ETIMOLOGIE ARTIFICIALI_ (165 articoli)

Contenuti visuali e/o testuali generati da algoritmi combinatori, di Artificial Intelligence. Con presunto buongusto, per il buon gusto di sperimentare un po’.

Benvenuti nell’antro delle parole, dove il passato si intreccia con il presente e l’origine di ogni termine è un racconto da scoprire. In questa sezione, esploreremo le radici linguistiche che plasmano il nostro vocabolario, rivelando le storie nascoste dietro ogni parola che pronunciamo.

Dalle antiche lingue ai moderni idiomi, ogni articolo è un viaggio attraverso le epoche e le culture che hanno plasmato il nostro linguaggio. Scoprirete curiosità sorprendenti, aneddoti affascinanti e collegamenti inaspettati tra le parole che usiamo ogni giorno.

Dai nomi dei giorni della settimana alle espressioni comuni, dalle terminologie scientifiche ai proverbi popolari, qui troverete un tesoro di conoscenze linguistiche da esplorare e condividere.

Preparatevi ad affondare nelle profondità delle radici delle parole, a lasciarvi affascinare dalle loro connessioni e a guardare il linguaggio con occhi nuovi, perché qui, nell’incantevole mondo delle etimologie, ogni parola è un ponte verso la nostra storia e la nostra cultura.

  • Che cos’è il groove

    Che cos’è il groove

    La parola “groove” ha origini interessanti: deriva dal termine inglese antico “groove” che indicava una scanalatura o una cavità scavata, spesso usata nella lavorazione del legno o della pietra. Nel contesto musicale, il termine è stato adottato per descrivere una sorta di solco ritmico o una sensazione “incavata” o “scanalata” nella musica, in cui gli elementi ritmici si incastrano in modo particolarmente piacevole e coinvolgente. Quindi, in un certo senso, il “groove” musicale è come una scanalatura ritmica che cattura l’attenzione e incanta l’udito.

    Il “groove” è un termine usato principalmente in ambito musicale per descrivere quel senso di ritmo, swing e feeling che fa sì che una canzone sia particolarmente coinvolgente e piacevole da ascoltare. È una combinazione di vari elementi ritmici che creano un’atmosfera e una sensazione particolare nella musica. Il groove può essere generato da elementi come il ritmo della batteria, il pattern del basso, le percussioni o anche dal modo in cui gli strumenti si integrano e interagiscono tra loro, creando un ritmo che fa venir voglia di muoversi o di ballare. È qualcosa di intangibile ma molto tangibile nell’impatto che ha sull’ascoltatore.

     

  • La lettera rubata è dentro di noi

    La lettera rubata è dentro di noi

    Il racconto “La lettera rubata” (1844) di Edgar Allan Poe offre una lezione preziosa non solo sul potere dell’ingegno nel risolvere enigmi complessi, ma anche sull’importanza di guardare oltre l’apparenza e di considerare le soluzioni più semplici.

    Lacan interpreta “La lettera rubata” come una rappresentazione della lotta tra il Simbolico e il Reale, con Dupin che dimostra la superiorità del Reale nel trovare soluzioni ai problemi apparentemente insolubili. L’intera vicenda della lettera rubata può pertanto essere letta anche come una metafora del processo psicoanalitico, in cui il paziente (il ministro) nasconde i suoi veri problemi (la lettera) dietro una facciata (le convenzioni sociali) e l’analista (Dupin) deve scavare sotto questa facciata per trovare la verità nascosta. Secondo Lacan la lettera rappresenta il “Simbolico” puro, regno dell’ordine sociale, delle leggi e delle convenzioni. Il ministro rappresenta l’autorità e il potere all’interno di questo ordine. La polizia non riesce a trovare la lettera e rappresenta in qualche modo il fallimento del “Simbolico” nel risolvere il problema.

    Il protagonista Dupin ci insegna, in qualche modo, che a volte le cose che cerchiamo disperatamente sono proprio sotto il nostro naso: basta guardare. Guardare pero’ è un’attività più complessa di ciò che la sua sintassi suggerisce: richiede la capacità non di esasperare l’aspetto autoritativo o richiedere l’intervento del tribunale interiore, bensì freddezza e capacità di andare oltre il disordine del quotidiano.

