Ospite Inatteso

  • Cinque film di Nolan da non perdere

    Cinque film di Nolan da non perdere

    Christopher Nolan è un maestro nel creare esperienze cinematografiche che intrattengono e fanno riflettere. Ogni film della sua filmografia è un’esplorazione di concetti complessi, universali, a volte solo accennati, presentati attraverso storie avvincenti e visivamente straordinarie. Questi cinque film sono solo una parte del suo straordinario contributo al cinema, e ogni visione rivela nuovi dettagli e significati nascosti.

    Con una combinazione di narrazione insolitamente complessa, visione artistica originale e innovazione, Nolan ha costruito una filmografia che è diventata una pietra miliare del cinema contemporaneo. Ecco cinque film imperdibili del suo repertorio, ognuno con curiosità che li rendono ancora più affascinanti.


    1. Inception (2010)

    Perché vederlo:Inception” è un viaggio straordinario nei meandri della mente umana, un film che mescola magistralmente azione, suspense e filosofia. La trama, che ruota attorno al concetto di “sogno dentro il sogno”, ti terrà incollato allo schermo, mentre cerchi di capire dove finisce la realtà e inizia l’illusione.

    Curiosità:

    • Tempo di sviluppo: Nolan ha lavorato all’idea di “Inception” per quasi un decennio prima di realizzarla. Ha iniziato a scrivere la sceneggiatura nel 2001, ma ha voluto perfezionare la storia e la sua visione del film prima di portarlo sul grande schermo.
    • Effetti speciali pratici: Molte delle scene mozzafiato, come la sequenza della lotta in un corridoio rotante, sono state realizzate senza l’uso di CGI, ma con effetti pratici. La scena è stata girata in un set costruito su un gimbal gigante, capace di ruotare a 360 gradi.

    2. The Dark Knight (2008)

    Perché vederlo: “The Dark Knight” non è solo un film di supereroi; è un’opera che esplora la moralità, il caos e l’ordine, incarnati in una delle performance più iconiche della storia del cinema: il Joker di Heath Ledger. Con scene d’azione mozzafiato e un cast stellare, questo film è un punto di riferimento nel genere.

    Curiosità:

    • Il diario di Ledger: Per prepararsi al ruolo del Joker, Heath Ledger ha tenuto un diario personale in cui annotava pensieri e idee disturbanti per entrare nella mentalità del personaggio. Questo metodo intenso ha contribuito alla profondità della sua interpretazione, che gli è valsa un Oscar postumo.
    • IMAX innovativo: Nolan è stato uno dei primi registi a girare scene d’azione in IMAX, dando a “The Dark Knight” una qualità visiva senza precedenti. La scena dell’inseguimento sul fiume Chicago è stata una delle prime a essere girata con queste telecamere, cambiando il modo in cui i blockbuster venivano realizzati.

    3. Interstellar (2014)

    Perché vederlo:Interstellar” è un’epica avventura spaziale che esplora temi profondi come l’amore, il tempo e la sopravvivenza dell’umanità. Con effetti speciali all’avanguardia e una colonna sonora ipnotica di Hans Zimmer, questo film è un’esperienza audiovisiva straordinaria.

    Curiosità:

    • Consulenza scientifica: Nolan ha collaborato con il fisico teorico Kip Thorne per assicurarsi che le rappresentazioni di buchi neri e viaggi spaziali fossero il più scientificamente accurate possibile. Thorne ha scritto un libro sul film e le sue basi scientifiche, e il buco nero “Gargantua” è uno dei più accurati mai rappresentati sullo schermo.
    • Comunicazione con la NASA: Durante le riprese, la produzione ha avuto contatti con la NASA per raccogliere informazioni e ottenere l’autorizzazione per l’uso del logo dell’agenzia spaziale nel film.

    Memento (2000)

    Perché vederlo:Memento” è un thriller psicologico unico, raccontato in modo non lineare, che ti costringe a mettere insieme i pezzi di un puzzle mentale. La trama intricata e l’innovativa struttura narrativa rendono questo film una delle opere più singolari e avvincenti di Nolan.

