Ospite Inatteso

  • Manuale digitale del Cinema Dissacrante

    Manuale digitale del Cinema Dissacrante

    “Dissacrante” è un aggettivo che indica qualcosa che è in grado di oltraggiare, sfidare o violare deliberatamente le norme, le convenzioni o i valori sacri, sia religiosi che culturali. Questo termine viene utilizzato per descrivere qualcosa di provocatorio, irriverente o che mette in discussione idee o istituzioni considerate intoccabili o sacre dalla società o dalla cultura in cui si inseriscono. L’etimologia del termine “dissacrante” deriva dalla combinazione del prefisso “dis” (che indica un’azione negativa o contraria) e dal termine “sacro” che ha radici latine e fa riferimento al concetto di santo o consacrato. Un sinonimo di “dissacrante” potrebbe essere “irriverente”. Entrambi gli aggettivi descrivono qualcosa che manca di rispetto per le norme, le istituzioni o le convenzioni, solitamente in modo provocatorio, sfidando le aspettative sociali o culturali. Altri sinonimi potrebbero essere “scorretto”, “sacrilego”, “provocatorio” o “sfacciato”, a seconda del contesto in cui vengono utilizzati.

    Quindi, letteralmente, “dissacrante” significa “che toglie la sacralità o il carattere sacro a qualcosa”, con una connotazione di sfida o oltraggio nei confronti di ciò che è considerato sacro o intoccabile. Questo aggettivo è spesso usato per descrivere opere artistiche, opere letterarie, film o azioni che mirano a mettere in discussione dogmi, valori tradizionali o concetti considerati sacri dalla società. Il cinema non poteva fare eccezione ed in questo articolo abbiamo raccolto i 10 film tra i più dissacranti mai realizzati.

    Brian di Nazareth

    Diretto da Terry Jones, questo film dei Monty Python affronta temi religiosi in modo satirico, seguendo la storia di un uomo di nome Brian che vive nell’antica Giudea e viene letteralmente scambiato per il Messia.

    Arancia meccanica

    Diretto da Stanley Kubrick, questo film si concentra sulla violenza giovanile e sulla psicologia del male, esplorando il tema del libero arbitrio attraverso un protagonista violento e disturbato.

    Salò o le 120 giornate di Sodoma

    Diretto da Pier Paolo Pasolini, il film affronta temi di potere, sadismo e perversione attraverso una rappresentazione estremamente cruda e provocatoria.

    La montagna sacra

    Diretto da Alejandro Jodorowsky, questo film surrealista e simbolico mette in discussione le istituzioni religiose, sociali e politiche attraverso una serie di immagini e simbolismi visivi.

    Dogma

    Diretto da Kevin Smith, questo film presenta una visione satirica e irriverente della religione e dei dogmi religiosi attraverso una trama che coinvolge angeli, un’apocalisse e un gruppo di personaggi umani connessi a temi spirituali.

    Borat 2

    Borat Seguito di film cinema: il ritorno del giornalista kazako che diverte (e fa arrabbiare) chiunque

    This Is the End

    Questo film, diretto da Seth Rogen e Evan Goldberg, è una commedia apocalittica che vede diversi attori interpretare versioni di sé stessi in una situazione di fine del mondo, utilizzando humor oscuro e autoironico.

    “The Wolf of Wall Street

    Diretto da Martin Scorsese, questo film segue la storia vera di Jordan Belfort, un broker di Wall Street, mostrando il suo stile di vita eccessivo e immorale, mettendo in discussione il mondo della finanza e della moralità.

    Postal

    Un film che entra di diritto nell’universo del cinema più dissacrante di sempre.

    American Psycho

    Basato sul romanzo di Bret Easton Ellis, il film diretto da Mary Harron segue la vita di Patrick Bateman, un giovane banchiere con tendenze psicopatiche, critica la società degli anni ’80 e le ossessioni materialistiche.

    Fight Club

    Diretto da David Fincher, questo film basato sul romanzo di Chuck Palahniuk mostra una critica al consumismo e alla società moderna attraverso un club segreto che promuove (direttamente o indirettamente, pur sempre in maniera provocatoria) la ribellione contro lo status quo.

