DENTRO_ (99 articoli)

Film psicologici, thriller e opere che hanno valorizzato e approfondito gli studi di Lacan, Jung e molti altri.

  • L’infanzia distopica di Don’t hug me I’m scared

    L’infanzia distopica di Don’t hug me I’m scared

    Se cercate su Google “don’t hug me i’m scared” esce fuori una lapidaria classificazione di genere: umorismo nero. Un sottogenere del comico che è stato ampiamente sdoganato da Internet quanto sopravvalutato, fino a dare l’impressione che chiunque faccia battuta di cattivo gusto o “politicamente scorrette” sia assimilabile all’umorismo nero. Molto prima che influencer fascistoidi e troll perditempo blaterassero a casaccio battute che umiliavano i più deboli tacciandolo per libertà di espressione, e molto prima che tutto questo diventasse una macabra moda da reality show modello August Underground, i due creativi Becky Sloan e Joseph Pelling tirano fuori dal cilindro questo piccolo capolavoro.

    Che cos’è Don’t hug me I’m scared

    Una miniserie (che è diventata un meme in mille salse), e che ha molteplici pregi dalla sua:

    • il dono della sintesi: la prima serie è composta da sole 4 puntate
    • la semplicità della trama: si tratta di quattro personaggi immersi nelle loro attività quotidiane, caratterizzati da pupazzi antropomorfi;
    • la meta narrazione che è sempre auto-ironica e non troppo invasiva o celebrativa rispetto allo spettatore;
    • l’atmosfera surreale e il mashup innovativo tra generi (un tipico show per bambini miscelato con horror splatter e allucinatorio)
    • l‘improponibilità della serie stessa ad un pubblico generalista, che rimarrà per sempre confuso tra l’incertezza dell’attribuzione del genere e del “pubblico ideale” (che è composto invece da horrorofili con il gusto per la sperimentazione)

    Descrizione delle puntate e video per vederle

    Puntata 1 (Creativity)

    Fin dalle prime mosse la trama della serie ruota intorno a tre personaggi principali: Red Guy, Yellow Guy e Duck Guy, che sono marionette dal design simpatico e colorato. In ogni episodio, i protagonisti verranno coinvolti in situazioni strane e surreali che sfidano le convenzioni e le aspettative dei programmi educativi per bambini. Un vero e proprio cult su internet: inaugura lo stile provocatorio della serie che parte come un video per bambini incentrato su una spiegazione del concetto di creatività, e poi diventa improvvisamente una delirante allucinazione horror (la scritta DEATH, una torta di carne cruda, un cuore cosparso di brillantini).

    Green is not a creative color (Il verde non è un colore creativo) è diventato il meme rappresentativo della serie, ovviamente senseless nel suo concepimento.

    Puntata 2 (Time)

    Si parla del tempo e del suo scorrere incessante, in senso scientifico e in parte filosofico: la canzone è simpatica e orecchiabile, il tempo scorre, e diventa sempre meno piacevole mentre lo fa, fino a produrre la putrefazione dei personaggi.

    Puntata 3 (Love)

    Forse la migliore puntata della prima serie: un picnic provoca una crisi depressiva a Yellow Guy, che inizia a parlare con un’ape interessata a spiegargli la natura dell’amore. L’amore è in ogni parte del mondo, basta saperlo cercare (Your special one): un messaggio di pace e speranza che è destinato a diventare qualcosa di molto diverso solo sul finale (con un vero e proprio villain finale che ricorda pesantemente quello di The wicker man).

    Puntata 4 (Computers)

    I tre personaggi stanno giocando ad un gioco da tavolo, e viene fuori una domanda a cui non sanno rispondere: la cosa più naturale diventa naturalmente cercare su internet. Il problema è che il loro computer non li ascolta, sembra esibire un carattere egocentrico e soprattutto non ama essere toccato: poco dopo i tre personaggi si troveranno catapultati dentro un computer, in una realtà virtuale che mescola vari stili di animazione (incluso il 3D).

    Puntata 5 (Health)

    In questo caso la puntata è incentrata sul mangiare sano e sull’educazione alimentare, ma diventerà presto un pretesto per parlare di cannibalismo e chirurgia senza anestesia sul povero Duck Guy.

    Puntata 6 (Dreams)

    Puntata conclusiva della prima serie, incentrata sul mondo onirico, che poi si ricollega all’inizio lasciando il finale aperto. La serie originale era composta da questi 6 brevi episodi pubblicati su YouTube dal 29 luglio 2011 al 19 giugno 2016. Nel 2022 è stata realizzata una serie televisiva sequel trasmessa su All 4 e Channel 4.

