Ospite Inatteso

  • Ecco l’impero dei sensi: l’eros psicoanalitico di Oshima che venne considerato contrario al buon costume

    Ecco l’impero dei sensi: l’eros psicoanalitico di Oshima che venne considerato contrario al buon costume

    Si tratta della storia di una giovane prostituta che diventa una sanguinaria killer, realmente esistita – nonchè ispiratrice di opere di vario genere e film su di lei (quello di Oshima è il secondo, in ordine cronologico). Una coproduzione internazionale tra Francia e Giappone, girata dal visionario e coraggioso Nagisa Oshima, destinato a suscitare numerose polemiche negli anni a venire e che valse ovviamente una singolare popolarità alla protagonista.

    La vera storia di Sada Abe

    Sada Abe era una giovane giapponese (nata nel 1905, data di morte non ufficialmente note) che aspirava a diventare una geisha; l’impatto con quel mondo non è dei migliori, in quanto viene relegata a soddisfare sessalmente i visitatori. Nel frattempo impara a suonare lo shamisen come tradizione imponeva e, dopo aver contratto la sifilide, decide di diventare una prostituta a tutti gli effetti. Conosce in seguito Kichizō Ishida, un uomo sposato con cui intrattiene una relazione clandestina: la storia racconta che rimasero a letto assieme per quattro giorni di seguito, e che Sada aveva sviluppato una forma di gelosia possessiva nei confronti dell’uomo, rivelando un’animo profondamente oscuro.

    La gelosia diventa minaccia: Sada usa un coltello contro l’uomo per farle capire che fa sul serio e che lo vuole tutto per sè; in seguito, senza mai essere considerata seriamente da Kichizō, lo minaccia di castrarlo, il tutto dopo aver consumato l’ennesimo rapporto. Dopo una nuova notte di passione, Sada soffoca con la cintura il proprio amante fino ad ucciderlo, mediante una forma di asfissia erotica portata alle estreme conseguenze. In seguito castra il cadavere, scrive una frase d’amore con il sangue dell’uomo (Sada e Kichi, noi due), e tre giorni dopo viene arrestata. Al momento della cattura avrebbe affermato che il pene dell’uomo era il ricordo più caro che la legava a quella relazione.

    Nella foto di archivio che viene associata al suo arresto Sada sembra sorridere, così come le autorità che l’avevano appena trovata (nel film viene detto che “risplendeva di felicità”: aveva letteralmente il partner, alla fine, tutto per sè).

    Unknown author, Public domain, via Wikimedia Commons

    Analisi del film

    Tutti dovrebbero ormai conoscere, a quasi cinquanta anni dalla sua purtroppo claudicante distribuzione (dovuta a numerosi problemi con la censura), il mood esplicito e claustrofobico che presenta Ecco l’impero dei sensi fin dalle sue prime sequenze: nudi maschili e femminili in primo piano con nonchalance, corpi che hanno poco di erotico e che sembrano inermi a fronti degli amplessi; in molti casi vediamo anche, a riguardo, inusuali peni flaccidi (la teorica del cinema Isolde Standish si è spinta a sostenere, a riguardo, che questa scelta voglia intaccare l’assunto base della società patriarcale in cui, come in gran parte dell’hardcore sia professionale che amatoriale, il pene non può che essere in erezione). Molte scene di sesso non sono simulate e questo, alla lunga, disturba e fa riflettere anzichè eccitare; amplessi e sesso orale sono letteralmente ribaditi fino allo sfinimento dello spettatore; una protagonista che soffre di eretismo (uno stato clinico di perenne, instancabile e morbosa eccitabilità, il che non la rende troppo diversa dalla protagonista di Nymphomaniac). È altresì impossibile non pensare che film come Moebius siano stati molto ispirati dalla visione di quest’opera, che rimane sostanzialmente su una falsariga identica o molto simile.

    La storia raccontata nel film è sostanzialmente fedele alle cronache dell’epoca, e la regia insiste sia sulle nudità (nella versione uncut, quantomeno) che su varie forme di perversioni sessuali, tra cui sadismo, masochismo, voyeurismo e pissing. Gran parte delle relazioni rientrano nel triangolismo:c’è sempre un terzo ad assistere all’amplesso e, in un caso, la cosa diventa vero e proprio cuckolding (triolismo), quando Sada invita l’amante ad avere un rapporto con una geisha più anziana per poter assistere alla scena.

    Sinossi del film

    Si racconta di un hotel in cui la giovane ex prostituta protagonista va formalmente a lavorare come cameriera. Nelle sequenze iniziali viene molestata da un’altra ragazza dell’hotel, alle cui avances risponde con fastidio. Notata dal proprietario, inizierà una passionale relazione clandestina con lui, basata sulla concretizzazione di fantasie sessuali di vario ordine e grado. Non ultimo, quella per cui il rapporto diventa quasi equivalente a quello tra una mistress e uno slave.

    Spogliati! Non sopporto di vederti vestito.

    Il rapporto è basato sull’idolatria reciproca (almeno all’inizio), sull’autoindulgenza esasperata (i due partner acconsentono a qualsiasi desiderio dell’altro, in modo sostanzialmente passivo, e indulgendo sempre più sull’abuso e sulla violenza) finchè la relazione non si capovolge inesorabilmente: Kichizo, da ricco proprietario sicuro di sè (nonchè simbolo della potenza fallica) diventa remissivo, sempre più sottomesso ai desideri di Sada, la quale – da ragazza timida e riservata – appare sempre più insaziabile, tanto da esigere ripetuti rapporti e una costante erezione da parte dell’uomo. Allo zenith della possessione, Safa prende possesso del corpo dell’uomo e minaccia apertamente Kichizo: se avrà altri rapporti con sua moglie, lo ucciderà. La relazione diventa sempre più aperta e priva di inibizioni, tanto da prevedere rapporti dei due anche in presenza di sconosciuti.

