CREEPYPASTA_ (14 articoli)

Una “creepypasta” è un termine usato per descrivere storie di paura o horror che vengono condivise e diffuse attraverso internet. Il termine stesso è un gioco di parole che unisce “creepy” (inquietante) e “copypasta” (una parola derivata da “copy and paste”, che si riferisce a testi copiati e incollati in modo virale online).

Le creepypasta sono spesso racconti brevi o lunghi che cercano di creare una sensazione di paura, tensione o disagio nei lettori. Queste storie possono essere presentate sotto forma di testo scritto, immagini, video o persino registrazioni audio. Molte di esse coinvolgono elementi soprannaturali, misteri irrisolti, personaggi inquietanti o situazioni bizzarre.

Le creepypasta si diffondono velocemente attraverso social media, forum, siti web dedicati e piattaforme di condivisione di contenuti. A volte vengono create leggende urbane digitali, spesso utilizzando una narrazione coinvolgente per far sembrare la storia più realistica.

Alcune creepypasta sono diventate estremamente popolari e iconiche, come ad esempio “Slender Man” o “Jeff the Killer”. Queste storie possono influenzare la cultura popolare, ispirando videogiochi, opere d’arte e perfino adattamenti cinematografici.

  • 20 horror e thriller con finale a sorpresa da riscoprire

    20 horror e thriller con finale a sorpresa da riscoprire

    Gli amanti dei film horror e thriller sono spesso alla ricerca di emozioni forti e di trame che li tengano con il fiato sospeso fino all’ultimo istante. Uno dei tratti distintivi di questi generi è la capacità di sorprendere il pubblico con finali inaspettati e shock. In questo articolo, esploreremo 10 film che hanno affascinato gli spettatori con finali a sorpresa, senza però svelare alcun dettaglio che potrebbe rovinare il piacere della visione.

    1. “Il sesto senso” (1999) – Diretto da M. Night Shyamalan, questo film è un classico degli inaspettati finali. La storia segue un bambino che afferma di poter vedere e comunicare con i morti, ma il suo incontro con un determinato psicologo svelerà una verità scioccante.
    2. “Shutter Island” (2010) – Martin Scorsese ci regala questo thriller psicologico, dove Leonardo DiCaprio interpreta un investigatore inviato su un’isola remota per indagare sulla scomparsa di un detenuto. La verità che emerge alla fine lascerà il pubblico sbalordito.
    3. “The Others” (2001) – In questo film, diretto da Alejandro Amenábar, una madre (Nicole Kidman) si occupa dei suoi figli in una casa buia e misteriosa, credendo che siano afflitti da una strana sensibilità alla luce. Ma c’è molto di più dietro questa storia.
    4. “Fight Club” (1999) – Basato sul romanzo di Chuck Palahniuk, questo film diretto da David Fincher offre uno dei finali più iconici nella storia del cinema moderno. Edward Norton e Brad Pitt interpretano ruoli chiave in una trama che porta a una rivelazione scioccante.
    5. “Identity” (2003) – Un gruppo di persone è intrappolato in un motel durante una tempesta e, lentamente, inizia a morire uno dopo l’altro. Ma c’è molto di più dietro questi omicidi apparentemente casuali.
    6. “The Others” (2001) – In questo thriller paranormale, Nicole Kidman interpreta una donna che crede che la sua casa sia infestata da presenze soprannaturali. Tuttavia, il film offre un colpo di scena che cambierà completamente la prospettiva del pubblico.
    7. “The Cabin in the Woods” (2012) – Questo film mescola abilmente l’horror e la commedia nera mentre un gruppo di amici si ritrova in una capanna apparentemente abbandonata. Ma cosa si nasconde veramente nelle profondità della foresta?
    8. “Prisoners” (2013) – In questo thriller intenso, un padre (Hugh Jackman) inizia a indagare sulla scomparsa della figlia e della sua amica, mentre un detective (Jake Gyllenhaal) cerca di risolvere il caso. Il finale offre un’imprevista svolta di trama.
    9. “The Others” (2001) – Ancora una volta, M. Night Shyamalan dimostra il suo talento nel creare finali che sconvolgono le aspettative. “The Village” è un film che sembra ambientato in un villaggio isolato del XIX secolo, ma la realtà è molto diversa da quanto sembra.
    10. “Old” (2021) – Questo film diretto da M. Night Shyamalan racconta la storia di una famiglia che si ritrova su una spiaggia misteriosa in cui il tempo sembra scorrere molto più velocemente. L’evolversi della trama porta a una rivelazione sorprendente che cambierà tutto.
    11. “The Orphanage” (2007) – Questo film spagnolo diretto da J.A. Bayona segue una donna che torna all’orfanotrofio in cui è cresciuta per riaprirlo come un rifugio per bambini disabili. La trama prende una svolta inquietante e offre un finale che farà rabbrividire.
    12. “The Machinist” (2004) – Un thriller psicologico che segue la vita di un operaio industriale interpretato da Christian Bale, che soffre di insonnia e inizia a sperimentare eventi bizzarri e spaventosi. Il suo viaggio si snoda in una direzione inaspettata.
    13. “Coherence” (2013) – In questo film di fantascienza e suspense, un gruppo di amici si riunisce per una cena, ma quando un evento cosmico misterioso accade, la realtà si sfalda, e le loro vite prendono una piega sinistra.
    14. “The Invitation” (2015) – Un thriller psicologico in cui un uomo è invitato a una cena da parte di sua ex-moglie e il suo nuovo marito. Mentre la serata si svolge, emergono segreti inquietanti che portano a un finale sorprendente.
    15. “The Witch” (2015) – Un horror storico che segue una famiglia nel New England del XVII secolo che si trasferisce in una zona boschiva isolata e inizia a sperimentare eventi sinistri. Il film culmina in un finale che mette in discussione la realtà e la fede.
    16. “Seven” (1995) – Un giallo diretto da David Fincher, in cui due detective, interpretati da Brad Pitt e Morgan Freeman, cercano di risolvere una serie di omicidi brutali, ognuno ispirato dai sette peccati capitali. Il film culmina in un finale sorprendente e angosciante.
    17. “The Girl with the Dragon Tattoo” (2011) – Basato sul romanzo di Stieg Larsson, questo thriller giallo segue un giornalista e una hacker mentre cercano di risolvere il mistero di una giovane donna scomparsa. Il film offre un finale intricato e avvincente.
    18. “Gone Girl” (2014) – Diretto da David Fincher e basato sul romanzo di Gillian Flynn, il film segue le indagini sulla scomparsa di una donna e le oscure verità che emergono durante la ricerca. Il finale presenta una serie di colpi di scena che terranno il pubblico con il fiato sospeso.
    19. “Mystic River” (2003) – Un giallo drammatico diretto da Clint Eastwood, in cui tre amici d’infanzia si ritrovano coinvolti in un tragico evento che cambierà le loro vite per sempre. Il film offre una serie di rivelazioni sorprendenti e commoventi.
    20. “The Others” (2001) – Questo film, diretto da Alejandro Amenábar e con Nicole Kidman nel ruolo principale, segue una madre che crede che la sua casa sia infestata da presenze soprannaturali. Il giallo si intreccia con il soprannaturale, portando a un finale sorprendente.

