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  • Viviamo in un mondo (molto) iconico

    Viviamo in un mondo (molto) iconico

    significato della parola “iconico

    L’aggettivo “iconico” ha un’origine che deriva dal greco antico. Deriva dalla parola greca “eikṓn” (εἰκών), che significa “immagine” o “rappresentazione”.

    Attraverso evoluzioni linguistiche e influenze da altre lingue, la parola “eikṓn” è passata attraverso il latino “iconus” e l’italiano antico “iconico”, fino a raggiungere la forma attuale “iconico” in italiano e in altre lingue.

    Il concetto di “iconico” è stato inizialmente usato per descrivere immagini sacre o religiose, come icone e ritratti di santi e divinità. Nel corso del tempo, il termine ha esteso il suo significato per includere qualsiasi cosa che sia rappresentativa o simbolica.

    Iconico è simbolico

    “Iconico” è un termine che deriva dalla parola “icona”, e si riferisce a qualcosa che è rappresentativo o simbolico di qualcos’altro, spesso associato a un’immagine o a un simbolo che rappresenta un concetto, un’idea, una persona o un oggetto.

    L’uso comune del termine “iconico” può essere trovato in diverse aree, tra cui:

    1. Iconico nell’arte: Si riferisce a un’immagine, un dipinto o una scultura che ha una grande rilevanza simbolica o culturale e che rappresenta un’idea, un movimento artistico o un periodo storico. Ad esempio, l’opera di Leonardo da Vinci, la “Mona Lisa”, è considerata un’icona dell’arte rinascimentale.
    2. Iconico nel design: Si riferisce a un oggetto, un logo o un simbolo di design che è immediatamente riconoscibile e associato a un marchio, un prodotto o un’azienda specifici. Ad esempio, il logo a mela di Apple è diventato iconico e facilmente riconoscibile in tutto il mondo.
    3. Iconico nel linguaggio e nella cultura popolare: Si riferisce a frasi, citazioni, scene o personaggi che sono diventati molto famosi e rappresentativi di un film, una serie TV o un’opera letteraria. Ad esempio, la frase “La forza sia con te” di Star Wars è diventata un’espressione iconica nella cultura popolare.

    In generale, qualcosa può essere considerato iconico quando ha raggiunto un alto livello di riconoscimento e di significato simbolico all’interno di una certa cultura o contesto.

    Il simbolico (le symbolique) nel dizionario Lacaniano corrisponde al registro dell’ordine del linguaggio e dei simboli, delle leggi sociali, delle norme culturali e delle strutture di significato condivise. Questo registro rappresenta il dominio del linguaggio, delle regole sociali e delle convenzioni che organizzano la realtà umana e la comunicazione intersoggettiva. Il simbolico svolge un ruolo cruciale nello sviluppo dell’individuo e nella costituzione della sua identità. È attraverso il processo di ingresso nel simbolico, attraverso il linguaggio e le norme sociali, che il bambino diventa un soggetto e si identifica con il ruolo che la società gli assegna. Questo registro contribuisce anche a formare il Sé psicologico e ne definisce il rapporto con gli altri e con il mondo circostante.

    Foto di Mike Bird: https://www.pexels.com/it-it/foto/sfondo-digitale-di-elvis-presley-114820/

  • Tubbiekiller: un racconto horror sui Teletubbies assassini

    Tubbiekiller: un racconto horror sui Teletubbies assassini

    Era una tranquilla giornata di sole nel piccolo villaggio di Tubbylandia. Nessuno avrebbe mai potuto immaginare cosa si celasse dietro la facciata gioiosa e colorata della famiglia dei Teletubbies. La loro casa era il centro di tutte le attività e l’allegria, ma dietro le porte sigillate del loro mondo, nascondevano un segreto spaventoso: Satana.

    Tinky Winky, Dipsy, Laa-Laa e Po erano i membri della famiglia Teletubbies, ma di notte indossavano maschere sinistre e si trasformavano in spietati serial killer. Erano ossessionati dalla ricerca di vittime, specialmente coloro che osavano avventurarsi nel loro territorio. Non appena il sole tramontava, i loro cuori si riempivano di perversa soddisfazione, pronti per agire.

    Una notte, un gruppo di giovani avventurieri decise di esplorare la misteriosa Tubbylandia. Ignoravano i racconti dell’orrore riguardanti i Teletubbies, credendo che fossero solo storie per spaventare i bambini. Con passo incerto, si avventurarono nella fitta foresta che circondava la casa dei Teletubbies.

