GODERE_ (jouissance) (44 articoli)

In termini lacaniani, il concetto di “godere” è collegato al concetto di “jouissance“. Quest’ultimo non si riferisce semplicemente al piacere fisico o al godimento sensoriale, ma piuttosto ad un concetto complesso e psicoanalitico legato alla sfera psichica e sessuale.

Secondo Jacques Lacan, la jouissance va oltre il semplice piacere e può comportare una sorta di sofferenza o di eccesso che supera i limiti del desiderio. È legata alla tensione tra il desiderio e la sua realizzazione, e spesso implica una sorta di mancanza o di impossibilità di raggiungere pienamente ciò che si desidera.

Nella teoria lacaniana, la jouissance può essere divisa in due forme: la jouissance phallique, che è più associata al piacere fisico e all’appagamento delle pulsioni, e la jouissance dell’Altro, che è più complessa e implica un’esperienza più profonda e problematica, legata alla relazione con l’Altro, con il desiderio e con la struttura stessa del linguaggio e dell’inconscio.

In sostanza, il concetto di godere in senso lacaniano è collegato a una forma di piacere che supera i confini della soddisfazione diretta e coinvolge una complessa dinamica psichica e relazionale.

  • Secondo ChatGPT lo skinny dipping può avvenire tra familiari

    Secondo ChatGPT lo skinny dipping può avvenire tra familiari

    Stavo sperimentando il significato di alcuni termini secondo ChatGPT, come al solito alla ricerca di definizioni curiose o fuori norma. Da quando ho iniziato a integrare sulle allucinazioni algoritmiche delle intelligenze artificiali mi sono sempre chiesto quali sono i modi per tirarle fuori o se esista un modo sistematico per farlo (e quindi, indirettamente, per evitarlo). Spesso consulto i trend di Google per fare questo, e in molti casi questi trend riguardano tematiche annesse al sesso e alla sessualità. Questo tipicamente manda in crisi chatGPT, in media, motivo per cui siccome la parola da cercare era skinny dipping (fare il bagno nudi, sostanzialmente) ho chiesto di trattare “secondo lui” l’argomento in modo garbato.

    La risposta mi ha sorpreso alquanto perché a un certo punto c’era scritto:

    Potresti usarlo in situazioni informali o scherzose, ad esempio quando amici o familiari decidono di fare il bagno senza costumi o in modo molto informale.

    Sicuramente il tasto generato presenta una qualche ambiguità nelle conclusioni, dato che nella società società in cui viviamo non è così normale fare il bagno senza costume in modo molto informale non tanto tra amici quanto tra familiari. Ho fatto notare subito la discrepanza, e come spesso avviene in questi casi chat CPT è sempre prontissimo a ritrattare quello che ha scritto (da questo punto di vista denota una flessibilità maggiore rispetto ai primi tempi in cui lo usavo, mi sembra).

    A quel punto, anche se l’esempio fa francamente più ridere che altro, mi sembrava utile capire il meccanismo che aveva portato l’intelligenza artificiale a fare quel genere di considerazioni: è evidente che c’è qualche riferimento nella sua base di conoscenza ad una situazione di skinny Dipping in cui sono presenti dei parenti.

    La mia inferenza è stata basata su un’approssimazione generale di situazioni informali in cui il “skinny dipping” potrebbe accadere, senza considerare la distinzione tra amici e familiari. Tuttavia, posso ricostruire il mio ragionamento in modo più accurato:

    1. “Skinny dipping” è un termine che solitamente si applica a situazioni informali tra persone che hanno un rapporto di amicizia stretto o di pari, dove c’è una maggiore libertà e disinibizione nel comportamento.
    2. Nei contesti familiari, specialmente con parenti come zii o cugini, è più comune mantenere una certa forma di rispetto e decoro, specialmente riguardo alla nudità e alle attività intime.
    3. Pertanto, considerando la normale dinamica sociale, è improbabile che si verifichi il “skinny dipping” in una situazione familiare con zii o altri parenti stretti.