    A dispetto del suo impianto visivo esplicito e – solo in apparenza – assimilabile ad un film erotico o addirittura pornografico, Ecco l’impero dei sensi si colloca tra vari rimandi alla cultura giapponese, a cominciare dalla figura delle geisha (芸者), artiste tradizionali in grado di suonare (come si vede più volte nel film) e danzare, spesso confuse con prostitute di lusso per quanto il loro ruolo non preveda, formalmente, nulla di sessuale. Il contesto è fondamentale per inquadrare una trama che si ambienta all’inizio del novecento e che, è bene tenerlo a mente, si basa su una vera storia. Se è vero che la prima metà del film può risultare difficile da seguire senza abbandonarsi a considerazioni spicciole, è la seconda che mostra l’autentico climax che rende L’impero dei sensi uno dei capolavori del cinema erotico: la relazione tra i due non è solo sesso, ma è diventata amore non corrisposto (Sada che esplode in un pianto liberatorio durante l’ennesimo amplesso), e nel contempo esce fuori la futilità delle altre relazioni mostrare (quella tra Sada e l’insegnante che la rifiuta pubblicamente).

    Alla base di In the Realm of the Senses vi è una chiave di lettura di tipo psico-sessuale, che prende ispirazione almeno in parte dagli scritti di Georges Bataille. Dell’erotismo si può dire – scrive il filosofo e antropologo nel suo saggio L’erotismo che esso è […] l’erotismo è l’approvazione della vita fin dentro la morte. In effetti, benché l’attività sessuale sia all’inizio un’esuberanza di vita, l’oggetto di quella ricerca psicologica, indipendente, come ho detto, dal proposito della riproduzione, non è affatto estraneo alla morte.” per giustificare questo bizzarro paradosso, l’autore richiama l’attenzione di chi legge agli scritti del marchese De Sade, per il quale “il modo migliore di familiarizzare con la morte è quello di legarla a un’idea libertina“. Il che è esattamente quello che fa la sceneggiatura di Nagisa Ōshima, nel rappresentare una relazione clandestina che non sfigurerebbe, per come viene presentata, in un qualsiasi film erotico, mentre sono i significati delle frasi stesse pronunciate negli scarni dialoghi a cambiare senso: su tutti, non ci lasceremo più, affermazione e richiesta topica per qualsiasi amante che verrà interpretata fin troppo alla lettera.

    Può anche esistere un riferimento alla classica penisneid freudiana, l’invidia del pene, resa esplicita dalla sequenza – poco ricordata dai più – in cui Sada si ritrova a giocare con due bambini, scorge la nudità del maschietto e ne prova un’attrazione che fa emergere un pesante senso di colpa. La penisneid in questa veste potrebbe essere stata rappresentata dal regista in modo letterale, così come il complesso di castrazione affliggerebbe – dualmente –  il protagonista maschile, a proprio agio con qualsiasi pratica sessuale quanto ossessionato, paradossalmente, dall’idea di perderlo per sempre. La liberazione di Sada avviene, non a caso, durante l’asfissia erotica che porterà la morte, in cui Sada afferma in estasi di avvertire il fallo “muoversi da solo dentro di lei”, conferendogli l’autonomia che tanto agognava e dando una motivazione al “taglio di coda” finale. La morte del protagonista, peraltro, viene vista dal regista come un sacrificio necessario, quasi un gesto di liberazione che l’uomo quasi accetta di buon grad, nella disperazione di non poter più reggere quella relazione.

    Per quello che ne resta oggi, vale la pena anche l’assonanza sintattica – forse randomica – tra De Sade e il personaggio di Sada (che si rivelerà giusto una sadica possessiva, a dispetto di una relazione padrone-domestica che ha inizio in termini invertiti; in questo, potrebbero esserci degli echi del personaggio di Asami, visto in Audition di Takashi Miike), ma anche tra eretismo ed erotismo, a suggellare un potenziale legame semantico tra i due che, se fosse vero, renderebbe il sesso inquietante per definizione, a qualsiasi latitudine.

    La lettura di Jacques Lacan

    Nel libro Seminario XXIII – IL SINTHOMO, relativo ad uno dei suoi numerosi seminari aperti al pubblico, Jacques Lacan affronta una lettura psicoanalitica degli scritti di James Joyce, e da’ un significato profondo al flusso di coscienza che era in grado di produrre i suoi lavori. Nel capitolo XVIII (Del senso, del sesso e del reale) Lacan racconta al pubblico di aver visto Ecco l’impero dei sensi durante una proiezione privata, nel marzo 1976, quando il film non era ancora nemmeno uscito nelle sale. Lacan vede nel personaggio di Sada Abe l’erotismo femminile spinto all’estremo, quale delirante presenza fantasmatica che, dopo aver ucciso il partner, lo evira e si porta via il membro (“la coda”, come viene ironicamente chiamata dallo psicoanalista).

