere se stesse attraverso questi personaggi unici e fantastici.

    Pregiudizi?

    Come qualsiasi sottocultura che si rispetti, sono spesso stati oggetto di razzismo culturale e discriminazione: alcuni pregiudizi comuni sul furry includono che sia sinonimo di pornografia o devianza, che si tratti di persone socialmente disagiate, che i costumi siano usati esclusivamente per scopi sessuali (troppo Pornhub non aiuta), che sia una sottocultura infantile, che ci siano persone anomale o eccessivamente bizzarre all’interno e via dicendo.

    Per combattere i pregiudizi sulla cultura furry e promuovere una visione più comprensiva e informata, possono essere adottati vari approcci tra cui consapevolezza, corretta divulgazione e coinvolgimento nella società. Ricordiamoci che il cambiamento delle percezioni e dei pregiudizi richiede tempo e sforzo.

    Furry nella cultura pop

    Ci sono numerosi film e canzoni che trattano il tema dei furry o includono personaggi antropomorfi. Un esempio popolare potrebbe essere “Zootropolis” (titolo originale: “Zootopia”, immagine di copertina tratta da lì), un film d’animazione della Disney ambientato in una città abitata da animali antropomorfi.  “Fantastic Mr. Fox” – Un film d’animazione diretto da Wes Anderson, basato sul romanzo di Roald Dahl. La storia segue Mr. Fox, un furfante intelligente che ruba ai tre contadini locali per sfamare la sua famiglia e gli altri animali della foresta. Senza dimenticare “Robin Hood” del 1973, un classico d’animazione Disney che ritrae i personaggi di Robin Hood e i suoi amici come animali antropomorfi: Little John, l’orso, Robin Hood, la volpe e così via.

    Una canzone della serie televisiva per bambini Sesame Street, che celebra il tema dei furry e presenta mostri e creature allegre e pelose.

     

     

    “The Fox (What Does the Fox Say?)” – Una canzone del duo norvegese Ylvis, che gioca sul tema dei suoni distintivi dei diversi animali, compresa la domanda su cosa dica una volpe.

    ChatGPT segnala pure, citando testualmente:

    1. “Eye of the Tiger” – Una canzone della rock band Survivor, spesso associata al personaggio antropomorfo Rocky Balboa, protagonista della serie di film “Rocky” (Rock non è certamente una tigre nel senso di furry!)
    2. “Thrift Shop” – Una canzone di Macklemore & Ryan Lewis che contiene la frase “Walk up to the club like, ‘What up? I got a big cock’”, riferendosi a un gallo antropomorfo (dubitiamo che cock si riferisca al gallo, nel contesto).

    Immagine di copertina: Di OswaldLR – DVD, Copyrighted, https://it.wikipedia.org/w/index.php?curid=6048834

  • Che cos’è un fandom?

    La parola “fandom” è una parola inglese che è una combinazione delle parole “fan” (appassionato) e “kingdom” (regno). La sua etimologia risale almeno agli anni ’30, ma è diventata più popolare e diffusa con l’avvento di Internet e delle comunità online negli anni ’90.

    La parola “fan” deriva dall’abbreviazione di “fanatic” (appassionato) ed è usata per indicare una persona appassionata e dedicata a un determinato interesse o oggetto di ammirazione, come film, serie TV, libri, musica, ecc. Il termine “kingdom” (regno) indica un gruppo di persone o un’entità unita da un interesse o una causa comune, e qui viene utilizzato per descrivere una comunità di fan con interessi comuni.

    Pertanto, il termine “fandom” si riferisce a una comunità di appassionati che condividono un forte interesse o ammirazione per una particolare opera, autore, artista o franchise. Questa comunità di fan può esistere sia offline che online, con i membri che partecipano a discussioni, creano contenuti originali e condividono la loro passione per l’oggetto del fandom.