    Questi 20 film sono solo un assaggio del mondo ricco di suspense e sorprese che gli horror e i thriller hanno da offrire. Se cercate emozioni forti e finali inaspettati, non perdete l’occasione di vedere questi capolavori cinematografici. E ricordate, l’elemento sorpresa è parte integrante dell’esperienza, quindi godetevi ogni momento di suspense senza svelare il mistero a nessuno!

    Finale a sorpresa (creepypasta)

    Ero da solo a casa, e avevo deciso di passare la serata guardando un vecchio film horror.

    Mi ero appena immerso nella trama quando, improvvisamente, la luce in camera si spense. Un brivido mi corse lungo la schiena. Ma non c’era nulla di cui preoccuparsi, pensai. Dovevo solo aver saltato un battito del cuore.

    Mentre cercavo la mia torcia sul comodino, sentii qualcosa strisciare leggermente sul mio braccio. Alzai il braccio e mi guardai intorno, cercando di scoprire cosa potesse essere. Ma non c’era nulla. Era solo la mia immaginazione.

    Decisi di andare in cucina per controllare il quadro elettrico e riaccendere la luce. Mentre percorrevo il corridoio buio, i miei passi sembravano risuonare sinistramente nelle orecchie. Mi sentivo osservato.

    Arrivato in cucina, cercai di accendere la luce, ma niente. Il quadro elettrico sembrava essere in ordine. Decisi di usare il mio telefono per illuminare la zona. Quando lo accesi, la mia mano tremò: riflessa nel vetro del forno, c’era una figura oscura, alta e incappucciata.

    Gridai e mi voltai, ma non c’era nessuno. Sentivo un’ombra spostarsi dietro di me, ma ogni volta che cercavo di guardarla, scompariva. Ero intrappolato in una danza sinistra con un’entità invisibile.

    Decisi di uscire di casa e chiamare la polizia, ma quando provai ad aprire la porta d’ingresso, era bloccata. Ogni finestra era sigillata. Ero intrappolato in una casa apparentemente normale, ma con qualcosa di malvagio.

    La voce di un uomo risuonò nell’oscurità. “Ti piace il cinema, vero?” Era una voce sinistra, fredda. “Ti piacciono i finali a sorpresa?”

    Ero terrorizzato. Cercavo di rispondere, ma le parole mi si bloccavano in gola. L’entità invisibile si fece sempre più vicina, il suo respiro gelido sul mio collo.

    All’improvviso, la luce si riaccese, e l’entità scomparve. Ero di nuovo solo in cucina, la pioggia continuava a battere contro i vetri. Era come se nulla fosse mai accaduto.

    Ma la mia mente sapeva che era successo qualcosa di terribile. Non sapevo cosa fosse quella presenza sinistra o chi fosse l’uomo con la voce gelida. Non sapevo cosa avesse significato quel “finale a sorpresa.”

    Lo sto ancora aspekhjafghev

  • Smile dog (smile.jpg – creepypasta)

    Smile dog (smile.jpg – creepypasta)

    Che tipo di creatura era in grado di distruggere la mente con il solo potere dello sguardo?

    Mi sono incontrato di persona con Mary E. per la prima volta nell’estate del 2007. Avevo organizzato con suo marito da quindici anni, Terence, di incontrarla per un’intervista. Mary aveva inizialmente acconsentito, poiché non ero un giornalista ma piuttosto uno scrittore amatoriale che raccoglieva informazioni per alcuni compiti universitari iniziali e, se tutto fosse andato secondo i piani, per alcune opere di finzione. Avevamo pianificato l’intervista per un particolare fine settimana in cui ero a Chicago per affari non correlati, ma all’ultimo momento Mary cambiò idea e si rinchiuse nella camera da letto della coppia, rifiutando di incontrarmi.

    Per mezz’ora sono stato seduto con Terence mentre ci accampavamo fuori dalla porta della camera da letto, io ascoltavo e prendevo appunti mentre lui tentava invano di calmare sua moglie. Le cose che Mary diceva avevano poco senso, ma rientravano nello schema che mi aspettavo: anche se non potevo vederla, potevo capire dalla sua voce che stava piangendo, e il più delle volte le sue obiezioni a parlare con me erano incentrate su una diatriba incoerente sui suoi sogni, i suoi incubi.

    Terence si scusò abbondantemente quando cessammo l’esercizio, e io feci del mio meglio per prenderla con filosofia; ricordai che non ero un giornalista in cerca di una storia, ma solo un giovane curioso in cerca di informazioni. Inoltre, pensai in quel momento, avrei potuto trovare un altro caso simile se mi fossi impegnato con la mente e le risorse.

    Mary E. era l’amministratrice di una piccola BBS di Chicago all’inizio degli anni Novanta, e si era imbattuta per la prima volta in smile.jpg: un file che aveva cambiato la sua vita per sempre. Lei e Terence erano sposati da pochi mesi, e Mary è stata una delle circa 400 persone che hanno visto l’immagine quando è stata pubblicata come collegamento ipertestuale sulla BBS, anche se è l’unica ad aver parlato apertamente dell’esperienza. Gli altri sono rimasti anonimi, forse sono morti.

    Nel 2005, quando ero solo in seconda superiore, smile.jpg è stato portato alla mia attenzione dal mio crescente interesse per i fenomeni basati sul web; Mary è stata la vittima più spesso citata di quello che a volte viene definito “Smile.dog”, l’essere che smile.jpg è ritenuto in grado di mostrare. Ciò che ha catturato il mio interesse (oltre agli ovvi elementi macabri della leggenda cibernetica e alla mia propensione per questo genere di cose) è stata l’assoluta mancanza di informazioni, di solito al punto che la gente non crede nemmeno che esista, se non come voce o bufala.

    È unico nel suo genere perché, sebbene l’intero fenomeno sia incentrato su un file di immagine, questo file non si trova da nessuna parte su Internet; di certo molti simulacri fotomanipolati popolano il web, mostrandosi con maggiore frequenza su siti come la imageboard 4chan, in particolare la sotto-sezione /x/ incentrata sul paranormale. Si sospetta che si tratti di falsi, in ogni caso, perché non hanno l’effetto che si ritiene abbia il vero smile.jpg, ovvero epilessia del lobo temporale a insorgenza improvvisa e ansia acuta.