    Viene da chiedersi perchè non l’abbia fatto prima, suggerisce Lacan, ed il motivo è legato sia ad una forma di consumo della relazione – che è sempre più ossessiva, claustrofobica e insostenibile per lo spettatore e per il protagonista – che non può che culminare nella morte, unita all’esigenza di possedere ciò che ha reso la relazione stessa feticistica, ovviamente il pene del padrone. La castrazione diventa orrendamente sostitutiva dell’uomo e della sua sessualità, si arriva alla conclusione che non possa esistere un Altro con cui fare l’amore: l’uomo fa l’amore col proprio inconscio, come dovrebbe essere evidente anche dalla pratica dell’autoerotismo, mentre La Donna prolifica, come un dio, proprio come vediamo nel film. Tanto da potere e volere disporre a piacimento del corpo maschile, imponendosi con una violenza che è prima mentale e psicologica e poi, di conseguenza, fisica.

    Censura del film

    Il film ebbe una distribuzione complicata già all’epoca dell’uscita: in Giappone venne bloccato all’origine, il regista subì un processo da cui venne assolto negli anni 80 e non uscì prima dell’anno 2000; in Italia la Medusa si era impegnata a far uscire il film con dei tagli di censura, ma la Commissione decide contro la distribuzione, “in considerazione del quasi ininterrotto susseguirsi di accoppiamenti e perversioni sessuali, spesso rappresentati attraverso l’esposizione di nudi integrali e di dettagli anatomici dei protagonisti, ciò che – unitamente al clima di esasperato erotismo che caratterizza la vicenda – rende il film nel suo complesso, oltre che nelle singole scene, contrario al buon costume“. Altro che Bataille, Lacan, psicoanalisi, parafilie e questione fallica: Ecco l’impero dei sensi viene bollato all’istante come film letteralmente “maleducato”, e anche i successivi tentativi di farlo circolare non vanno a buon fine. Fu disponibile sul mercao una versione tagliata per altri anni ancora, fino al 2003 in cui finalmente arriva la versione uncut a cura della Ripley’s Home Video. (fonte)

    Le scene di sesso non simulato

    Da un lato il film parte dai presupposti tipici di ogni fantasia erotica: una persona comune che viene coinvolta in un’esperienza sessuale che assume, per molti versi, il carattere di un gioco ossessivo e ripetitivo, di un esperimento che presto sfuggirà di mano. Una cameriera che diventa oggetto di attenzioni sessuali, nello specifico, che è un topos classico per molte situazioni del genere, il quale peraltro vìola scabrosamente sia la relazione coniugale dell’uomo che – forse soprattutto – il tabù della relazione interpersonale tra padrone e persona di servizio, il che rende ancora più significativo, inaccettabile e problematico l’instaurarsi del rapporto. Gli amplessi ripetuti, ostentati, riproposti con la fredda camera che li ripropone come un ossessivo di flusso di coscienza, creano un disagio interiore nello spettatore che nessun film pornografico, neanche il più audace o estremo, sarebbe probabilmente in grado di proporre in quella veste. L’impero dei sensi è psicoanalisi erotica nella forma più raffinata, sfruttando una forma cinematografica che potrebbe essere ricondotta ad una sorta di neorealismo erotico.

    Il godimento degli attori è reale, sia in senso simbolico che sostanziale: manca la dimensione ostentativa tipica dei film hard, in cui il gemito è urlato, tanto da apparire irrealistico, pura forma, uno status symbol, un modo per rendere didascalico l’amplesso (“attenzione: noi stiamo godendo!“), un modo per far capire senza equivoci al più ingenuo degli spettatori quello che si fa. Oshima si libera di questi orpelli – a loro modo tanto terrificanti quanto de-sensualizzanti per il genere – e ribalta qualsiasi assunto stereotipato: la forza de L’impero dei sensi, pertanto, non si limita a costruire presupposti tipici dei film erotici in cui le relazioni di potere sono simboleggiate in termini sessuali (Salon Kitty, per intenderci). C’è anche questo ma si va olte: Oshima rappresenta un sesso autentico, non simulato, realistico al massimo, anche a costo di de-sensualizzarlo, mostrare erezioni tutt’altro che perfette, ostentare sesso orale che sembra non avere alcuno scopo, rendere progressivamente l’impianto scenico sempre più esplicito e sempre meno eccitante. Eppure l’esperienza sessuale del singolo non è troppo diversa da quella rappresentata, in quanto è a volte segnata da equivoci, richieste non facili da accondiscendere o negare (la richiesta di essere soffocati, ad esempio), immaginari, situazioni e gradi di coinvolgimento che possono essere, in alcuni casi, sulla falsariga di quanto rappresentato nel film. E poi gli imbarazzi, i fastidi, il sesso che si consuma all’infinito ma poi non basta più, la perenne insoddisfazione interiore, l’attrazione fisica che muta serpentinamente in desiderio di possesso, esclusività e gelosia dell’altro. Chiunque non abbia ancora visto L’impero dei sensi, in altri termini, farebbe bene a provvedere quanto prima: perchè la sua forza ed il suo quid (sociale, politico e figurativo) sono ancora oggi molto attuali, tanto più che si parla di sesso e relazioni in maniera ancora problematica, e quella di Oshima è una buona doccia gelata per le nostre coscienze.

    Per quanto non si tratti ovviamente di un film mainstream, data la sua forma in grado di sfidare la comune convenzione (il regista disse a riguardo che “L’impero dei sensi è diventato il perfetto film pornografico in Giappone, perchè non può essere visto. La sua stessa esistenza è pornografica, indipendentemente dal contenuto. Una volta visto, L’impero dei sensi non sarebbe più tale…”), unita la sua reperibilità non elevatissima (su Prime Video di Amazon, ad oggi, è disponibile con l’abbonamento a MUBI), Ecco l’impero dei sensi ha fatto scalpore per via delle numerose e ripetute scene di sesso reale.