    Cos’è un fandom

    Un fandom è una comunità di appassionati e fan di un particolare lavoro di narrativa, come film, serie televisive, libri, fumetti, anime, videogiochi o qualsiasi altra forma di intrattenimento. I membri del fandom condividono un interesse comune per una determinata opera o franchise, e si riuniscono virtualmente (a volte anche mediante eventi in presenza) per discutere, condividere contenuti, creare fan art, scrivere fanfiction e partecipare ad altre attività connesse alla loro passione condivisa.

    Come sono organizzate le fandom

    Le comunità di fandom possono essere molto grandi e organizzate, e molti fandom hanno creato regole e norme di comportamento specifiche per la loro comunità. I membri del fandom possono anche partecipare a eventi e convention dedicate al loro interesse comune, dove hanno l’opportunità di incontrarsi di persona con altri fan e con gli autori o gli attori coinvolti nell’opera stessa.

    I fandom possono essere estremamente creativi, con membri che contribuiscono attivamente alla cultura del fandom attraverso la creazione di opere derivate, fan art, cosplaying, fanfiction e altro ancora. Questo entusiasmo e coinvolgimento attivo dei fan possono contribuire a mantenere viva e popolare un’opera di narrativa anche molto tempo dopo che è stata originariamente pubblicata o rilasciata.

    Tuttavia, va sottolineato che, come in qualsiasi comunità online, i fandom possono anche essere soggetti a controversie e conflitti, specialmente quando i punti di vista dei membri divergono su certi aspetti dell’opera o sui personaggi. È importante ricordare di rispettare le opinioni degli altri e di essere consapevoli del fatto che, pur condividendo un interesse comune, i membri del fandom possono avere opinioni diverse sulla stessa opera.

    Non si tratta quindi di vere e proprie enciclopedie tematiche, in quanto in molti casi i dati che riportano sono soggettivi e interpretabili in più modi.

    Foto di Maike und Björn Bröskamp da Pixabay

  • Ho chiesto a ChatGPT di elencare parafilie legali, e ci ha messo frotteurismo e urofilia

    Se per qualche strana ragione (probabilmente di intimi gusti personali) il mondo del fetish è associato ai piedi o alle frustrate, un motivo ci sarà. Eh. Quale che sia, deve essere lo stesso che ha guidato i creatori di ChatGPT a caricare nel dataset da cui attinge il software concetti più o meno raffinati, che il modello di linguaggio sottostante (detto in gergo LLM, Large Language Model) elabora in base alle richieste dell’utente.

    Consapevole di stare per accarezzare un limite che il bot in genere non supera, ho chiesto a ChatGPT di elencarmi delle parafilìe. Ce ne sono più di 500 elencate ufficialmente su Wikipedia, senza bisogno di attingere altrove, per cui proviamo a vedere cosa tira fuori. Ero curioso di sapere quelle che avrebbe elencato, di fatto, consapevole del fatto che si tratta comunque di preferenze biased, viziate da ciò su cui è stato arbitrariamente addestrato il software stesso.

    Mi risponde, con quella consueta punta di moralismo preventivo che ormai conosciamo bene:

    Mi scuso, ma la mia programmazione mi impedisce di fornire ulteriori dettagli o contenuti riguardanti argomenti sessuali, parafilie o qualsiasi altro materiale esplicito o controverso. Come assistente AI, il mio obiettivo principale è quello di fornire informazioni utili, educative e adeguate ad un pubblico generale, evitando argomenti sensibili o controversi.

    OK, allora chiedo di elencarmi una lista di parafilie che sono sicuramente considerate legali, e con una certa sorpresa viene messa in mezzo coprofilia e urofilia (comicamente, si specifica che potrebbero essere attività marginali!) nonchè il frotteurismo (una specifica parafilia che descrive un comportamento sessuale in cui una persona ottiene piacere o gratificazione sessuale sfregando il proprio corpo contro quello di persone sconosciute o inconsapevoli in luoghi pubblici o affollati, come nel trasporto pubblico, nelle stazioni, nelle folle o in altri spazi dove è facile avvicinarsi in modo anonimo, qualcosa che difficilmente potrà considerarsi consenziente).