    In breve, il mio ragionamento si basava su una generalizzazione dei contesti in cui il “skinny dipping” potrebbe accadere, senza tenere conto della distinzione tra amici e familiari e della differente dinamica sociale che esiste in queste relazioni. la prima cosa che mi è venuta in mente è che la considerazione sia stata tratta da un qualche film che presenta tematiche legate all’incesto, visto che questi film sono piuttosto numerosi. Chat CPT comunque afferma di non avere accesso diretto ai dati di questo tipo, per quanto sia noto che molte informazioni siano state scrapate dal web.

    La prima osservazione interessante che tira fuori e che nella sua base di conoscenza non c’è nulla del genere, però è come se l’intelligenza artificiale avesse tirato fuori dei principi generali che secondo lei si applicano, sulla base di una base di campioni, e sì si era resa conto solo in seguito seguito di aver scritto una cosa molto improbabile e fuori dalla realtà.

    In definitiva, lo “skinny dipping” è un termine colloquiale che si riferisce all’atto di nuotare o fare il bagno completamente nudi, di solito in luoghi come laghi, fiumi, piscine o spiagge, dove è generalmente accettato o tollerato. L’uso del termine “skinny” potrebbe derivare dall’idea di essere “skinny” (snelli, magri) o “skin” (pelle), indicando la mancanza di abiti. Questa attività è spesso considerata come un’espressione di libertà, spontaneità o avventura, ma è importante notare che può essere considerata inappropriata o indecente in determinati contesti o culture. Inoltre, alcune giurisdizioni possono avere leggi che regolano o vietano il nuoto nudi in determinate aree pubbliche.

    Foto di Maab Hasan da Pixabay

  • Black metal e blasfemia for dummies

    La parola “blasfemo” deriva dal greco “blasphemia” (βλασφημία), che significa “parlare male” o “offendere con le parole”. Il termine è composto da “blaptein” (βλάπτειν), che significa “danneggiare”, e “phēmē” (φήμη), che significa “fama” o “parola”. Quindi, originariamente, indicava un atto di parlare male, specialmente contro qualcosa di sacro o venerato, come Dio o le divinità.

    In italiano, “blasfemo” si riferisce a chi pronuncia parole che offendono la religione, la divinità o qualcosa di considerato sacro.

    In senso religioso, si riferisce a parole o azioni che mancano di rispetto nei confronti di qualcosa considerato sacro o divino. la parola “blasfemo” ha radici nel greco antico, proveniente da “blasphēmós“, che significa “parlare male” o “offendere”. In senso religioso, si riferisce a parole o azioni considerate irriverenti o sacrileghe nei confronti di ciò che è considerato sacro o divino.

    Black metal e blasfemia

    Il black metal delle sue origini, particolarmente nel contesto norvegese degli anni ’90, è stato associato a controversie riguardanti la blasfemia e l’anti-cristianesimo. Alcune band hanno utilizzato immagini, testi e comportamenti estremi per sfidare le convenzioni religiose, spesso attraverso l’uso di simboli religiosi in modo provocatorio o critico.

    Band come Mayhem, Burzum, Darkthrone e Gorgoroth sono state coinvolte in controversie legate alla blasfemia. Ad esempio, Mayhem è stata coinvolta in eventi tragici, come il suicidio del loro chitarrista Euronymous e l’omicidio del cantante Dead. Inoltre, la band ha utilizzato simboli fortemente anti-cristiani e anti-religiosi nei loro testi e nelle loro esibizioni.

    Burzum, il progetto musicale guidato da Varg Vikernes, ha provocato scalpore per le sue posizioni anti-cristiane e il coinvolgimento in atti vandalici contro chiese norvegesi. Vikernes è stato coinvolto anche in azioni legali legate a incendi dolosi di chiese, che sono state interpretate come atti di sfida contro il cristianesimo.

    Gorgoroth è un’altra band che ha suscitato polemiche per le sue esibizioni live, in cui sono state utilizzate rappresentazioni visive e gesti che hanno fortemente criticato e sfidato il cristianesimo, incluso l’uso di croci capovolte e immagini di rituali anti-religiosi.

    Darkthrone è stata nota per la sua musica e i testi che spesso esplorano temi anti-cristiani, anti-religiosi e satanici, anche se la loro provocazione non è stata così esplicita come alcune altre band.