    Una scelta che non può essere casuale, ovviamente, e che non ha risparmiato censure e blocchi in vari paesi mondiali, sempre per motivazioni censorie. Il film contiene scene di attività sessuale non simulata tra gli attori, tra cui Eiko Matsuda e Tatsuya Fuji. La circostanza nel ginema è stata tutt’altro che infrequente, a ben vedere, dato che esistono almeno altri 273 film non pornografici (fonte: Wiki inglese) contenenti scene di sesso reale incluse nel girato. La lista che abbiamo reperito ad oggi include i seguenti titoli (sono riportati il più delle volte i titoli internazionali, quelli italiani solo qualora disponibili).

    They Call Us Misfits
    Blue Movie
    99 Women
    Double Face
    Quiet Days in Clichy
    Groupie Girl
    The Deviates
    Bacchanale
    Kama Sutra ’71
    Cry Uncle!
    Slaughter Hotel
    A Lizard in a Woman’s Skin
    Luminous Procuress
    Secret Rites
    A Clockwork Blue
    Pink Flamingos
    Who Killed the Prosecutor and Why?
    La verità secondo Satana [it] (lit. The Truth According to Satan)
    So Sweet, So Dead
    The Red Headed Corpse
    Commuter Husbands
    Delirium (Delirio caldo [it])
    Christina, the Devil Nun (Cristiana monaca indemoniata [it])
    I Jomfruens tegn [da] (Danish Pastries)
    Ingrid sulla strada [it] (Ingrid the Streetwalker )
    Thriller – A Cruel Picture
    Revelations of a Psychiatrist on the World of Sexual Perversion (Rivelazioni di uno psichiatra sul mondo perverso del sesso [it])
    A Scream in the Streets
    The Devil in Miss Jones
    Fleshpot on 42nd Street
    The Other Side of the Mirror (Al otro lado del espejo [es], Le Miroir obscène [fr], Al otro lado del espejo [it])
    Sinner: The Secret Diary of a Nymphomaniac (Le Journal intime d’une nymphomane [fr])
    A Virgin Among the Living Dead
    The Sinful Dwarf
    The Devil’s Plaything
    Anita: Swedish Nymphet
    The Sex Thief
    The Porn Brokers
    Emmanuelle
    The Eerie Midnight Horror Show
    Zelda [it]
    I Tyrens tegn [da] (In the Sign of the Taurus)
    Score
    Riot in a Women’s Prison (Prigione di donne [it])
    The Girls of Kamare
    La Bonzesse [fr]
    Sweet Movie
    Flossie [fr; sv]
    Immoral Tales
    Lorna the Exorcist
    Countess Perverse (La Comtesse perverse [fr])
    Carnal Revenge (Carnalità)
    Keep It Up, Jack
    The Hot Girls
    Voodoo Sexy (Il pavone nero [it])
    I Tvillingernes tegn [da] (In the Sign of the Gemini)
    Der må være en sengekant [da] (Come to My Bedside)
    The Image
    Number Two
    The Teenage Prostitution Racket (Storie di vita e malavita [it])
    Black Emanuelle
    Emanuelle’s Revenge
    Felicia (Les mille et une perversions de Felicia)
    But Who Raped Linda?
    Female Vampire
    Les Chatouilleuses [fr] (Le sexy goditrici [it])
    L’Éventreur de Notre-Dame [fr] (Exorcism)
    Justine and Juliette (Justine och Juliette [sv])
    The Bloodsucker Leads the Dance
    Lips of Blood
    Rêves pornos (Le Dictionnaire de l’érotisme)
    Wham! Bam! Thank You, Spaceman!
    Breaking Point
    Rolls-Royce Baby
    Girls Come First
    The Sexplorer
    Le Sexe qui parle
    Barbed Wire Dolls
    Emanuelle in Bangkok
    Luxure [fr] (Lust)
    The Opening of Misty Beethoven
    Alice in Wonderland (commedia musicale erotica)
    Sømænd på sengekanten [da] (Bedside Sailors)
    I Løvens tegn [da] (In the Sign of the Lion)
    In the Realm of the Senses . Ecco l’impero dei sensi
    Through the Looking Glass
    A Real Young Girl
    Die Marquise von Sade
    Girls in the Night Traffic
    The French Governess (Calde labbra [it])
    Inhibition [it]
    Around the World in 80 Beds (In 80 Betten um die Welt, Mondo Erotico)
    Sex Express
    Keep It Up Downstairs
    Secrets of a Superstud
    The Office Party
    The Angel and the Woman
    Agent 69 Jensen i Skorpionens tegn [da] (Agent 69 in the Sign of Scorpio)
    Shining Sex [it]
    Fate la nanna coscine di pollo (Amasi Damiani)
    Blue Rita (Le Cabaret des filles perverses [fr])
    Emanuelle in America
    Emanuelle Around the World
    Sister Emanuelle
    Nazi Love Camp 27
    Under the Bed
    The Mark
    The Ceremony
    Monsieur Sade [fr]
    Caligula’s Hot Nights (Le calde notti di Caligola [it])
    Agent 69 Jensen i Skyttens tegn [da] (Agent 69 Jensen in the Sign of Sagittarius)
    Behind Convent Walls (Interno di un convento [it])
    Blue Movie [it]
    Sister of Ursula (La sorella di Ursula [it])
    The Coming of Sin (La visita del vicio)
    Pleasure Shop on the Avenue (Il porno shop della settima strada [it])