  • Critica della Ragione Televisiva

    Critica della Ragione Televisiva

     Kant ha enfatizzato l’importanza dell’autonomia della ragione e della libertà individuale nell’assumere decisioni morali e nell’esercitare il giudizio razionale. Tuttavia, la televisione può spesso influenzare questi processi in modi che potrebbero non essere compatibili con la visione kantiana. Una critica della ragione televisiva sul modello di Kant potrebbe concentrarsi sul modo in cui la televisione influisce sulla nostra capacità di ragionare in modo autonomo e razionale, così come sull’uso della nostra libertà.

    In primo luogo, la televisione può limitare la nostra capacità di ragionare autonomamente fornendo informazioni parziali o distorti su vari argomenti. Questo può portare a una mancanza di libertà nel processo decisionale, poiché siamo influenzati da ciò che ci viene presentato senza la possibilità di esaminare obiettivamente tutte le prospettive. In secondo luogo, la televisione può promuovere un consumo passivo di contenuti anziché un coinvolgimento attivo e critico con le informazioni presentate. Questo può portare a una dipendenza da parte degli spettatori dalle narrazioni mediatiche anziché dalla loro capacità di ragionare autonomamente. Inoltre, Kant ha sottolineato l’importanza della moralità nell’uso della ragione e della libertà. Tuttavia, la televisione può spesso promuovere valori superficiali o materialistici che potrebbero contrastare con i principi morali kantiani.

    Kant è noto per una serie di concetti chiave nel suo pensiero filosofico, tra cui l’autonomia della ragione, l’imperativo categorico e la dignità umana. Vediamo come questi concetti possono essere applicati al contesto della critica della ragione televisiva:

    1. Autonomia della ragione: Kant sostiene che la ragione debba essere autonoma, cioè guidata da principi razionali e morali anziché da influenze esterne. Nell’applicazione a una critica della ragione televisiva, questo concetto suggerisce che gli individui dovrebbero esercitare la propria ragione in modo indipendente rispetto ai messaggi e alle narrazioni mediatiche. La televisione, se non utilizzata con discernimento critico, potrebbe compromettere questa autonomia, influenzando il modo in cui le persone pensano e prendono decisioni.
    2. Imperativo categorico: Kant presenta l’imperativo categorico come un principio morale fondamentale che richiede di agire solo secondo massime che possono essere universalizzate. Nell’ambito della critica della ragione televisiva, questo potrebbe significare valutare l’eticità dei contenuti televisivi in base a come influenzano il comportamento e il pensiero degli spettatori. Ad esempio, gli spettacoli televisivi che promuovono la violenza o l’ingiustizia potrebbero essere considerati moralmente discutibili secondo l’imperativo categorico di Kant.
    3. Dignità umana: Kant sottolinea che gli esseri umani hanno dignità intrinseca e devono essere trattati come fini in sé stessi, non come mezzi per altri fini. Questo concetto può essere applicato al contesto televisivo considerando se i programmi televisivi rispettano la dignità e il valore degli individui. Ad esempio, la trasmissione di contenuti che denigrano o sfruttano gruppi sociali potrebbe essere contraria alla visione kantiana della dignità umana.

    In sintesi, i principi fondamentali del pensiero di Kant possono fornire una base per valutare criticamente l’impatto della televisione sulla nostra capacità di ragionare autonomamente, sulla moralità dei contenuti e sul rispetto della dignità umana degli individui.

    In conclusione, una critica della ragione televisiva sul modello di Kant potrebbe evidenziare come la televisione possa influenzare negativamente la nostra capacità di ragionare autonomamente, esercitare la nostra libertà e prendere decisioni morali.

  • L’incredibile storia di Phineas Gage

    L’incredibile storia di Phineas Gage

    Phineas Gage (notare la correzione del nome da “Cage” a “Gage”) è una figura storica famosa nel campo della neurologia. Phineas Gage era un operaio ferroviario americano che visse nel XIX secolo. La sua fama deriva da un incidente avvenuto il 13 settembre 1848, che ebbe un profondo impatto sulla comprensione scientifica del cervello e del comportamento umano.

