Benvenuti nella spirale del silenzio

Che cos’è l’opinione pubblica? Secondo il sociologo Ferdinand Tönnies è un qualcosa che “pretende di essere autorevole”, e che al tempo stesso presenta un potenziale autoritario: “esige il consenso, costringe al silenzio, all’astensione dalla contraddizione“. Questo produce l’effetto che la maggioranza sia “costretta” al silenzio, persa nella propria impotenza e nella paura di esprimere un parere che non percepisce come abbastanza popolare o socialmente accettabile.

Nel 1974 Elisabeth Noelle-Neumann (una sociologa tedesca), nell’idea ciò che è diventato noto nella letteratura scientifica come spirale del silenzio, ha descritto le euristiche (algoritmi approssimati) che gli umani utilizzano per dedurre quali siano le opinioni più popolari, per poi comportarsi di conseguenza. Arrivando a sostenere che la probabilità con cui una persona esprime un’opinione, soprattutto su argomenti controversi o molto dibattuti, sia condizionata dalla stima della forma dell’opinione pubblica.

12.4.1991
Tagung der Ludwig-Erhard-Stiftung im Hotel Königshof – Verabschiedung des alten Vorsitzenden der Ludwig-Erhard-Stiftung MD a.D. Dr. Karl Hohmann, Begrüßung des neuen Vorsitzenden Staatssekretär Dr. Otto Schlecht (Amtswechsel am 1.3.1991)

La spirale del silenzio appare come teoria di formazione dell’opinione pubblica e si basa sul presupposto che per alcuni individui, o per la maggioranza di essi, sia più importante non isolarsi che possedere un parere personale su un tema sensibile. Questo naturalmente induce una discreta quantità di conformismo nel computo del mondo in cui viviamo, per quanto la teoria in questione non sia universalmente accettata e – come molti altri studi sociologici – sia profondamente dibattuta ancora oggi.

Considerazione finale di un Mago Merlino accelerazionista

La tristezza si spegne imparando. Il tuo corpo cede, le tue vene gridano, l’amore svanisce; il mondo esplode sotto la follia, il tuo onore affoga nel fango. Non importa: impara. Scopri perché il mondo si muove, cosa lo guida, quali ingranaggi lo alimentano. La conoscenza non si consuma, non tradisce, non ferisce, non si teme, non si rimpiange. È l’unica arma, l’unica rivoluzione. Impara, perché tutto il resto andrà in rovina.

 

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