    You’re Driving Me Crazy
    Immoral Women
    Caligula
    Images in a Convent
    Play Motel
    Giallo a Venezia
    Malabimba – The Malicious Whore
    Bare Behind Bars
    Beast in Space (La bestia nello spazio [it])
    Blow Job (Soffio erotico)
    La gemella erotica [it]
    Erotic Nights of the Living Dead
    Sesso nero – Exotic Malice
    Flying Sex (Sesso profondo [it])
    Libidomania 2 (Sesso perverso, mondo violento [it])
    Quando l’amore è oscenità [it] (lit. When love is obscenity)
    Hard Sensation [it]
    Hotel Paradise (Orinoco: Prigioniere del sesso)
    Sex and Black Magic (Orgasmo nero [it])
    Porno Esotic Love [fr] (Sexy Erotic Love )
    The Porno Killers (Le porno killers [it])
    Spetters
    Taxi zum Klo
    Fruits of Passion
    Emmanuelle in Soho
    Porno Holocaust
    Caligula… The Untold Story
    Scandale
    Apocalipsis sexual [it] (lit. Sexual apocalypse)
    Aphrodite
    Il nano erotico
    My Nights with Messalina (Bacanales Romanas)
    The Virgin for Caligula (Una virgen para Caligula)
    Luz del Fuego
    Perdida em Sodoma
    Killing of the Flesh (Delitto carnale [it])
    Satan’s Baby Doll
    Taking Tiger Mountain
    Emmanuelle 4
    Lillian, the Perverted Virgin [Lilian (la virgen pervertida)]
    The Alcove
    James Joyce’s Women
    Devil in the Flesh
    Emmanuelle 5
    Emmanuelle 6
    Hotel St. Pauli
    Kindergarten
    Kinski Paganini
    トパーズ (Also known as: Tokyo Decadence and Topāzu)
    The Soft Kill
    La fille seule (English title: A Single Girl)
    Xue Lian (English title: Trilogy of Lust)
    La Vie de Jésus (English title: The Life of Jesus)
    Idioterne (English title: The Idiots)
    L’Ennui
    Fiona
    Jezus is een Palestijn (English title: Jesus is a Palestinian)
    Romance
    Pola X
    The Man-Eater (La donna lupo)
    Guardami
    Vampire Strangler
    Lies (Gojitmal)
    Tokyo Elegy (Shabondama Elegy)
    Baise-moi
    Scrapbook
    Intimacy
    Le Pornographe (English title: The Pornographer)
    Lucía y el sexo (English title: Sex and Lucia)
    Hundstage (English title: Dog Days)
    The Center of the World
    Lazaro’s Girlfriend (La novia de Lázaro)
    Le loup de la côte Ouest (English title: The Wolf of the West Coast)
    Blissfully Yours (S̄ud s̄aǹeh̄ā)
    Choses secrètes (English title: Secret Things)
    Ken Park
    The Brown Bunny
    Private (Fallo!)
    Rossa Venezia
    The Principles of Lust
    Anatomie de l’enfer (English title: Anatomy of Hell)
    9 Songs
    Story of the Eye
    Kärlekens språk 2000
    Stupid Boy (Garçon stupide)
    All About Anna
    Battle in Heaven
    8mm 2
    Kissing on the Mouth
    天邊一朵雲 (English title: The Wayward Cloud)
    Princesas
    Lie with Me
    Destricted
    Shortbus
    Taxidermia
    Les Anges Exterminateurs
    Auftauchen (Also known as Amour fou)
    Ex Drummer
    It Is Fine! Everything Is Fine.
    The Story of Richard O. (L’histoire de Richard O.)
    Import/Export
    Lust, Caution
    Serbis (English title: Service)
    Tropical Manila
    Otto; or Up with Dead People
    À l’aventure
    Amateur Porn Star Killer 2
    Gutterballs
    House of Flesh Mannequins
    Antichrist
    Enter the Void
    The Band
    Engel mit schmutzigen Flügeln (Angels with Dirty Wings)
    Now & Later
    Human Zoo
    Bedways
    Rio Sex Comedy
    The Bunny Game
    Año bisiesto (English title: Leap Year)
    Gandu
    LelleBelle
    Q (English title: Desire)
    愛很爛 (English title: Love Actually… Sucks!)
    Chatrak (English title: Mushrooms)
    Caged
    Léa
    The Wrong Ferarri
    The Slut
    Clip
    Starlet
    Paradise: Faith
    They Call It Summer (E la chiamano estate)
    I Want Your Love
    Sexual Chronicles of a French Family (Chroniques sexuelles d’une famille d’aujourd’hui)
    The Dark Side of Love
    Nymphomaniac
    Pornopung
    Stranger by the Lake
    Wetlands
    Pasolini
    Diet of Sex
    Angry Painter (Sungnan Hwaga)
    Love
    Much Loved (Zin Li Fik)
    Melon Rainbow
    Paris 05:59: Théo & Hugo
    We Are the Flesh (Tenemos la carne)
    Needle Boy
    Love Machine (Mashina Lyubvi)
    The Night (La noche)
    A Thought of Ecstasy
    Ana, mon amour
    Picture of Beauty
    Portraits of Andrea Palmer
    Marfa Girl 2
    Mektoub, My Love: Intermezzo

    Dove vedere il film?

    Il DVD di cui sopra è reperibile in DVD Terminal Video come Impero dei sensi, per quanto esistano molte altre opere del regista. Ecco l’impero dei sensi è comunque disponibile in streaming su Prime Video.