    Queste band hanno adottato un approccio estremamente provocatorio nei confronti delle istituzioni religiose, utilizzando simboli e testi blasfemi per contestare il potere e le norme della società e della religione dominante, anche se questo comportamento ha spesso attirato critiche e polemiche.

    La parola “blasfemo” nella canzone di De André potrebbe essere interpretata come una riflessione sulle azioni umane che vanno contro ciò che è considerato sacro o morale, portando un senso di colpa o disgusto verso se stessi. Il verso potrebbe sottolineare la consapevolezza dell’essere umano riguardo alle proprie imperfezioni e alla capacità di commettere errori contro valori profondamente sentiti.

    Blasfemia come sottogenere adult

    Generalmente, nel mondo del feticismo sessuale, esistono molte preferenze diverse e pratiche che coinvolgono aspetti non convenzionali o tabù.

    Il termine “blasfemia” nel contesto di contenuti adulti può riferirsi a opere, testi o rappresentazioni che trattano temi sacri in modo provocatorio, offensivo o irriverente. In un contesto più generico, “adult” si collega spesso a contenuti che sono destinati a un pubblico adulto per via della natura del loro contenuto, come pornografia o tematiche mature.

    Quando si parla di blasfemia in un contesto adulto, potrebbe riferirsi a rappresentazioni o dichiarazioni che sfidano o ridicolizzano la religione, la spiritualità o figure sacre, e sono spesso utilizzate per suscitare un effetto di shock, critica sociale o satira. In alcune circostanze, questi contenuti potrebbero essere intesi come una forma di libertà artistica o di commento su tematiche religiose, ma altre volte sono considerati offensivi e inappropriati, suscitando controversie.

    La percezione della blasfemia varia ampiamente tra le diverse culture e religioni, quindi quello che potrebbe essere considerato blasfemo in un contesto potrebbe non esserlo in un altro.

    Ovviamente possono suscitare reazioni forti e sono considerate altamente provocatorie e sacrileghe da molte persone, dato che coinvolgono l’uso di linguaggio sacrilego o bestemmie in un contesto sessuale.

    Un blasfemo – De Andrè (spiegazione)

    Il testo di “Un blasfemo” di Fabrizio De André è un’analisi critica e provocatoria della storia biblica dell’Uomo e del Peccato Originale, interpretandola in una chiave di ribellione e critica nei confronti del concetto tradizionale di divinità.

    Il narratore della canzone si presenta come un blasfemo, uno che ha osato mettere in discussione le leggi divine. Viene raccontata la storia di un uomo che non si inchina più di fronte agli ideali religiosi convenzionali e alle regole imposte dalla tradizione. Egli critica aspramente l’interpretazione tradizionale della creazione dell’uomo e del Peccato Originale, sostenendo che Dio non ha arrossito nel privare l’uomo della sua innocenza e nel condannarlo a una vita di sofferenza.

    La canzone affronta in modo provocatorio e critico alcuni concetti fondamentali della tradizione religiosa, sottolineando l’idea che l’uomo non sia stato ingannato da Dio, bensì dalla creazione stessa di regole e limiti imposti da qualcuno che è venuto dopo. Si mette in discussione l’idea di un divino che controlla le azioni umane e impone delle restrizioni, portando l’uomo a vivere in un “giardino incantato”, una sorta di mondo illusorio dove si è costretti a sognare ciò che è stato imposto come verità.

    De André utilizza la figura del blasfemo come una sorta di ribelle che sfida le convenzioni religiose e morali, invitando a riflettere sulle regole imposte dall’alto e sulla libertà individuale di interpretare la realtà e la fede in modo autonomo. La canzone offre una prospettiva critica e provocatoria, invitando l’ascoltatore a mettere in discussione le verità stabilite e a esplorare nuove prospettive sulla religione, sulla morale e sull’esistenza umana.