    Durante l’incidente, Gage stava lavorando sulla costruzione di una ferrovia in Vermont quando una grande barra di ferro gli perforò il cranio a causa di un’esplosione accidentale. Sorprendentemente, Gage sopravvisse all’incidente, ma la barra aveva attraversato la sua cavità cranica e lesionato una parte del suo cervello, in particolare la corteccia frontale. Dopo l’incidente, Phineas Gage subì un notevole cambiamento nel suo comportamento e nella sua personalità.

    Prima dell’incidente, era descritto come una persona tranquilla e rispettosa, ma dopo, divenne impulsivo, irritabile e incapace di mantenere relazioni sociali stabili o di rispettare norme di comportamento sociale.

    Il caso di Phineas Gage è diventato una pietra miliare nella comprensione della relazione tra la corteccia prefrontale del cervello e le funzioni cognitive e comportamentali. Ha contribuito in modo significativo alla comprensione della localizzazione delle funzioni cerebrali e alla concezione dell’importanza della corteccia prefrontale nell’autocontrollo, nelle decisioni e nel comportamento sociale. Il caso di Phineas Gage è stato studiato e documentato da molti neuroscienziati e psicologi nel corso degli anni ed è spesso citato come uno dei casi più noti nella storia della neurologia. Il caso di Phineas Gage è stato menzionato o rappresentato in alcuni documentari, programmi televisivi e film che trattano la storia della neurologia e della psicologia, ma non è stato l’argomento principale di un lungometraggio cinematografico noto.

    Phineas Gage è una figura storica reale e il suo caso è ben documentato e accettato dalla comunità scientifica come un importante esempio di come le lesioni cerebrali possano influenzare il comportamento umano. L’incidente di Phineas Gage, in cui una barra di ferro gli attraversò il cranio, causando lesioni cerebrali e cambiamenti comportamentali, è stato ampiamente studiato e documentato da medici e scienziati, ed è considerato un importante punto di riferimento nella storia della neurologia e della psicologia.

    Foto: OpenStax College, CC BY 3.0 <https://creativecommons.org/licenses/by/3.0>, via Wikimedia Commons

  • 10 film horror da vedere ad Halloween

    10 film horror da vedere ad Halloween

    La tradizione di Halloween imporrebbe quantomeno un’uscita, non per forza un party colossale in maschera ma, quantomeno, ritrovarsi con i buoni vecchi amici di sempre. Cosa che non sembra essere possibile per questo anno così atipico: e allora un buon film horror potrebbe, almeno in parte, consolarci.

    Con buona pace di streghe, mostri, vampiri e serial killer, infatti, l’orrore è realmente tra noi per quest’anno, e forse qualche vecchio film potrebbe rispolverare una sana catarsi (o “purificazione” dell’anima) di cui un po’ tutti, forse, abbiamo bisogno.

    Ed ecco a voi, senza altri indugi, la nostra selezione di film da riscoprire ad Halloween!

    The gerber syndrome (M. Dejoie)

    Questo film racconta di una misteriosa malattia che colpisce il cervello, che si manifesta in forma di influenza e che viene trasmessa mediante morso di individui barcollanti e minacciosi: la tagline di questo film del 2011, sicuramente uscito in tempi non sospetti ed ambientato a Torino, è semplice ed efficace: “è già tra noi“. Molti dettagli del film, visti oggi, potranno realmente risultare spaventosi, anche per via del taglio mockumentary che il film stesso possiede. Un film “del contagio” sicuramente da prendere in considerazione per questa notte.

    The Gerber Syndrome: il contagio è spaventoso e profetico (2011)

    Pontypool  (McDonald)

    Un horror unico nel suo genere perchè rielabora il tema degli zombi e lo declina in modo assolutamente inedito: certo, il rischio è che il contenuto possa risultare troppo auto-indulgente o “da intellettuali”, ma forse l’horror è anche questo, alla fine. Il clima post apocalittico iniziale è realmente da non perdere, e visto oggi fa ancora più paura.