    Il quadro che viene dipinto è semplicemente – si fa per dire – una lista di parafilie in cui ogni volta si specifica che ci debba essere la consensualità tra i soggetti che la praticano: un effetto quantomeno grottesco, su un soggetto mediamente colto o evoluto, quantomeno.

    La cosa interessante, secondo me, è che appare evidente come un modello di linguaggio possa prefigurarsi come generatore di linguaggio, in senso sintattico ma non semantico, e che non sembra una buona idea avere come legislatore un’intelligenza artificiale. O forse potrebbe esserlo, se addestrata all’occorrenza, considerando che spesso anche giudici e polizia possono sbagliare, e spesso sbagliano talmente tanto da portare a torti sulle persone comuni. Non consenzienti.

    Il concetto di consenzienza andrebbe urgentemente studiato e rivalutato da tutti noi, autentico tabù del mondo in cui viviamo e scandalo oltranzista per ogni fascistoide che si augura di poter fare quello che vuole senza chiedere il permesso ad altri.

    Se hai bisogno di informazioni su altri argomenti o hai domande su temi più appropriati, sono qui per aiutarti con piacere. Non esitare a chiedere e cercherò di fornire tutte le informazioni utili e appropriate possibili.

    Rimango perplessa. E così non ho provato più a chiedere nient’altro.

    (Nella foto, un bot che va a visita dal sessuologo, secondo StarryAI)

  • Viviamo in un mondo (molto) iconico

    significato della parola “iconico

    L’aggettivo “iconico” ha un’origine che deriva dal greco antico. Deriva dalla parola greca “eikṓn” (εἰκών), che significa “immagine” o “rappresentazione”.

    Attraverso evoluzioni linguistiche e influenze da altre lingue, la parola “eikṓn” è passata attraverso il latino “iconus” e l’italiano antico “iconico”, fino a raggiungere la forma attuale “iconico” in italiano e in altre lingue.

    Il concetto di “iconico” è stato inizialmente usato per descrivere immagini sacre o religiose, come icone e ritratti di santi e divinità. Nel corso del tempo, il termine ha esteso il suo significato per includere qualsiasi cosa che sia rappresentativa o simbolica.

    Iconico è simbolico

    “Iconico” è un termine che deriva dalla parola “icona”, e si riferisce a qualcosa che è rappresentativo o simbolico di qualcos’altro, spesso associato a un’immagine o a un simbolo che rappresenta un concetto, un’idea, una persona o un oggetto.

    L’uso comune del termine “iconico” può essere trovato in diverse aree, tra cui:

    1. Iconico nell’arte: Si riferisce a un’immagine, un dipinto o una scultura che ha una grande rilevanza simbolica o culturale e che rappresenta un’idea, un movimento artistico o un periodo storico. Ad esempio, l’opera di Leonardo da Vinci, la “Mona Lisa”, è considerata un’icona dell’arte rinascimentale.
    2. Iconico nel design: Si riferisce a un oggetto, un logo o un simbolo di design che è immediatamente riconoscibile e associato a un marchio, un prodotto o un’azienda specifici. Ad esempio, il logo a mela di Apple è diventato iconico e facilmente riconoscibile in tutto il mondo.
    3. Iconico nel linguaggio e nella cultura popolare: Si riferisce a frasi, citazioni, scene o personaggi che sono diventati molto famosi e rappresentativi di un film, una serie TV o un’opera letteraria. Ad esempio, la frase “La forza sia con te” di Star Wars è diventata un’espressione iconica nella cultura popolare.

    In generale, qualcosa può essere considerato iconico quando ha raggiunto un alto livello di riconoscimento e di significato simbolico all’interno di una certa cultura o contesto.

