RIDERE_ (65 articoli)

Recensioni dei migliori film commedia usciti al cinema e per il mercato home video.

  • Tecnocrazia è il saggio sul dilagare del digitale

    Tecnocrazia è il saggio sul dilagare del digitale

    “Una tecnologia dilagante ci aiuta davvero a vivere meglio, o finisce solo per condizionarci e dominare, alla lunga, le nostre esistenze?”

    Viviamo una quotidianità dove il “cellulare è diventato un prolungamento della nostra organicità”, scrive Capolupo nel suo ultimo lavoro, Tecnocrazia. Un saggio in cui affronta come i rapidi cambiamenti del mondo tecnologico stanno definendo nuovamente le nostre abitudini. Secondo l’autore, infatti, la tecnologia potrebbe imporsi definitivamente sulla nostra passività e arrivare a imporre un dominio tecnocratico.

    Oggi la presenza pervasiva della tecnologia ha raggiunto un punto in cui non possiamo più immaginare un mondo senza di essa. La tecnologia, infatti, è diventata così centrale nelle nostre vite che non può più essere considerata solo un aspetto accessorio, ma assumere un ruolo più attivo, portando a un possibile dominio tecnocratico: “Una tecnologia che si impone con decisione in virtù di una curiosa e autoreferenziale necessità d’esserci.”

    La tecnologia, dunque, diventa un attore influente che modella le dinamiche sociali, economiche e politiche. In questo senso, l’autore parla di “tecnocrazia”, suggerendo come la governance basata sulla competenza tecnologica, potrebbe emergere come forma predominante di organizzazione sociale.

    “Internet ci accoglie, ci coccola, ci fa trovare quello che vogliamo, su misura per ognuno, e ci fa diventare permalosi se qualcuno ci fa notare che quella conoscenza è farlocca. Una forma di sapienza che potremmo definire totalitaria.”

    I cambiamenti avvengono troppo rapidamente per essere osservati o analizzati con la dovuta attenzione, per questo è fondamentale riflettere sulle implicazioni della crescente influenza tecnologica che sta cambiando byte dopo byte, nostra percezione del mondo.
    “Complessità + velocità è diventato un binomio stordente, colossale, ingestibile, impossibile da dibattere senza degenerare in analisi semplicistiche, parziali o ingenue.”

    Riflessioni supportate anche dal lavoro dello scienziato Turing, uno dei più significativi studiosi di informatica, che l’autore cita a proposito della genialità delle sue intuizioni.

    La tecnocrazia, con le sue mille sfaccettature e modalità sempre più difficili da decifrare, sta andando ben oltre la soglia che si era prefissata alle origini. Oggi è già uno strumento invasivo: “può scrivere al tuo posto, cambiare le tue abitudini, produrre risultati umanizzati, ingannarti.”

    “Tecnocrazia nasce da un personale flusso di coscienza che deve qualcosa al cyberpunk, la corrente letteraria che analizza il rapporto uomo-macchina da più di quarant’anni. È frutto di analisi puntuali frammiste a personaggi che conosco da sempre, alle prese con le proprie psicosi tecnologiche: app che non si aprono, email da perfetti sconosciuti, messaggi smarriti, GPS fuori controllo e intelligenze artificiali che sembrano darci del tu.”

    Capolupo mette in evidenza come, grazie all’intelligenza artificiale, la tecnocrazia abbia saputo trovare nuove soluzioni e livelli di realtà in maniera tanto credibile da confondersi con la realtà stessa.

    “C’è moltissimo altro in gioco, nelle tecnologie di oggi: non soltanto numeri, sesso, politica e finanza, ma anche sentimenti, stati d’animo dei singoli individui che si rapportano con le stesse.”

    Come possiamo combattere la tecnocrazia? “Con il silenzio, a volte, o con un impopolare quanto sempre lecito: «non lo so».”, oppure possiamo fare qualcosa di più?