    Curiosità:

    • Struttura narrativa: Il film è noto per la sua narrazione in ordine cronologico inverso. Nolan ha scelto questo approccio per far vivere allo spettatore la stessa confusione del protagonista, affetto da amnesia a breve termine. Questa tecnica ha richiesto un montaggio estremamente complesso.
    • Budget ridotto: “Memento” è stato realizzato con un budget relativamente modesto di circa 9 milioni di dollari, ma è diventato un successo cult grazie al passaparola e alla sua trama avvincente. È considerato uno dei migliori film indipendenti degli anni 2000.

    5. Dunkirk (2017)

    Perché vederlo: “Dunkirk” è un film di guerra che abbandona i classici tropi del genere per offrire un’esperienza cinematografica intensa e immersiva. Raccontando l’evacuazione di Dunkerque da tre prospettive diverse, Nolan crea una tensione costante che non ti lascerà un attimo di respiro.

    Curiosità:

    • Realismo estremo: Per aumentare l’autenticità del film, Nolan ha utilizzato migliaia di comparse e ha girato molte scene sulla vera spiaggia di Dunkerque. Inoltre, sono stati usati veri cacciatorpediniere della Seconda Guerra Mondiale per le riprese in mare.
    • Colonna sonora sperimentale: Hans Zimmer ha utilizzato il suono di un orologio (appartenente a Nolan) per creare un incessante ticchettio che accompagna tutto il film, amplificando il senso di urgenza e tensione.

    Foto: https://www.imdb.com/name/nm0634240/

  • Guida pratica alla macrofilia

    Guida pratica alla macrofilia

    La macrofilia è una parafilia in cui una persona sperimenta un’attrazione sessuale o un interesse predominante verso individui di dimensioni enormi o gigantesche. Questa attrazione può manifestarsi attraverso fantasie, immagini o rappresentazioni di esseri giganti o di dimensioni eccezionalmente grandi.

    Dal punto di vista psicoanalitico, la macrofilia potrebbe essere interpretata come una manifestazione di conflitti interni e dinamiche psicologiche profonde. Secondo la teoria psicoanalitica di Sigmund Freud, le parafilie possono derivare da esperienze infantili, traumi o conflitti irrisolti che influenzano lo sviluppo sessuale dell’individuo.

    Nel caso della macrofilia, potrebbero esserci delle correlazioni con fasi specifiche dello sviluppo psicosessuale dell’individuo. Ad esempio, durante la fase fallica del normale sviluppo sessuale, l’individuo potrebbe sviluppare fantasie o desideri legati al concetto di grandezza e potenza, che poi si manifestano nella preferenza per oggetti di dimensioni molto grandi. Per certi versi la macrofilia potrebbe essere considerata un meccanismo di difesa inconscio attraverso il quale l’individuo cerca di soddisfare bisogni sessuali o affettivi non soddisfatti o reprimere ansie o paure legate all’intimità o alla sessualità con altri individui. È importante sottolineare che, secondo la prospettiva psicoanalitica, le parafilie come la macrofilia possono essere comprese solo attraverso un’analisi approfondita delle dinamiche psicologiche individuali e del passato dell’individuo. Il trattamento psicoanalitico potrebbe quindi concentrarsi sull’analisi delle radici profonde di tali comportamenti e sul lavoro per integrare e risolvere i conflitti inconsci che possono esserne alla base.

    Gulliveriana

    “Gulliveriana” è un fumetto erotico scritto e illustrato da Milo Manara, ispirato al classico romanzo di Jonathan Swift “I viaggi di Gulliver”. La trama del fumetto ruota attorno al protagonista, Gulliver, che si trova coinvolto in una serie di avventure sessuali con donne giganti. Nel fumetto, Manara mescola il tema del viaggio fantastico con elementi erotici, esplorando fantasie sessuali legate alla macrofilia, ovvero l’attrazione sessuale verso individui di dimensioni molto più grandi. Le donne giganti con cui Gulliver interagisce rappresentano l’oggetto di desiderio del protagonista e l’attrazione macrofila è centrale alla trama e al tono del fumetto.