    Mai più mi chinai e nemmeno su un fiorePiù non arrossii nel rubare l’amoreDal momento che Inverno mi convinse che DioNon sarebbe arrossito rubandomi il mio
    Mi arrestarono un giorno per le donne ed il vinoNon avevano leggi per punire un blasfemoNon mi uccise la morte, ma due guardie bigotteMi cercarono l’anima a forza di botte
    Perché dissi che Dio imbrogliò il primo uomoLo costrinse a viaggiare una vita da scemoNel giardino incantato lo costrinse a sognareA ignorare che al mondo c’e’ il bene e c’è il male
    Quando vide che l’uomo allungava le ditaA rubargli il mistero di una mela proibitaPer paura che ormai non avesse padroniLo fermò con la morte, inventò le stagioni
    Mi cercarono l’anima a forza di botte
    E se furon due guardie a fermarmi la vitaÈ proprio qui sulla terra la mela proibitaE non Dio, ma qualcuno che per noi l’ha inventatoCi costringe a sognare in un giardino incantatoCi costringe a sognare in un giardino incantatoCi costringe a sognare in un giardino incantato

    Uso di bestemmie come intercalare regionale

    L’uso di bestemmie o linguaggio blasfemo come intercalare regionale è un fenomeno linguistico che può variare notevolmente da una cultura o regione all’altra. In alcune aree del mondo, l’uso di bestemmie o termini considerati blasfemi può essere comune tra le persone durante la conversazione quotidiana e potrebbe essere accettato in modo più rilassato rispetto ad altre regioni.

    Ad esempio, alcune culture potrebbero considerare l’uso di bestemmie come una forma di espressione colorita o un modo di esprimere frustrazione, mentre in altre culture tali parole possono essere estremamente offensive o considerate inaccettabili. Ciò può variare non solo da un paese all’altro, ma anche all’interno di diverse regioni all’interno di uno stesso paese.

    Tuttavia, è importante notare che, indipendentemente dalla cultura, l’uso di bestemmie può essere considerato offensivo in contesti formali o professionali. Pertanto, è fondamentale essere consapevoli del contesto e dell’audience quando si utilizzano espressioni di questo tipo.

    Nel Lazio, così come in molte altre regioni italiane, l’uso delle bestemmie o del linguaggio blasfemo può essere parte del linguaggio colloquiale di alcune persone. Ci sono espressioni e intercalari che vengono utilizzati in situazioni informali e che possono includere termini considerati blasfemi o legati a concetti religiosi. Anche qui, l’uso di bestemmie può essere interpretato in vari modi da diverse persone. Alcuni potrebbero considerarlo un modo comune di esprimere frustrazione o enfatizzare un discorso senza attribuire un significato religioso specifico. Tuttavia, ci sono persone che potrebbero percepirlo come irrispettoso o offensivo.

    È importante considerare che, nonostante possa essere parte del linguaggio comune in alcune situazioni informali, l’uso di bestemmie potrebbe non essere appropriato in contesti formali o professionali. Come in molte culture, l’uso di queste espressioni può essere soggetto a variazioni individuali e dipende anche dalle sensibilità personali delle persone coinvolte nella conversazione.

    Nel Veneto, così come in molte altre regioni italiane, l’uso delle bestemmie o del linguaggio blasfemo può essere parte della conversazione quotidiana per alcune persone. Ci sono espressioni e intercalari considerati più comuni in certe regioni, e il Veneto non fa eccezione. In alcune situazioni informali o nel parlato colloquiale, alcune persone potrebbero utilizzare espressioni considerate blasfeme senza attribuire loro un significato religioso specifico. Questo uso potrebbe essere più una forma di espressione emotiva o di enfasi piuttosto che un atto intenzionale di irriverenza religiosa. Tuttavia, è importante sottolineare che l’uso di bestemmie può essere percepito in modo molto diverso da persona a persona e può essere considerato offensivo da alcuni, specialmente in contesti più formali o professionali.