    Sull’autore

    Salvatore Capolupo (1979, Vibo Valentia) è un ingegnere informatico, consulente, blogger e formatore, oltre che appassionato attore e factotum teatrale. Immerso nel contesto di internet fin dai suoi albori, collabora con varie realtà digitali e startup, da molto prima che “lavorare da casa” diventasse pop. Esperto di tecnologie open source, è da sempre incuriosito dai risvolti pratici delle applicazioni e da come la tecnologia si innesti nella società in cui viviamo. Gestisce vari blog su argomento tecnologico, finanziario e cinematografico, tra cui lipercubo.it. Ha pubblicato Tecnofobia per El Doctor Sax, Tecnocrazia è il suo secondo libro.

    TECNOCRAZIA di Salvatore Capolupo (190 pagine, 13.00€) è impreziosito dalla splendida copertina dell’illustratore digitale Javier Escribano (instagram: odottan_cosmic_alchemist). Il volume verrà presentato in anteprima a Roma, alla Fiera della piccola e media editoria Più Libri Più Liberi, dal 6 al 10 dicembre 2023 e sarà disponibile nelle librerie fisiche e online dal 30 novembre.

    Recapiti

    È possibile concordare con la casa editrice l’invio gratuito di copie dell’opera per recensioni, interviste all’autore, eventi promozionali. Per ordini, distribuzione, informazioni contattare attraverso i seguenti canali:

  • Generazione indifferenziata

    Generazione indifferenziata

    Idea da veicolare: la generazione che ha avuto tutto non esiste. È solo un mito per accomodare idee reazionarie.

    Svolgimento.

    La “generazione indifferenziata” è un concetto che ci invita a riconsiderare le nostre percezioni generazionali. Anziché vedere i baby boomers come una coorte privilegiata e omogenea, dovremmo riconoscere la complessità e la diversità delle loro esperienze. Solo così possiamo affrontare le sfide del nostro tempo senza cadere in facili stereotipi e narrazioni semplificate. Le idee reazionarie che cercano di sfruttare il mito dei boomers per mantenere il controllo in un mondo in rapido cambiamento devono essere contestate con una comprensione più sfumata della storia e delle dinamiche generazionali. Solo abbracciando la complessità possiamo sperare di costruire un futuro più equo e inclusivo per tutte le generazioni.

    La Generazione Boomer: Un Mito per Sostenere le Idee Reazionarie

    Negli ultimi anni, il termine “boomer” è diventato una sorta di insulto generazionale, evocando immagini di individui anziani che, dopo aver goduto di innumerevoli benefici e opportunità, guardano con disprezzo e incomprensione le nuove generazioni. Tuttavia, c’è una crescente consapevolezza che questa visione della generazione boomer come una coorte omogenea e privilegiata è, in gran parte, un mito. Questo mito serve a supportare idee reazionarie che cercano disperatamente di mantenere il controllo in un mondo moderno e accelerazionista.

    Il Mito della Generazione Boomer

    La narrazione dominante descrive i baby boomers, nati tra il 1946 e il 1964, come una generazione che ha goduto di piena occupazione, crescita economica stabile, case a prezzi accessibili e un solido stato sociale. Si sostiene che abbiano vissuto l’apice del capitalismo occidentale, accumulando ricchezza e stabilità in misura ineguagliabile dalle generazioni successive.

    Ma questa narrazione è estremamente semplificata. Innanzitutto, non tutti i boomers hanno vissuto queste esperienze idilliache. Molti hanno affrontato le difficoltà della disoccupazione, della discriminazione, delle guerre (come quella del Vietnam), e della crisi energetica degli anni ’70. La ricchezza e la stabilità economica non sono state distribuite uniformemente; numerose persone di questa generazione hanno lottato per sbarcare il lunario e non hanno beneficiato del boom economico tanto decantato.

    La Creazione del Mito

    Allora, perché persiste questa immagine idealizzata dei baby boomers? La risposta potrebbe risiedere nella necessità di creare una figura su cui proiettare le insoddisfazioni e le frustrazioni delle generazioni successive. In un mondo in rapido cambiamento, con la tecnologia che accelera le trasformazioni sociali ed economiche, le idee reazionarie trovano un terreno fertile in questa narrazione.

    Presentare i boomers come i “cattivi” che hanno avuto tutto e che ora si oppongono al progresso permette ai reazionari di argomentare che i problemi attuali sono il risultato dell’ingratitudine e dell’irresponsabilità delle generazioni più giovani. Questo distoglie l’attenzione dalle vere cause sistemiche delle disuguaglianze e delle difficoltà economiche odierne.