    Induzione alla follia

    Induzione al suicidio
    Teletrasporto
    Manipolazione di sogni/incubi
    Manipolazione
    Ricatto
    Alta pazienza
    Elevata persistenza
    Viaggi dimensionali
    Trasformazione in forma
    Artigli e denti affilati
    Vasti poteri demoniaci

    la schermata di 4chan nella sezione /x/

    Questa presunta reazione nello spettatore è uno dei motivi per cui il fantomatico smile.jpg è considerato con tanto disprezzo, poiché è palesemente assurdo, anche se, a seconda di chi lo chiede, la riluttanza a riconoscere l’esistenza di smile.jpg potrebbe essere dovuta tanto alla paura quanto all’incredulità. Né smile.jpg né Smile.dog (altro nome con cui è stata diffusa la storia) sono menzionati da nessuna parte su Wikipedia, anche se il sito web presenta articoli su altri siti di shock forse più scandalosi come ****** (hello.jpg) oppure 2girls1cup; qualsiasi tentativo di creare una pagina relativa a smile.jpg viene cancellato dagli amministratori dell’enciclopedia.

    Gli incontri con smile.jpg sono oggetto di leggenda su Internet. La storia di Mary E. non è unica; ci sono voci non verificate sulla comparsa di smile.jpg agli albori di Usenet e persino una storia persistente secondo cui nel 2002 un hacker avrebbe inondato i forum del sito web di umorismo e satira Something Awful con un diluvio di immagini di Smile.dog, rendendo epilettici quasi la metà degli utenti del forum di allora.

    Si dice anche che a metà-fine anni ’90 smile.jpg circolasse su usenet e come allegato di una catena di email con l’oggetto SMILE!! GOD LOVES YOU! (“SMILE!!! DIO TI AMA!”). Tuttavia, nonostante l’enorme visibilità che queste trovate avrebbero generato, sono pochissime le persone che ammettono di averle sperimentate e non è mai stata scoperta alcuna traccia del file o di un link. Coloro che affermano di aver visto smile.jpg spesso scherzano, dicendo che erano troppo occupati per salvare una copia dell’immagine sul proprio disco rigido.

    … per quindici anni sono stato perseguitata da smile.jpg. Smile.dog viene da me nel sonno ogni notte. C’è una qualità ineffabile nei miei sogni, nei miei incubi, che li rende completamente diversi da qualsiasi sogno reale che abbia mai fatto. Non mi muovo e non parlo. Guardo semplicemente davanti a me e l’unica cosa che ho davanti è la scena di quell’orribile quadro. Vedo la mano che mi fa cenno e vedo Smile.dog. Mi parla.

    Tuttavia, tutte le presunte vittime offrono la stessa descrizione della foto: Una creatura simile a un cane (di solito descritta come simile a un husky siberiano), illuminata dal flash della macchina fotografica, siede in una stanza fioca; l’unico dettaglio visibile sullo sfondo è una mano umana che si estende dall’oscurità vicino al lato sinistro dell’inquadratura. La mano è vuota, ma di solito viene descritta come una sorta di “cenno”. Naturalmente, la maggior parte dell’attenzione è rivolta al cane (o alla creatura-cane, poiché alcune vittime sono più sicure di altre su ciò che affermano di aver visto). Si dice che il muso della bestia sia spaccato in un ampio sorriso, rivelando due file di denti bianchissimi, molto dritti, molto affilati e dall’aspetto umano.

    Naturalmente non si tratta di una descrizione fornita subito dopo aver visto l’immagine, ma piuttosto di un ricordo delle vittime, che affermano di aver visto l’immagine ripetersi all’infinito negli occhi della loro mente durante il periodo in cui, in realtà, stanno avendo attacchi epilettici. Si dice che questi attacchi continuino in modo indeterminato, spesso mentre le vittime dormono, dando luogo a incubi molto vividi e inquietanti. Questi attacchi possono essere trattati con farmaci, anche se in alcuni casi sono più efficaci di altri.

    Mary E., suppongo non stesse assumendo farmaci efficaci. Per questo motivo, dopo la mia visita al suo appartamento nel 2007, ho inviato messaggi a diversi newsgroup, siti web e mailing list orientati al folklore e alle leggende urbane, sperando di trovare il nome di una presunta vittima di smile.jpg che fosse più interessata a parlare delle sue esperienze. Per un certo periodo non successe nulla e a lungo mi dimenticai del tutto delle mie ricerche, dato che avevo iniziato il primo anno di università ed ero piuttosto impegnato.

    In seguito, Mary mi contattò nuovamente via e-mail all’inizio di marzo 2008.

    Caro signor L.,
    sono incredibilmente dispiaciuto per il mio comportamento dell’estate scorsa, quando siete venuti a intervistarmi. Spero che capisca che non è stata colpa sua, ma piuttosto dei miei problemi che mi hanno portato a comportarmi come ho fatto. Mi rendo conto che avrei potuto gestire la situazione in modo più decoroso; tuttavia, spero che mi perdonerete. In quel momento avevo paura.

    Vedete, per quindici anni sono stato perseguitata da smile.jpg. Smile.dog viene da me nel sonno ogni notte. So che sembra una sciocchezza, ma è vero. C’è una qualità ineffabile nei miei sogni, nei miei incubi, che li rende completamente diversi da qualsiasi sogno reale che abbia mai fatto. Non mi muovo e non parlo. Guardo semplicemente davanti a me e l’unica cosa che ho davanti è la scena di quell’orribile quadro. Vedo la mano che mi fa cenno e vedo Smile.dog. Mi parla.

    Non è un cane, ovviamente, e non so bene cosa sia in realtà. Mi dice che mi lascerà in pace se solo farò quello che mi chiede. Tutto ciò che devo fare, dice, è “diffondere la parola”. È così che formula le sue richieste. E io so esattamente cosa intende: vuole che lo mostri a qualcun altro.

    E ci sono riuscita. La settimana successiva al mio incidente ricevetti per posta una busta senza mittente. All’interno c’era solo un dischetto da 3 pollici e mezzo. Senza dover controllare, sapevo esattamente cosa conteneva. Pensai a lungo alle varie opzioni. Potevo mostrarlo a un estraneo, a un collega… potevo persino mostrarlo a Terence, per quanto l’idea mi disgustasse. E poi cosa sarebbe successo? Beh, se Smile.dog avesse mantenuto la parola, avrei potuto dormire. Ma se avesse mentito, cosa avrei fatto? E chi poteva dire che non sarebbe arrivato qualcosa di peggio per me se avessi fatto ciò che la creatura chiedeva?

    Così non ho fatto nulla per quindici anni, anche se ho tenuto il dischetto nascosto tra le mie cose. Ogni notte, per quindici anni, Smile.dog è venuto da me nel sonno e mi ha chiesto di diffondere la notizia. Per quindici anni ho resistito, anche se ci sono stati momenti difficili. Molte delle mie vittime sulla BBS dove ho incontrato per la prima volta smile.jpg hanno smesso di postare; ho sentito che alcune di loro si sono suicidate. Altri sono rimasti completamente in silenzio, semplicemente scomparendo dalla faccia del web. Sono quelli che mi preoccupano di più. Spero sinceramente che mi perdoni, signor L., ma la scorsa estate, quando ha contattato me e mio marito per un’intervista, ero vicina al punto di rottura. Ho deciso che le avrei dato il dischetto. Non mi importava se Smile.dog stesse mentendo o meno, volevo che finisse. Lei era un’estranea, una persona con cui non avevo alcun legame, e pensavo che non avrei provato dolore quando avrebbe preso il dischetto come parte della sua ricerca e avrebbe segnato il suo destino.