    The purloined letter significa letteralmente “La lettera sottratta”. “Purloined” è un termine inglese che deriva dal medio inglese “purloinen”, che a sua volta ha origini francesi nel termine “purloigner”, che significa “allontanare”. Inizialmente, il termine aveva il significato di “allontanare furtivamente” o “sottrarre di nascosto”. Col tempo, il suo significato si è evoluto per indicare il furto o il furto di qualcosa, soprattutto in un contesto legale o formale. Oggi, sebbene sia considerato un po’ desueto, viene ancora utilizzato per indicare il furto, soprattutto quando si parla di qualcosa di valore o significativo.

    Questo principio viene peraltro applicato anche nella vita di tutti i giorni, quando cerchiamo oggetti smarriti in casa (personalmente mi capita varie volte al mese) o affrontiamo altri problemi apparentemente senza soluzione.  Nell’ottica lacaniana il concetto di “guardare” nel contesto della ricerca della lettera nella trama di “La lettera rubata” di Poe potrebbe essere interpretato come un’azione che va oltre la superficie apparente delle cose. Lacan enfatizza l’importanza di andare oltre le convenzioni sociali e le apparenze per cogliere il vero significato dietro ciò che è visibile. Nel racconto, la polizia e gli investigatori agiscono seguendo gli schemi convenzionali, cercando la lettera nei luoghi classici, senza successo. Dupin, al contrario, adotta un approccio diverso: egli “guarda” la situazione in modo diverso, utilizzando ingegno e astuzia per penetrare il significato nascosto della situazione. In questo contesto, “guardare” potrebbe significare osservare con intuito e percezione, andando oltre ciò che è immediatamente evidente per scoprire la verità nascosta.

    La lettera, in fondo, non poteva che essere lì.

  • Voyeur!

    Voyeur!

    Occhio elettronico

    Ambientazione: Il film è ambientato in un futuro distopico, dove la tecnologia avanzata ha portato a una società altamente sorvegliata, in cui la privacy è un lusso dimenticato. Le persone sono costantemente monitorate dalle autorità tramite telecamere e droni volanti.

    Trama: Il protagonista, Alex De Luca, un ex giornalista d’inchiesta diventato investigatore privato, è costretto su una sedia a rotelle a causa di un incidente che ha danneggiato la sua colonna vertebrale. La sua vita si svolge principalmente in un lussuoso appartamento con pareti trasparenti, dove la sua vista sull’oscurità della città è ininterrotta.

    Un giorno, mentre osserva le attività dei suoi vicini attraverso l’interfaccia digitale delle sue pareti trasparenti, Alex diventa testimone di un omicidio apparentemente perfetto. Un uomo potente e corrotto, noto per i suoi loschi affari, uccide brutalmente un suo collaboratore, assicurandosi che il delitto sembri un incidente.

    Alex, che ha una mente acuta e una profonda conoscenza dei segreti nascosti della città, sa di avere le prove necessarie per smascherare il killer, ma è intrappolato nella sua casa e incapace di agire fisicamente. La sua unica alleata è l’intelligenza artificiale avanzata che gestisce il suo appartamento, chiamata Aurora, che si preoccupa di aiutarlo a scoprire la verità.

    Mentre Alex inizia a investigare in modo clandestino attraverso le telecamere e i dispositivi di sorveglianza della città, scopre che il killer è coinvolto in una rete di corruzione che va oltre la sua immaginazione. La sua ricerca lo porta sempre più vicino al pericolo, mentre cerca disperatamente un modo per far giustizia senza mai lasciare la sua casa.

    Il film (del tutto immaginario) si sviluppa come un thriller psicologico, con elementi di suspense, suspense e tensione crescente mentre Alex lotta contro il tempo per scoprire la verità e smascherare il killer, senza mai uscire dalla sua prigione dorata. Man mano che la trama si dipana, svela anche la complessa trama politica e sociale della società futuristica in cui è ambientato, mettendo in discussione la natura della privacy, del potere e della giustizia.

