Blog

Cinema, arte, spettacolo e filosofia spicciola.

  • Donald Duck Boner è un meme equivoco

    Donald Duck Boner è un meme equivoco

    La versione più popolare di Donald Duck Boner, in cui Paperino si alza in piedi con il suo cappello blu, proviene da un fotogramma vicino alla fine del film d’animazione Disney Saludos Amigos, uscito il 24 agosto 1942. Durante il segmento “Aquarela do Brasil” (mostrato di seguito), Paperino inghiotte un’ape e mentre l’ape si muove all’interno del suo corpo, spinge contro lo stomaco di Paperino, creando una protuberanza che assomiglia a un’erezione.

    Source: disney, https://knowyourmeme.com/memes/donald-duck-boner

    Il termine “Donald Duck Boner” si riferisce a un meme Internet, non necessariamente a un evento specifico all’interno di una serie animata. Questo meme è nato dalla reinterpretazione umoristica di alcuni fotogrammi tratti da varie opere animate di Paperino (Donald Duck), in cui il personaggio sembra avere un’erezione a causa di una varietà di circostanze.

    Questi meme prendono spunto da fotogrammi che, per varie ragioni, possono sembrare ambigui o interpretati in modo umoristico come se il personaggio di Paperino avesse un’erezione, sebbene non sia l’intenzione originale dei creatori dei cartoni animati. Questo tipo di meme sfrutta l’umorismo derivante dall’interpretazione fuorviante di immagini innocenti e può essere considerato parte della cultura di Internet e dei meme online.

    Source: disney, https://knowyourmeme.com/memes/donald-duck-boner

    La scena in questione mostra Paperino che, entusiasta, si alza repentinamente dal letto con una coperta sulle gambe. Tuttavia, a causa dell’angolazione e della posizione della coperta, sembra che ci sia qualcosa di sospetto sotto di essa, che alcuni spettatori hanno interpretato come un’erezione.

    Questa interpretazione ha portato a speculazioni e scherzi su Internet, con la scena che è diventata nota come il “Donald Duck Boner“. Tuttavia, è importante notare che la scena è stata probabilmente un incidente di animazione e non è stata intenzionalmente inclusa per raffigurare una situazione sessuale. Ne esistono anche due varianti riportate di seguito, sempre tratte da film Disney d’epoca. Anche qui ovviamente il fraintendimento serve solo a creare il meme, e tendiamo ad escludere intenzionalità.

    Source: disney, https://knowyourmeme.com/memes/donald-duck-boner

     

  • meme topolino occhi è uno dei meme che preferisco

    meme topolino occhi (in inglese Mickey Mouse Eyes) è uno dei meme più popolari su internet, in particolare su Reddit, 4chan e X/Twitter.

    Il “meme topolino occhi” si riferisce a un’immagine di Topolino (il famoso personaggio Disney) con gli occhi spalancati, che è diventata popolare su Internet e è stata utilizzata in molti meme. In alcuni casi si prevede che Topolino abbia le mani dentro agli occhi, e in alcuni casi si veda proprio il sangue. Il significato è legato all’infanzia rovinata, ad un mito caduto, ad un qualcosa che è stato e che ci ha deluso, in qualche modo.

    Questa immagine di Topolino con gli occhi spalancati viene spesso associata a situazioni sorprendenti, scioccanti o sconcertanti. Ad esempio, potrebbe essere utilizzata per rappresentare una reazione esagerata a una notizia inaspettata o a una situazione insolita. La versatilità di questa immagine ha portato alla creazione di una vasta gamma di meme che utilizzano Topolino con gli occhi spalancati in modi creativi e (se possibile) divertenti.

  • Guida pratica al king baldwin meme

    Il “King Baldwin meme” ha origine dal personaggio di Re Baldovino IV di Gerusalemme, interpretato da Edward Norton nel film “Kingdom of Heaven” (2005), diretto da Ridley Scott. Baldwin IV, anche conosciuto come Re Baldovino il Lebbroso, era un sovrano storico del Regno di Gerusalemme nel XII secolo, noto per la sua saggezza e compassione nonostante la sua malattia.