    Prima che tu arrivassi mi sono reso conto di quello che stavo facendo: stavo tramando per rovinarti la vita. Non riuscivo a sopportare il pensiero, e in effetti non ci riesco ancora. Mi vergogno, signor L., e spero che questo avvertimento la dissuada da ulteriori indagini su smile.jpg. Col tempo potrebbe incontrare qualcuno che, se non è più debole di me, è molto più depravato, qualcuno che non esiterà a seguire gli ordini di Smile.dog.

    Fermatevi finché siete in tempo.

    Cordiali saluti,
    Mary E.

    Terence mi contattò più tardi quel mese con la notizia che sua moglie si era uccisa. Mentre ripuliva le varie cose che aveva lasciato, chiudendo gli account di posta elettronica e simili, si imbatté nel messaggio di cui sopra. Era un uomo distrutto; piangeva mentre mi diceva di ascoltare il consiglio della moglie. Mi disse che aveva trovato il dischetto e l’aveva bruciato fino a ridurlo a un ammasso puzzolente di plastica annerita. La parte che più lo disturbava, tuttavia, era il sibilo del dischetto mentre si scioglieva. Come una specie di animale, disse.

    Ammetto che ero un po’ incerto su come reagire. All’inizio ho pensato che si trattasse di uno scherzo, con la coppia che giocava tardivamente con la situazione per farmi arrabbiare. Un rapido controllo dei necrologi online di diversi giornali di Chicago, tuttavia, ha dimostrato che Mary E. era effettivamente morta. Naturalmente, nell’articolo non si parlava di suicidio.

    Decisi che, almeno per un certo periodo, non avrei approfondito l’argomento di smile.jpg, soprattutto perché alla fine di maggio avevo gli esami finali. Ma il mondo ha modi strani di metterci alla prova. Quasi un anno dopo essere tornata dalla mia disastrosa intervista con Mary E., ricevetti un’altra e-mail:

    To: jml@****.com
    From: elzahir82@****.com
    Subj: smile

    Hello

    Ho trovato il tuo indirizzo e-mail attraverso una mailing list, il tuo profilo diceva che eri interessato allo smiledog. L’ho visto e non è così male come tutti dicono, te l’ho inviato qui. Sto solo diffondendo la parola.

    (:

    La riga finale mi ha fatto raggelare.

    Secondo il mio client di posta elettronica c’era un file allegato chiamato, naturalmente, smile.jpg. Ho pensato di scaricarlo per un po’. Immaginavo che molto probabilmente si trattasse di un falso e, anche se non lo fosse stato, non ero mai stata del tutto convinta dei poteri peculiari di smile.jpg. Il racconto di Mary E. mi aveva scosso, certo, ma probabilmente era una squilibrata. Dopo tutto, come avrebbe potuto una semplice immagine fare quello che smile.jpg diceva di fare?

    Che tipo di creatura era in grado di distruggere la mente con il solo potere dello sguardo?

    E se queste cose erano palesemente assurde, allora perché esisteva la leggenda?

    Se avessi scaricato l’immagine, se l’avessi guardata e se Mary si fosse rivelata corretta, se Smile.dog fosse venuto da me in sogno chiedendomi di diffondere la notizia, cosa avrei fatto? Avrei vissuto la mia vita come Mary, lottando contro l’impulso a cedere fino alla morte? O semplicemente spargerei la voce, desiderosa di essere messa a riposo? E se scegliessi quest’ultima strada, come potrei farlo? A chi avrei dato un peso a mia volta?

    Se avessi portato a termine la mia precedente intenzione di scrivere un breve articolo su smile.jpg, decisi, avrei potuto allegarlo come prova. E chiunque avesse letto l’articolo, chiunque si fosse interessato, ne sarebbe stato influenzato. E anche supponendo che lo smile.jpg allegato all’e-mail fosse autentico, sarei stato abbastanza capriccioso da salvarmi in questo modo?

    Avrei dovuto diffondere la notizia?

    Sì, sì, dovevo farlo.

    CREDITS: Anonymous

    Fonte: https://villains.fandom.com/wiki/Smile_Dog

    Si tratta di una delle leggende urbane e creepypasta più famose in assoluto su internet. L’origine dell’immagine originale dell’husky e la prima apparizione dell’immagine alterata sono sconosciute e il loro creatore è ancora anonimo. Un fatto che non fa che aumentare l’efficacia della storia, aggiungendo almeno il suggerimento che l’immagine possa avere un’origine diversa da quella di qualcuno che modifica e pubblica l’immagine del proprio cane.

    Questa incapacità di individuare l’origine esatta della storia si collega anche agli elementi meta della storia stessa della creepypasta, in cui il narratore descrive come l’immagine non possa essere rintracciata e i riferimenti ad essa su siti web popolari o gli incidenti ad essa collegati sembrano scomparire o essere soppressi, suggerendo che ci sono forze che non vogliono che lo sfondo dell’immagine o le informazioni sul suo potere siano discusse in un forum pubblico.

    Il consenso generale sulla prima apparizione di creepypasta relativi all’immagine è che essa sia apparsa per la prima volta nel 2008 sulla board 4chan /x/, sebbene anche questa origine rimanga frustrantemente aspecifica e poco chiara.

    Lo Smile dog è un’entità molto aggressiva, assetata di sangue, pericolosa e sadica che si diverte infinitamente nel terrore che gli altri hanno di lui. È apparentemente sempre sorridente e sembra dispiaciuto solo se la sua “richiesta” non viene soddisfatta dalla sua vittima. L’unico vero obiettivo del Cane Sorridente sembra essere quello di diffondere la paura di lui il più possibile, uccidendo coloro che lo sfidano e gli resistono e traendo grande gioia nel farlo, oltre a trascinarli all’Inferno (da dove alcuni credono che provenga).

    (tradotto da creepypasta.com)

  • Le rane

    Le rane

    Nelle profonde pieghe di un oscuro teatro, lontano dai riflettori e dai palazzi, si teneva un bizzarro spettacolo. Il suo protagonista era un giullare chiamato Lucian, un uomo di bassa statura e dalla mente aguzza, i cui occhi scintillavano come stelle. Era conosciuto in tutta la regione come l’Istrione.