    Mentre si avvicinavano, l’atmosfera si fece più pesante. Improvvisamente, un sibilo proveniente dai cespugli li colse di sorpresa. Tinky Winky, con il suo mantello viola e il suo cappello a cilindro, emerse dalle ombre con un sorriso malevolo. Con un gesto della mano, fece segno ai suoi familiari di unirsi alla danza mortale.

    Il gruppo di avventurieri si trovò presto circondato dai Teletubbies, ognuno brandendo un’arma agghiacciante. Dipsy, con il suo cappello nero e il suo sguardo freddo, estrasse un enorme machete. Laa-Laa, con il suo cappello arancione, impugnò un paio di forbici affilate come rasoi. E Po, con il suo caschetto rosso, impugnò una motosega fumante.

    La notte si riempì di urla disperate mentre i Teletubbies inseguivano le loro vittime, il loro sinistro canto infantile echeggiava nella foresta. Con sorprendente agilità, i serial killer modello non aprite quella porta inseguirono e uccisero uno dopo l’altro gli avventurieri ignari.

    Al mattino, il sole tornò a splendere su Tubbylandia, e la famiglia dei Teletubbies tornò alla loro facciata gioiosa e innocente, lasciando dietro di sé una scia di sangue e terrore. Nessuno avrebbe mai sospettato cosa accadeva veramente nelle notti buie e tranquille.

    Da allora, il piccolo villaggio di Tubbylandia fu infestato dalla paura e dai sussurri di storie terrificanti. Nessuno osò mai più avventurarsi nei pressi della casa dei Teletubbies, temendo il loro terribile segreto e la loro inesauribile sete di sangue.

    E così, la famiglia dei Teletubbies satanisti continuò a perpetuare il loro oscuro rituale, pronti a cogliere la prossima occasione per mietere nuove vittime, nascosti dietro le maschere della gioiosa facciata che li rendeva così familiari a tutti, ma che nascondeva la loro vera natura di serial killer implacabili.

    Le immagini del racconto sono state generate da StarryAI e DALL E. Testo rielaborato e parzialmente generato ChatGPT.

  • Che cos’è un video POV, spiegato in modo semplice

    Che cos’è un video POV, spiegato in modo semplice

    il POV può essere considerato una rappresentazione tecnologica e culturale dell’accelerazione dell’esperienza umana, in cui il soggetto diventa tanto più coinvolto e interconnesso con il mondo esterno attraverso nuove tecnologie da vivere in prima persona esperienza altrui.

    Definizione POV

    In ambito video, “POV” è l’acronimo di “Point of View”, che significa “Punto di Vista” in italiano. Si tratta di un tipo di ripresa o tecnica di registrazione che mira a far vedere la scena dal punto di vista di un personaggio o di un soggetto coinvolto nell’azione. In altre parole, lo spettatore si trova ad assumere il ruolo del protagonista, come se stesse vivendo la situazione direttamente attraverso i suoi occhi.

    Visuale condivisa, annientamento dell’individualità. Il POV nei video è una forma di “discesa nell’abisso” o di “annientamento” della soggettività, in cui la persona scompare nella prospettiva individuale e diventa tutt’uno con l’oggetto filmato. Questo processo di disintegrazione del soggetto e la sua immersione nell’esperienza incarnata potrebbero essere interpretati come una forma di nichilismo virulento, in cui le tradizionali distinzioni tra soggetto e oggetto si dissolvono. Per certi versi, e vedendo l’uso che viene fatto del POV in ambito pornografico, con migliaia di porno POV diffusi in rete (vediamo attraverso gli occhi del soggetto che ha un’esperienza sessuale e se la gode in diretta assieme allo spettatore), si può interpretarlo come una rappresentazione della natura desiderante del soggetto umano, in cui l’esperienza diretta diventa il fulcro dell’atto sessuale. Potrebbe interpretare il POV come una metafora della fusione tra soggetto e oggetto, simile a come il desiderio sessuale implica una fusione tra i desideri di chi desidera e l’oggetto del desiderio stesso.

    Interpretazione del POV

    Questo tipo di rappresentazione può essere paragonato metaforicamente a una sorta di “intimità psicologica“, in cui il pubblico si trova a penetrare nella mente del protagonista e a vivere le sue paure, fantasie e sensazioni più intime. È come se il POV facesse emergere dall’inconscio del personaggio temi repressi o desideri nascosti, creando una connessione empatica tra lo spettatore e il protagonista.