    Definizione voyeur

    Un’interpretazione accelerazionista da una prospettiva psicoanalitica potrebbe suggerire che alcuni individui traggono piacere dalla rapida evoluzione tecnologica e sociale, come se fosse una sorta di gratificazione psicologica, e che questo desiderio di osservare il cambiamento potrebbe avere radici profonde nella loro psiche. Tuttavia, questa interpretazione è piuttosto speculativa e non è un concetto ampiamente riconosciuto in nessuna delle due discipline.

    un “voyeur accelerazionista” potrebbe essere una persona che trae piacere o soddisfazione dalla rapida accelerazione e dal cambiamento tecnologico e sociale, osservando l’evoluzione della società attraverso una lente di distanza emotiva e critica. Da una prospettiva psicoanalitica, la figura del voyeur può essere analizzata in termini di desiderio e soddisfazione sessuale. Secondo la teoria psicoanalitica di Sigmund Freud, il voyeurismo potrebbe essere considerato una manifestazione di desiderio sessuale inconscio, in cui una persona cerca gratificazione sessuale attraverso l’osservazione segreta di altri che si impegnano in attività intime. Il voyeurismo può essere collegato a diverse dinamiche psicologiche, tra cui il desiderio di potere, la curiosità morbosa o la mancanza di empatia.

    Immagine di copertina: un voyeur secondo l’intelligenza artificiale di StarryAI

  • Il fascino del crooner resterà immortale

    Il fascino del crooner resterà immortale

    I crooner rappresentano una figura iconica nel mondo della musica, portando con sé una combinazione unica di talento, carisma e stile. Questi cantanti melodici sono noti per le loro voci vellutate e capacità di trasmettere emozioni attraverso canzoni romantiche e ballate indimenticabili. Questo articolo esplorerà la storia e il significato dei crooner più famosi, sia negli Stati Uniti che in Italia.

    I Crooner negli Stati Uniti

    Negli Stati Uniti, l’era dei crooner emerse all’inizio del XX secolo e raggiunse il suo apice negli anni ’30 e ’40. Questi cantanti avevano una presenza scenica affascinante, spesso esibendosi in smoking e camicie ben stirate, mentre interpretavano canzoni romantiche e d’amore. Alcuni dei crooner più famosi degli Stati Uniti includono:

    1. Frank Sinatra

    Frank Sinatra è probabilmente il crooner più noto al mondo. Conosciuto come “Ol’ Blue Eyes”, Sinatra era famoso per la sua voce vellutata, la presenza scenica carismatica e le canzoni indimenticabili come “My Way” e “Fly Me to the Moon”. Ha influenzato generazioni di cantanti e ha lasciato un’impronta indelebile nella storia della musica.

    2. Dean Martin

    Dean Martin, noto per il suo aspetto rilassato e il suo senso dell’umorismo, è un altro crooner leggendario. Le sue canzoni come “That’s Amore” e “Ain’t That a Kick in the Head” sono ancora amate da molte persone in tutto il mondo.

    3. Nat King Cole

    Nat King Cole, con la sua voce calda e il talento pianistico, ha segnato un’epoca con canzoni come “Unforgettable” e “L-O-V-E”. Era un artista eclettico che spaziava dal jazz al pop.

    4. Tony Bennett

    Tony Bennett è un celebre cantante statunitense di musica pop e jazz. Nato il 3 agosto 1926 a New York City e scomparso il 21 luglio 2023, il suo vero nome è Anthony Dominick Benedetto. Bennett è noto per la sua voce distintiva, il talento interpretativo e una carriera che si è estesa per decenni. È considerato una delle icone della musica popolare e jazz del XX secolo.

    Le sue canzoni più famose includono “I Left My Heart in San Francisco,” “The Best is Yet to Come,” “Fly Me to the Moon,” e molte altre. Ha vinto numerosi premi Grammy durante la sua carriera, incluso un Grammy alla carriera nel 2001. Bennett è noto anche per le sue collaborazioni con altri grandi artisti, tra cui Frank Sinatra, Amy Winehouse, e Lady Gaga.

    Tony Bennett è anche un pittore e ha esposto le sue opere d’arte in diverse mostre. La sua lunga e illustre carriera musicale lo ha reso una delle figure più rispettate nel mondo della musica e ha lasciato un’impronta indelebile nella storia della musica pop e jazz.

    I Crooner in Italia

    In Italia, i crooner hanno goduto di una lunga tradizione musicale, caratterizzata da melodie romantiche e parole d’amore. Alcuni dei crooner più celebri dell’Italia includono:

    1. Domenico Modugno

    Domenico Modugno è conosciuto per le sue emozionanti esibizioni canore e per aver scritto e interpretato la celebre canzone “Nel blu, dipinto di blu,” comunemente nota come “Volare.” Il suo stile incantevole ha conquistato il cuore di molte generazioni.