  • C’era una volta il west racconta l’epica danza del destino

    C’era una volta il west racconta l’epica danza del destino

    Titolo: C’era una volta il West (Once Upon a Time in the West)

    Anno: 1968

    Regia: Sergio Leone

    Cast

    • Henry Fonda nel ruolo di Frank
    • Claudia Cardinale nel ruolo di Jill McBain
    • Charles Bronson nel ruolo di “L’Uomo Armonica” (Harmonica)
    • Jason Robards nel ruolo di Cheyenne
    • Gabriele Ferzetti nel ruolo di Morton

    “C’era una volta il West” è un celebre film western italiano diretto da Sergio Leone. Dopo il grande successo dei suoi precedenti film della Trilogia del Dollaro (Per un pugno di dollari, Per qualche dollaro in più, Il buono, il brutto, il cattivo), Leone decise di realizzare un epico western che esplorasse le tematiche classiche del genere in modo più ampio e profondo.

    La produzione del film fu complessa e coinvolse diversi attori e creativi. Il cast includeva attori famosi come Henry Fonda e Charles Bronson, ma il ruolo di Fonda come l’antagonista spietato Frank era particolarmente sorprendente, dato che era solito interpretare personaggi positivi. La colonna sonora, composta da Ennio Morricone, è diventata iconica e contribuisce in modo significativo all’atmosfera del film.

    Sinossi

    Il film è ambientato nel selvaggio West americano e segue le storie intrecciate di vari personaggi. Jill McBain, una donna misteriosa, arriva in città con l’intenzione di incontrare suo marito, ma scopre che è stato ucciso da un gruppo di banditi guidati da Frank. L’Uomo Armonica, un pistolero misterioso con un conto in sospeso nei confronti di Frank, arriva anch’esso in città. Nel frattempo, Cheyenne, un famoso fuorilegge, diventa coinvolto in situazioni complicate e cerca di proteggere Jill. Le azioni di questi personaggi si intrecciano in una trama di vendetta, inganni e redenzione.

    Curiosità

    • Sergio Leone ha avuto l’idea per il film dopo aver letto una serie di racconti scritti da Dario Argento, Bernardo Bertolucci e Sergio Donati.
    • L’Uomo Armonica di Charles Bronson è un personaggio enigmatico che deve il suo nome all’armonica che suona e che è legata al suo passato.
    • La scelta di cast Henry Fonda come il malvagio Frank è stata sorprendente per il pubblico e ha aggiunto una dimensione inquietante al film.

    Spiegazione della Scena Finale

    (Avviso: presente spoiler)

    Alla fine del film, emerge che l’Uomo Armonica ha una vendetta personale contro Frank. Si scopre che Frank aveva ucciso il fratello di Harmonica quando entrambi erano bambini. La scena finale è un duello epico tra l’Uomo Armonica e Frank. Mentre si sfidano a suon di colpi di pistola, Frank viene ferito ma riesce ancora a tenere in mano la sua arma. Tuttavia, l’Uomo Armonica riesce a sparare e uccidere Frank. Prima di morire, Frank chiede all’Uomo Armonica il motivo della sua vendetta. Quest’ultimo rivela che è stato un misterioso sconosciuto a dargli la sua armonica quando era un bambino e gli ha detto di suonarla quando avrebbe visto il suo nemico. La rivelazione finale collega le storie dei due personaggi in un ciclo di vendetta che si conclude con la morte di Frank.

    In questo modo, il film esplora temi di vendetta, destino e giustizia, mentre offre una conclusione soddisfacente alle trame intrecciate dei personaggi. La scena finale è un momento iconico che cattura l’essenza del film e delle sue complesse dinamiche.

  • Cuori in Atlantide: trama, cast, spiegazione

    Cuori in Atlantide: trama, cast, spiegazione

    Titolo: Cuori in Atlantide
    Regia: Scott Hicks
    Cast principale: Anthony Hopkins, Anton Yelchin, Hope Davis

    Storia:
    “Cuori in Atlantide” è un film del 2001 diretto da Scott Hicks, basato su una serie di racconti brevi di Stephen King. La trama si svolge nell’estate del 1960 e segue un giovane di nome Bobby Garfield (interpretato da Anton Yelchin) che sviluppa un legame profondo con il misterioso inquilino della casa di fianco, Ted Brautigan (interpretato da Anthony Hopkins). Bobby scopre che Ted ha poteri telepatici e sta cercando di sfuggire a una misteriosa organizzazione che vuole sfruttare le sue abilità.

    Storia dettagliata:
    Il film si concentra sul rapporto tra Bobby e Ted, un uomo misterioso che si stabilisce nella casa di fianco. Ted rileva le capacità telepatiche di Bobby e stabilisce una connessione speciale con lui. Ted rivela di essere inseguito da una forza oscura che cerca di sfruttare i suoi poteri. Mentre la relazione tra i due cresce, Bobby deve affrontare anche le complessità dell’infanzia e le dinamiche familiari difficili.

    Nel corso del film, si scopre che la madre di Bobby, interpretata da Hope Davis, è coinvolta con l’organizzazione che sta cercando di rintracciare Ted. Bobby decide di aiutare Ted a sfuggire alla cattura, nonostante il pericolo che ciò comporta. Nel processo, Bobby scopre la vera natura dell’amicizia, l’importanza di affrontare le proprie paure e la complessità del mondo degli adulti.