    Il meme prende spunto dalle sue citazioni e dalla sua calma, mescolando spesso il suo volto o le sue parole con situazioni umoristiche o assurde. Il significato varia a seconda del contesto specifico del meme, ma generalmente si tratta di utilizzare l’immagine del Re Baldovino e/o le sue frasi per ironizzare su una vasta gamma di argomenti, dall’attualità alla cultura popolare. La nascita del meme è stata probabilmente influenzata dalla popolarità del film e dalla capacità del personaggio di Baldwin IV di ispirare riflessioni profonde e citazioni memorabili. Con il passare del tempo, il meme ha acquisito una vita propria sulla rete, con utenti che lo utilizzano per esprimere opinioni, condividere battute o creare situazioni comiche.

    “Re Lebbroso” è il soprannome storico di Baldovino IV di Gerusalemme, detto anche Baldovino IV d’Angiò. Baldovino IV di Gerusalemme era conosciuto per questo soprannome a causa della sua lotta con la lebbra. La malattia aveva causato gravi deformità facciali, portandolo a indossare una maschera per nascondere le sue condizioni. La sua storia è diventata leggendaria nel corso dei secoli e ha ispirato varie rappresentazioni, inclusa quella nel film “Kingdom of Heaven”, che ha contribuito alla diffusione del meme di King Baldwin.

    (fonte)

  • Errore nell’Universo Digitale: CT446

    Nel turbine digitale della rete, un’anomalia si manifestò con una cifra fredda e spietata: CT446. Un sigillo di disordine, un grido silenzioso nel flusso costante delle transazioni.

    Questo errore, un enigma cifrato in una lingua segreta degli algoritmi, si insinuò nei meandri del sistema di pagamento elettronico italiano, PagoPA. Un baluardo dell’efficienza, progettato per semplificare le transazioni con le istituzioni pubbliche, si trovò a fronteggiare un nemico invisibile.

    Un errore tecnico, una falla nel cuore del codice, che sfuggiva alla comprensione dell’utente comune. Solo gli eletti, i custodi della conoscenza binaria, potevano sperare di decifrare le sue criptiche intenzioni.

    Nel vasto cosmo digitale, un’ombra che una volta aveva gettato il suo velo su ogni transazione elettronica si dissolse. L’errore CT446, una volta un fantasma implacabile nei meandri di PagoPA, si ritirò nell’oscurità.

    Ma la pace era precaria, poiché nel mondo dell’elettronica, il passato poteva risorgere come un’ombra inquietante. I sistemi che dipendevano da PagoPA, come stelle legate da un’unica costellazione, rimanevano in guardia contro la minaccia di un ritorno oscuro.

    E così, mentre l’orologio digitale continuava a segnare il passaggio del tempo, l’ombra di CT446 rimase sospesa nell’aria. Una spada di Damocle che pendeva sopra la testa di ogni utente e sviluppatore, pronta a scendere di nuovo nell’abisso dell’errore.

    Ma nella danza eterna della tecnologia, c’era sempre speranza. Un nuovo giorno avrebbe potuto portare una risoluzione, un rinnovato vigore nella battaglia contro le tenebre digitali.

    E così, nell’attesa ansiosa di un futuro incerto, si poteva solo sperare, provare di nuovo e vedere se, nel frattempo, la luce avrebbe riportato la stabilità nel caos digitale.

    Ma nell’oscurità digitale, c’era una luce di speranza. Gli artefici di queste meraviglie tecniche, i programmatori, si impegnarono nella ricerca della soluzione. Armati di logica e determinazione, si misero all’opera per sconfiggere questo oscuro avversario.

    E mentre l’utente medio rimaneva impotente di fronte a questo mistero, la sua unica speranza era segnalare il bug alle orecchie attente degli sviluppatori e attendere, nell’incertezza digitale, che la soluzione fosse trovata.