    “Gulliveriana” è uno dei lavori più noti di Milo Manara nel genere erotico e ha attirato l’attenzione per il suo stile artistico unico e la sua rappresentazione fantasiosa della sessualità. Tuttavia, come con tutte le opere di questo genere, è importante notare che potrebbe non essere adatto a tutti i lettori e potrebbe contenere contenuti espliciti che potrebbero risultare controversi o offensivi per alcuni.

    Conclusioni

    Spesso si tratta di un tema presente nella fantasia erotica o nella cultura popolare, come nei fumetti, film o letteratura, dove si esplorano situazioni che coinvolgono creature gigantesche e persone di dimensioni molto più grandi della norma. Tuttavia, è importante sottolineare che la macrofilia rientra nella sfera delle preferenze sessuali atipiche e non rappresenta una norma nel comportamento sessuale umano.

    Di Reynold Brown - http://wrongsideoftheart.com/wp-content/gallery/posters-a/attack_of_50_foot_woman_poster_01.jpg, Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=21959947
    Di Reynold Brown – http://wrongsideoftheart.com/wp-content/gallery/posters-a/attack_of_50_foot_woman_poster_01.jpg, Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=21959947

    La macrofilia è un’attrazione o una fantasia sessuale che coinvolge i giganti, più comunemente espressi come gigantesse (giganti donne), così come oggetti giganti. La maggior parte dei macrofili adotta l’idea di “rimpicciolirsi” per poter essere dominati e resi vulnerabili di fronte ai loro partner. In genere si ritiene che sia una fantasia maschile, con l’uomo che interpreta la parte più piccola; tuttavia, persone con qualsiasi background possono averla. Quando la parte più piccola è maschile, può essere rappresentata mentre entra, viene dominata o divorata dalla donna più grande. In generale, le rappresentazioni spaziano da azioni sessualmente esplicite a interazioni non sessuali, fornendo comunque stimoli sessuali a chi ha questa fantasia.  Le comunità online si riferiscono a questa sottocultura come macro fetish o GTS fetish, un’abbreviazione di “giantess” (gigantessa) e a volte il backronym “giant tiny sex” (sesso gigante e minuscolo).

    La macrofilia è stata affrontata in opere di fantasia come film, libri o fumetti, dove personaggi giganteschi interagiscono con persone di dimensioni normali o più piccole. Ad esempio, alcuni film o serie TV potrebbero includere trame o personaggi che giocano con l’idea di gigantesche creature o individui, come “I Viaggi di Gulliver” di Jonathan Swift. “Gulliveriana” del resto è un’opera di Milo Manara, pubblicata nel 1996. Si tratta di un fumetto che rielabora in chiave erotica e fantasiosa il classico appena citato. In questa versione, Manara mescola la trama originale con elementi erotici e aggiuntivi, presentando scene e situazioni che si discostano notevolmente dall’opera originale. Utilizza il tema dei viaggi fantastici di Gulliver come contesto per esplorare situazioni più sensuali e fantasiose, mostrando il suo caratteristico stile artistico. Si tratta di un’interpretazione molto personale e distintiva del tema, che unisce l’umorismo e la fantasia erotica.

    Di Utente:Gladstone8 - Dvd del film, Copyrighted, https://it.wikipedia.org/w/index.php?curid=9863360
    Di Utente:Gladstone8 – Dvd del film, Copyrighted, https://it.wikipedia.org/w/index.php?curid=9863360

    Tuttavia, è importante distinguere tra la rappresentazione di queste fantasie in opere di fiction e la realtà. Le rappresentazioni nella cultura popolare spesso esplorano concetti fantastici e surreali, senza riflettere necessariamente le dinamiche della realtà o promuovere pratiche sessuali particolari. Per quanto riguarda i saggi o le opere accademiche che affrontano il tema delle preferenze sessuali atipiche, potrebbero esistere studi scientifici o psicologici che esplorano le varie parafilie, ma tali testi di solito trattano questi argomenti da una prospettiva neutrale e accademica, senza promuovere specifiche pratiche o comportamenti sessuali.

