Blog

Cinema, arte, spettacolo e filosofia spicciola.

  • I prompt utilizzati dagli utenti di una IA per adulti sono finiti online

    I prompt utilizzati dagli utenti di una IA per adulti sono finiti online

    Non è un buon momento per il sito web , anzi è stato un risveglio pessimo: il 9 ottobre 2024 è infatti trapelata la notizia che il suo database è stato interamente esportato e pubblicato sul dark web. Il portale in questione, ad oggi apparentemente operativo e funzionante, è utilizzato per generare immagini erotiche sulla base di una descrizione fornita dagli utenti. Vale a dire: invece di descrivere un paesaggio blu con cavalli al galoppo, posso fare lo stesso per una fantasia erotica a mia scelta e l’IA sarà in grado di fornirne una rappresentazione visiva. La morte simbolica di ogni fantasia erotica, come scrivevamo tempo fa. Ma in questo caso c’è di più, ed è di peggio: se è trapelato il database pubblicamente, vuol dire che per colpa di una probabile falla di sicurezza informatica qualcuno sarebbe riuscito a esportare tutti i dati del sito, incluse le richieste che venivano fatte. E questo si traduce in un database dettagliatissimo in cui sarebbero presenti non solo email e descrizioni di fantasie erotiche, ma anche molte delle quali (da quello che riporta la notizia) riguardanti abusi sessuali su minori. Stando alla testimonianza dell’informatico che avrebbe trovato la falla, sarebbe riuscito ad individuare i progetti open source che sono stati usati per metterlo in piedi, trovando così il modo di accedere indebitamente da amministratore ed esportando il database con le richieste (e commettendo un reato, per inciso, secondo buona parte delle leggi vigenti sull’intrusione informatica).

    Per spiegare ancora meglio l’impatto di una cosa del genere si può prendere come esempio la proposta dell’AGCOM di rendere i siti per adulti e di scommesse, che a quanto pare dovrebbe andare in atto nel 2025. A parte il fatto che i siti per adulti e di scommesse sono da tempo territorio anarchico in cui è difficile avventurarsi, quando si tratta di tutela di diritti, e senza considerare che un qualunque obbligo su internet vale probabilmente meno di un divieto di sosta, se fosse successa una disavventura come quella del sito tutti i dati annessi allo SPID degli utenti che avevano, per via della nuova probabile legge, fatto accesso, sarebbero diventati pubblici. In genere lo SPID tratta dati come codice fiscale, nome, cognome, data di nascita, in alcuni casi numero di telefono e indirizzo fisico: dipende dal livello di accesso coinvolto e dal tipo di servizio richiesto. Un database di cittadini e cittadine maggiorenni che, nel caso del sito in questione, sarebbero pubblicamente profilato sulla base di richieste a sfondo sessuale, con potenziale danno dovuto all’attribuzione per non parlare della possibilità di essere materialmente incriminati, dato il rilievo inquietante di cui sopra.

    https://x.com/vmesc4pe/status/1843787153253511416

    Ogni altra considerazione in merito, ovviamente, andrà fatta nelle opportune sedi, dato che sono coinvolti più livelli: tecnologico, etico, legislativo. Non sarà facile attribuire le responsabilità, dato che in queste occasioni le aziende responsabili dei servizi tendono a minimizzare o annichilire ogni critica tecnologica. Sta di fatto che fa riflettere come, ancora una volta, ci ritroviamo a questo punto: per l’ennesima volta i dati degli utenti sono finiti online senza preavviso. In questo caso ci sono dei reati di mezzo quindi, ovviamente, ci guardiamo bene dal giustificare o difendere impropriamente alcuno, per quanto poi vadano accertate responsabilità ed entità in gioco. Il punto è che non è rassicurante che si siano affidati dati del genere ad aziende perfettamente ignote, pilotate esclusivamente dal marketing del sesso.

    Proviamo giusto a chiederci: cosa succederebbe se un giorno i prompt che abbiamo inserito fino ad oggi su ChatGPT finissero online in blocco come capitato a questo sito? Quel giorno potrebbe essere più vicino di quanto pensiamo.

