MUSICA_ (27 articoli)

  • Anonimo veneziano: cast, trama, musiche originali

    Anonimo veneziano: cast, trama, musiche originali

    “Anonimo Veneziano” è un film italiano del 1970 diretto da Enrico Maria Salerno. Il film è noto per la sua colonna sonora memorabile composta da Stelvio Cipriani e per la sua storia romantica e drammatica ambientata a Venezia.

    La trama ruota attorno a un uomo di mezza età, interpretato da Tony Musante, che visita Venezia per suonare il suo violino in un’orchestra. Durante la sua permanenza nella città lagunare, incontra casualmente una donna, interpretata da Florinda Bolkan, con cui aveva avuto una relazione nel passato. La donna è ora sposata con un altro uomo, ma i due iniziano a riscoprire i loro sentimenti reciproci.

    Il film affronta temi come la nostalgia, l’amore non corrisposto e il senso di perdita. La colonna sonora di Stelvio Cipriani, con il brano principale “Anonimo Veneziano,” ha contribuito in modo significativo al successo del film ed è ancora oggi molto apprezzata.

    “Anonimo Veneziano” è un film molto noto nel panorama cinematografico italiano e rappresenta un esempio classico del cinema romantico italiano degli anni ’70. È stato accolto positivamente dalla critica e ha guadagnato diversi premi e nomination.

    Curiosità

    • La colonna sonora del film, composta da Stelvio Cipriani, è diventata estremamente popolare, soprattutto il brano principale, “Anonimo Veneziano.” La musica contribuisce in modo significativo all’atmosfera romantica del film.
    • Il regista Enrico Maria Salerno ha anche un piccolo ruolo nel film.
    • “Anonimo Veneziano” è stato girato principalmente a Venezia, catturando la bellezza unica della città lagunare.

    Cast

    • Tony Musante interpreta il protagonista maschile, Stefano.
    • Florinda Bolkan interpreta Valeria, l’interesse amoroso di Stefano.
    • Enrico Maria Salerno è il regista del film e appare anche in un ruolo secondario.
    • Altri membri del cast includono Umberto Orsini, Eva Renzi, e Alessandro Haber.

    Sinossi

    “Anonimo Veneziano” è una storia romantica e drammatica ambientata a Venezia. La trama ruota attorno a Stefano, un violinista di mezza età interpretato da Tony Musante, che si reca a Venezia per suonare il suo violino in un’orchestra. Durante il suo soggiorno, Stefano si imbatte casualmente in Valeria, interpretata da Florinda Bolkan, una donna con cui aveva avuto una relazione nel passato. Valeria è ora sposata con un altro uomo, ma i due iniziano a riscoprire i loro sentimenti reciproci mentre condividono momenti romantici e nostalgici a Venezia. Il film esplora i temi dell’amore non corrisposto, della nostalgia e del passato.

    Musiche

    La colonna sonora del film è stata composta da Stelvio Cipriani ed è una parte essenziale dell’esperienza cinematografica. Il brano più noto è “Anonimo Veneziano,” che è stato eseguito con il violino da Tony Renis ed è diventato un successo musicale a livello internazionale. La musica contribuisce in modo significativo all’atmosfera romantica e malinconica del film, ed è uno dei motivi per cui il film è ancora apprezzato oggi.

    Fotogramma: Di Screenshot autoprodotto – Catturato personalmente da Utente:Vabbè, Pubblico dominio, https://it.wikipedia.org/w/index.php?curid=9095364

  • La la land: cast, trama, curiosità, significato del finale

    La la land: cast, trama, curiosità, significato del finale

    Ecco alcune informazioni su “La La Land“, il celebre e citatissimo film musicale del 2016.