    L’odore di legna bruciata e incenso pesante si mescolava nell’aria mentre i visitatori si riunivano nel suo teatro segreto. Lucian aveva la capacità di catturare l’attenzione di chiunque, facendo danzare le fiamme delle candele con incantesimi e preveggenze. La sua voce risonava come un canto inquietante, narrando storie oscure e profonde che spesso si insinuavano nelle notti dei presenti. Le rane si erano riunite in un coro sinistro vicino ad una piccola pozza d’acqua nei pressi dell’ingresso.

    Quella sera andava in scena una storia di giullari e cortigiani che si divertivano a umiliare il prossimo. La storia era incentrata sul personaggio di Hopkin. La folla ascoltava rapita mentre Lucian raccontava di come costui, deriso per la sua bassa statura e la sua voce gracchiante, aveva subito in silenzio, celando odio e sete di vendetta. Gli spettatori non potevano fare a meno di sentire la comprensione del racconto di Lucian che si infilava nelle loro anime, poiché riconoscevano la sofferenza, reprimendola. Ma ciò che Lucian svelò successivamente fece gelare il sangue nelle vene degli ascoltatori.

    Raccontò come Hopkin aveva orchestrato una serie di eventi straordinari, spingendo i cortigiani in una sorta di bizzarro rituale che si concludeva con la loro trasformazione in creature grottesche e indifese, molto simili a rane.

    Alla fine del racconto, Lucian guardò la folla con uno sguardo glaciale. Gli spettatori restarono immobili; poi lo spettacolo finì.

    Mentre la pioggia iniziava a cadere, spezzando il silenzio, Lucian si alzò e scomparve tra gli alberi, lasciando la folla vagamente scossa.

    Pioveva a dirotto.

    Qualcuno di loro avvertì una strana sensazione di pelle viscida.

    Altri notarono le pupille del proprio vicino: erano diventate completamente nere e sporgenti.

    Etimologia istrione

    Il termine deriva dal latino “histrionem”, che significa “attore” o “giullare”, e ha una storia etimologica che non sembra includere il greco.. Nel suo significato più ampio, “istrione” è spesso utilizzato per descrivere una persona che si comporta in modo esagerato, teatrale o fuori dal comune, spesso per attirare l’attenzione o per manipolare gli altri.

    Nel contesto storico, gli “istrioni” erano attori o artisti di spettacoli teatrali, in particolare nelle antiche rappresentazioni romane. Nel corso del tempo, il termine ha assunto anche una connotazione più negativa, riferendosi a individui che fingono, agiscono in modo eccessivamente drammatico o cercano di ottenere attenzione attraverso comportamenti stravaganti.

    In alcuni contesti, “istrione” può essere usato in senso leggero o scherzoso per riferirsi a qualcuno che sta recitando o esagerando, mentre in altri contesti potrebbe avere una connotazione più critica, indicando qualcuno che sta cercando di ingannare o manipolare gli altri attraverso il suo comportamento teatrale.

  • L’orrore sottile di undici storie creepypasta

    L’orrore sottile di undici storie creepypasta

    Con il termine creepypasta si intendono storie horror che girano su internet , a volte in forma di meme, con storie vere di mezzo o a volte raccontate come se fossero addirittura reali. La suggestione di queste storie, sostanza da urban legend vere e proprie in certi casi, è alla base del loro successo in tutto il mondo. Anche in Italia da qualche tempo sono state pubblicate e tradotte su vari forum e social network: noi oggi ve ne proponiamo un po’ tra quelle che ci sono piaciute di più.

    Etimologia

    Il termine “creepypasta” è un neologismo formato dalla combinazione delle parole “creepy” (inquietante, spaventoso) e “copypasta” (un termine che indica un testo copiato e incollato in rete). Quindi, “creepypasta” è letteralmente un “testo inquietante copiato e incollato”.

    La parola “creepy” ha origini incerte, ma è probabile che derivi dal termine inglese antico “creopan”, che significa “colei che fa strisciare”. “Pasta” nel contesto di “copypasta” si riferisce al fatto che il testo viene copiato e incollato in diverse piattaforme online.

    Il termine “creepypasta” è stato coniato per descrivere racconti brevi di natura horror o inquietante che vengono diffusi in rete attraverso il copia e incolla. Questi racconti spesso si diffondono velocemente attraverso forum, social media e siti web, contribuendo a creare una sorta di folklore moderno su internet.

    Breve storia delle creepypasta

    Secondo la studiosa dell’università di York Sara Bimo, non è facile stabilire quale sia stata la prima creepypasta della storia. Giornalisti come Jessica Roy del Time hanno rilevato somiglianze tra le creepypasta e le catene di Sant’Antonio degli anni Novanta, quelle che diffondevano bufale e leggende metropolitane minacciando un destino terribile agli utenti che non le avrebbero fatte girare. Storie dell’orrore come il Rake, un mostro fittizio creato dagli utenti di 4chan nel 2005, sono state considerate retroattivamente creepypasta.

    Altri studiosi del fenomeno considerano la storia del 2001 “Ted the Caver” la prima autentica creepypasta della storia (Ted Hegemann l’ha pubblicata sul suo blog).

    Le storie creepypasta originano da 4chan, e la cultura del sito web è stata certamente influente nel plasmare le caratteristiche del genere. Famosi siti dedicati alle creepypasta hanno cominciato a comparire dalla fine degli anni 2000: Creepypasta.com è stato creato nel 2008, mentre il Creepypasta Wiki e il r/NoSleep di Reddit sono stati creati entrambi nel 2010. Secondo Time magazine, il genere ha avuto il suo picco di pubblico nel 2010 quando è stato coperto dal New York Times. da qualche tempo esistono anche versioni italiane di sitidel genere come Creepypasta Wiki.

    La definizione di creepypasta si è espansa nel tempo per includere la maggior parte delle brevi opere di fiction horror la cui prima pubblicazione è avvenuta online. Nel tempo, l’autorialità è diventata sempre più importante: molte creepypasta sono scritte da autori nominati o, più frequentemente, da autori anonimi.

    SuicideMouse.avi

    Suicidemouse.avi è stato probabilmente il progenitore video di tutti gli episodi di creepypasta. Mostra Topolino che camminava lungo una strada senza fine con note random di piano in sottofondo. Il video diventa sempre più distorto e la musica si trasforma in statico. Guarda con i tuoi occhi.

    In sintesi, la storia narra di un presunto episodio perduto di Topolino degli anni ’30, noto come “Suicidemouse.avi”. Si dice che questo episodio sia stato rimosso dalla pubblicazione e che sia rimasto inedito per decenni. La storia si concentra su un dipendente della Disney, Leonard Maltin, che scopre casualmente una copia digitale del cartone animato. Tuttavia, ciò che scopre è molto più inquietante di quanto avesse previsto.

    Il video inizia come una normale animazione di Topolino che cammina per le strade di una città, ma ben presto assume un tono inquietante. La musica di sottofondo diventa un mormorio angosciante e l’immagine si distorce, mostrando una versione distorta e decomposta di Topolino. La situazione peggiora ulteriormente quando il dipendente di Maltin si suicida dopo aver visto il video fino alla fine, lasciando dietro di sé solo un messaggio criptico.