  • Le emozioni inespresse non muoiono mai

    Le emozioni inespresse non muoiono mai

    Le emozioni inespresse non muoiono mai: restano sepolte vive, e verranno fuori nei modi peggiori (S. Freud).

    Il tema richiama interessanti riflessioni sulla psiche umana e sulla repressione delle emozioni. Reprimere le emozioni significa sopprimere, o trattenere volontariamente, le proprie emozioni o sentimenti. Equivale spesso a non esprimersi, a forzare un silenzio spesso doloroso e sostanziale.

    Repressione delle emozioni come meccanismo difensivo. Tuttavia quando diventa un meccanismo difensivo può portare a conseguenze negative. Per la psicoanalisi esplorare, comprendere e affrontare le emozioni represse si prefigura come un passo importante per il processo di crescita e di auto-consapevolezza.

    La repressione emotiva può avvenire per diverse ragioni: paura di esprimere i propri sentimenti agli altri, desiderio di mantenere un’immagine preconcetta di sé o di conformarsi alle norme sociali, voglia di evitare il confronto con emozioni negative o dolorose.

    Nel film “Il seme della follia“, Carpenter esplora il tema dell’orrore psicologico e di un minaccioso inconscio collettivo. Il protagonista, un investigatore privato, scopre un libro che scatena una serie di eventi strani e inquietanti nella cittadina di Hobb’s End. Il film suggerisce che la follia umana, scatenata altresì dall’incapacità di affrontare le emozioni  represse, può propagarsi come una pandemia.

    Una calda sera d’estate, il giorno prima di un concerto che aspettava da mesi, l’anonimo protagonista si ritrova a scorrere il feed di Twitter. Suo malgrado, dato che voleva cancellarsi fino a poche ore prima. Tra i tweet degli amici e delle pagine seguite, un profilo attrae da tempo la sua attenzione: è quello di una nota psicologa che condivide contenuti profondi e stimolanti. I suoi pensieri sembrano rispecchiare i dubbi esistenziali e le idee politiche dell’anonimo protagonista. Gradualmente si sviluppa in lui un forte interesse per una figura virtuale. Innamorato del tuo avatar. È sempre più attratto dalla sua figura, e fantastica eroticamente su di lei, sul suo viso. Mentre continua a leggere i suoi tweet e ad approfondire la sua conoscenza attraverso i suoi articoli e video, l’anonimo protagonista si rende conto che si sta innamorando di questa donna, anche se non la conosce personalmente ed è solo un avatar. Ogni suo tweet diventa motivo di gioia e di eccitazione, e si ritrova a fantasticare su come sarebbe incontrarla dal vivo.

    Come regista e sceneggiatore, Cronenberg è noto per esplorare temi legati alla mente umana, alla trasformazione e all’alienazione.

    I censori tendono a fare quello che fanno soltanto gli psicotici: confondono la realtà con l’illusione (David Cronenberg)

    Un giorno l’anonimo raduna il coraggio possibile, decide di rispondere a uno dei suoi tweet. Lo fa più volte. Con sua grande sorpresa, la dottoressa risponde con gentilezza e apertura, dimostrando di apprezzare il contributo dell’anonimo. Quell’interazione accende ulteriormente la sua passione, e decide di fare un passo in avanti. In un impeto di sincerità, invia un messaggio privato alla psicologa, esprimendole quanto le sue parole siano state importanti per lui e quanto, in definitiva, desideri incontrarla per conoscerla meglio.

    Jacques Lacan, psicoanalista francese, ha sottolineato l’importanza del linguaggio e delle parole nella formazione dell’inconscio e delle emozioni relegate a esso. Secondo Lacan le emozioni non espresse, soprattutto quelle che riguardano l’infanzia o gli eventi traumatici, vengono “sepolte” nell’inconscio, ma continuano a esercitare una forte influenza sulla vita psichica dell’individuo.