    In conclusione

    Esiste anche una seconda serie che è uscita negli scorsi anni, e che sembra continuare sulla stessa falsariga.

    Ciò che rende “Don’t Hug Me I’m Scared” unico è probabilmente il suo stile visivo e di narrazione totalmente spiazzate e straniante. All’inizio di ogni episodio sembra essere un normale show educativo per bambini, ma gradualmente si trasforma in una spirale di oscurità, con rivelazioni inquietanti e bizzarre. Gli elementi colorati e infantili sono accompagnati da cambiamenti improvvisi e perturbanti nel tono e nell’aspetto dei personaggi.

    La serie è diventata famosa per il suo uso innovativo della tecnica di stop-motion e per le canzoni orecchiabili che accompagnano ogni episodio. Le canzoni, scritte e composte dagli stessi registi, hanno testi innocenti che progressivamente diventano inquietanti e trasmettono messaggi critici sulla società e la cultura moderna.

    In ogni episodio della serie, l’inizio ricorda quello di una normale serie per bambini, con marionette antropomorfe simili a quelle presenti in “Sesame Street” o “The Muppets”. La serie parodizza e satirizza questi programmi televisivi, contrastando l’ambiente colorato e infantile con temi inquietanti. Ogni episodio presenta una svolta surreale nel climax, con contenuti psichedelici e immagini che coinvolgono violenza grafica, umorismo nero, esistenzialismo e horror psicologico.

    I sei episodi della serie web esplorano e discutono argomenti di base tipici dell’educazione prescolare, come creatività, tempo, amore, tecnologia, dieta e sogni, mentre la serie televisiva tratta temi come lavoro, morte, famiglia, amicizia, trasporti e elettricità. La serie web ha ricevuto ampi consensi per la sua trama, il design di produzione, l’horror psicologico, l’umorismo, i temi nascosti, il lore e i personaggi, ed è considerata da molti una delle migliori serie web di tutti i tempi. La serie televisiva ha ricevuto acclamazione simile.

  • L’incredibile storia di Phineas Gage

    Phineas Gage (notare la correzione del nome da “Cage” a “Gage”) è una figura storica famosa nel campo della neurologia. Phineas Gage era un operaio ferroviario americano che visse nel XIX secolo. La sua fama deriva da un incidente avvenuto il 13 settembre 1848, che ebbe un profondo impatto sulla comprensione scientifica del cervello e del comportamento umano.

    Durante l’incidente, Gage stava lavorando sulla costruzione di una ferrovia in Vermont quando una grande barra di ferro gli perforò il cranio a causa di un’esplosione accidentale. Sorprendentemente, Gage sopravvisse all’incidente, ma la barra aveva attraversato la sua cavità cranica e lesionato una parte del suo cervello, in particolare la corteccia frontale. Dopo l’incidente, Phineas Gage subì un notevole cambiamento nel suo comportamento e nella sua personalità.

    Prima dell’incidente, era descritto come una persona tranquilla e rispettosa, ma dopo, divenne impulsivo, irritabile e incapace di mantenere relazioni sociali stabili o di rispettare norme di comportamento sociale.

    Il caso di Phineas Gage è diventato una pietra miliare nella comprensione della relazione tra la corteccia prefrontale del cervello e le funzioni cognitive e comportamentali. Ha contribuito in modo significativo alla comprensione della localizzazione delle funzioni cerebrali e alla concezione dell’importanza della corteccia prefrontale nell’autocontrollo, nelle decisioni e nel comportamento sociale. Il caso di Phineas Gage è stato studiato e documentato da molti neuroscienziati e psicologi nel corso degli anni ed è spesso citato come uno dei casi più noti nella storia della neurologia. Il caso di Phineas Gage è stato menzionato o rappresentato in alcuni documentari, programmi televisivi e film che trattano la storia della neurologia e della psicologia, ma non è stato l’argomento principale di un lungometraggio cinematografico noto.

    Phineas Gage è una figura storica reale e il suo caso è ben documentato e accettato dalla comunità scientifica come un importante esempio di come le lesioni cerebrali possano influenzare il comportamento umano. L’incidente di Phineas Gage, in cui una barra di ferro gli attraversò il cranio, causando lesioni cerebrali e cambiamenti comportamentali, è stato ampiamente studiato e documentato da medici e scienziati, ed è considerato un importante punto di riferimento nella storia della neurologia e della psicologia.