    La storia si conclude con la scoperta che il video contiene un frammento di testo in cirillico che dice:

    Le viste dell’Inferno riportano dentro chi le vede.

    Si insinua che il video sia maledetto o contenga qualcosa di sovrumano, e che cercare di trovarlo online potrebbe portare a conseguenze fatali.

    La storia è accompagnata da presunti link a “Suicidemouse.avi“, ma l’autore avverte il lettore di non guardarlo mai e di contattarlo immediatamente se mai dovesse trovarne una copia, suggerendo che ci sia qualcosa di molto sinistro dietro a questo cartone animato apparentemente innocuo.

    Sonic.exe

    Ero un grande fan di Sonic, appassionato dei nuovi giochi ma con un debole per i classici. Non avevo mai giocato a giochi hackerati o con glitch, ma tutto è cambiato quel pomeriggio d’estate.

    Stavo giocando a Sonic Unleashed quando il postino ha consegnato un misterioso pacchetto nella mia cassetta delle lettere. Era un gioco, Sonic.exe, accompagnato da una lettera strana di un amico, Kyle, che sembrava spaventato.

    La lettera implorava di distruggere il gioco, avvertendo che se non lo avessi fatto, sarebbe stato posseduto. Ignorando il consiglio di Kyle, ho inserito il CD nel computer. La schermata iniziale era simile al classico gioco di Sonic, ma con un sinistro tocco.

    Quando ho iniziato a giocare, ho notato anomalie: personaggi sbagliati, livelli distorti, e una sensazione di terrore crescente. Il gioco sembrava vivo, e Sonic, il protagonista, mostrava un volto malvagio e demoniaco.

    Man mano che procedevo, la realtà del gioco si confondeva con la mia. Creature morte, musica distorta e apparizioni spaventose facevano parte dell’esperienza. Mi sentivo intrappolato, come se il gioco avesse una presa su di me.

    E poi, Sonic. La sua immagine spaventosa, i suoi occhi bui e il sorriso distorto, mi tormentavano in ogni livello. La sua presenza sembrava pervadere il mio mondo reale, portandomi sempre più vicino al suo dominio oscuro.

    Anche quando spegnevo il gioco, la sua influenza persisteva. Sogni inquietanti, voci sinistre e un peluche di Sonic che mi fissava con occhi vuoti, tutto sembrava collegato al gioco maledetto.

    La paura mi avvolgeva, ma la mia curiosità era più forte. Ho continuato a giocare, sperando di trovare una via d’uscita da questo incubo interminabile. Ma Sonic non aveva intenzione di lasciarmi andare così facilmente.

    Ad ogni turno, il gioco diventava sempre più oscuro, sempre più demoniaco. Sonic si rivelava un dio malvagio, giocando con le anime intrappolate nel suo mondo distorto.

    E ora, sono qui, incapace di liberarmi da questa prigione digitale. Sonic mi osserva, sorridendo con quella faccia distorta, mentre io cerco disperatamente una via d’uscita.

    Ma forse, in fondo, Kyle aveva ragione. Forse distruggere il gioco è l’unica via d’uscita. Ma posso farlo? O sono destinato a rimanere intrappolato nel mondo di Sonic per sempre?

    Teddy the caver di Ted Hegemann

    “Ted the Caver” viene presentato come un diario online di un esploratore amatoriale di grotte. Il narratore si rifiuta, in primis, di rivelare nomi o luoghi effettivi per la presunta sicurezza dei suoi lettori. Racconta del suo amico “B” che avrebbe deciso di fare speleologia assieme a lui, trovano un piccolo buco nella “Caverna del Mistero”. Scopre che il buco porta a un passaggio stretto prima di aprirsi ulteriormente; eccitati all’idea che possa trattarsi di un passaggio inesplorato, i due passano giorni scavando instancabilmente.

    Man mano che gli esploratori si addentrano sempre più nella grotta, incontrano strani geroglifici, mentre venti minacciosi sembrano soffiare all’interno. In un ultimo post sul blog, Ted scrive che lui e i suoi compagni porteranno un’arma da fuoco nella grotta dopo aver vissuto una serie di incubi, allucinazioni e un incontro con ciò che potrebbe essere presumibilmente un essere soprannaturale.

    Il blog non è stato più aggiornato da allora.

    Il telefono

    Estate, tempo di vacanze: ero a casa dei miei genitori, di notte. Forse le 3 del mattina, ancora al PC a sbirciare siti e video improbabili sul web. Squilla il cellulare, era mia sorella. Cosa strana doppiamente perchè, al di là della stanza, mia sorella era in casa con me in quel momento.

    Ho pensato che volesse parlare con me, quindi mi sono alzato e sono andato in camera sua. Non appena ho raggiunto la sua porta, ha iniziato a urlare che qualcuno era nella stanza con lei. Sono entrato e non c’era nessuno. Dopo aver smesso di piangere mi ha detto che si è svegliata e ha visto un’ombra scura a pochi centimetri dal suo viso, ed è allora che ha gridato.

    Quando le ho detto che mi ha chiamato, mi ha detto che era impossibile: il suo telefono non era nella sua stanza, l’aveva dimenticato al piano di sotto, nella borsa, in soggiorno. Sul telefono risulta la chiamata ricevuta da lei a quell’ora, ma sul suo non risulta nulla.

    SlenderMan

    Molto prima che questo personaggio diventasse caratteristico di videogame e serie TV di successo, Slenderman (un ghoul minaccioso e dall’altezza spropositata) ha caratterizzato vari oscuri forum su internet, con i suoi arti innaturalmente lunghi.

    In genere Slenderman colpisce i bambini, e più in generale coloro che diventano ossessionati dalla sua esistenza, anche se nessuno sa esattamente cosa succede ai corpi catturati poiché nessuno è mai sfuggito a un incontro con lui. Slender Man è alto e magro, con una faccia bianca del tutto priva di lineamenti. Indossa un abito nero, e talvolta viene mostrato con tentacoli che fuoriescono dalla schiena. Può causare amnesia, attacchi improvvisi di tosse e comportamento paranoico nelle vittime.

    Nel 2014 è avvenuto un fatto di cronaca nera ispirato a questa leggenda: Payton Leutner è stata portata in una foresta da Anissa Weier e Morgan Geyser, dove è stata pugnalata dalle due per 19 volte. Riuscita a fuggire, è stata salvata da un ciclista, mentre Weier e Geyser sono state mandate in un ospedale psichiatrico. All’epoca dei fatti, avevano solo 12 anni.

    La casa che trema

    Eravamo ragazzini: circa dodici anni di età media, tutti i miei cugini e fratelli erano assieme a noi, mentre i genitori e i nonni erano fuori a cena. Mentre guardavamo un film dell’orrore la casa iniziò a tremare, e abbiamo visto un grande lampo dal cortile sul retro. La sensazione era come se fosse caduta una bomba poco distante, abbiamo avvertito questo: eravamo forse soltanto dei bambini molto impressionabili. Andammo a vedere in giro, fuori e dentro la casa, ma non c’era niente nè nessuno, tantomeno danni alla casa.