    Cast Principale

    • Ryan Gosling nel ruolo di Sebastian Wilder
    • Emma Stone nel ruolo di Mia Dolan
    • John Legend nel ruolo di Keith
    • Rosemarie DeWitt nel ruolo di Laura Wilder

    Storia

    “La La Land” è una storia d’amore ambientata a Los Angeles, che segue due aspiranti artisti, Mia e Sebastian. Mia è un’aspirante attrice che lavora come barista, mentre Sebastian è un pianista jazz che sogna di aprire il suo club. I due si incontrano casualmente e si innamorano mentre cercano di perseguire i loro sogni a Hollywood. Il film esplora le sfide che affrontano nel mondo dell’arte e la lotta tra inseguire le proprie passioni e la necessità di compromessi nella vita quotidiana.

    Regia

    “La La Land” è stato diretto da Damien Chazelle, che ha anche scritto la sceneggiatura. Chazelle ha vinto l’Oscar per la Miglior Regia per il film.

    Produzione

    Il film è noto per il suo stile visivo e musicale distintivo. È stato girato in location reali a Los Angeles e presenta numeri musicali elaborati e coreografie che richiedevano una pianificazione e una coreografia molto dettagliate.

    Stile

    “La La Land” è un omaggio ai classici musical di Hollywood e presenta una combinazione di elementi moderni e un’estetica vintage. Il film è noto per le sue lunghe sequenze di ballo e canto che ricordano il cinema musicale degli anni ’40 e ’50.

    Sinossi

    Il film segue Mia e Sebastian attraverso le loro vite mentre cercano di raggiungere i loro sogni artistici e navigano attraverso le sfide e le scelte che si presentano loro. La musica è un elemento chiave del film, con canzoni originali che contribuiscono a raccontare la storia e ad esprimere le emozioni dei personaggi.

    C’è una scena che è stata oggetto di molte discussioni sulla questione mansplaning, in cui il personaggio di Ryan Gosling, Sebastian, discute di jazz con alcuni amici. In questa scena, Sebastian spiega la sua passione per il jazz e cerca di “educare” i suoi amici, tra cui una donna e una persona di colore, sulla complessità e l’importanza del genere musicale. Questa scena può essere interpretata da alcuni come un esempio di mansplaining, poiché Sebastian sembra assumere il ruolo di esperto e condividere la sua conoscenza sulla musica jazz con gli altri, anche se potrebbero avere le loro opinioni e conoscenze (e soprattutto potrebbero saperlo più di lui). La scena è parte integrante della caratterizzazione del personaggio di Sebastian nel film e della sua passione per il jazz, e rimane dubbia nella sua effettiva accezione: da un lato il problema certamente c’è, ed è analogo a certo whitewashing che affligge serie TV e film (soprattutto remake), dall’altro il fatto che sia oggetto di negazionismo ad oltranza da parte di certa critica o pubblico suggerisce che, quantomeno, il problema è reale, per quanto travalichi l’essenza della storia e la sinossi stessa (che non sembra propriamente da film pensato per fare politica, anche se per certuni tutto vi si riconduce).

    Curiosità

    • “La La Land” ha ricevuto numerose nomination e premi, incluso l’Oscar come Miglior Film, sebbene alla fine sia stato superato da “Moonlight.”
    • La colonna sonora del film, composta da Justin Hurwitz, è stata molto apprezzata e ha vinto numerosi premi, tra cui l’Oscar per la Miglior Colonna Sonora Originale.
    • Il film è stato girato in modo da dare l’illusione di essere stato realizzato in un’unica ripresa, il che ha richiesto una notevole pianificazione e coordinazione.

    Spiegazione Dettagliata del Finale (presente spoiler)

    Alla fine del film, Mia e Sebastian hanno preso strade diverse per perseguire i loro sogni. Mia ha avuto successo come attrice e si è trasferita a Parigi per lavorare in un film, mentre Sebastian ha aperto il suo club jazz di successo. Si incontrano casualmente quando Mia si trova a Los Angeles per una visita, così finiscono per cenare insieme. Durante la cena, si svolge una sequenza onirica che mostra come sarebbe potuta essere la loro vita se avessero, al tempo, fatto diverse differenti. I due tornano alla realtà e riconoscono che le loro vite hanno preso direzioni diverse, ma si mostrano grati per il tempo che hanno passato insieme e per il fatto che si sono ispirati reciprocamente a inseguire i loro sogni.

