Ospite Inatteso

  • Le emozioni inespresse non muoiono mai

    Le emozioni inespresse non muoiono mai

    Le emozioni inespresse non muoiono mai: restano sepolte vive, e verranno fuori nei modi peggiori (S. Freud).

    Il tema richiama interessanti riflessioni sulla psiche umana e sulla repressione delle emozioni. Reprimere le emozioni significa sopprimere, o trattenere volontariamente, le proprie emozioni o sentimenti. Equivale spesso a non esprimersi, a forzare un silenzio spesso doloroso e sostanziale.

    Repressione delle emozioni come meccanismo difensivo. Tuttavia quando diventa un meccanismo difensivo può portare a conseguenze negative. Per la psicoanalisi esplorare, comprendere e affrontare le emozioni represse si prefigura come un passo importante per il processo di crescita e di auto-consapevolezza.

    La repressione emotiva può avvenire per diverse ragioni: paura di esprimere i propri sentimenti agli altri, desiderio di mantenere un’immagine preconcetta di sé o di conformarsi alle norme sociali, voglia di evitare il confronto con emozioni negative o dolorose.

    Nel film “Il seme della follia“, Carpenter esplora il tema dell’orrore psicologico e di un minaccioso inconscio collettivo. Il protagonista, un investigatore privato, scopre un libro che scatena una serie di eventi strani e inquietanti nella cittadina di Hobb’s End. Il film suggerisce che la follia umana, scatenata altresì dall’incapacità di affrontare le emozioni  represse, può propagarsi come una pandemia.

    Una calda sera d’estate, il giorno prima di un concerto che aspettava da mesi, l’anonimo protagonista si ritrova a scorrere il feed di Twitter. Suo malgrado, dato che voleva cancellarsi fino a poche ore prima. Tra i tweet degli amici e delle pagine seguite, un profilo attrae da tempo la sua attenzione: è quello di una nota psicologa che condivide contenuti profondi e stimolanti. I suoi pensieri sembrano rispecchiare i dubbi esistenziali e le idee politiche dell’anonimo protagonista. Gradualmente si sviluppa in lui un forte interesse per una figura virtuale. Innamorato del tuo avatar. È sempre più attratto dalla sua figura, e fantastica eroticamente su di lei, sul suo viso. Mentre continua a leggere i suoi tweet e ad approfondire la sua conoscenza attraverso i suoi articoli e video, l’anonimo protagonista si rende conto che si sta innamorando di questa donna, anche se non la conosce personalmente ed è solo un avatar. Ogni suo tweet diventa motivo di gioia e di eccitazione, e si ritrova a fantasticare su come sarebbe incontrarla dal vivo.

    Come regista e sceneggiatore, Cronenberg è noto per esplorare temi legati alla mente umana, alla trasformazione e all’alienazione.

    I censori tendono a fare quello che fanno soltanto gli psicotici: confondono la realtà con l’illusione (David Cronenberg)

    Un giorno l’anonimo raduna il coraggio possibile, decide di rispondere a uno dei suoi tweet. Lo fa più volte. Con sua grande sorpresa, la dottoressa risponde con gentilezza e apertura, dimostrando di apprezzare il contributo dell’anonimo. Quell’interazione accende ulteriormente la sua passione, e decide di fare un passo in avanti. In un impeto di sincerità, invia un messaggio privato alla psicologa, esprimendole quanto le sue parole siano state importanti per lui e quanto, in definitiva, desideri incontrarla per conoscerla meglio.

    Jacques Lacan, psicoanalista francese, ha sottolineato l’importanza del linguaggio e delle parole nella formazione dell’inconscio e delle emozioni relegate a esso. Secondo Lacan le emozioni non espresse, soprattutto quelle che riguardano l’infanzia o gli eventi traumatici, vengono “sepolte” nell’inconscio, ma continuano a esercitare una forte influenza sulla vita psichica dell’individuo.

    La risposta della psicologa è cortese ma cauta, lei ringrazia per i complimenti e ammette di apprezzare l’interesse, ma spiega implicitanente che non desidera accettare. Forse l’incontro non la aggrada, forse ha paura anche lei dell’altro virtuale che in fondo era solo un anonimo.

    Non espresse mai un rifiuto netto, ma lascia intendere implicitamente che un incontro potrebbe essere complicato. L’anonimo protagonista si sente deluso, ma non si scoraggia. Decide di continuare a seguirla, cercando di apprezzare i suoi contenuti senza far pesare la delusione del possibile rifiuto. Si sforza di vedere l’incontro mancato come una possibilità di crescita personale, poiché ha avuto il coraggio di esprimere le sue emozioni. Accettando ogni responso, un passo alla volta.

    Sigmund Freud rielaborato da Midjourney

    Con il passare del tempo, l’anonimo protagonista impara ad apprezzarsi e ad esseere meno duro con se stesso. Sviluppando coraggio di esprimere i suoi sentimenti, anche se non sempre corrispondono alle aspettative. Riesce a sviluppare una maggiore comprensione di sé e delle sue emozioni, imparando a tollerare la delusione e ad aprirsi a nuove possibilità.