    I cugini più grandi del gruppo hanno discusso sulla possibilità di chiamare la polizia, ma poi hanno deciso di chiamare i nostri genitori. Dopo pochi minuti ci siamo fatti coraggio e ci siamo avventurati di nuovo in soggiorno, questa volta con le armi (per ogni evenienza). Dopo mezz’ora senza altri problemi, i genitori sono tornati a casa e hanno pensato che fossimo impazziti. Non c’era niente di sbagliato nel cortile, nessun vicino aveva segnalato nulla.

    Sono passati dieci anni e ne parliamo ancora adesso, ogni tanto, cercando di capire cosa fosse successo. È stata di gran lunga la cosa più spaventosa che mi sia capitata.

    La casa abbandonata

    Ai tempi del liceo, i miei amici e io ci eravamo impegnati a trovare case abbandonate in cui organizzare feste. Finchè non fui io ad individuarne una che vedevo sempre di sfuggita tornando da scuola, ogni giorno. Sembrava una casa abbandonata tipo quelle dei b-movie, diroccata e posta lì, antica, spettrale, quasi avulsa dal contesto. Così convinsi uno dei miei amici ad andare a vederla, in orario notturno, per capire se potessi organizzare il nostro party proprio lì.

    Ci andammo di notte, e mentre la illuminavamo coi fari senza scendere dalla macchina, un camion si stava avvicinando proprio nella nostra direzione. L’istinto ci suggerì di scappare: ma il camion iniziò a seguirci. Continuò a farlo per chilometri, noi sempre più spaventati. Alla fine riuscì a tagliarci la strada costringendoci a fermarci nei pressi di una stazione di servizio. Il mio amico pronto a chiamare la polizia col cellulare in mano, il camionista scese dalla macchina: bussò al finestrino chiedendo di aprire. Ero in preda al panico, non sapevo cosa fare. L’uomo ci chiese cosa ci facessimo lì, e noi blaterammo confusamente che eravamo lì soltanto perchè avevamo sbagliato strada. L’uomo restò in silenzio, poi sorrise, ci salutò e se ne andò.

    Tutte le volte che ripasso da quella strada, per tornare da scuola, non riusciamo più a vedere alcuna casa: era come sparita, scomparsa nel nulla. Tempo dopo scoprimmo che era avvenuto uno spaventoso incidente in quella zona, molti anni prima, che aveva causato la morte di un camionista. Ed è da allora che i party li organizziamo sempre a casa di qualcuno, mai più in case altrui abbandonate.

    Mai dormire in soggiorno

    In quel periodo avevo il permesso dei miei genitori di dormire in soggiorno: c’era questa grande finestra che dava sul giardino, che era scarsamente illuminato la sera perchè c’era un guasto. Guardavo un film e poi dormivo lì, anche perchè era estate e volevo sentirmi in vacanza, entuasista dell’idea di spulciare tra le vecchie videocassette di casa.

    Una notte mi sveglio con la sensazione di essere osservato: dal finestrone mi sembra di scorgere una sagoma, si tratta forse di un uomo, molto piccolo ma un uomo. Alla luce della luna lo vidi, e lui accortosi che l’avevo notato si dileguò. Avvisai subito i miei genitori, e mentre mia mamma mi tranquillizzava mio padre andò a controllare, accompagnato dal nostro cane: ma non aveva trovato nessuno, almeno così disse. Mi rimisi a dormire: la sagoma ricomparve, e mette un dito davanti alla bozza che scorgo nella penombra, sfoggiando anche un colore della pelle che non sembrava per nulla umano. Poi se ne andò, e non lo rividi mai più.

    La bici scomparsa

    Qualche estate fa sono andato a fare un giro in bicicletta intorno a mezzanotte con un amico: ci siamo separati alla fine della serata. Avevo ancora due isolati da percorrere per tornare a casa. Ho camminato per un po’, poi l’imprevisto: c’era quest’uomo che camminava da solo, forse sulla quarantina, un po’ trasandato, forse un vagabondo. Il marciapiede era stretto e non volevo spaventarlo, così quando fui a pochi metri da lui mi disse “stai attento”, guardandomi in malo modo. Corsi via ma lui iniziò a seguirmi, chiedendomi “dove vai, dimmi dove fai”. Mi resi conto che si trattava di una persona instabile, che avrebbe voluto forse abusare di me. Correva fortissimo ed io avevo paura di cadere dalla bici.

    Ero vicino casa, per cui feci un giro più lungo dell’isolato, accertandomi che non mi seguisse più. Poi tornai a casa seguendo un percorso molto contorto, e non lo vidi in giro. Arrivato sotto casa, posai la bicicletta e lui sbucò fuori dall’oscurità, mentre io correvo di nuovo via: non avendo la forza di raggiungermi, iniziò ad infierire sulla mia bici colpendola a martellate. I miei genitori sentirono tutto e come uscirono, l’uomo scappò via. Scoprimmo che era una persona instabile che poi venne curata per molti anni da uno psichiatra.

    Meglio non dormire sul ciglio della strada

    Circa due anni fa, stavo tornando a casa da una riunione di famiglia piuttosto tardi la sera: il viaggio era di circa due ore. La maggior parte del viaggio era su strade con fitti cespugli e alberi su entrambi i lati, quelli veramente raccapriccianti: sapete, di quelli che si vedono frequentemente nei film. Comunque, stavo guidando da circa 45 minuti e stavo cominciando a stancarmi davvero. Sai come a volte diventi improvvisamente davvero stanco, dal nulla? Ebbene sì, è successo a me. Sapevo che non avrei mai resisito, ma non ho incontrato nessun posto in cui sentivo di poter parcheggiare e dormire in sicurezza.

    Ad ogni modo, dopo che mi è diventato chiaro che non avrei trovato un posto dove fermarmi, e la mia stanchezza non stava andando via, ho deciso di fare qualcosa di parecchio discutibile. Mi sono fermato sul ciglio della strada sull’erba, dietro alcuni cespugli, per cercare di nascondere la mia macchina a chiunque altro sarebbe passato (le strade non erano vuote, mi sono imbattuto in un’altra macchina ogni pochi minuti circa ). Ho visto che erano le 11:22, e poi mi sono addormentato. Venni svegliato da un suono molto intenso.

    Guardai subito l’orologio, che segnava appena le 11:50. Il suono si interruppe dopo pochi secondi e, poiché ero ancora estremamente stanco, non mi preoccupai di guardarmi intorno e tornai semplicemente a dormire. Più tardi fui svegliato dallo stesso suono, ed erano le 12:40. Questa volta mi ero davvero spaventato: mi quasi convinsi che fosse solo un animale, ma perché quella regolarità? Ho guardato nello specchietto retrovisore, e sono riuscito a intravedere qualcosa che si nascondeva nella foresta. Un uomo, un assassino, una creatura dei boschi, non saprei dirlo.