    Si separano con un sorriso e un addio amorevole. Il finale di “La La Land” è una riflessione sulla natura dei sogni, delle passioni e delle scelte nella vita. Mentre Mia e Sebastian non finiscono insieme come coppia, il loro amore e il loro impatto l’uno sull’altro rimangono significativi.

  • Le musiche di Mulholland drive

    Le musiche di Mulholland drive

    Mulholland Drive 2001

    David Lynch

    musiche Angelo Badalamenti (… e altri).

    Non ho parole per sostituire e per descrivere una lista davvero lunghissima di premi riconosciuti a questa pellicola. Lynch nel 2001 suscitò un qualcosa che tuttora rimane nell’immaginario di molte persone. Occupandomi dell’aspetto sonoro, però, devo dire che “il solo”- premio 2002 – Online Film Critics Society Awards, come miglior colonna sonora originale – ad Angelo Badalamenti, in effetti sta un po’ stretto.

    Certo siamo a vedere un film, non a chiudere gli occhi per ascoltarne le musiche, ma ci sarebbe da provare. L’inizio è esplosivo. E’ un jitterbug che riporta a epoche non troppo distanti nel tempo, con musiche fatte di positiva e nervosa frenesia, con degli effetti e montaggio dei titoli di testa, davvero interessanti, che con la loro “grafica” e il tema iniziale, ti catapultano in un altra epoca.

    Poi …

    la realtà, il tema principale nonché titolo della pellicola … passano i nomi degli artisti davvero perfetti, e un atmosfera di archi delicatissima ma inquietante a poco a poco, contrasta fortemente la prima parte, e ci riporta bruscamente alla realtà. Contrasto sonoro diretto frontale tra due auto.

    Stop.

    Silenzio per alcuni istanti.

    Ancora un po’ di archi.

    Benvenuti in questo dramma.

    Silenzio, chi sono? Dove sono?

    Il film è partito e Lynch è maestro di silenzi, ma non solo avendo partecipato in più tracce all’arrangiamento con Badalamenti. Probabilmente la descrizione di un suo stato d’animo è diventata film proprio grazie a quelle note, azzeccatissime (non è un aggettivo appropriato, ma funziona).

    Badalamenti in questi primi minuti, già fa capire che ha “confezionato” (composto e diretto) un vestito perfettamente su misura. Un maestro delle atmosfere cupe ma ricche di correnti e contenuti miscelati davvero da top player e dirigendo un’orchestra europea di spessore.

    … e badate bene, questo è solo l’inizio del film … e non posso prendere troppo spazio a Salvatore, in effetti ho preferito indicare la track list con le specifiche del caso. Se si riterrà opportuno scriveremo una seconda parte di digressioni su questa soundtrack.

    Di seguito la track list completa di tutto. Badalamenti è stato, peraltro, pure produttore.