    La risposta della psicologa è cortese ma cauta, lei ringrazia per i complimenti e ammette di apprezzare l’interesse, ma spiega implicitanente che non desidera accettare. Forse l’incontro non la aggrada, forse ha paura anche lei dell’altro virtuale che in fondo era solo un anonimo.

    Non espresse mai un rifiuto netto, ma lascia intendere implicitamente che un incontro potrebbe essere complicato. L’anonimo protagonista si sente deluso, ma non si scoraggia. Decide di continuare a seguirla, cercando di apprezzare i suoi contenuti senza far pesare la delusione del possibile rifiuto. Si sforza di vedere l’incontro mancato come una possibilità di crescita personale, poiché ha avuto il coraggio di esprimere le sue emozioni. Accettando ogni responso, un passo alla volta.

    Sigmund Freud rielaborato da Midjourney
    Sigmund Freud rielaborato da Midjourney

    Con il passare del tempo, l’anonimo protagonista impara ad apprezzarsi e ad esseere meno duro con se stesso. Sviluppando coraggio di esprimere i suoi sentimenti, anche se non sempre corrispondono alle aspettative. Riesce a sviluppare una maggiore comprensione di sé e delle sue emozioni, imparando a tollerare la delusione e ad aprirsi a nuove possibilità.

    Filosofo e critico culturale sloveno, Slavoj Žižek ha affrontato il concetto di “realtà inquietante” nell’ambito della teoria psicoanalitica. Zizek suggerisce che ciò che è sepolto nell’inconscio può emergere in forme di disturbo, ossessioni o azioni bizzarre. Le emozioni relegate e represse sono alla base delle nostre angosce e delle ossessioni che ci tormentano.

    Non sa cosa riserva il futuro, ma è determinato a continuare ad esplorare se stesso e il mondo che lo circonda, senza reprimere le sue emozioni ma accettandole come parte della sua stessa identità.

  • Che vuol dire «incaratato»

    Che vuol dire «incaratato»

    Potrebbe essere un refuso di incartato, nel senso: il termine “incartato” può essere utilizzato in diversi contesti con significati leggermente diversi. In generale “incartato” si riferisce a qualcosa che è stato avvolto o avvolto in carta o materiale simile.

    Tuttavia, può essere utilizzato anche in senso figurato per indicare qualcuno o qualcosa che è bloccato, impantanato o incastrato in una situazione difficile o complicata, senza possibilità immediata di uscirne. Ad esempio, una persona può sentirsi “incartata” in una relazione difficile o in un problema complesso che sembra insormontabile. In questo senso, essere “incartati” implica una sensazione di frustrazione, impotenza o disagio dovuta alla situazione in cui ci si trova.

    Secondo un vecchio dizionario, incaratato può essere anche il participio passato di incaratare, ovvero: che ha uno o più carati, nel senso di carato, di peso usato dai gioiellieri. Un carato è un’unità di misura utilizzata per pesare le pietre preziose, in particolare i diamanti: un carato corrisponde a circa 0,2 grammi. Questa misura è importante nel mondo delle gemme perché consente di valutare con precisione il peso di una pietra preziosa, il che influisce sul suo valore. Più una pietra è pesante in carati, solitamente più è grande e preziosa. Tuttavia, il valore di una pietra preziosa dipende anche da altri fattori, come la sua purezza, il colore e la taglio.

    incaratato cosa vuol dire, significato di incaratato

  • Pagati per parlare su Telegram

    Pagati per parlare su Telegram

    Introduzione

    Nell’era digitale in cui la tecnologia continua a trasformare la nostra esperienza quotidiana, nuove opportunità di guadagno si affacciano anche nel mondo delle conversazioni online. I cosiddetti “bot Telegram che pagano per parlare” sono diventati un argomento di interesse e discussione, ponendo domande sulla natura della comunicazione, della privacy e della monetizzazione.

    parla bot telegram

    Le Conversazioni come Fonte di Guadagno

    L’ascesa dei bot Telegram che offrono compensazioni finanziarie o criptovalute per il semplice atto di conversazione solleva una serie di questioni profonde. Questa tendenza riflette una sfida fondamentale: l’atto stesso di comunicare sta diventando una merce. Le conversazioni, in passato intese come un modo per scambiare idee, sentimenti e opinioni, ora sembrano essere soggette a una valutazione economica.