  • Creature lovecraftiane generate da una IA

    “L’orrore di Dunwich” (scritto da H.P. Lovecraft nel 1928) ruota attorno alla cittadina di Dunwich, Massachusetts, e alla famiglia Whateley, notoriamente eccentrica e oscura. La storia narra di Wilbur Whateley, figlio di Lavinia Whateley, una donna della cittadina, di padre ignoto.  Wilbur mostra una straordinaria crescita, prontezza e cultura sin dalla nascita, suscitando sospetti e timori tra gli abitanti del luogo.

    Giovanissimo, inizia a studiare antichi testi arcani e a compiere strani rituali nella sua casa isolata dal resto del mondo. Nel frattempo il lettore si rende conto che c’è qualcosa di innaturale riguardo alla famiglia Whateley e alla loro terra. Il ragazzo cresce in modo innaturale, e mostra una maturità superiore all’età biologica.

    Il dottor Henry Armitage inizia ad indagare sui misteri di Dunwich e sulla famiglia Whateley, scoprendo che Wilbur sta cercando di accedere a conoscenze proibite contenute nel Necronomicon, un libro di magia nera. Con l’aiuto di alcuni abitanti locali, Armitage e il suo gruppo tentano di fermare i piani di Wilbur e di prevenire una catastrofe imminente. Wilbur, nel frattempo, è stato visto recarsi in una biblioteca alla ricerce del tomo proibito, chiedendo invano di poterselo portare a casa, e raggiungendo la ragguardevole altezza di oltre due metri.

    Wilbur è in realtà una cosa informe e mostruosa, che viene trovato dal dottor Armitage richiamato sul posto a causa degli odori nauseabondi e degli strani movimenti che si sono registrati nei pressi della casa.

    Il vero orrore si nasconde dietro le mura della casa Whateley, con la rivelazione di un’entità cosmica di antica malvagità che minaccia di portare distruzione su Dunwich e forse anche oltre. La storia termina con una sensazione di terrore e minaccia imminente, lasciando molti misteri irrisolti e un senso di inquietudine permanente.

    La cosa che giaceva semicurva su un fianco in una fetida pozza di giallo-verdastro e di appiccicosità catramosa era alta quasi due metri e mezzo,
    e il cane le aveva strappato tutti i vestiti e parte della pelle. Non era non era del tutto morta, ma si contorceva silenziosamente e spasmodicamente mentre il suo petto si contorceva all’unisono mostruoso con il folle canto delle delle piroette in attesa fuori. Pezzi di pelle di scarpe e frammenti di abbigliamento erano sparsi per la stanza, e appena dentro la finestra un sacco di tela vuoto giaceva un sacco di tela vuoto dove evidentemente era stato gettato.

    Sarebbe banale – e non del tutto esatto – affermare che che nessuna penna umana avrebbe potuto descriverla.

    Era in parte umano, senza dubbio, con mani e testa molto simili a quelle di un uomo, e il volto caprino e senza mento viso caprino e senza mento aveva l’impronta dei Whateley. Ma il torso e le parti inferiori del corpo erano teratologicamente favolose, così che
    che solo un abbigliamento generoso avrebbe potuto permettergli di camminare sulla terra
    incontrastato o non eradicato.

    Le Gorgoni, le Idre e le Chimere – storie terribili di Celeno e delle Arpie – possono riprodursi nella mente superstiziosa – ma si trovavano già lì. Sono trascrizioni, tipi – archetipi dentro di noi, eterni. Come altrimenti potrebbe influenzarci ciò che sappiamo essere falso?Forse perché concepiamo naturalmente il terrore da taluni oggetti, considerati nella loro capacità di infliggerci danni fisici o dolore? Vale per tutti gli oggetti. Tali terrori sono di origine più antica. Essi risalgono al di là del corpo – o senza il corpo, sarebbero stati gli stessi… Che il tipo di paura qui trattato sia puramente spirituale – che sia forte in proporzione alla sua assenza di oggetto sulla terra, che predomini nel periodo della nostra infanzia senza peccato – sono difficoltà la cui soluzione potrebbe offrire una probabile visione della nostra condizione ante-mondana e una sbirciatina almeno nella terra d’ombra della preesistenza. (Charles Lamb: Witches and Other Night-Fears)

Exit mobile version