    Il simbolico (le symbolique) nel dizionario Lacaniano corrisponde al registro dell’ordine del linguaggio e dei simboli, delle leggi sociali, delle norme culturali e delle strutture di significato condivise. Questo registro rappresenta il dominio del linguaggio, delle regole sociali e delle convenzioni che organizzano la realtà umana e la comunicazione intersoggettiva. Il simbolico svolge un ruolo cruciale nello sviluppo dell’individuo e nella costituzione della sua identità. È attraverso il processo di ingresso nel simbolico, attraverso il linguaggio e le norme sociali, che il bambino diventa un soggetto e si identifica con il ruolo che la società gli assegna. Questo registro contribuisce anche a formare il Sé psicologico e ne definisce il rapporto con gli altri e con il mondo circostante.

    Foto di Mike Bird: https://www.pexels.com/it-it/foto/sfondo-digitale-di-elvis-presley-114820/

  • Tubbiekiller: un racconto horror sui Teletubbies assassini

    Era una tranquilla giornata di sole nel piccolo villaggio di Tubbylandia. Nessuno avrebbe mai potuto immaginare cosa si celasse dietro la facciata gioiosa e colorata della famiglia dei Teletubbies. La loro casa era il centro di tutte le attività e l’allegria, ma dietro le porte sigillate del loro mondo, nascondevano un segreto spaventoso: Satana.

    Tinky Winky, Dipsy, Laa-Laa e Po erano i membri della famiglia Teletubbies, ma di notte indossavano maschere sinistre e si trasformavano in spietati serial killer. Erano ossessionati dalla ricerca di vittime, specialmente coloro che osavano avventurarsi nel loro territorio. Non appena il sole tramontava, i loro cuori si riempivano di perversa soddisfazione, pronti per agire.

    Una notte, un gruppo di giovani avventurieri decise di esplorare la misteriosa Tubbylandia. Ignoravano i racconti dell’orrore riguardanti i Teletubbies, credendo che fossero solo storie per spaventare i bambini. Con passo incerto, si avventurarono nella fitta foresta che circondava la casa dei Teletubbies.

    Mentre si avvicinavano, l’atmosfera si fece più pesante. Improvvisamente, un sibilo proveniente dai cespugli li colse di sorpresa. Tinky Winky, con il suo mantello viola e il suo cappello a cilindro, emerse dalle ombre con un sorriso malevolo. Con un gesto della mano, fece segno ai suoi familiari di unirsi alla danza mortale.

    Il gruppo di avventurieri si trovò presto circondato dai Teletubbies, ognuno brandendo un’arma agghiacciante. Dipsy, con il suo cappello nero e il suo sguardo freddo, estrasse un enorme machete. Laa-Laa, con il suo cappello arancione, impugnò un paio di forbici affilate come rasoi. E Po, con il suo caschetto rosso, impugnò una motosega fumante.

    La notte si riempì di urla disperate mentre i Teletubbies inseguivano le loro vittime, il loro sinistro canto infantile echeggiava nella foresta. Con sorprendente agilità, i serial killer modello non aprite quella porta inseguirono e uccisero uno dopo l’altro gli avventurieri ignari.

    Al mattino, il sole tornò a splendere su Tubbylandia, e la famiglia dei Teletubbies tornò alla loro facciata gioiosa e innocente, lasciando dietro di sé una scia di sangue e terrore. Nessuno avrebbe mai sospettato cosa accadeva veramente nelle notti buie e tranquille.

    Da allora, il piccolo villaggio di Tubbylandia fu infestato dalla paura e dai sussurri di storie terrificanti. Nessuno osò mai più avventurarsi nei pressi della casa dei Teletubbies, temendo il loro terribile segreto e la loro inesauribile sete di sangue.

    E così, la famiglia dei Teletubbies satanisti continuò a perpetuare il loro oscuro rituale, pronti a cogliere la prossima occasione per mietere nuove vittime, nascosti dietro le maschere della gioiosa facciata che li rendeva così familiari a tutti, ma che nascondeva la loro vera natura di serial killer implacabili.

    Le immagini del racconto sono state generate da StarryAI e DALL E. Testo rielaborato e parzialmente generato ChatGPT.

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