    Fanculo, ho pensato tra me e me, quindi me ne sono andato. C’era una curva a non più di un centinaio di metri più avanti, e mentre la aggiravo, c’era una macchina del cazzo, parcheggiata sul lato della strada con la portiera del guidatore aperta. Ho rallentato solo per vedere se c’era qualcuno lì dentro (non c’era). Poi ho guardato nello specchietto retrovisore. Non ho visto niente e all’improvviso questo ragazzo arriva correndo dietro l’angolo. Inizia a urlarmi contro, gridando qualcosa tipo “Ehi! Ehi tu! Esci dalla macchina! Adesso!

    Sono uscito di lì e sono andato via. E non ho mai più visto nessuno. Morale della favola? Non dormire mai e poi mai sul ciglio di una strada deserta.

    Il cadavere ritrovato

    Qualche anno fa stavo camminando un po ‘per i boschi, fuori dai sentieri battuti. D’un tratto mi è capitato di sentire un odore dolciastro davvero molto forte, quasi insopportabile. Mi sono spinto in quella direzione e, alla fine, ho trovato il cadavere di un uomo. Un uomo apparentemente giovane che era chiaramente lì da un po’ di tempo, e non aveva certamente un bell’aspetto :tutto gonfio e nero-verdognolo, con vari pezzi di carne in fase di decomposizione.

    Ho chiamato la polizia, la quale mi ha detto di aspettare in zona fino al loro arrivo. Essendo nel mezzo del nulla, ci è voluto un po ‘prima che arrivassero: minuti interminabili, nel frattempo si è fatto buio e sono rimasto seduto vicino a lui per molto tempo. Poi si è scoperto che si era suicidato. Mi resterà impressa per tutta la vita la sensazione di dolciastro, inaspettatamente dolce legata ad un cadavere in decomposizione. È la risposta a chi si è chiesto (quale mente perversa avrebbe mai potuto!) che odore abbia realmente un cadavere che si decompone.

    La cosa sarebbe finita qui se non fosse che, nei miei sogni, quell’uomo torna a disturbarmi. Mi inquieta anche solo pensarci: lo avevo disturbato nel suo riposo eterno, e voleva vendicarsi di me. Spingendomi al suicidio ancora una volta. Di tanto in tanto compare ancora nei miei sogni, e senza dubbio lo farà anche stanotte, dopo che avrò finito di scrivere queste righe…

    0 Noctis 0, CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons

  • Creature lovecraftiane generate da una IA

    Creature lovecraftiane generate da una IA

    “L’orrore di Dunwich” (scritto da H.P. Lovecraft nel 1928) ruota attorno alla cittadina di Dunwich, Massachusetts, e alla famiglia Whateley, notoriamente eccentrica e oscura. La storia narra di Wilbur Whateley, figlio di Lavinia Whateley, una donna della cittadina, di padre ignoto.  Wilbur mostra una straordinaria crescita, prontezza e cultura sin dalla nascita, suscitando sospetti e timori tra gli abitanti del luogo.

    Giovanissimo, inizia a studiare antichi testi arcani e a compiere strani rituali nella sua casa isolata dal resto del mondo. Nel frattempo il lettore si rende conto che c’è qualcosa di innaturale riguardo alla famiglia Whateley e alla loro terra. Il ragazzo cresce in modo innaturale, e mostra una maturità superiore all’età biologica.

    Il dottor Henry Armitage inizia ad indagare sui misteri di Dunwich e sulla famiglia Whateley, scoprendo che Wilbur sta cercando di accedere a conoscenze proibite contenute nel Necronomicon, un libro di magia nera. Con l’aiuto di alcuni abitanti locali, Armitage e il suo gruppo tentano di fermare i piani di Wilbur e di prevenire una catastrofe imminente. Wilbur, nel frattempo, è stato visto recarsi in una biblioteca alla ricerce del tomo proibito, chiedendo invano di poterselo portare a casa, e raggiungendo la ragguardevole altezza di oltre due metri.

    Wilbur è in realtà una cosa informe e mostruosa, che viene trovato dal dottor Armitage richiamato sul posto a causa degli odori nauseabondi e degli strani movimenti che si sono registrati nei pressi della casa.

    Il vero orrore si nasconde dietro le mura della casa Whateley, con la rivelazione di un’entità cosmica di antica malvagità che minaccia di portare distruzione su Dunwich e forse anche oltre. La storia termina con una sensazione di terrore e minaccia imminente, lasciando molti misteri irrisolti e un senso di inquietudine permanente.

    La cosa che giaceva semicurva su un fianco in una fetida pozza di giallo-verdastro e di appiccicosità catramosa era alta quasi due metri e mezzo,
    e il cane le aveva strappato tutti i vestiti e parte della pelle. Non era non era del tutto morta, ma si contorceva silenziosamente e spasmodicamente mentre il suo petto si contorceva all’unisono mostruoso con il folle canto delle delle piroette in attesa fuori. Pezzi di pelle di scarpe e frammenti di abbigliamento erano sparsi per la stanza, e appena dentro la finestra un sacco di tela vuoto giaceva un sacco di tela vuoto dove evidentemente era stato gettato.

    Sarebbe banale – e non del tutto esatto – affermare che che nessuna penna umana avrebbe potuto descriverla.

    Era in parte umano, senza dubbio, con mani e testa molto simili a quelle di un uomo, e il volto caprino e senza mento viso caprino e senza mento aveva l’impronta dei Whateley. Ma il torso e le parti inferiori del corpo erano teratologicamente favolose, così che
    che solo un abbigliamento generoso avrebbe potuto permettergli di camminare sulla terra
    incontrastato o non eradicato.

    Le Gorgoni, le Idre e le Chimere – storie terribili di Celeno e delle Arpie – possono riprodursi nella mente superstiziosa – ma si trovavano già lì. Sono trascrizioni, tipi – archetipi dentro di noi, eterni. Come altrimenti potrebbe influenzarci ciò che sappiamo essere falso?Forse perché concepiamo naturalmente il terrore da taluni oggetti, considerati nella loro capacità di infliggerci danni fisici o dolore? Vale per tutti gli oggetti. Tali terrori sono di origine più antica. Essi risalgono al di là del corpo – o senza il corpo, sarebbero stati gli stessi… Che il tipo di paura qui trattato sia puramente spirituale – che sia forte in proporzione alla sua assenza di oggetto sulla terra, che predomini nel periodo della nostra infanzia senza peccato – sono difficoltà la cui soluzione potrebbe offrire una probabile visione della nostra condizione ante-mondana e una sbirciatina almeno nella terra d’ombra della preesistenza. (Charles Lamb: Witches and Other Night-Fears)