    Filosofo e critico culturale sloveno, Slavoj Žižek ha affrontato il concetto di “realtà inquietante” nell’ambito della teoria psicoanalitica. Zizek suggerisce che ciò che è sepolto nell’inconscio può emergere in forme di disturbo, ossessioni o azioni bizzarre. Le emozioni relegate e represse sono alla base delle nostre angosce e delle ossessioni che ci tormentano.

    Non sa cosa riserva il futuro, ma è determinato a continuare ad esplorare se stesso e il mondo che lo circonda, senza reprimere le sue emozioni ma accettandole come parte della sua stessa identità.

  • Che vuol dire «incaratato»

    Potrebbe essere un refuso di incartato, nel senso: il termine “incartato” può essere utilizzato in diversi contesti con significati leggermente diversi. In generale “incartato” si riferisce a qualcosa che è stato avvolto o avvolto in carta o materiale simile.

    Tuttavia, può essere utilizzato anche in senso figurato per indicare qualcuno o qualcosa che è bloccato, impantanato o incastrato in una situazione difficile o complicata, senza possibilità immediata di uscirne. Ad esempio, una persona può sentirsi “incartata” in una relazione difficile o in un problema complesso che sembra insormontabile. In questo senso, essere “incartati” implica una sensazione di frustrazione, impotenza o disagio dovuta alla situazione in cui ci si trova.

    Secondo un vecchio dizionario, incaratato può essere anche il participio passato di incaratare, ovvero: che ha uno o più carati, nel senso di carato, di peso usato dai gioiellieri. Un carato è un’unità di misura utilizzata per pesare le pietre preziose, in particolare i diamanti: un carato corrisponde a circa 0,2 grammi. Questa misura è importante nel mondo delle gemme perché consente di valutare con precisione il peso di una pietra preziosa, il che influisce sul suo valore. Più una pietra è pesante in carati, solitamente più è grande e preziosa. Tuttavia, il valore di una pietra preziosa dipende anche da altri fattori, come la sua purezza, il colore e la taglio.

    incaratato cosa vuol dire, significato di incaratato

  • Pagati per parlare su Telegram

    Introduzione

    Nell’era digitale in cui la tecnologia continua a trasformare la nostra esperienza quotidiana, nuove opportunità di guadagno si affacciano anche nel mondo delle conversazioni online. I cosiddetti “bot Telegram che pagano per parlare” sono diventati un argomento di interesse e discussione, ponendo domande sulla natura della comunicazione, della privacy e della monetizzazione.

    parla bot telegram

    Le Conversazioni come Fonte di Guadagno

    L’ascesa dei bot Telegram che offrono compensazioni finanziarie o criptovalute per il semplice atto di conversazione solleva una serie di questioni profonde. Questa tendenza riflette una sfida fondamentale: l’atto stesso di comunicare sta diventando una merce. Le conversazioni, in passato intese come un modo per scambiare idee, sentimenti e opinioni, ora sembrano essere soggette a una valutazione economica.

    La Pericolosa Illusione del Guadagno Facile

    Ll’illusione di guadagno facile che questi bot promuovono è il punto chiave. La possibilità di guadagnare semplicemente parlando potrebbe sembrare allettante, ma nasconde una realtà più complessa. Questi bot che pagano per parlare potrebbero essere potenzialmente rischiosi o addirittura truffe, portando gli utenti a condividere informazioni personali o a partecipare a attività che potrebbero compromettere la loro sicurezza o privacy.

    La Commodificazione dell’Espressione Umana

    Interrogarsi sulla natura stessa della comunicazione umana in questa era digitale non è banale, ma va fatto necessariamente. La monetizzazione delle conversazioni solleva la questione se l’espressione umana stia diventando una merce soggetta a valutazioni finanziarie. Questo potrebbe portare a un’erosione del valore intrinseco della comunicazione e all’incapacità di distinguere tra conversazioni autentiche e quelle motivate unicamente dal profitto.

    Sfide per la Comunità e la Cultura Online

    I bots Telegram che pagano per parlare potrebbero influenzare la dinamica delle comunità online. Queste interazioni finanziate potrebbero, in teoria, compromettere la genuinità dei discorsi, minando la fiducia e l’interazione autentica tra utenti. Questa tendenza potrebbe anche alimentare la proliferazione di contenuti vuoti o di bassa qualità, in quanto l’obiettivo principale potrebbe essere il guadagno piuttosto che la condivisione di conoscenze e idee significative.

    Conclusione

    In un mondo sempre più digitale e interconnesso, la questione dei bots Telegram che pagano per parlare solleva interrogativi fondamentali sulla natura stessa della comunicazione e dell’interazione umana. In un momento in cui le conversazioni vengono messe in vendita, potrebbe essere il momento di considerare attentamente il significato profondo di ciò che diciamo e con chi lo condividiamo.

  • Cosa ti porta Babbo Natale?