    TRACK list

    • Jitterbug
      Composto da Angelo Badalamenti. Eseguita da Angelo Badalamenti con la Filarmonica della Città di Praga. Arrangiamento aggiuntivo di David Lynch e John Neff.
    • Mulholland Drive
      Composto da Angelo Badalamenti. Eseguita da Angelo Badalamenti con la Filarmonica della Città di
      Praga.
    • Rita Walks/Sunset Boulevard/Zia Ruth
      Composta da Angelo Badalamenti. Eseguita da Angelo Badalamenti con la Filarmonica della Città di Praga. Arrangiamento aggiuntivo di David Lynch e John Neff.
    • Diner
      Composto da Angelo Badalamenti e David Lynch. Eseguita da Angelo Badalamenti con la Filarmonica della Città di Praga.
    • Mr. Roque/Betty’s Theme
      Composto ed eseguito da Angelo Badalamenti.
    • La Bestia
      Scritta da Dave Cavanaugh. Eseguita da Milt Buchner.
    • Bring It On Home
      Scritto da Willie Dixon. Eseguita da Sonny Boy Williamson.
    • I’ve Told Every Little Star
      Scritto da Oscar Hammerstein II e Jerome Kern. Eseguita da Linda.
    • Dwarfland/Love Theme
      Composto ed eseguito da Angelo Badalamenti e David Lynch.
      Silencio
    • Composto da Angelo Badalamenti e David Lynch. Eseguita da Angelo Badalamenti con la Filarmonica della Città di Praga.
    • Llorando (Crying)
      Scritto da Roy Orbison e Joe Melson. Eseguita da Rebekah Del Rio. Traduzione spagnola di Thania Sanz.
    • Pretty 50s
      Scritto da David Lynch e John Neff. Interpretato da David Lynch e John Neff, dall’album Blue Bob.
    • Go Get Some
      Scritto da David Lynch e John Neff. Interpretato da David Lynch e John Neff, dall’album Blue Bob.
    • Diane e Camilla
      Composte da Angelo Badalamenti. Eseguita da Angelo Badalamenti con la Filarmonica della Città di Praga.
    • Dinner Party Pool Music
      Composta ed eseguita da Angelo Badalamenti.
    • Mountains Falling
      Scritto da David Lynch e John Neff. Interpretato da David Lynch e John Neff, dall’album Blue Bob.
    • Mulholland Drive/Love Theme
      Composto da Angelo Badalamenti. Eseguita da Angelo Badalamenti con la Filarmonica della Città di Praga.

    Sixteen Reasons di Connie Stevens è presente nel film, ma non inclusa nella soundtrack a causa di problemi relativi ai diritti.

  • Perchè la coerenza è sopravvalutata (una provocazione)

    Perchè la coerenza è sopravvalutata (una provocazione)

    La parola coerenza deriva dal latino cohaerentia (l’essere unito) e tende generalmente ad assumere una valenza mentale, oltre che di presunta “solidità” psicologica. Se sei coerente voilà, sei a posto (in apparenza): è come essere credente in chiesa, metallaro a un concerto, con mille pagine già battute di fronte al tuo editore. È nell’ordine delle cose, essere coerenti, e soprattutto ordina le tue cose: sei coerente, per cui agisci secondo i tuoi principi e tanto basta. Del resto coerenza è il contrario di disomogeneità, disorganicità, frammentarietà, rappresenta lo stare uniti, stare assieme, usando un termine desueto potremmo anche dire sentirsi agglutinato, che fa presa con gli altri e dentro di te. Agglutination era (è stato) un celebre festival metal nonchè una delle rare occasioni di aggregazione metallara nel sud Italia. Nulla di male nella coerenza, insomma, e non sarà certo un articolo a far cambiare le cose. Coerenza intesa come generica costanza logica o affettiva nel pensiero e nelle azioni, come da manuale, non farebbe mai di per sè urlare allo scandalo in alcun modo, anzi. Il problema sta altrove (come sempre, direbbero i benaltristi).

    Esiste una forma di coerenza che non ci piace, e non riusciamo ad ammetterlo. Non la troviamo un valore desiderabile o, quantomeno, offre meno vantaggi e cose di cui andare orgogliosi di quanto potrebbe sembrare. La coerenza va sempre contestualizzata e compresa a fondo, prima di considerarla un valore positivo. Del resto già Sigmund Freud aveva notato, nella sua Psicologia delle masse, che un manipolatore che volesse condizionare un gruppo di persone

    non ha bisogno di coerenza logica fra i propri argomenti; deve dipingere nei colori più violenti, esagerare e ripetere sempre la stessa cosa.