    Pontypool: quando l’horror si mette in cattedra e fa accademia

    A mezzanotte possiederò la tua anima (José Mojica Marins)

    Un classico dell’horror un po’ più vecchio, che farà sorridere gli appassionati che già lo conoscono e potrebbe incuriosire chi invece non ne sa nulla: Marins realizzò questo film auto-finanziandosi completamente, ed entrando nella leggenda grazie al suo personaggio dell’irriverente e teatrale becchino Zè do Caixao.

    A mezzanotte possiederò la tua anima: un folle becchino del terrore

    Terrore nel buio (M. Pataki)

    Terrore nel buio è una proposta di Amazon Video davvero interessante, che realizza un classico horror “a strati” in cui la realtà si svela un po’ per volta. Alla base di tutto vi è ancora una volta l’incubo per una malattia e per le sale operatorie, cosa su cui la storia insiste parecchio.

    Massacre Mansion: l’horror anni 70 da riscoprire

    The ABCs of death II (AA.VV.)

    Personalmente amo la sintesi e sono dell’idea che questa raccolta di cortometraggi horror sia davvero al di sopra della media. Mi riferisco al secondo episodio perchè il primo volume, in effetti, latita da qualche punto di vista, mentre il vol. 2 è praticamente quasi perfetto.

    The ABCs of death 2 è perfetto per voi se amate i micro-horror a episodi

    31 (R. Zombi)

    Il buon vecchio Zombi non sarà mai abbastanza osannato dal pubblico e dalla critica, eppure con questo 31 ha colpito nel segno e realizzato un horror frenetico, moderno e claustrofobico. Perfetto da vedere la notte di Halloween perchè, tra l’altro, è proprio ambientato in questo giorno.

    31: Rob Zombi reinventa lo slasher, ancora una volta

    Halloween – The beginning (R. Zombi)

    La riedizione del classico di Carpenter “Halloween la notte delle streghe” è imperdibile da tantissimi punti di vista: ancora una volta Rob Zombi colpisce nel segno, ha visibilmente più mezzi del regista padre della saga e, peraltro, ha più mezzi a disposizione. Non ne fa un vanto, e anzi omaggia l’originale con una devozione considerevole.

    Halloween – The beginning: un reboot pregevole e degno di attenzione

    Halloween II (R. Zombi)

    Nonostante si tratti di un seguito che, in genere, tende mediamente a perdere smalto volta per volta nelle varie saghe dell’orrore, questo seguito di Halloween è ossessivo e spaventoso al punto giusto.

    Perchè “Halloween II” di Rob Zombi è un horror incisivo e accattivante

    La città verrà distrutta all’alba (G. Romero)

    In tempi di Covid-19 rivedere questo film di Romero, poco amato dalla critica e snobbato da parte del pubblico, dovrebbe essere doveroso: proprio perchè all’inizio vediamo sequenze profetiche, come gli inquietanti militari bardati in tuta bianca che vanno letteralmente a stanare le persone in casa a causa, guarda caso, di una pandemia. Non è il capolavoro che potrebbe sembrare ma di sicuro, visto oggi, fa la sua figura.

    La città verrà distrutta all’alba è il film meno noto di George Romero (1973)

    Halloween – La notte delle streghe (J. Carpenter)

    Non potevo che concludere con il classico di Carpenter, a questo punto: un film citato e scopiazzato in innumerevoli salse, in grado di iniziare una saga di successo che perdura e vive ancora fino ad oggi. Questo film, nella sua semplice essenzialità e quasi del tutto privo di effetti speciali, è il padre incontrastato di un certo modo di fare cinema horror, e merita rispetto e devozione ancora oggi.

    Halloween – La notte delle streghe è lo slasher per eccellenza

    Photo Credits: Łukasz Nieścioruk on Unsplash

  • La Tradizione dei Panettoni Artigianali: Un Viaggio nel Mondo del Gusto

    La Tradizione dei Panettoni Artigianali: Un Viaggio nel Mondo del Gusto

    Il Natale è tempo di tradizioni, e tra le più amate c’è sicuramente quella del Panettone Artigianale. Questo dolce natalizio italiano è un’opera d’arte culinaria che ha radici profonde nella cultura del Paese, e quando si parla di panettoni artigianali di alta qualità, l’azienda Fiasconaro di Castelbuono si distingue come uno dei produttori più rinomati.