    Foto: OpenStax College, CC BY 3.0 <https://creativecommons.org/licenses/by/3.0>, via Wikimedia Commons

  • Guida pratica all’effetto Barnum – Wikicubo

    Il termine “Barnum” può riferirsi a diverse cose in base al contesto, ma spesso è associato a Phineas Taylor Barnum, un famoso imprenditore circense e spettacolare del XIX secolo, noto per essere uno dei fondatori del circo moderno e per le sue abilità nell’attrarre l’attenzione del pubblico. Il suo nome è diventato sinonimo di spettacolo, intrattenimento e pubblicità sensazionalistica.

    Effetto Barnum

    In un contesto più ampio, l’espressione “effetto Barnum” o “principio Barnum” si riferisce a una tendenza umana a credere in dichiarazioni generiche e vaghe che sembrano specifiche e personalizzate. Questo principio è spesso usato nel contesto dell’astrologia, delle letture delle carte, delle previsioni psichiche e di altri tipi di pseudoscienze, dove gli affermatori fanno dichiarazioni che sembrano adattarsi a tutti, ma che le persone tendono a interpretare come altamente personalizzate e accurate. In realtà, queste affermazioni sono così vaghe che potrebbero applicarsi a chiunque, ma le persone sono inclini a credere che siano specifiche per loro, un effetto noto come “effetto Barnum”.

    L’”Effetto Barnum,” noto anche come il “Principio Barnum” o “Barnum Effect” è un fenomeno psicologico in cui le persone tendono a dare credito a descrizioni generali, vaghe o ambigue sulla loro personalità che sembrano essere specifiche e uniche per loro. Questo effetto è chiamato così in onore di Phineas Taylor Barnum, l’impresario circense noto per le sue tattiche di marketing spettacolari e sensazionalistiche.

    L’Effetto Barnum può essere applicato ai social network e all’uso dei test e delle personalità online. Ad esempio, quando le persone partecipano a test di personalità su piattaforme di social media o siti web, spesso ricevono risultati che sembrano accurati e pertinenti alla loro personalità, anche se le domande poste erano generali o vaghe. Questi risultati possono essere scritti in modo tale da far sentire agli utenti che le descrizioni siano specifiche per loro, anche se potrebbero applicarsi a molte altre persone.

    Immagina di fare un test di personalità su una piattaforma di social media. Le domande potrebbero essere del tipo “Preferisci stare in compagnia di amici o trascorrere del tempo da solo?” o “Ti consideri una persona estroversa o introversa?” Dopo aver completato il test, ricevi il risultato: “Sei una persona equilibrata che apprezza sia la compagnia degli amici che il tempo da sola. Sei estroverso quando vuoi, ma hai anche il tuo lato introverso.” Anche se queste affermazioni potrebbero essere abbastanza generiche e applicarsi a molte persone, l’Effetto Barnum può far sì che gli utenti credano che il test abbia identificato accuratamente la loro personalità unica.

    In realtà, questi test di personalità spesso utilizzano tecniche psicologiche basate su generalità che possono applicarsi a molte persone. Tuttavia, le persone tendono a identificarsi con queste descrizioni e a considerarle accurate, il che può influenzare la loro percezione di sé stesse e la loro interazione online.

  • Parafilia

    Il termine “parafilia” deriva dal greco “para”, che significa “vicino a” o “diverso”, e “philos”, che significa “amore”. Si riferisce a un insieme di comportamenti sessuali atipici o devianti, che possono coinvolgere fantasie, impulsi o attività sessuali che differiscono dalle norme culturali o sociali. Le parafilie coinvolgono spesso oggetti, situazioni o atti che non sono parte delle esperienze sessuali tradizionali.

    Spiegazione parafilie

    La spiegazione psicoanalitica delle parafilie si basa sulle teorie sviluppate da Sigmund Freud e dalla psicoanalisi, che cercano di comprendere il comportamento umano attraverso l’analisi delle dinamiche psicologiche e dei conflitti inconsci. Nell’ambito delle parafilie, la psicoanalisi cerca di indagare le origini e i motivi dietro i comportamenti sessuali atipici o devianti.