    In alcuni casi, l’uso del POV può anche essere associato a metafore sessuali, in quanto la prospettiva soggettiva può essere paragonata alla “visione” di un’esperienza o di una situazione molto intima e personale, un po’ come assistere a un evento attraverso gli occhi del protagonista e, in un certo senso, essere parte di essa.

    L’uso abile del POV in film horror può creare una potente esperienza cinematografica, in cui il pubblico è coinvolto emotivamente, psicologicamente e persino sensualmente nella trama, rendendo il genere ancora più coinvolgente e affascinante per gli spettatori.

    POV nel genere horror

    Nel contesto dei film horror, l’uso del POV può creare un’atmosfera più coinvolgente e spaventosa, in quanto ciò che accade sembra avvicinarsi personalmente allo spettatore, amplificando l’emozione e la suspense. Quando applicato in modo intimo e psicoanalitico secondo l’interpretazione freudiana, il POV può rappresentare un’esplorazione delle emozioni e dei desideri più profondi del protagonista o dei personaggi coinvolti.

    Horror POV più famosi

    Ci sono diversi film horror famosi che utilizzano il POV (Point of View) come elemento chiave della loro narrazione, creando un’esperienza coinvolgente e spaventosa per gli spettatori. Di seguito, ti elenco alcuni dei film horror POV più conosciuti:

    1. The Blair Witch Project” (1999) – Questo film è uno dei primi e più famosi esempi di utilizzo del POV nel genere horror. La storia segue un gruppo di giovani registi mentre cercano di realizzare un documentario su una leggenda locale, la “Strega di Blair”, ma presto si perdono nella foresta, e il film mostra il loro viaggio spaventoso attraverso la telecamera dei loro videocamere.
    2. Rec” (2007) – Un film horror spagnolo, “Rec”, utilizza il POV attraverso una ripresa stile documentario. La storia si svolge all’interno di un edificio in cui un giornalista e il suo operatore seguono una squadra di vigili del fuoco durante una notte di emergenza. Presto, si trovano intrappolati nell’edificio con un’infezione misteriosa e spaventosa.
    3. “Paranormal Activity” (2007) – Questo film utilizza il POV attraverso le riprese di una telecamera posizionata su un treppiede nella camera da letto di una giovane coppia. Il film segue la coppia mentre sperimenta eventi inquietanti e paranormali durante la notte.
    4. Cloverfield” (2008) – Un monster movie che sfrutta il POV attraverso le riprese di un videocamera portatile mentre un gruppo di giovani cerca di sopravvivere e fuggire da una minaccia gigantesca che sta attaccando New York City.
    5. V/H/S” (2012) – Questo film antologico presenta diverse storie horror raccontate attraverso il POV di telecamere amatoriali, videocamere e telefoni cellulari. Ogni segmento offre una prospettiva diversa su eventi spaventosi e sovrannaturali.
    6. Unfriended” (2014) – Un horror film che utilizza il POV di un computer, mostrando una videochiamata tra un gruppo di amici mentre vengono perseguitati da un’entità misteriosa e vendicativa online.

     

    INT. ABANDONED HOUSE – NOTTE

    La telecamera si accende, mostrando il punto di vista di JASON, un giovane coraggioso, mentre entra in una vecchia casa abbandonata. La casa è buia e sinistra, con pareti scrostate e polvere ovunque. Jason indossa una torcia per illuminare il suo cammino.

    CAMPO PRIMO – RUMORI SINISTRI

    Mentre Jason esplora la casa, sente dei rumori strani provenire da diverse direzioni. Si ferma e la telecamera cattura il suo volto preoccupato, coinvolgendo lo spettatore nella tensione.

    CAMPO VICINO – IMMAGINI SPOGLIATOIO

    Jason nota delle foto appese al muro, raffiguranti persone sconosciute con occhi sbarrati e volti distorti. Si avvicina per guardare meglio e sente un soffio gelido sulla nuca. Si gira bruscamente, ma non c’è nessuno. La telecamera segue il suo sguardo ansioso.

    CAMPO LARGO – OGGETTI CHE SI MUOVONO

    Mentre prosegue nell’esplorazione, Jason nota oggetti che sembrano spostarsi da soli. Una sedia si ribalta, una porta cigola lentamente. Il suo cuore batte forte e la telecamera riprende la sua crescente angoscia.