    Gli strumenti di comunicazione ambigui, pericolosi e potenzialmente minacciosa della democrazia – intesa nel senso più ampio del termine, non solo politico ma anche sociale, emotivo ed economico – sono quelli della manipolazione, dello sfruttamento di bias cognitivi radicati nell’uomo fin dalle sue origini. Non fanno leva, questi strumenti, sul semplice fatto di sentirsi tranquilli perchè (mantra rassicurante) “ci siamo comportati come sempre abbiamo fatto“, “siamo stati coerenti e va bene così“. La coerenza di base permette di costruire senso e personalità alla vita, ovviamente, ma può diventare un’arma infida che potrebbe rivoltarsi contro. La coerenza ostentata aiuta a renderci unici o inimitabili (e neanche sempre) ma può portare, in altri termini, a ripetere sempre gli stessi errori e/o pattern, cosa che molte band metal  dopo aver prodotto capolavori negli anni 80 e 90 hanno finito per fare, diventando una parodia del genere.

    La coerenza è anche un modo per arroccarsi nelle proprie posizioni senza dare spazio all’altro, anzi investendolo di insulti e umiliazioni (peggio che peggio sui social, sfruttando l’illusione dell’anonimato digitale). Diventiamo parodie di noi stessi con il paravento della coerenza.

    Lo scrittore Ralph Waldo Emerson parlava, a riguardo, di uomini perennemente con la testa dietro le spalle, timorosi di essere ciò che vorrebbero essere, spaventati dall’idea di fare alcune cose o di pensarle (tra cui il diritto di cambiare idea, uno dei tabù del mondo moderno), alla ricerca di una fantomatica coerenza con il passato o, per dirla con le sue parole:

    Perché trascinarti dietro il cadavere della memoria, per paura di contraddire quel che hai detto e fatto in questo o quel luogo pubblico?

    Perchè, in altri termini, usare la coerenza come paravento per negare, negandosi a se stessi e agli altri, impedendosi di migliorare le cose per una malintesa forma di “coerenza” col proprio passato? Il punto dovrebbe essere esattamente questo, ed è proprio questa frase ad aver ispirato questo insolito rant contro il mito della coerenza ad ogni costo e in ogni dove.

    Perchè in fondo la coerenza può cedere il passo all’intelligenza, e qualora diventasse cristallizzata, morbosa o spigolosa può diventare qualcosa di cui preoccuparsi, da correggere, limare e lavorarci su. Fermo restando che la sua variante sana ha pieno diritto di esistere, e che potrebbe essere almeno un faro in grado di guidare le nostre vite e la sanità delle nostre azioni, con l’elasticità di liberarcene quando non ci serve e riprendercela se ne abbiamo davvero bisogno. La coerenza come scusante per non essere … no, non dovrebbe albergare in nessuno di noi.

    L’incoerenza può essere una linea di fuga da logiche troppo stringenti in cui non ci riconosciamo più.

    Photo by Raamin ka on Unsplash

  • How deep is your love: di cosa parla il testo

    How deep is your love: di cosa parla il testo

    “How Deep Is Your Love” è una canzone pop scritta e registrata dai Bee Gees nel 1977. È una delle loro canzoni più famose ed è diventata un classico della musica pop. La canzone è stata pubblicata come singolo estratto dall’album della colonna sonora del film “Saturday Night Fever”, il quale ha contribuito in modo significativo al successo della canzone e del gruppo.

    “How Deep Is Your Love” è una ballata romantica che parla dell’amore e della profondità dei sentimenti. Il testo riflette sull’intensità e sulla forza dell’amore tra due persone e sottolinea la domanda su quanto profondo sia l’amore che si sente. La canzone esplora la profondità emotiva e l’importanza di essere vicini e solidali in una relazione amorosa.

    La melodia dolce e coinvolgente della canzone, unita alla voce distintiva dei Bee Gees e alla produzione accurata, ha contribuito a renderla un successo internazionale. È stata reinterpretata e coverizzata da numerosi artisti nel corso degli anni, dimostrando la sua duratura popolarità e rilevanza nel panorama musicale.