    Ecco alcune spiegazioni psicoanalitiche comuni delle parafilie:

    1. Sviluppo Sessuale Anomalo: Secondo la psicoanalisi, le parafilie possono derivare da esperienze sessuali anomale o traumatiche nell’infanzia. Eventi come l’abuso sessuale, il trauma o l’esposizione a contenuti sessuali inappropriati possono influenzare lo sviluppo sessuale e portare a desideri o comportamenti sessuali devianti.
    2. Rappresentazione Simbolica: Le parafilie possono rappresentare desideri o conflitti inconsci che vengono espressi attraverso simboli sessuali. Ad esempio, un oggetto o un atto specifico può diventare un simbolo per esprimere emozioni, ansie o desideri repressi.
    3. Rifugio dalla Paura dell’Intimità: Alcune teorie psicoanalitiche suggeriscono che le parafilie potrebbero servire come una forma di difesa contro la paura dell’intimità emotiva o sessuale. Attraverso il coinvolgimento in comportamenti sessuali devianti, un individuo potrebbe cercare di evitare l’apertura emotiva e la vulnerabilità che possono essere presenti nelle relazioni intime.
    4. Rielaborazione di Eventi Traumatici: Le parafilie possono rappresentare tentativi inconsci di rielaborare o gestire eventi traumatici dell’infanzia o dell’adolescenza. Attraverso il coinvolgimento in comportamenti sessuali devianti, un individuo potrebbe cercare di “ripetere” l’evento traumatico nel tentativo di comprendere meglio o controllare l’esperienza.
    5. Scompensi Psichici: La psicoanalisi suggerisce che le parafilie possono derivare da scompensi o conflitti psichici all’interno della mente dell’individuo. Questi conflitti possono emergere come desideri sessuali distorti o devianti a causa di dinamiche complesse tra istanze psichiche come l’Es, l’Io e il Super-Io.

    È importante sottolineare che la psicoanalisi rappresenta solo una prospettiva teorica tra molte altre che cercano di spiegare le parafilie. Le teorie psicoanalitiche possono essere soggette a critica e dibattito, e molte altre discipline, come la psicologia clinica e la ricerca neuroscientifico, contribuiscono alla comprensione dei comportamenti sessuali atipici.

    Ecco alcuni esempi di parafilie:

    • Feticismo: Coinvolge l’attrazione sessuale per oggetti non umani, spesso inanimati. Ad esempio, il feticismo per i piedi, le scarpe o i vestiti.
    • Voyeurismo: Si riferisce al piacere sessuale ottenuto osservando gli altri in momenti di intimità senza il loro consenso.
    • Sadismo e Masochismo: Il sadismo è l’attrazione sessuale derivante dall’infliggere dolore o umiliazione agli altri, mentre il masochismo è l’attrazione sessuale derivante dal ricevere dolore o umiliazione.
    • Necrofilia: Coinvolge l’attrazione sessuale verso i cadaveri.
    • Coprolalia: Coinvolge l’uso di linguaggio osceno o volgare durante l’atto sessuale.
    • Climacophilia: Si riferisce all’attrazione per l’osservazione delle scale.
    • Acrotomofilia: Attrazione sessuale verso persone amputate.
    • Agalmatofilia: Attrazione sessuale verso statue, manichini o bambole.
    • Autonepiofilia: Attrazione sessuale verso il comportamento o l’immagine di un bambino, spesso coinvolge l’uso di pannolini o il comportamento infantile.
    • Climacofilia: Attrazione sessuale per scendere o osservare le scale.
    • Coprofilia: Attrazione sessuale verso le feci o il coinvolgimento nelle pratiche legate alle feci.
    • Dendrofilia: Attrazione sessuale verso gli alberi o le piante.
    • Erotolalia: Utilizzare il linguaggio osceno o volgare durante l’atto sessuale.
    • Formicofilia: Attrazione sessuale verso l’idea di piccoli animali o insetti che strisciano sul corpo.
    • Gerontofilia: Attrazione sessuale verso persone molto più anziane.
    • Inflatofilia: Attrazione sessuale verso oggetti gonfiabili.
    • Klismaphilia: Attrazione sessuale verso l’uso di clisteri o lavande per stimolazione.
    • Necrofilia: Attrazione sessuale verso i cadaveri.
    • Plushophilia: Attrazione sessuale verso peluche o animali di peluche.
    • Salirofilia: Attrazione sessuale verso l’idea di sporcizia o sporco.
    • Urofilia: Attrazione sessuale verso l’urina o il coinvolgimento nelle pratiche legate all’urina.
    • Xylofilia: Attrazione sessuale verso il legno.