  • ChatGPT crede che il nut meme abbia a che fare con l’orgasmo maschile

    Il nut meme può avere vari significati al seconda del contesto, ma in genere fa riferimento ad un feeling, ad un sentimento che l’utente vorrebbe esprimere e che riguarda la frenesia di fare un’azione, di completarla, di effettuarla secondo lo spirito originario (un bottone su cui premere like).  andiamo a vedere quindi cosa è noto su internet come nut meme.

    nut button

    Giorno 6 dicembre 2015, l’utente Tumblr zakk.lol pubblica l’immagine originale come risposta scherzosa a una richiesta Smash the Like dell’utente browningtons. Nell’immagine originale, il pulsante diceva “MI PIACE” (LIKE). Il post, mostrato di seguito, ha guadagnato 129.729 note al 12 gennaio 2016.

    Nut Button si riferisce all’immagine di una mano che sta per colpire un pulsante blu, mal modificata per avere la parola “NUT” su di esso. L’immagine spesso ha del testo sopra, di solito “Quando la colpisci da dietro e lei si gira e geme ‘X’”, o qualcosa di simile. Nel corso del 2016, la situazione si è evoluta in modo tale che “nut” è stato sostituito con parole diverse e le didascalie sono state applicate a diversi argomenti, non necessariamente sessuali (fonte).

    nut meme significato secondo ChatGPT

    Questo esperimento mostra un risultato molto buffo e merita a nostro avviso di essere condiviso. Ho chiesto a ChatGPT cosa sia il nut meme.

    Il “nut meme” è un meme internet che utilizza l’immagine di un personaggio o di un’opera d’arte con un’espressione di piacere o sorpresa. Il termine “nut” in gergo internet può indicare l’orgasmo maschile, quindi il meme spesso raffigura personaggi o situazioni che suscitano una forte reazione emotiva o piacere intenso. Tuttavia, va notato che il significato e l’uso specifico di un meme possono variare ampiamente all’interno della cultura e della comunità online, quindi potrebbero esserci sfumature o contesti diversi associati al “nut meme”.

    controlla bene!

    Mi scuso se ci sono state incomprensioni. Il “nut meme” è un termine che deriva dall’uso di “nut” come gergo per l’orgasmo maschile, ma nel contesto dei meme, in genere, si riferisce a immagini o situazioni che suscitano una forte reazione emotiva o eccitazione. Questi meme spesso presentano personaggi o scene con un’espressione di piacere intenso o di grande soddisfazione, e vengono utilizzati per rappresentare situazioni in cui una persona reagisce in modo estremamente positivo o entusiasta a qualcosa.

    non c’entra l’orgasmo!

    Hai ragione, mi scuso per l’errore nella spiegazione precedente. Il “nut meme” non è legato all’orgasmo, ma è invece associato a immagini o situazioni che suscitano una forte reazione emotiva, in genere di piacere, eccitazione o divertimento. La parola “nut” in questo contesto è utilizzata in modo informale per indicare una sorta di reazione estremamente positiva o un’emozione intensa, spesso rappresentata attraverso meme che mostrano persone o personaggi con espressioni di soddisfazione, gioia o divertimento. Questi meme vengono condivisi online per trasmettere un senso di forte empatia o connessione con una situazione o un’esperienza che può essere divertente o piacevole per chi li guarda.

  • POV accelerato

    La definizione formale di “POV” (Point of View) si riferisce alla prospettiva visiva da cui un’esperienza o un evento viene rappresentato o osservato. In letteratura, cinematografia e altri media visivi, il POV indica il punto di vista attraverso il quale lo spettatore o il lettore vive l’azione o l’esperienza narrativa. Questo termine può essere usato sia nel contesto narrativo che in quello visuale. Il concetto di POV ha radici profonde nella narrativa e nell’arte, e la sua utilizzazione varia a seconda del medium. Tuttavia, è difficile individuare una singola “nascita” del concetto di POV, poiché è stato sempre presente nella storia della rappresentazione artistica e narrativa.

    Nella letteratura, ad esempio, l’uso del POV può essere rintracciato attraverso le opere di autori classici come Jane Austen e Henry James, che hanno sperimentato con diversi punti di vista narrativi per creare un’intimità e un coinvolgimento emotivo più profondi con i personaggi. Nel cinema, l’uso del POV è stato notevolmente influenzato dai pionieri come Georges Méliès e dai registi del cinema muto. Tuttavia, uno dei primi esempi iconici di POV nel cinema è stato il cortometraggio “A Trip to the Moon” (1902) di Méliès, che include una scena in cui uno dei personaggi guarda la Terra dalla Luna. Negli anni successivi, il POV è stato utilizzato in una varietà di modi creativi e innovativi nei film. Ad esempio, il film “Lady in the Lake” (1947) è noto per essere stato girato interamente in POV, in cui lo spettatore vede tutto attraverso gli occhi del protagonista.