    La Pericolosa Illusione del Guadagno Facile

    Ll’illusione di guadagno facile che questi bot promuovono è il punto chiave. La possibilità di guadagnare semplicemente parlando potrebbe sembrare allettante, ma nasconde una realtà più complessa. Questi bot che pagano per parlare potrebbero essere potenzialmente rischiosi o addirittura truffe, portando gli utenti a condividere informazioni personali o a partecipare a attività che potrebbero compromettere la loro sicurezza o privacy.

    La Commodificazione dell’Espressione Umana

    Interrogarsi sulla natura stessa della comunicazione umana in questa era digitale non è banale, ma va fatto necessariamente. La monetizzazione delle conversazioni solleva la questione se l’espressione umana stia diventando una merce soggetta a valutazioni finanziarie. Questo potrebbe portare a un’erosione del valore intrinseco della comunicazione e all’incapacità di distinguere tra conversazioni autentiche e quelle motivate unicamente dal profitto.

    Sfide per la Comunità e la Cultura Online

    I bots Telegram che pagano per parlare potrebbero influenzare la dinamica delle comunità online. Queste interazioni finanziate potrebbero, in teoria, compromettere la genuinità dei discorsi, minando la fiducia e l’interazione autentica tra utenti. Questa tendenza potrebbe anche alimentare la proliferazione di contenuti vuoti o di bassa qualità, in quanto l’obiettivo principale potrebbe essere il guadagno piuttosto che la condivisione di conoscenze e idee significative.

    Conclusione

    In un mondo sempre più digitale e interconnesso, la questione dei bots Telegram che pagano per parlare solleva interrogativi fondamentali sulla natura stessa della comunicazione e dell’interazione umana. In un momento in cui le conversazioni vengono messe in vendita, potrebbe essere il momento di considerare attentamente il significato profondo di ciò che diciamo e con chi lo condividiamo.

  • Cosa ti porta Babbo Natale?

    Cosa ti porta Babbo Natale?

    Tra i fili dorati del tempo, intessuti con la seta lucente delle aspettative, ci siamo trovati immersi in un vortice di speranze avvolgenti, come petali di una rosa sbocciata sotto l’occhio attento del destino. Le stagioni si sono susseguite, danzando nel palcoscenico della vita con la promessa di doni incantati, mentre la magia dell’attesa si è fusa con il respiro vibrante delle emozioni.

    Come un caleidoscopio brillante, abbiamo dipinto le nostre visioni, tessendo le trame dei desideri con l’ardore dell’immaginazione. I sogni si sono innalzati come ghirlande luminose, adornando il cielo notturno con speranze caleidoscopiche, illuminate dall’attesa febbrile di un incontro imminente con il rosso barbuto signore delle festività.

    Ma nel tumulto di luci scintillanti e canti festosi, ci ritroviamo a scrutare con occhi inguaribilmente delusi, come il sipario che cala su un palcoscenico, mentre il silenzio si fa padrone della scena. Babbo Natale, colui che giunge nelle notti avvolte di mistero, sembra avere trascurato la mia lista di desideri, lasciando il vuoto incolmabile di una speranza svanita.

    E così, come ogni anno, mi ritrovo a contemplare il cazzo di niente nel calore del camino, le mani intrecciate attorno a una tazza di cazzo di niente fumante, mentre l’eco di un sospiro si perde nell’atmosfera sospesa tra realtà e un cazzo di niente. Forse, in questo dolce amaro cazzo di niente, risiede la bellezza dell’attesa infranta, una lezione di umiltà che dona profondità alla nostra umanità, ricordandoci che il vero tesoro risiede nei momenti condivisi e nell’amore intorno a noi.

    Cosa ti porta Babbo Natale bambino parolacce

    Video del bambino che dice che a Natale Babbo Natale non gli porta un cazzo di niente.