    2. Fred Buscaglione

    Fred Buscaglione è ricordato per la sua personalità carismatica e il suo stile da gangster, che ha reso le sue esibizioni uniche e memorabili. Canzoni come “Guarda che luna” sono diventate delle vere e proprie icone.

    3. Johnny Dorelli

    Johnny Dorelli è un altro famoso crooner italiano noto per il suo carisma e le sue esibizioni dal vivo. Ha cantato canzoni romantiche e ballate come “Mille lire al mese.”

    Significato Crooner

    I crooner incarnano l’eleganza, la passione e la nostalgia. Le loro esibizioni, sia negli Stati Uniti che in Italia, sono caratterizzate da voci emozionanti e canzoni che parlano di amore, sentimenti e romanticismo. Questi artisti hanno la capacità di farci sentire profondamente coinvolti nelle loro interpretazioni e di evocare ricordi di amori passati e momenti speciali.

    In sintesi, i crooner sono figure iconiche della musica popolare, e le loro canzoni rimarranno indelebili nella storia musicale. Siano essi americani o italiani, questi artisti continuano a ispirare e a incantare le generazioni con le loro voci e le loro emozionanti interpretazioni. Il fascino dei crooner è eterno, e la loro eredità musicale vive ancora oggi.

  • Digital Gestalt: vedere con gli occhi di un’intelligenza artificiale

    Digital Gestalt: vedere con gli occhi di un’intelligenza artificiale

    Qualche giorno fa il blog ufficiale della fondazione The Alan Turing Institute ha proposto una fondamentale riflessione sul valore del “vedere”, in termini algoritmici, previsto da un’intelligenza artificiale. Per quanto possa essere poco sostanziale parlare di algoritmi (in senso deterministico, quantomeno) in questa fase, l’idea che un’IA creata dall’uomo possa vedere cose che l’occhio umano non sarebbe in grado percepire (per motivi di distorsioni e bias cognitivi, o anche solo per semplice questione di tempo e modo).

    I ricercatori dell’Alan Turing Institute stanno infatti utilizzando una combinazione di software (Scivision e MapReader), originariamente sviluppati per la digitalizzazione di mappe, per raccogliere misurazioni sulla sostenibilità e la sicurezza alimentare. Su larga scala, può essere utile disporre di informazioni affidabili inferite da queste basi di conoscenza”naturali”. In ottica strutturalista, in altri termini, si tratta di raccogliere informazioni sulla forma, la dimensione e la distribuzione spaziale durante la crescita di una pianta, in modo da calcolarne in modo accurato il comportamento in corrispondenza del mutare delle condizioni climatiche mondiali. Lo stesso modello viene applicato per prevedere e studiare l’erosione delle coste del Regno Unito, sfruttando una rete neurale in grado di rilevare differenze di forma e prevederne l’andamento futuro in base al mutamento indotto dall’atmosfera.

    Source: https://www.turing.ac.uk/blog/how-ai-can-see-natural-world-ways-humans-cant

    È – almeno in parte – l’applicazione digitalizzata del principio concepito dalla psicologia della forma (Gestalt), che partiva dall’analisi di Wertheimer delle figure stroboscopiche per poi analizzare la capacità umana della mente di completare le forme. Una capacità innata, inconsapevole, ravvisabile nelle più comuni illusioni ottiche, che ci spinge a vedere cose che non esistono eppure, innegabilmente e contraddittoriamente, sembrano esistere lo stesso. Di suo, la Gestalt è una teoria psicologica che si concentra sull’organizzazione percettiva e sulla comprensione della percezione umana delle forme e dei pattern. Si basa sull’idea che il cervello umano tenda a organizzare le informazioni visive in modi significativi, percependo le parti di un’immagine come un tutto coerente anziché come singoli elementi separati.

    Questo concetto è stato ampiamente utilizzato nello sviluppo di algoritmi di intelligenza artificiale (IA) nel campo della visione artificiale. Nell’intelligenza artificiale, in effetti, l’applicazione dei principi della Gestalt può contribuire a migliorare l’efficienza e l’accuratezza dei sistemi di visione artificiale.

    Ad esempio, gli algoritmi di riconoscimento degli oggetti possono trarre vantaggio dalla comprensione delle relazioni spaziali tra le parti di un’immagine per identificare gli oggetti stessi in modo più preciso. Inoltre, i principi della Gestalt possono essere integrati nei modelli di apprendimento automatico per migliorare la capacità dei sistemi di comprendere e interpretare le informazioni visive in modo simile all’essere umano.