    Un Mondo Moderno e Accelerazionista

    Il mondo di oggi è caratterizzato da cambiamenti rapidi e profondi. L’accelerazionismo, una filosofia che abbraccia l’idea che le forze del capitalismo e della tecnologia devono essere spinte oltre i loro limiti per provocare cambiamenti radicali, riflette questa realtà. In questo contesto, le idee reazionarie cercano di rallentare o fermare questo progresso, proponendo un ritorno a un passato idealizzato che non è mai esistito.

    La figura del boomer diventa quindi una pedina in questo gioco ideologico. Utilizzata per giustificare politiche conservatrici e per screditare le richieste di riforme radicali, questa immagine serve a mantenere lo status quo. Tuttavia, è fondamentale riconoscere che la generazione boomer non è mai stata un blocco monolitico con esperienze e vantaggi uniformi. La diversità delle esperienze e delle lotte all’interno di questa generazione è troppo spesso ignorata.

  • Guida pratica al meme “non capiresti”

    Guida pratica al meme “non capiresti”

    Il Joker di Philipps si chiude su una frase emblematica che non poteva che diventare un meme: Joker, ormai rinchiuso e apparentemente inoffensivo, che risponde ad una domanda con “non capiresti”.

    Origine del Meme

    Il meme “Non Capiresti” trae origine dal film del 2019 “Joker”, diretto da Todd Phillips e interpretato da Joaquin Phoenix nel ruolo del protagonista, Arthur Fleck. La pellicola offre una rappresentazione complessa e oscura della discesa nella follia di Fleck, culminando nella sua trasformazione nel famigerato Joker.

    La Scena Specifica

    La frase “Non capiresti” viene pronunciata in una delle scene finali del film. Dopo una serie di eventi violenti e traumatici, Arthur Fleck viene rinchiuso in un istituto psichiatrico. Mentre si trova in una stanza bianca, apparentemente tranquillo, risponde a una domanda di un terapeuta con la frase “Non capiresti”, accompagnata da un sorriso enigmatico. Questa scena rappresenta un momento di chiusura emotiva e psicologica per il personaggio, che ormai è completamente sprofondato nella sua nuova identità di Joker.

    Significato e Uso del Meme

    La frase “Non capiresti” è diventata un meme per la sua capacità di esprimere un senso di incomprensione e isolamento. Nel contesto del meme, viene utilizzata per rappresentare situazioni in cui qualcuno si sente incompreso o quando si ritiene che l’interlocutore non abbia la capacità di comprendere la complessità di una situazione. L’uso di questa frase spesso aggiunge un tono di superiorità o mistero alla conversazione.

  • Guida pratica al meme di Nicholas Cage

    Guida pratica al meme di Nicholas Cage

    Esistono pochissimi meme come quelli di Nicholas Cage, sia in termini di diffusione che di attribuzione di significato. Il motivo di per sé è piuttosto semplice: è il meme, forse l’espressione più pura e diretta di questo tipo di comunicazione – per quello che ne sappiamo – uno dei primi meme tratti esplicitamente da un film. Non il primo della storia, ma siamo comunque ad un livello di epicità non da poco.

    Il meme “You Don’t Say” rappresenta un esempio perfetto di come un’immagine tratta da un film possa diventare un fenomeno virale su Internet. La combinazione di un’espressione facciale unica e un contesto sarcastico ha reso questo meme una forma di comunicazione diretta ed efficace, capace di attraversare diverse culture e generazioni con il suo umorismo immediato.

    Significato e Uso del Meme

    La frase “You Don’t Say” è un’espressione idiomatica inglese usata per esprimere sorpresa o stupore, ma è comunemente utilizzata in modo sarcastico per rispondere a un’affermazione ovvia o banale. Nel contesto del meme, viene utilizzata principalmente con questa accezione sarcastica. L’immagine di Cage, con il suo volto esageratamente stupito, accentua il tono sarcastico del meme, rendendolo particolarmente efficace per rispondere a dichiarazioni che non sorprenderebbero nessuno.