  • Siamo passati dentro Tron, non conosciamo ancora invernomuto

    Siamo passati dentro Tron, non conosciamo ancora invernomuto

    Un viaggio per associazione di idee da Lisberger a Gibson

    Il soggetto di “Tron”- che oggi 9 luglio 2023 compie 41 anni esatti dalla sua uscita – è stato scritto da Steven Lisberger, che è anche il regista del film. Lisberger ha sviluppato l’idea del film insieme al co-sceneggiatore Bonnie MacBird. Insieme hanno creato la trama e i concetti chiave del mondo virtuale all’interno di un computer che costituiscono la base della storia di “Tron”. Successivamente, Lisberger ha lavorato insieme ad altri sceneggiatori per scrivere la sceneggiatura completa del film.

    Da Steven Lisberger a William Gibson

    In prima istanza c’è una certa pertinenza tra William Gibson, l’autore di fantascienza, e il film “Tron”. Sebbene Gibson non abbia scritto direttamente il film o fatto parte della sua produzione, entrambi condividono alcune tematiche e concetti che si sono sviluppati nella narrativa cyberpunk, un genere di fantascienza che Gibson stesso ha contribuito a definire – e per molti versi di inventare.

    William Gibson è noto per il suo romanzo del 1984 intitolato “Neuromante“, che è considerato uno dei capolavori del genere cyberpunk. Il libro introduceva concetti come la realtà virtuale, l’hacking informatico, i mondi digitali e l’interazione tra l’uomo e la tecnologia. Queste tematiche sono anche presenti in “Tron”, in cui i personaggi vengono digitalizzati e trasportati all’interno di un mondo virtuale all’interno di un computer.

    Entrambi “Tron” e il lavoro di Gibson affrontano la relazione tra l’umanità e la tecnologia, esplorando come le interazioni con i mondi digitali e le realtà virtuali possano influenzare la vita reale. Entrambi mettono in discussione il concetto di identità e di controllo digitali. Inoltre, entrambi i lavori hanno contribuito a gettare le basi per l’immaginario popolare dell’era digitale e hanno influenzato notevolmente il genere della fantascienza.

    Quindi, mentre Gibson non ha avuto un coinvolgimento diretto nella creazione di “Tron”, possiamo vedere delle affinità tra il suo lavoro nel campo del cyberpunk e le tematiche affrontate nel film. Entrambi hanno contribuito a plasmare l’immaginario dell’era digitale e hanno influenzato la narrativa e la cultura popolare nel campo della fantascienza.

    Che significa tron?

    Il termine “Tron” nel contesto del film omonimo del 1982 non ha un significato specifico nel senso tradizionale. È stato coniato come un neologismo che deriva dalla parola “eleTRONica” e rappresenta il mondo virtuale all’interno di un computer. Nel contesto del film, “Tron” è il nome di un programma e del protagonista principale, interpretato da Bruce Boxleitner. Il termine è stato scelto per evocare un’atmosfera futuristica e tecnologica.

    Da Ed Dillinger a Invernomuto

    “Tron” e “Neuromante” condividono alcune tematiche e concetti simili legati alla relazione tra l’umanità e la tecnologia, ma ci sono anche alcune differenze significative tra i due.

    Entrambi i lavori affrontano il concetto di realtà virtuale e l’interazione tra l’uomo e i mondi digitali, ma lo fanno in modi diversi. Mentre “Tron” si concentra su un mondo virtuale all’interno di un computer in cui i personaggi sono fisicamente presenti, “Neuromante” si svolge principalmente nella realtà virtuale del cyberspazio, in cui i protagonisti esplorano attraverso il loro cervello e le loro connessioni neurali.

    Inoltre, il tono dei due lavori è differente. “Tron” ha una narrazione più accessibile e un’atmosfera più leggera, con una trama orientata all’azione e un’estetica visiva più luminosa. D’altra parte, “Neuromante” è un romanzo più complesso e denso, con una visione distopica della società e un tono più cupo e noir.

    Anche la tematica del controllo informatico è presente in entrambi i lavori, ma viene affrontata in modi diversi. In “Tron”, il controllo è rappresentato principalmente dal personaggio di Ed Dillinger, che manipola il mondo virtuale a suo vantaggio. In “Neuromante”, invece, il controllo è un tema centrale che coinvolge le potenti corporazioni, i governi e le forze oscure che cercano di dominare il cyberspazio e manipolare le persone attraverso l’accesso ai dati. Invernomuto – nello specifico – è una potente Intelligenza Artificiale (IA) che manipola il personaggio di Armitage, un ex militare che viene sottoposto a un’operazione per diventare un agente cyborg. Invernomuto controlla e guida le azioni di Armitage, utilizzandolo come pedina nel suo piano di dominio e controllo.