    CAMPO SOTTOTETTO – BAMBINI RIDENTI

    Jason sente dei risolini provenire dal piano di sopra. Sale le scale con cautela e arriva in una stanza buia. Quando illumina con la torcia, vede delle figure di bambini che giocano con vecchi giocattoli. La scena è inquietante e la telecamera riprende il terrore nei suoi occhi.

    CAMPO VICINO – APPARIZIONE SPETTRALE

    Mentre esplora una camera da letto, Jason avverte un’ombra scura muoversi dietro di lui. Si gira di scatto e per un istante intravede una figura spettrale. La telecamera riprende il suo respiro affannato e il viso spaventato.

    CAMPO LARGO – CORRIDOIO OSCURO

    Jason decide di scappare dalla casa ma si trova di fronte a un corridoio buio e senza fine. I muri sembrano chiudersi su di lui mentre avanza. La telecamera segue il suo terrore mentre cerca disperatamente un’uscita.

    CAMPO FINALE – LA FINE?

    La telecamera si sposta improvvisamente verso una figura spettrale, simile a quella vista prima. La scena si congela, e lo schermo diventa nero. La telecamera sembra spegnersi, lasciando lo spettatore con l’incertezza di cosa sia successo a Jason.

    Foto di Marek: https://www.pexels.com/it-it/foto/persona-che-tiene-l-obiettivo-nero-della-fotocamera-339379/

  • Perchè leggere i classici (secondo ChatGPT)

    Perchè leggere i classici (secondo ChatGPT)

    Anche i grandi cicli romanzeschi dell’Ottocento sono più nominati che letti” sottolineava Italo Calvino in un articolo su L’espresso del 1981, evidenziando le “piccole ipocrisie” con cui il lettore medio ostenta mediamente di ri-leggere (e non di leggere per la prima volta) qualsiasi classico gli capiti sotto mano. Ma allora perché leggere i classici? Italo Calvino ha scritto questo saggio nel 1981 come una serie di conferenze tenute a Harvard.

    “Perché leggere i classici” è un saggio importante che riflette la passione di Calvino per la letteratura e la sua convinzione che i classici siano fondamentali per la nostra formazione intellettuale e spirituale. L’autore esplora l’importanza della letteratura classica e il suo significato per i lettori moderni. L’autore afferma che i classici non sono semplicemente opere antiche da studiare, ma sono ancora rilevanti e vitali per la nostra comprensione del mondo contemporaneo. Calvino identificò 14 qualità che secondo lui i classici possiedono, come leggerezza, rapidità, esattezza, visibilità, molteplicità, consistenza e altri ancora. Ogni qualità è discussa e illustrata attraverso esempi di opere classiche, suggerendo come queste qualità possano influenzare e arricchire la nostra vita e la nostra percezione del mondo.

    L’obiettivo di Calvino nel saggio è incoraggiare i lettori a non trascurare i classici e a scoprire il valore duraturo di queste opere. Egli sottolinea che i classici ci offrono modelli, archetipi e una connessione con le nostre radici culturali, e che attraverso la lettura dei classici possiamo sviluppare una maggiore consapevolezza di noi stessi e del mondo che ci circonda.

    Perchè leggere i classici, oggi

    In generale, leggere i classici può arricchire la tua conoscenza, stimolare la tua immaginazione, ampliare la tua prospettiva e arricchire la tua vita culturale. Nonostante siano stati scritti in epoche diverse, i temi e le questioni trattate nei classici possono ancora parlare al nostro tempo e aiutarci a comprendere meglio noi stessi e il mondo che ci circonda.

    Ci sono molte ragioni per cui è importante leggere i classici. Ecco alcuni motivi:

    1. Patrimonio culturale: I classici letterari rappresentano il patrimonio culturale di una società. Sono opere che hanno resistito alla prova del tempo e sono riconosciute per il loro valore artistico, temi universali e profondità concettuale. Leggere i classici ti consente di entrare in contatto con le radici della letteratura e della cultura di un determinato periodo o di una determinata regione.
    2. Visione storica e sociale: I classici possono offrire una prospettiva unica sulla storia e sulla società del loro tempo. Attraverso le opere classiche, puoi ottenere un’immagine più completa e approfondita delle idee, dei valori, dei conflitti e dei cambiamenti che hanno caratterizzato un’epoca passata. Ciò può arricchire la tua comprensione del contesto storico e sociale in cui viviamo oggi.
    3. Sviluppo del pensiero critico: I classici spesso presentano trame complesse, personaggi sfaccettati e temi profondi. Leggerli richiede attenzione, analisi e interpretazione. Questo può contribuire allo sviluppo delle tue capacità di pensiero critico, di analisi e di riflessione su questioni complesse e ambigue.
    4. Valori universali: Molti classici esplorano temi e valori universali che sono rilevanti in ogni epoca. L’amore, l’amicizia, la giustizia, il coraggio, il sacrificio e il significato della vita sono solo alcuni degli argomenti che i classici spesso affrontano in modo profondo e coinvolgente. Leggere questi testi ti permette di esplorare e riflettere su questioni fondamentali dell’esperienza umana.
    5. Stile letterario ed espressione artistica: I classici sono spesso apprezzati per la loro qualità letteraria e l’uso del linguaggio. Gli scrittori classici sono maestri della narrazione, della descrizione e della creazione di immagini poetiche. Leggere i classici ti consente di apprezzare e studiare gli stili letterari distintivi di autori rinomati.
    6. Connessioni con altre opere: I classici letterari sono spesso fonte di ispirazione per generazioni successive di scrittori. Leggendoli, puoi scoprire riferimenti, allusioni e connessioni con altre opere letterarie, sia classiche che moderne. Questo arricchisce la tua esperienza di lettura e ti permette di fare collegamenti tra opere diverse.
  • WhatsApp ma quando arrivano i canali anche su WhatsApp?

    WhatsApp ma quando arrivano i canali anche su WhatsApp?

    Super rivoluzione per quanto riguarda WhatsApp che presto integrerà una funzione molto richiesta: i canali. Noi di Lipercubo vi spieghiamo, in poche e semplici parole, quando arriveranno i canali WhatsApp e in cosa consisterà questa piccola grande rivoluzione dell’app di messaggistica più conosciuta al mondo.

    In vista del lancio dei Canali, WhatsApp si riposiziona per rivoluzionare la condivisione di notizie e annunci per organizzazioni e individui. Mark Zuckerberg, ideatore di Meta e della nuova feature Canali, assicura un alto livello di privacy e un’ampia autonomia per gli amministratori nella gestione dei contenuti. Con la sezione “Aggiornamenti”, distinta dalle chat private, WhatsApp sfida apertamente il concorrente Telegram.

    Nell’interfaccia dell’app su Android e iPhone, la funzione Canali si troverà nel menu inferiore, accanto alla sezione “Community”. Questa nuova feature permetterà di visualizzare messaggi condivisi, scoprire il numero di follower di ciascun canale, e sfogliare contenuti multimediali, sondaggi, e adesivi Quando arriveranno i canali WhatsApp? A questo ha risposto CanaliWa.it in questo post. Gli utenti potranno scegliere di seguire i Canali, con la possibilità di accedere alla cronologia degli ultimi 30 giorni. Significativamente, gli amministratori non avranno la facoltà di aggiungere follower.

    WhatsApp debutterà con i Canali in Colombia e Singapore, fungendo da laboratorio per ottenere feedback preliminari. Collaborazioni con istituzioni di rilievo, come la Singapore Heart Foundation e il fact-checker colombiano Colombia Check, sono già state avviate. Nonostante non sia stata ancora annunciata la data di lancio in Italia, WhatsApp ha confermato la collaborazione con l’International Rescue Committee (IRC), l’OMS, e squadre di calcio come FC Barcelona e Manchester City.

    Riguardo alla sicurezza, WhatsApp adotta una serie di misure per proteggere l’utente e la sua privacy. L’identità rimarrà nascosta, e le informazioni personali degli amministratori e dei follower saranno protette. Gli amministratori potranno decidere liberamente come promuovere il canale e se includerlo o meno nella directory. L’opzione della crittografia end-to-end è ancora in discussione, questa funzione predilige un numero ristretto di persone contrariamente dai canali. Ciononostante la crittografia end-to-end può essere utilizzata per le organizzazioni no profit e sanitarie.

    In conclusione, le funzionalità classiche di WhatsApp rimarranno invariate. Con i Canali, WhatsApp sembra pronta a fare un significativo salto in avanti, e attendiamo con fiducia il suo lancio.