    Temi principali:
    Il film esplora temi come l’amicizia, l’innocenza dell’infanzia, la corruzione dell’età adulta e il potere della memoria. Ted funge da figura paterna per Bobby, guidandolo attraverso la transizione dall’infanzia all’adolescenza e insegnandogli importanti lezioni sulla vita. Il film dipinge un ritratto affettuoso e nostalgico degli anni ’60 e delle esperienze che plasmano l’identità di Bobby.

    Curiosità:

    • Il film è basato sulla raccolta di racconti di Stephen King intitolata “Cuori in Atlantide”, anche se il film si concentra principalmente su uno dei racconti, “La Camera della Scimmia”.
    • Anthony Hopkins è elogiato per la sua interpretazione di Ted Brautigan, catturando l’essenza misteriosa e complessa del personaggio.

    Spiegazione del finale con spoiler

    “Cuori in Atlantide” è un film che tocca il cuore degli spettatori attraverso il rapporto unico tra il giovane Bobby e il misterioso Ted. La storia offre una visione intima delle sfide e delle opportunità dell’infanzia, avvolta in un alone di mistero e magia. La telepatia di Ted aggiunge un elemento di fantastico al contesto realistico degli anni ’60. In definitiva, il film esplora la profonda influenza che le persone speciali possono avere sulla nostra vita e il potere della memoria nel plasmare chi siamo diventati.

    Alla fine il protagonista afferma che Ted sparisce dalla sua vita, e pur ricordandolo sempre non lo incontrò mai più, entrando ufficialmente nell’età adulta e perdendo, apparentemente, le propri capacità telepatiche.

    Immagine: Di DMarx22 – catturato da me, Copyrighted, https://it.wikipedia.org/w/index.php?curid=9739545

  • Fantozzi: cast, storia, cenni alla regia, produzione, stile, sinossi, curiosità, trailer

    Fantozzi: cast, storia, cenni alla regia, produzione, stile, sinossi, curiosità, trailer

    Titolo: Fantozzi

    Anno di uscita: 1975

    Cast Principale:

    • Paolo Villaggio come Ugo Fantozzi
    • Milena Vukotic come Pina Fantozzi
    • Gigi Reder come Ragionier Filini
    • Anna Mazzamauro come Signora Silvani
    • Plinio Fernando come Geometra Calboni
    • Liù Bosisio come Signora Calboni
    • Renato Scarpa come Mariangela Fantozzi

    Regia: Luciano Salce

    Produzione: Giovanni Bertolucci e Ugo Tucci

    Stile: “Fantozzi” è un film italiano che appartiene al genere della commedia. Il suo stile è caratterizzato dall’umorismo surrealista e dalla satira sociale. Il film prende di mira le dinamiche dell’ufficio e della vita familiare in Italia, presentando il protagonista, Ugo Fantozzi, come un antieroe che affronta una serie di situazioni ridicole e imbarazzanti.

    Sinossi: Il film racconta la storia di Ugo Fantozzi, un impiegato italiano medio che lavora in un ufficio governativo. Fantozzi è costantemente sottoposto a umiliazioni e disavventure nella sua vita lavorativa e familiare. Dal rapporto difficile con il suo capo, il dottor Filini, alle incomprensioni con sua moglie Pina, Fantozzi è costantemente in balia di situazioni comiche e assurde.

    Curiosità:

    • “Fantozzi” è il primo film della popolare serie di film basati sul personaggio di Ugo Fantozzi, interpretato da Paolo Villaggio. La serie ha avuto numerosi sequel.
    • Il personaggio di Fantozzi è diventato un’icona della cultura comica italiana, rappresentando l’antieroe per eccellenza.
    • Il film è stato un grande successo al botteghino italiano e ha contribuito a consolidare la popolarità di Paolo Villaggio come interprete di Fantozzi.
  • Salò o le 120 giornate di Sodoma

    Salò o le 120 giornate di Sodoma

    Tra le numerose analisi che sono state fatte su questo capolavoro nichilista di Pier Paolo Pasolini da tempo sono convinto che la parola chiave del film sia più Salò, che aiuta storicamente a contestualizzare la violenza rappresentata, che Sodoma (che è un richiamo al limite biblico). Sodoma è una città menzionata nell’Antico Testamento, principalmente nel Libro della Genesi. Insieme a Gomorra e ad altre città, Sodoma è stata distrutta a causa della sua empietà e della sua depravazione morale. Ne potrebbe rappresentare, al più, l’aspetto simbolico, il significato che si è voluto dare alle ben note violenze e depravazioni rappresentate, le quali – vale la pena di ricordarlo nella premessa, a nostro avviso – sono in effetti una rappresentazione degli abusi della gerontocrazia e del patriarcato entrate da mesi nel dibattito pubblico.

    I ragazzi che vengono imprigionati non hanno speranza, fin dall’inizio: viene premesso che si tratta di deboli creature incatenate, destinate al nostro piacere, spero non vi siate illuse di trovare qui la ridicola libertà concessa dal mondo esterno. Siete fuori dai confini di ogni legalità. Nessuno sulla Terra sa che voi siete qui. Per tutto quanto riguarda il mondo, voi siete già morti. E quella morte assoluta, simbolica e reale, esprime il paradosso che Pasolini stesso ebbe a dire: i giovani non capiranno questo film, quelli d’epoca benintenso, e probabilmente neanche quello di oggi (ci viene da aggiungere).

    Spiegare il significato di “Salò o le 120 giornate di Sodoma” a un ragazzo di oggi può essere delicato, dato il contenuto estremamente adulto e disturbante del film. Bisogna tener conto della sensibilità e dell’età del ragazzo. Tuttavia, in termini generali, si potrebbe dire che il film di Pasolini affronta temi molto profondi e oscuri riguardanti il potere, la corruzione e la degenerazione umana.