    Quindi, mentre “Tron” e “Neuromante” condividono alcune similitudini concettuali, come la realtà virtuale e l’interazione uomo-tecnologia, si differenziano in termini di tono, ambientazione e approfondimento delle tematiche. Entrambi i lavori sono importanti nel panorama della fantascienza, ma offrono esperienze narrative e visioni distinte del rapporto tra l’uomo e la tecnologia.

    Ecco perchè siamo passati dentro Tron, non conosciamo ancora invernomuto: dovremmo entrare nell’idea di essere immersi in un ambiente tecnologico o virtuale senza ancora essere consapevoli delle forze nascoste o delle influenze più oscure che possono agire su di noi. Siamo passati dentro Tron fa riferimento al concetto di essere immersi o connessi a un mondo digitale o virtuale, richiamando l’ambientazione del film “Tron” in cui i personaggi sono trasportati all’interno di un mondo all’interno di un computer. Dobbiamo ancora conoscere Invernomuto perchè non siamo ancora a conoscenza o consapevoli delle forze sottili o delle entità oscure che potrebbero esercitare un controllo o una manipolazione all’interno di questo ambiente tecnologico.

  • Cos’è un triello – Wikicubo

    Cos’è un triello – Wikicubo

    Il termine “triello” è un neologismo creato dalla combinazione delle parole “tri” e “duello”, ed è stato utilizzato in contesti popolari, soprattutto nell’ambito dei giochi di ruolo e dell’immaginazione, per indicare una sfida o un confronto tra tre persone o gruppi. In un triello, tre individui o squadre si sfidano in una competizione o in una situazione di conflitto, piuttosto che il tradizionale duello tra due.

    È importante notare che il termine “triello” è più comune in opere di narrativa, film o giochi piuttosto che nella realtà, dove le competizioni o i confronti coinvolgono più spesso un numero dispari di partecipanti. Tuttavia, può essere un concetto interessante per creare situazioni intriganti e complesse in storie, giochi o altre forme di intrattenimento in cui tre personaggi o gruppi si trovano a dover affrontare sfide, decisioni o situazioni inusuali.

    Triello nel western

    Il concetto di “triello” è stato reso famoso dal cinema western. Si riferisce a una situazione in cui tre pistoleri o personaggi principali si sfidano in una sparatoria o un conflitto a fuoco. Questi trielli spesso rappresentano momenti di tensione e climax nei film western e sono noti per le loro riprese artistiche e la suspense coinvolgente.

    Uno dei trielli più celebri nella storia del cinema è quello presente nel film “Il buono, il brutto, il cattivo” (The Good, the Bad and the Ugly) del regista italiano Sergio Leone, con Clint Eastwood, Lee Van Cleef e Eli Wallach nei ruoli principali. In questa iconica scena, i tre protagonisti si sfidano in un duello epico nel deserto. Questo tipo di situazione è stata spesso replicata e omaggiata in altri film western e in opere cinematografiche di vario genere. Il triello è diventato un elemento cinematografico emblematico, noto per la tensione e l’aspettativa che crea tra gli spettatori. Anche altri film come Le iene riportano una situazione di stallo alla messicana, con almeno tre personaggi che si minacciano tra loro, che presenta qualche assonananza con l’idea di triello.

    Il triello, nel senso di stallo alla messicana, è presente nei seguenti film.