    Diffusione del Meme

    Il meme ha guadagnato popolarità su Internet grazie alla sua capacità di esprimere sarcasmo in modo diretto e visivamente divertente. L’unicità dell’espressione facciale di Cage e il contesto inusuale da cui proviene hanno contribuito alla sua diffusione virale. Questo ha portato il meme “You Don’t Say” a diventare uno dei più riconoscibili e usati nel mondo dei meme, specialmente nei primi anni della loro proliferazione online.

    meme you don’t say (non mi dire) – spiegazione e origine

    La frase “you don’t say” è un’espressione idiomatica usata per trasmettere sorpresa o stupore, ma può essere usata anche con sarcasmo in risposta a un’affermazione ovvia. L’accezione che generalmente viene attribuita al meme di Nicholas Cage è proprio questa ultima. L’immagine originale è stata presa da una scena della commedia nera del 1988 Vampire’s Kiss, che ruota attorno alla discesa nella follia di un agente letterario in difficoltà dopo essersi convinto di essersi trasformato in un vampiro.

    La sua celebre espressione facciale unica è stata presa da una scena particolare in cui il personaggio di Cage, Peter Loew, tormenta la sua segretaria in modo inquietante.

    Cage ha dichiarato al The Guardian in una citatissima intervista: “Potrei essere stato il primo attore a subire una sorta di memeificazione”, afferma, alludendo alla proliferazione di meme  insieme a innumerevoli variazioni video sul tema di Nicolas Gabbia che perde la sua merda. “Una persona ha scelto tra tutti questi diversi film in cui stavo avendo dei crolli, ma senza alcun riguardo per come il personaggio fosse arrivato a quel punto. Ero frustrato perché non sapevo cosa la gente prendesse dai film oltre a quello.

  • Donald Duck Boner è un meme equivoco

    Donald Duck Boner è un meme equivoco

    La versione più popolare di Donald Duck Boner, in cui Paperino si alza in piedi con il suo cappello blu, proviene da un fotogramma vicino alla fine del film d’animazione Disney Saludos Amigos, uscito il 24 agosto 1942. Durante il segmento “Aquarela do Brasil” (mostrato di seguito), Paperino inghiotte un’ape e mentre l’ape si muove all’interno del suo corpo, spinge contro lo stomaco di Paperino, creando una protuberanza che assomiglia a un’erezione.

    Source: disney, https://knowyourmeme.com/memes/donald-duck-boner
    Source: disney, https://knowyourmeme.com/memes/donald-duck-boner

    Il termine “Donald Duck Boner” si riferisce a un meme Internet, non necessariamente a un evento specifico all’interno di una serie animata. Questo meme è nato dalla reinterpretazione umoristica di alcuni fotogrammi tratti da varie opere animate di Paperino (Donald Duck), in cui il personaggio sembra avere un’erezione a causa di una varietà di circostanze.

    Questi meme prendono spunto da fotogrammi che, per varie ragioni, possono sembrare ambigui o interpretati in modo umoristico come se il personaggio di Paperino avesse un’erezione, sebbene non sia l’intenzione originale dei creatori dei cartoni animati. Questo tipo di meme sfrutta l’umorismo derivante dall’interpretazione fuorviante di immagini innocenti e può essere considerato parte della cultura di Internet e dei meme online.

    Source: disney, https://knowyourmeme.com/memes/donald-duck-boner
    Source: disney, https://knowyourmeme.com/memes/donald-duck-boner

    La scena in questione mostra Paperino che, entusiasta, si alza repentinamente dal letto con una coperta sulle gambe. Tuttavia, a causa dell’angolazione e della posizione della coperta, sembra che ci sia qualcosa di sospetto sotto di essa, che alcuni spettatori hanno interpretato come un’erezione.

    Questa interpretazione ha portato a speculazioni e scherzi su Internet, con la scena che è diventata nota come il “Donald Duck Boner“. Tuttavia, è importante notare che la scena è stata probabilmente un incidente di animazione e non è stata intenzionalmente inclusa per raffigurare una situazione sessuale. Ne esistono anche due varianti riportate di seguito, sempre tratte da film Disney d’epoca. Anche qui ovviamente il fraintendimento serve solo a creare il meme, e tendiamo ad escludere intenzionalità.

    Source: disney, https://knowyourmeme.com/memes/donald-duck-boner
    Source: disney, https://knowyourmeme.com/memes/donald-duck-boner