    L’Origine del Panettone in Sicilia

    Sebbene il panettone sia originario del Nord Italia, la sua versione siciliana ha una storia che risale a centinaia di anni fa. Questa delizia è stata introdotta in Sicilia dagli antichi mercanti e commercianti, portando con sé influenze culturali e gastronomiche. Nel corso del tempo, il panettone si è adattato alle tradizioni e ai gusti siciliani, dando vita a una variante unica.

    Il Panettone artigianale Siciliano, come quello di Fiasconaro, si distingue per l’uso di ingredienti tipici dell’isola, che donano un sapore e un profumo irresistibili. Tra gli ingredienti più emblematici troviamo:

    1. 1. Canditi Siciliani: L’isola è famosa per i suoi agrumi, e i canditi siciliani, preparati con arance e cedri locali, conferiscono al panettone una dolcezza e un aroma straordinari.
    2. Pistacchi di Bronte: I pistacchi di Bronte, con il loro colore verde intenso e il sapore unico, sono spesso utilizzati per arricchire il panettone siciliano, aggiungendo una nota di croccantezza e sapore.
    3. Zibibbo: L’uva passa di Zibibbo, coltivata in Sicilia, è un elemento essenziale del panettone siciliano, contribuendo a una consistenza morbida e aromi fruttati.

    Fiasconaro: Una Storia di Eccellenza Artigianale

    Fiasconaro è un’azienda siciliana con una storia di oltre 70 anni nel mondo della pasticceria artigianale. Fondata nel 1953 dai fratelli Fiasconaro a Castelbuono, un pittoresco paesino in provincia di Palermo, l’azienda ha fatto della passione per la tradizione dolciaria italiana la propria missione. Il loro panettone artigianale è una vera delizia per i sensi, grazie alla cura meticolosa dei dettagli e all’utilizzo di ingredienti di altissima qualità.

    L’Arte del Panettone Artigianale

    Il panettone artigianale di Fiasconaro è un capolavoro di pasticceria. La loro ricetta segreta, tramandata di generazione in generazione, combina ingredienti selezionati con cura, come burro fresco, uova, farina di grano tenero e lievito madre naturale. Ma ciò che rende veramente speciale il panettone Fiasconaro è l’attenzione ai dettagli. Ogni passaggio, dalla preparazione dell’impasto alla cottura nel forno, è eseguito con maestria artigianale.

    L’azienda offre una vasta gamma di panettoni artigianali, ognuno con una propria personalità e un sapore unico. Dalle classiche varianti con canditi e uvetta a gusti più audaci come il panettone al pistacchio di Bronte, ogni creazione di Fiasconaro è un’esperienza indimenticabile per il palato.

    Dalla Sicilia al Mondo: L’Acquisto Online

    L’acquisto online è estremamente comodo e ti permette di esplorare una vasta selezione di panettoni artigianali siciliani, scegliendo tra varietà classiche o versioni più innovative. Inoltre, puoi inviare questi prelibati dolci come regali speciali a parenti e amici, condividendo il gusto autentico della Sicilia con il mondo.

    Il panettone artigianale siciliano è un simbolo dell’arte culinaria dell’isola e una prelibatezza natalizia che non dovresti lasciarti sfuggire.

    Sul sito web TipicoSiciliano.com trovate una vasta selezione di Panettoni Artigianali delle aziende Siciliane più rinomate come: Fiasconaro, Le Cuspidi di Raffadali, Di Stefano, Bonfissuto, così come altri prodotti dolciari, Vini Siciliani, Pesti, e Conserve della tradizionali.

    Basta navigare Qui!, scegliere il proprio Panettone preferito, e completare l’ordine in pochi passaggi. Il tutto verrà consegnato comodamente a casa vostra, pronto per deliziare voi e i vostri cari.