    Tra i fili dorati del tempo, intessuti con la seta lucente delle aspettative, ci siamo trovati immersi in un vortice di speranze avvolgenti, come petali di una rosa sbocciata sotto l’occhio attento del destino. Le stagioni si sono susseguite, danzando nel palcoscenico della vita con la promessa di doni incantati, mentre la magia dell’attesa si è fusa con il respiro vibrante delle emozioni.

    Come un caleidoscopio brillante, abbiamo dipinto le nostre visioni, tessendo le trame dei desideri con l’ardore dell’immaginazione. I sogni si sono innalzati come ghirlande luminose, adornando il cielo notturno con speranze caleidoscopiche, illuminate dall’attesa febbrile di un incontro imminente con il rosso barbuto signore delle festività.

    Ma nel tumulto di luci scintillanti e canti festosi, ci ritroviamo a scrutare con occhi inguaribilmente delusi, come il sipario che cala su un palcoscenico, mentre il silenzio si fa padrone della scena. Babbo Natale, colui che giunge nelle notti avvolte di mistero, sembra avere trascurato la mia lista di desideri, lasciando il vuoto incolmabile di una speranza svanita.

    E così, come ogni anno, mi ritrovo a contemplare il cazzo di niente nel calore del camino, le mani intrecciate attorno a una tazza di cazzo di niente fumante, mentre l’eco di un sospiro si perde nell’atmosfera sospesa tra realtà e un cazzo di niente. Forse, in questo dolce amaro cazzo di niente, risiede la bellezza dell’attesa infranta, una lezione di umiltà che dona profondità alla nostra umanità, ricordandoci che il vero tesoro risiede nei momenti condivisi e nell’amore intorno a noi.

    Cosa ti porta Babbo Natale bambino parolacce

    Video del bambino che dice che a Natale Babbo Natale non gli porta un cazzo di niente.

  • 5 film su John Dilinger da riscoprire

    John Dillinger è stato un personaggio molto noto nell’era della Grande Depressione negli Stati Uniti. John Dillinger era noto per la sua audacia e sicurezza. Durante le sue rapine alle banche, spesso si presentava apertamente con il suo volto scoperto, ignorando completamente la necessità di nascondersi o di mascherarsi.

    Nonostante fosse un criminale, Dillinger aveva un certo carisma che lo rendeva popolare tra alcune persone comuni. Molte persone lo consideravano un “Robin Hood moderno” perché, in alcune occasioni, rubava denaro dalle banche che molte persone vedevano come colpevoli della Grande Depressione. La sua fuga dalla prigione di Crown Point, Indiana, è leggendaria. Dillinger riuscì a fuggire usando un’arma intagliata in legno che aveva intascato segretamente. Questa fuga ha catturato l’immaginazione del pubblico. Si dice che amasse il jazz, il cinema e il baseball. Durante le sue fasi di latitanza, frequentava i locali notturni e i ristoranti, evitando spesso di attirare l’attenzione. Dillinger fu catturato e ucciso fuori dal Teatro Biograph a Chicago. La sua morte è stata oggetto di molte speculazioni e teorie del complotto, poiché alcuni sostenevano che fosse stata una messa in scena.

    https://www.youtube.com/watch?v=KddaNdyoHBI

    John Dillinger è rimasto un personaggio iconico nella storia criminale americana, in parte per la sua personalità affascinante e per la sua abilità a sfuggire alle autorità, nonché per il suo impatto sulla cultura popolare.

    Ci sono diversi film che trattano la storia di John Dillinger, il noto criminale dell’era della Grande Depressione. Alcuni di essi includono:

    1. “Public Enemies” (2009): Questo film è diretto da Michael Mann e vede Johnny Depp nel ruolo di John Dillinger. Il film racconta la storia di Dillinger e del suo nemico, l’agente dell’FBI Melvin Purvis, interpretato da Christian Bale.
    2. “Dillinger” (1973): Questo film diretto da John Milius presenta Warren Oates nei panni di John Dillinger. Il film segue la vita criminale di Dillinger, dalle rapine alle banche fino alla sua morte.
    3. “The FBI Story” (1959): Sebbene questo film non sia principalmente incentrato su John Dillinger, rappresenta un’interpretazione della lotta dell’FBI contro il crimine organizzato, che include anche la caccia a Dillinger. James Stewart interpreta l’agente dell’FBI che narra la storia.
    4. “Gli uomini della terra selvaggia” (1974): Questo film segue le avventure criminali di Dillinger, ma non si concentra esclusivamente sulla sua figura. Warren Oates interpreta nuovamente Dillinger.
    5. “The Lady in Red” (1979): Questo film si concentra sulla storia di Polly Hamilton, la “donna in rosso,” che fu associata a Dillinger. Pamela Sue Martin interpreta il ruolo di Polly Hamilton.

    Questi film offrono diverse prospettive sulla vita e sulla carriera criminale di John Dillinger. Ogni film ha il suo stile e la sua interpretazione della storia, quindi puoi scegliere quello che ti interessa di più per esplorare questa figura storica affascinante.

    (Immagine: By FBI – https://www.fbi.gov/image-repository/dillinger-suit.jpeg/image_view_fullscreen, Public Domain, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=7230428)

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