    Allarme rosso, regia di Tony Scott (1995)
    Arma letale 4 (Lethal Weapon 4), regia di Richard Donner (1998)
    Bastardi senza gloria (Inglourious Basterds), regia di Quentin Tarantino (2009)
    Cani arrabbiati, regia di Mario Bava (1974)
    City on Fire, regia di Ringo Lam (1987)
    Dio perdona… io no!, regia di Giuseppe Colizzi (1967)
    Domino, regia di Tony Scott (2005)
    Face/Off – Due facce di un assassino (Face/Off), regia di John Woo (1997)
    Hard Boiled (Hard Boiled), regia di John Woo (1992)
    Hitman – L’assassino (Hitman), regia di Xavier Gens (2007)
    Il buono, il brutto, il cattivo, regia di Sergio Leone (1966)
    Il buono, il matto, il cattivo (Joheun nom nabbeun nom isanghan nom), regia di Kim Ji-Woon, (2008)
    L’alba dei morti dementi (Shaun of the Dead) regia di Edgar Wright (2004)
    L’odio (La Haine), regia di Mathieu Kassovitz (1995)
    La mummia (The Mummy), regia di Stephen Sommers (1999)
    Le iene (Reservoir Dogs), regia di Quentin Tarantino (1992)
    Long Arm of the Law, regia di Johnny Mak (1984)
    Matrix Revolutions (The Matrix Revolutions), regia di Andy Wachowski e Larry Wachowski (2003)
    Minuti contati (Nick of Time), regia di John Badham (1995)
    Munich, regia di Steven Spielberg (2005)
    Nemico pubblico (Enemy of the State), regia di Tony Scott (1998)
    Pallottole cinesi (Shanghai Noon), regia di Tom Dey (2000)
    Pirati dei Caraibi – Ai confini del mondo (Pirates of the Caribbean: At World’s End), regia di Gore Verbinski (2007)
    Pirati dei Caraibi – La maledizione del forziere fantasma (Pirates of the Caribbean: Dead Man’s Chest), regia di Gore Verbinski (2006)
    Postal (Postal), regia di Uwe Boll (2007)
    Pulp Fiction, regia di Quentin Tarantino (1994)
    Rango, regia di Gore Verbinski (2011)
    Salvate il soldato Ryan (Saving Private Ryan), regia di Steven Spielberg (1998)
    Take Five, regia di Guido Lombardi (2013)
    The Killer, regia di John Woo (1989)
    The Rock, regia di Michael Bay (1996)
    Three Kings, regia di David O. Russell (1999)
    Transformers 3 (Transformers: Dark of the Moon), regia di Michael Bay (2011)
    Una vita al massimo (True Romance), regia di Tony Scott (1993)

  • Cosa significa pericope – Wikicubo

    Cosa significa pericope – Wikicubo

    Una pericope è un termine utilizzato in diversi contesti, in particolare in campo religioso e letterario.

    Ecco alcuni esempi celebri di pericope:

    1. Nella Bibbia:
      • La Genesi 1:1-2:3 (La Creazione): Questa pericope descrive il racconto della creazione del mondo in sette giorni.
      • Il Salmo 23 (Il Signore è il mio pastore): Questo è un esempio di una pericope all’interno dei Salmi, un passaggio ampiamente conosciuto riguardante la protezione e la guida divina.
    2. Nella letteratura:
      • Il monologo di Amleto (Amleto di William Shakespeare): Questa pericope rappresenta un brano celebre in cui il protagonista esprime dubbi e tormenti esistenziali.
      • Il Prologo de I Racconti di Canterbury di Geoffrey Chaucer: Questa pericope introduce i personaggi e l’ambientazione della raccolta di racconti.

    Le pericopi possono variare notevolmente nella loro lunghezza e importanza all’interno delle opere, ma spesso sono riconosciute come parti cruciali del testo che vengono studiate e analizzate per il loro significato, sia dal punto di vista religioso che letterario.

    1. Religione: In ambito religioso, specialmente nella cristianità, una pericope è un brano o una sezione di testo tratto da testi sacri come la Bibbia, generalmente considerata come un’unità narrativa o tematica. Le pericopi sono spesso utilizzate come letture durante i servizi religiosi e vengono analizzate per il loro significato spirituale o morale.
    2. Letteratura: In letteratura, una pericope può indicare una sezione o un passaggio di un testo letterario, un estratto o una porzione di un’opera più ampia, considerato come un’unità autonoma con uno scopo particolare, come ad esempio un capitolo, una sezione o un brano significativo.

    In entrambi i contesti, il termine si riferisce a una porzione definita o distinta di un testo più ampio, spesso considerata e studiata per il suo significato o la sua importanza all’interno del contesto in cui è inserita. Foto di Dianne Hope da Pixabay