    Le rappresentazioni di parafilie nel cinema possono essere un modo per esplorare aspetti tabù della sessualità umana o per affrontare temi psicologici complessi. Alcuni film possono trattare questi argomenti in modo sensibile e accurato, mentre altri possono utilizzare le parafilie come elemento di shock o provocazione. Ecco alcuni esempi di rappresentazioni di parafilie nel cinema:

    • Nel film “Secretary” (2002), viene esplorato il tema del sadomasochismo attraverso la relazione tra un avvocato e la sua segretaria.
    • American Psycho” (2000) affronta temi di sadismo e perversione attraverso il protagonista che è un sociopatico assassino.
    • BONDiNG ha sdoganato varie parafilie, normalizzandole;
    • Quentin Tarantino rappresenta spesso nei propri film il feticismo per i piedi, soprattutto femminili;
    • Nymphomaniac” (2013) esplora la vita di una donna con un’insaziabile lussuria.
    • Crash” (1996) affronta il feticismo per gli incidenti d’auto e la sessualità associata a essi.
    • Crimes of the future racconta di una singolare perversione in cui la chirurgia diventa motivo di attrazione sessuale.

    Questi esempi illustrano come il cinema possa affrontare temi sessuali controversi o atipici per esplorare la complessità dell’essere umano e delle sue relazioni. Tuttavia, è importante notare che tali rappresentazioni possono variare ampiamente in termini di tono, accuratezza e obiettivi artistici. Foto di Deon Black: https://www.pexels.com/it-it/foto/catena-banana-frutta-fresco-5915429/

  • Angoscia: trama, cast e come nasce il termine gaslighting

    Quando George Dewey Cukor diresse Angoscia (Gaslight nell’edizione originale) nel 1944 (realizzando un remake di un film con lo stesso titolo di qualche tempo prima), difficilmente avrebbe immaginato che sarebbe diventato un termine di riferimento nell’ambito psicologico. Angoscia è la traduzione forse semplicistica del termine Gaslight, che veniva usato nell’opera originale e che risulta intraducibile in modo letterale. Tanto meno, riteniamo, avrebbero potuto farlo sull’opera originale di Patrick Hamilton, autore della piece teatrale (del 1939) da cui è stato tratto il film.

    L’originale Gaslight era un thriller vittoriano non dissimile dalla tradizione Grand Guignol, che si incentrava su un uomo che manipolava psicologicamente la moglie al fine di derubarla. Ad oggi, “Gaslight” è considerato un cult del cinema e ha avuto un impatto significativo sulla cultura popolare, contribuendo a diffondere la consapevolezza del concetto di gaslighting, una forma di manipolazione psicologica in cui una persona cerca di far dubitare della sanità mentale a un’altra persona mediante una serie di tattiche manipolative.

    GaslightingSi tratta di una forma di manipolazione psicologica in cui una persona cerca di far dubitare della sanità mentale a un’altra persona mediante una serie di tattiche manipolative. Il termine deriva da un film ed una piece teatrale dal titolo Gaslight, che parla di una donna che viene manipolata dal marito al fine di farle perdere contatto con la realtà.

    Trama

    Siamo nella Londra del 1880: la giovane Paula è sposata con Gregory, un uomo dai modi ambigui che sembra esclusivamente interessato alle ricchezze della donna. La protagonista ha infatti ereditato una fortuna da una anziana zia, morta in circostanze misteriose qualche tempo prima, e si è sposata con l’uomo in fretta e furia. Il trasferimento si rivela traumatico: l’uomo tende a creare un clima di isolamento attorno alla moglie, che avverte strani rumori provenienti dall’attico e soprattutto nota che le luci a gas della casa tendono ad abbassarsi di intensità in alcuni momenti della giornata. Gregory sta manipolando Paula, al fine di far venire meno la sua corretta percezione della realtà. A questa subdola contrapposizione tra l’Io della protagonista e l’Es subdolo del coniuge patriarcale si frappone Brian Cameron, ispettore di polizia che indaga sulla morte della zia.

    A quanto ne sappiamo Ingrid Bergman ha trascorso un periodo della realizzazione del film in una clinica psichiatrica dell’epoca, osservando a lungo una paziente al fine di caratterizzare il proprio personaggio.

    Cast

    • Ingrid Bergman come Paula Alquist
    • Charles Boyer come Gregory Anton
    • Joseph Cotten come Brian Cameron
    • May Whitty come Miss Thwaites
    • Angela Lansbury come Nancy, la cameriera (sua prima apparizione cinematografica)
    By Source, Fair use, https://en.wikipedia.org/w/index.php?curid=58072766
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