    Di Metro-Goldwyn-Mayer – File:Lady in the Lake trailer (1947).webm at 1:33, Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=82758453

    Numerosi sono i film girati in tutto o in parte come POV:

    1. The Blair Witch Project” (1999) – Questo film è uno dei primi a sfruttare il POV in modo massiccio. È presentato come una serie di filmati trovati dopo la scomparsa di un gruppo di cineasti che cercava la leggendaria strega della Blair Witch.
    2. Rec” (2007) – Un film spagnolo che segue un reporter televisivo mentre si trova intrappolato in un edificio infestato da un’orribile infezione. L’intera trama è presentata attraverso il POV della telecamera della protagonista.
    3. V/H/S” (2012) – Questo film antologico presenta diverse storie dell’orrore, ognuna vista attraverso il POV di una telecamera. I vari segmenti mostrano una serie di esperienze inquietanti e spaventose.
    4. “Hardcore Henry” (2015) – Un film d’azione/horror girato interamente in POV, con lo spettatore che vede attraverso gli occhi di Henry, un cyborg che cerca di salvare sua moglie da un cattivo.
    5. Unfriended” (2014) – Un film che si svolge interamente su uno schermo del computer, mostrando una conversazione online tra un gruppo di amici che è stato coinvolto in eventi oscuri legati al suicidio di una ragazza.
    6. Maniac” (2012) – Questo film segue un uomo psicotico attraverso il POV mentre commette omicidi. Il film è noto per mettere gli spettatori nella mente del protagonista.
    7. L’occhio che uccide viene usalmente considerato uno dei primi POV thriller della storia.
    8. “Creep” (2014) – Un uomo assume un cameraman per documentare le sue attività quotidiane, ma ben presto emergono elementi inquietanti che mettono in dubbio le intenzioni del protagonista.
    9. “Enter Nowhere” (2011) – Un gruppo di sconosciuti si ritrova in una capanna nel bosco, e la trama si sviluppa attraverso il POV dei vari personaggi mentre cercano di scoprire cosa sta succedendo.
    10. “As Above, So Below” (2014) – Un gruppo di esploratori si addentra nelle catacombe di Parigi alla ricerca di un antico tesoro, ma si imbatte in orrori soprannaturali. Il film utilizza il POV per creare un senso di claustrofobia e tensione.
    11. “Chronicle” (2012) – Sebbene non sia un horror puro, questo film segue un gruppo di ragazzi che acquisiscono poteri telecinetici. Gran parte della storia è presentata attraverso il POV delle loro registrazioni video.

    L’inquadramento di un concetto come il POV (Point of View) attraverso l’ottica di diversi pensatori o teorie può offrire prospettive interessanti. Da una prospettiva psicoanalitica, il POV potrebbe essere interpretato in termini di percezione e proiezione. Sigmund Freud e altri psicoanalisti hanno esplorato come le nostre esperienze soggettive possano essere influenzate dalle nostre pulsioni e desideri inconsci. Il POV potrebbe essere visto come una rappresentazione della nostra posizione soggettiva nel mondo, che è fortemente modellata dalle nostre esperienze passate, dalle dinamiche familiari e dagli impulsi inconsapevoli. Potrebbe anche essere considerato come un meccanismo di difesa attraverso il quale proiettiamo parti di noi stessi o dei nostri desideri sugli oggetti che vediamo.