    Il film parla di quattro fascisti che assumono un controllo totale su un gruppo di giovani, utilizzandoli per soddisfare i loro desideri più perversi. Può essere interpretato come una critica alla malvagità e alla brutalità del potere, mostrando come coloro che detengono il controllo assoluto possano abusare in modo orribile delle persone più vulnerabili.

    Inoltre, il film può far riflettere sui concetti di degrado morale, perdita di umanità e sulla capacità delle persone di compiere azioni malvagie quando detengono il potere totale su altri.

    Per spiegare questo film a un ragazzo, potrebbe essere utile enfatizzare l’importanza della responsabilità, della compassione e dell’empatia. Si potrebbe discutere dell’abuso di potere e delle conseguenze dell’oppressione sugli individui, incoraggiando una discussione sull’importanza di promuovere una società basata sul rispetto reciproco e sulla giustizia.

    Tuttavia, a causa della natura estremamente adulta e disturbante del film, è essenziale valutare se sia appropriato o meno per l’età e la maturità del ragazzo in questione. Potrebbe essere più adatto concentrarsi su temi più leggeri e accessibili, in modo da garantire una comprensione appropriata e una discussione che sia adatta al suo livello di età e comprensione.

    Salò o le 120 giornate di Sodoma” è considerato uno dei film più controversi e provocatori nella storia del cinema per la sua rappresentazione cruda e disturbante della violenza e della depravazione umana. Pasolini ha voluto creare uno sguardo critico sulla società e sul potere, ma la natura estrema del film ha portato a una vasta gamma di reazioni, spesso negative, da parte del pubblico e della critica.

    Pier Paolo Pasolini venne assassinato prima dell’uscita di questo film: Pino Pelosi è indicato come responsabile, viene arrestato, ritratta varie volte la propria versione e non fu mai chiarito se l’omicidio sia avvenuto per sua manu o per colpa di altri sconosciuti presenti sul posto.

    Salò

    La città di Salò fu sede del governo della Repubblica Sociale Italiana (RSI), un regime fascista di Adolf Hitler ,durante gli ultimi mesi della Seconda Guerra Mondiale. La scelta di ambientare il film durante questo periodo storico specifico è intenzionale e significativa: Salò è diventata nota per essere stata la sede del governo fascista dopo che Mussolini venne destituito e arrestato nel 1943. Durante questo periodo, l’Italia era divisa in zone controllate dai nazisti e da altre forze alleate, e la RSI operava come una sorta di enclave fascista.

    Pasolini ha ambientato il suo film in questo contesto storico per mettere in luce l’abuso di potere, la corruzione e la degenerazione morale del regime fascista. L’orrore del film è l’orrore del potere abusante che non deve tenere conto di nulla e di nessuno. La rappresentazione delle perversioni sessuali si ispirano a De Sade, come note, e rendono la sessualità un inferno, un sinonimo di abuso, tanto marcato e spinto all’estremo che diventa difficile guardare una seconda volta Salò dopo averlo vista la prima. Ma non bisognerebbe perdere d’occhio la localizzazione storica: la scelta di usare Salò come sfondo per la storia è simbolica della disgregazione etica e della decadenza umana sottolineate nel film, nonchè del fatto che il fascismo continua a serpeggiare tra di noi.

    Il film “Salò o le 120 giornate di Sodoma” è stato diretto dal regista italiano Pier Paolo Pasolini ed esce nel 1975, poco dopo la morte del regista. Viene sequestrato quasi subito, è oggetto di infinite polemiche e divieti, fino alla sua riabilitazione e restauro successivo.

    Trama

    Il film è ambientato durante la Repubblica Sociale Italiana del 1944, durante gli ultimi giorni della Seconda Guerra Mondiale. Quattro potenti fascisti, noti come “Il Presidente”, “Il Magistrato”, “Il Vescovo” e “Il Duca”, organizzano un regime sadico e depravato in una villa isolata, dove rapiscono giovani uomini e donne per soddisfare i loro desideri sessuali e per esercitare il loro totale controllo su di loro. Questi prigionieri sono sottoposti a abusi sessuali, torture psicologiche e fisiche estreme.

    Il film è diviso in quattro parti, ognuna corrispondente a una delle quattro passioni umane principali: la sodomia, il sadismo, il necrofilia e l’omaggio finale alla volontà dei signori.

    Cast principale

    Il cast del film include attori come Paolo Bonacelli, Giorgio Cataldi, Umberto Paolo Quintavalle e Aldo Valletti nei ruoli dei quattro fascisti. Tra gli attori principali ci sono anche Hélène Surgère, Caterina Boratto e Elsa De Giorgi, che interpretano le figure femminili coinvolte nella storia.

    Alcune locandine del film

    Narrazione

    Il film è basato sul romanzo del Marchese de Sade “Le 120 giornate di Sodoma”. Pasolini ha usato il racconto del marchese nel contesto politico dell’Italia fascista, utilizzando la storia per commentare su vari aspetti della società, inclusi il potere, la corruzione, l’abuso e la violenza.

    La pellicola è estremamente controversa per le sue rappresentazioni esplicite e crudeli di violenza sessuale, tortura e umiliazione. È stata oggetto di censura e divieti in molti paesi per lungo tempo a causa della sua natura estremamente spaventosa.

    Produzione

    Il film è stato girato in diverse location in Italia, tra cui una villa nella città di Bologna. La realizzazione è stata caratterizzata da un budget limitato e da condizioni difficili durante la produzione.