Guida pratica agli alternate ending (finali alternativi) nel cinema

I finali alternativi (alternate ending in inglese) si trovano un gradino sopra le fan theory e probabilmente molti livelli al di sotto dei film così come li conosciamo: sono alternate, per cui il regista non sarà mai troppo felice del fatto che noi li vediamo. Scarti, alla fine idee bocciate per i motivi più diversi, che a volte rendono giustizia della trama altre rischierebbero di accappottarla, di far saltare addirittura saghe di successo con oltre venti o trenta anni di storia. Di fatto, i finali alternativi spalancano un mondo cinematografico nascosto, un po’ come nelle migliori teorie complottistiche, creando nuove linee narrative, what if imprevedibili e (spesso e volentieri) contrappunti di comicità involontaria.

Uno dei finali alternativi più discussi degli ultimi tempi è ovviamente quello di Fight Club, il cult di David Fincher che è tornato di moda direttamente dagli anni 90, dopo che (a quanto pare) in Cina è circolato in una versione del film col finale mutilato, in cui al posto delle pluricitate esplosioni finali la polizia (fino ad allora visibile a malapena) vince, e ricostituisce l’ordine. E non si tratta, ovviamente, dell’unico caso: gli alternate ending sono un autentico culto da cinefili, e a ragion veduta – per quanto siano spesso annacquati da montaggi grossolani e in alcuni casi, forse, addirittura potrebbero essere realizzati dai fan. In altri casi sono quasi “appunti” audiovisivi, idee registiche mai realizzate o caratterizzate da un fascino quasi occulto. Il mistero, la scoperta di video mai ufficialmente pubblicati che è un po’ alla base del successo di serie come Archive 81, in effetti. In non pochi casi, i finali alternativi sono impietosamente meglio di quelli originali.

Affascinano, e anche tanto, a livello irrazionale o inconscio quasi ogni spettatore. Forse ciò avviene perchè si tratta di un modo per immaginare cosa sarebbe successo se quel protagonista si fosse salvato, avesse fatto altre scelte o avesse avuto un’altra possibilità. A tutti piacerebbe un alternate ending di tante vicende finite non benissimo nella propria vita, si sa: ma questo non sempre è possibile, per cui ci accontentiamo di farlo in una sala o davanti allo schermo di un servizio di streaming. Un invito a sognare, a vedere un sogno e rivederlo fino allo sfinimento, magari. È anche raro che il pubblico dello streaming classico possa trovare materiale del genere: molto più probabile che uno se lo vada a spulciare su Youtube e naturalmente nelle varie versioni DVD restaurate.

Vediamo a questo punto, senza altri indugi, quattro tra gli alternate ending più celebri mai girati, con annessa storia: con l’idea che oggi, nell’incresciosa e immarcescibile IncertezzaTM in cui viviamo, possano avere un valore terapeutico, o almeno aprirci alla possibilità di un mondo diverso da quello in cui viviamo, abbandonando le nostre convinzioni sedimentate e dando spazio a nuove, imprevedibili e addirittura migliori possibilità per l’umanità.

Nightmare: dal profondo della notte

I finali alternativi di Nightmare di Wes Craven sono, per quanto ne sappiamo, almeno tre: due sono per così dire pessimisti, con Freddy che risbuca fuori nel mondo reale per uccidere, a sottolineare come l’incubo non sia finito (e giustificando una saga che è durata fino ad oggi). E ne abbiam almeno un’altro meno cupo, probabilmente voluto dalla produzione, in cui questo, semplicemente, non avviene: happy end. Ad oggi, è possibile visionare i finali alternativi di Nightmare nella versione DVD e naturalmente su Youtube. Recensione

 

L’armata delle tenebre

Il finale alternativo di Army of darkness di Raimi è forse tra i più geniali che abbiamo reperito: Ash beve la pozione magica ma, per errore, si risveglia troppo avanti nel tempo. Il futuro che scopre è paradossale, inumano e disordinato: una specie di mondo surreale, dai tratti onirici e leteralmente fatto a pezzi in cui, ad esempio, sono visibili palazzi demoliti e il Big Ben. Ash alla fine urla, rassegnato, “ho dormito troppo a lungo“. Sono piuttosto sicuro che la versione in VHS da videoteca che vidi ai tempi (un po’ di anni fa, diciamo) fosse proprio questa: director’s cut.

Il finale più popolare de L’armata delle tenebre, ovviamente, rimane quello che termina con Ash che colpisce una posseduta a fucilate, salvando una collega e pronunciando – in un delirio di americanismo autoreferenziale quanto autoironico – la famosa battuta Dammi un po’ di zucchero, baby.

Terminator 2

Tra i finali alternativi più clamorosi, poi, ne troviamo uno che, se fosse stato adottato, avrebbe invalidato completamente i sequel del film, terminando la saga dopo “solo” due episodi. L’alternate ending in questione mostra Sarah Connor sopravvissuta, invecchiata e ancora viva nel 2029, diventata nonna mentre si gode un parco pieno di bambini, in una realtà pacifica in cui Skynet, evidentemente, non ha potuto prendere il sopravvento. Recensione

1408

1408 è diretto da Håfström, racconta una storia sulla falsariga di Shining incentrata sull’autore di libri sul sovrannaturale, e presenta quattro finali possibili: quello cartaceo del racconto di King, in cui il protagonista cambia mestiere, tra le proteste del suo agente letterario, per andare a vivere vicino al mare. C’è poi la fine del film, in cui Enslin sopravvive ad un incendio e ritrova un vecchio nastro, che gli prova l’esistenza della vita dopo la morte. In una terza versione Enslin diventa egli stesso un fantasma dopo essere morto in un incendio. In una quarta e ultima versione, sarà l’agente a percepire lo spirito del protagonista mediante una porta che sbatte.

Questa è la seconda versione:

mentre la successiva è la quarta:

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