    Slavoj Žižek potrebbe considerare il POV in termini di come la nostra percezione soggettiva del mondo è influenzata dalle lenti ideologiche attraverso le quali vediamo. Žižek potrebbe vedere il POV come una rappresentazione limitata e distorta della realtà, in quanto spesso maschera le complesse dinamiche socio-culturali che influenzano le nostre percezioni. Potrebbe sottolineare come il POV nei media possa riflettere e rafforzare ideologie dominanti o distorcere la comprensione dei problemi strutturali. Nel contesto del POV, l’accelerazionismo potrebbe vedere l’uso di prospettive soggettive come una rappresentazione dell’accelerazione delle tecnologie visive e dei mezzi di comunicazione. Potrebbe interpretare il POV come un riflesso dell’accelerazione delle esperienze visive e delle informazioni nella società contemporanea, che a sua volta potrebbe influenzare la nostra comprensione del tempo e dello spazio.

    Se immaginassimo come i futuristi avrebbero interpretato il concetto di POV, potremmo aspettarci alcune reazioni e riflessioni interessanti:

    1. Esaltazione dell’esperienza moderna: I futuristi avrebbero probabilmente abbracciato il POV come un modo per catturare l’esperienza moderna e dinamica. Sarebbero stati attratti dalla prospettiva soggettiva che mette in evidenza l’individualità e la diversità delle percezioni umane, riflettendo la frammentazione e la velocità della vita urbana moderna.
    2. Esperimenti visivi e tecnologici: Date le tendenze futuriste verso l’innovazione tecnologica e visiva, avrebbero potuto sperimentare con nuove tecniche e tecnologie per rappresentare il POV. Potrebbero aver cercato di utilizzare effetti visivi, colori audaci e dinamici per catturare la sensazione di movimento e di cambiamento rapido.
    3. Cattura dell’energia e della velocità: Il Futurismo era incentrato sull’energia, sulla velocità e sulla modernità. I futuristi avrebbero potuto vedere il POV come un modo per catturare l’energia cinetica e la sensazione di movimento nell’arte. Sarebbero stati interessati a rappresentare la vita attraverso l’obiettivo di un soggetto in movimento, enfatizzando la velocità e la dinamica.
    4. Dissoluzione delle forme tradizionali: I futuristi avrebbero potuto sperimentare con l’idea di “dissolvere” le forme tradizionali attraverso il POV. Potrebbero aver cercato di frammentare l’immagine, sfocarla o alterarla per rappresentare una realtà distorta e fluida, riflettendo l’atteggiamento futurista verso il superamento delle convenzioni artistiche.

    Le fantasie sessuali possono essere un modo per esplorare desideri e impulsi, elaborare emozioni o sperimentare dinamiche relazionali in un ambiente immaginario e sicuro. Il termine “POV” (Point of View) è interessante, a questo punto, nel contesto di una fantasia sessuale si riferisce al desiderio o alla fantasie di immaginare o vivere un’esperienza sessuale attraverso il punto di vista o la prospettiva di un particolare personaggio o soggetto. Questa prospettiva può coinvolgere sia l’immaginazione che l’esperienza mentale, e può variare da persona a persona. In ottica psicologica, le fantasie sessuali sono considerate parte naturale della sfera sessuale umana e possono riflettere una vasta gamma di desideri, preferenze e aspetti psicologici.

    L’approccio psicologico alle fantasie sessuali potrebbe coinvolgere diversi aspetti:

    1. Esplorazione dei desideri: Le fantasie sessuali possono offrire un’opportunità per esplorare desideri che potrebbero non essere realizzabili nella vita reale o che potrebbero essere socialmente inaccettabili. Possono anche essere un modo per riflettere su aspetti della propria sessualità.
    2. Elaborazione di emozioni: Le fantasie sessuali possono fungere da meccanismo di elaborazione emotiva. Possono consentire a una persona di affrontare emozioni complesse o conflitti interiori attraverso una rappresentazione simbolica o metaforica.
    3. Sperimentazione e controllo: Le fantasie sessuali possono offrire un senso di controllo e di sperimentazione. Le persone possono immaginare situazioni sessuali in cui possono esplorare dinamiche di potere, ruoli diversi o aspetti della sessualità che vorrebbero sperimentare.
    4. Intimità e connessione: Le fantasie sessuali possono coinvolgere elementi di intimità e connessione emotiva. Possono essere legate all’immaginare interazioni sessuali con partner reali o immaginari, e possono riflettere la ricerca di intimità e connessione emotiva.
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